La coordinamenta verso l’8 marzo

 La coordinamenta verso l’8 marzo

Il contributo della lotta femminista alla liberazione di tutt* gli oppress*

“L’asservimento delle donne è stato praticato e perpetuato estorcendo la nostra partecipazione emotiva allo sfruttamento. Il corpo è la nostra fabbrica, la famiglia la nostra azienda. Il lavoro di cura e riproduttivo è un lavoro non pagato a cui siamo spinte con il ricatto affettivo. E una volta dentro, non esiste distinzione tra tempo del lavoro e tempo libero, dobbiamo essere disponibili ventiquattro ore su ventiquattro, dobbiamo riconoscere il nostro ruolo ed esserne appagate poiché solo così potremo essere felici, potremo dare un senso, un senso pieno, alla nostra esistenza. Lo sfruttamento patriarcale ci espropria alla fine anche della nostra emotività: dobbiamo provare solo i sentimenti che sono stabiliti. 

Il neoliberismo ha esteso questi dispositivi di sfruttamento oltre la famiglia, oltre il lavoro riproduttivo. Ha femminilizzato il lavoro salariato. L’azienda neoliberista pretende da lavoratori e lavoratrici una dedizione assoluta, e spesso e volentieri gratuita, una partecipazione emotiva alle sorti della stessa, una continua reperibilità. Sempre più spesso, sempre più diffusamente, “portiamo a casa” il lavoro e non riusciamo più a godere del, poco, tempo libero che ci viene lasciato.

Ma il neoliberismo vuole anche altro. Continua a leggere

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Contro la conferenza degli operatori SPRAR

da https://hurriya.noblogs.org/

https://hurriya.noblogs.org/post/2018/02/20/roma-volantinaggio-contro-la-conferenza-degli-operatori-sprar/

Oggi venti febbraio si è tenuta a Roma la conferenza delle operatrici e degli operatori,che lavorano nel settore dell’accoglienza-assistenza ai migranti. La nostra opinione è chiara e decisa su chi in qualsiasi modo collabori direttamente o indirettamente col governo, che attua una politica nazista contro i migranti: chi collabora, nolente o volente si rende complice. Non crediamo che tutti vogliano essere complici, non crediamo che tutti siano in mala fede,constatiamo, purtroppo, che di fatto tutti diventano complici, perché di fatto aiutano a mandare avanti un sistema concepito da un governo nazista. Come si può restare all’interno di un sistema che per funzionare contempla morte e tortura: per me se un migrante muore o viene torturato in Italia o all’estero è la stessa identica cosa, se poi viene ucciso e torturato su mandato e con i soldi del governo italiano, mi arrabbio ancor di più: al crimine si aggiunge l’ipocrisia e ancor di più mi arrabbio, se questo viene fatto per un miserabile pugno di voti.I nemici del cie e delle frontiere di Roma hanno organizzato una giornata di protesta contro questa conferenza delle ipocrisie.

Hanno esposto sul luogo della conferenza uno striscione dove si manifestava con veemenza l’opposizione alla politica del governo verso i migranti e fatto un volantinaggio sul posto mentre si svolgeva la conferenza.

Per una serie di circostanze un nemico delle frontiere è riuscito ad entrare nella sala delle conferenze e al momento opportuno ha interrotto la cerimonia schifosamente autocelebrante e disturbato le belle persone,che facevano a gara a chi era più buono e caritatevole con i migranti e a detto loro quello che pensava e li ha chiamati col nome che si meritano: schifosi nazisti, assassini e torturatori di migranti ed essendo assente Minniti gli ha mandato un messaggio tramite il suo viscido sottosegretario.

Non è stato fatto granché, ma sicuramente abbiamo guastato la festa a questa gentaglia ipocrita e speriamo che gli operatori, che hanno applaudito nel sentire dire finalmente la verità, siano conseguenti coi loro applausi e lottino insieme a noi contro il nazismo neoliberista.

MINNITI NAZISTA SEI IL PRIMO DELLA LISTA!!!!

SORELLE,FRATELLI AVANTI A TESTA ALTA,INCISIVI DI GIORNO,MICIDIALI E DISTRUTTIVI DI NOTTE

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Monocolore

Monocolore

https://www.carmillaonline.com/categorie/schegge_taglienti/

di Alessandra Daniele

Matteo Salvini è stato bravo a seguire il vento.
Ciò che gli ha consentito di rianimare la Lega, riportandola vicina alle percentuali di Forza Italia, è stato l’aver sostituito il Federalismo con la Difesa della Razza.
A quante delle ripugnanti stronzate razziste che la Lega predica oggi Salvini creda veramente non importa, il suo compito è raccogliere il “voto utile” dei fascisti e consegnarlo a Berlusconi, che si prepara a portarlo al PD.
Questo però non sarà un tradimento, perché ciò che Salvini promette, Marco Minniti lo realizza.
Per quel Governissimo al quale sia Minniti che D’Alema si sono dichiarati disponibili, Berlusconi ha già cominciato la campagna acquisti: i mancati donatori grillini smascherati dalle Iene Mediaset saranno espulsi dal M5S, ma non dalle liste elettorali bloccate. Quindi chi voterà M5S li eleggerà comunque, rischiando di spedire in parlamento uno dei futuri scilipoti di Minniti.
Anche questo però non sarà un tradimento, visto che Di Maio è stato fra i primi a unirsi al linciaggio delle ONG che salvavano i migranti dall’annegamento, chiamandole Taxi del Mediterraneo.

Commentando la tentata strage neofascista di Macerata, il ministro dell’Interno Minniti ha dichiarato “Il Fascismo è morto”.
In realtà è esattamente il contrario: oggi il Fascismo è mainstream.
In tutte le sue declinazioni, dal fascismo sovranista che promette dazi e muri, a quello “sociale” preoccupato per la fertilità delle italiane, a quello squadrista e securitario dei manganelli di Stato e del Daspo urbano, a quello padronale che cancella lo Statuto dei Lavoratori e reintroduce lo schiavismo, a quello razzista e colonialista del “Prima gli Italiani” e dei campi di concentramento in Libia.
Anche quella che viene (grottescamente) definita la “Sinistra Radicale” di D’Alema s’è infilata la divisa da gendarme che Berlusconi gli ha ben cucito, e ha scelto un magistrato come frontman.
E dagli spot pubblicitari, l’ossessione per l’italianità è ormai dilagata a tutto l’immaginario collettivo nazionale.

Oggi il Fascismo occupa tutta la scena politico-istituzionale.
Gruppi come CasaPound o Forza Nuova, che ancora ne adottano i gadget più vistosi, sono superati.
L’ideologia fascista adesso è mainstream. Senso comune. Pensiero unico.
La nostra però è considerata una democrazia, perché dopotutto possiamo ancora scegliere la sfumatura di fascismo che preferiamo.
Possiamo decidere quale votare dei fascisti che poi governeranno tutti insieme.

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22 febbraio per Carla e Valerio

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Sabato 24 febbraio al CPR di Ponte Galeria

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Acidità di Stomaco N°14


La rubrica settimanale di Noemi Fuscà ogni domenica!L’ironia è una grande arma che vi aiuterà a far passare quell’acidità che prende allo stomaco quando vi sentite sommerse da notizie stupide, pericolose, irritanti, strumentali, false, tendenziose…

Legalità

Netanyahu incriminato per corruzione. La polizia israeliana vorrebbe si dimettesse per una questione di legalità. Ma anche se si dimettesse che cambierebbe? Israele diventerebbe meno fascista, xenofobo e più democratico?

Uno contro tutti, tutti contro tutti

Se non paghi le utenze le faranno pagare agli altri. Se poi davvero questa norma sarà applicata innescherà ancora di più l’odio tra poveri, dividendoci non più in classi ma in pagatori, cattivi pagatori e non paganti! Eccoci finalmente al traguardo tanto agognato dal neoliberismo. È un po’ come quando a Roma dici: tu e tutta la palazzina tua!

Vulva

Secondo quale logica se so come è fatta una vagina anatomicamente prevengo le infibulazioni? Continua a leggere

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2 marzo a Viareggio!

Il 2 marzo saremo a Viareggio!

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18 febbraio/Rote Zora a Luna e le Altre

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“The Internationale”/Erin Saoirse, Angela and Amelia

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Acidità di Stomaco N°13

La rubrica settimanale di Noemi Fuscà ogni domenica!L’ironia è una grande arma che vi  aiuterà a far passare quell’acidità che prende allo stomaco quando vi sentite sommerse da notizie stupide, pericolose, irritanti, strumentali, false, tendenziose…

Repetita iuvant

Torino, sotto accusa i genitori di una bimba che ha contratto il tetano perché non era vaccinata. La linea tra essere buoni genitori e non esserlo è sottile ma certo non sarà un tribunale  a trovare la soluzione. Invece ci hanno costrette a pensare così. Ma tra “ledere” l’infanzia e “difenderla” ci passa sempre l’assistente sociale!

New News

C’è San Remo, l’Italia si ferma ci comunicheranno che è successo a giochi fatti.

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La Parentesi di Elisabetta del 7/2/2018

“Il fascismo, quello di oggi.”

L’Europa si sta spostando a destra, l’Italia si sta spostando a destra, tutto il mondo così detto occidentale è percorso da questa trasformazione. E’ vero, ma perché?

Le analisi che vanno per la maggiore ci dicono che le politiche dei governi che si sono succeduti in questi anni, principalmente socialdemocratici riformisti, cioè PD nella svariate accezioni che ha assunto via via e con gli annessi, connessi e collaterali al seguito,  politiche di precarizzazione, di impoverimento generalizzato di vasti strati della popolazione, di tagli allo Stato sociale, hanno spinto alla guerra fra poveri e hanno dato spazio e agio ai fascisti, nelle loro varie sfumature, per potersi proporre come difensori di un’italianità da contrapporre ai migranti accusati di portare via il lavoro, di distruggere l’identità della popolazione, di essere violenti, sporchi e manovalanza di organizzazioni delinquenziali. Da sempre i fascisti, che non sono una scheggia impazzita all’interno di una società democratica, ma sono uno degli strumenti che la borghesia usa quando è in difficoltà, vengono sdoganati per affossare movimenti sociali e antagonisti. In questo modo i governi così detti “democratici” ottengono due obiettivi, sfiancare i tentativi di rivolta e porsi come elemento di equilibrio e saggezza politica di fronte al dilagare della violenza fra opposti estremismi. La melassa del “politicamente corretto” ha fatto sì, poi, che la sinistra in generale nel comune sentire sia stata accomunata e percepita come imbelle, ipocrita e lontana dai reali bisogni della popolazione oltre che artefice della situazione di disagio generalizzato e profondo in cui versa la stragrande maggioranza delle persone.

La ragione vera è che la socialdemocrazia riformista, PD in testa, ha operato una trasformazione profonda del comune sentire. I principi fondanti del neoliberismo, di cui il PD con i suoi gregari è stato ed è il principale naturalizzatore, sono principi socio-economici-politici esplicitamente fascisti, ma sono stati veicolati attraverso linguaggi, segni, segnali, modalità, parole, atteggiamenti e strumenti tradizionalmente di sinistra. Questo ha fatto sì che alle persone non sia sembrato vero di potersi ammantare di una collocazione di sinistra, che ci sta sempre bene ed è un fantastico alibi, e assimilare, rimbalzare, fare propri, discorsi profondamente reazionari, perbenisti, forcaioli.

Questa è stata la grande vittoria del neoliberismo, l’aver costruito un’egemonia culturale improntata ad un pensiero di destra profonda in cui dominano il culto della legalità, il darwinismo sociale, il razzismo, l’individualismo sfrenato, il culto dell’arrivismo e della meritocrazia, la deferenza per l’autorità e la gerarchia, la superiorità del mondo occidentale rispetto agli altri popoli propagandata dalle guerre “umanitarie” e che spinge all’odio razziale, usando gli strumenti e il lessico portati in dote dalla socialdemocrazia. Continua a leggere

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Sabato 10/Manifestazione nazionale antifascista a Macerata

Sabato 10/Manifestazione nazionale antifascista a Macerata

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Desiderare corpi e movimenti rivoluzionari

Desiderare corpi e movimenti rivoluzionari

animaliena.wordpress.com

di Mia Mingus.

Articolo originale qui.

Sono convinta che le persone disabili abbiano davvero tanto da dare e da insegnare a partire dalla propria esperienza vissuta. Abbiamo così tanto da insegnare ai movimenti che attraversiamo. E abbiamo tanto da imparare, l’un* dalla disabilità dell’altr*. Credo che la giustizia disabile (1) possa essere in grado di modificare e cambiare il modo in cui ci è stato insegnato ad organizzarci; come ci è stato insegnato a muoverci. Esistono molti modi diversi di muoversi nel mondo. E più imparo, più commetto errori, più ottengo vittorie, più ho tempo per riflettere, focalizzare e ascoltare me stessa e le persone intorno a me, più torno all’idea della giustizia disabile.

Per così tanto tempo ho cercato di (sono stata costretta a) costringermi ad usare modalità abiliste di fare le cose. Il modo in cui pensavo l’attivismo e il corpo rivoluzionario non metteva mai al centro la disabilità. Ed ero così affamata di esperienze che mi corrispondessero, che mi accontentavo delle briciole: un po di queer qui, un po’ di antirazzismo là, un po’ asiatica qui, un po’ femminista là, una pò donna di colore lì.

In parte accadeva perché non ero stata cresciuta da genitori o familiari disabili, e la comunità in cui ero cresciuta, sebbene la disabilità fosse ovunque, non parlava mai di disabilità – e certamente non in modo politico. Ed ero così abituata a fare a meno e sentirmi separata da pezzetti di me – essere divisa a metà, dover sopravvivere nutrendomi di briciole, poiché figlia adottiva transrazziale e transnazionale di colore – che non ho chiesto. Non ho detto quello che sentivo dentro: qualcosa non va. E sono stata sedotta dall’abilismo, come tutti noi, mentre ancora lo combatto.

La seduzione dell’abilismo è così forte, così assolutamente desiderabile che non ci accorgiamo quando non ci sono persone disabili nelle nostre vite. Non ci accorgiamo di non dover mai pensare alla disabilità e all’abilismo. In realtà, preferiamo così. La seduzione dell’essere desiderabile – persino della possibilità di essere desiderabile – è sufficiente per tenerci avvinti. Mentre combatto contro l’abilismo interiorizzato, mi sento immediatamente costretta a cambiare e queerizzare il significato del desiderio. Mi costringe a cambiare e queerizzare le nozioni razziste, di genere e capitalistiche del desiderio; chi e cosa è desiderabile.

E in quanto rivoluzionari*, credo che dobbiamo cambiare e queerizzare i tipi di corpi, menti, pensieri e movimenti rivoluzionari che desideriamo.

La maggior parte di noi sta cercando di abbattere le barriere, di avere accesso alle capacità, alle conversazioni, alla strategia e alla conoscenza che è resa inaccessibile, vincolata alla lingua, bloccata dal ritmo. La maggior parte di noi desidera ardentemente un’analisi e un impegno anti-abilista che attraversi i movimenti e che includa (ma non si fermi alla) accessibilità; che comprenda l’accessibilità all’interno di una cornice politica.

Alcun* di noi hanno preso definitivamente le distanze – perché dovremmo combattere per far parte di qualcosa che non ci vuole nemmeno? Che neanche ci include? Che nemmeno ci desidera – non sa nemmeno da dove cominciare a desiderarci; o come vogliamo essere desiderat*. Alcun* di noi non possono o non vogliono voltare le spalle al movimento, perché sentono di appartenervi – noi siamo voi e voi siete noi – come possiamo essere divis*? Anche tu fai parte di me, io no?

Quindi abbiamo escogitato stratagemmi tramite i quali rimaniamo conness* in ogni modo possibile, chiedendo di più; lentamente e con fermezza. E molt* di noi hanno provato tutto questo, in un modo o nell’altro. E tutt* stiamo facendo il nostro meglio: sopravvivere, creare, organizzare, combattere, realizzare comunità, costruire movimenti e raccontare le nostre storie. Un giorno, tutt* ricorderemo l’emarginazione esistente all’interno delle nostre organizzazioni e dei nostri movimenti.

Quanti movimenti intersezionali, di giustizia sociale, organizzazioni multisfaccettate, gruppi, collettivi che si spendono per la liberazione oseranno andare avanti composti esclusivamente di uomini o di bianchi? Un giorno ricorderemo i giorni non così lontani quando le persone non disabili non includevano mai le persone disabili, la loro politica e le loro storie e lasciti, nell’ambito del proprio attivismo. Perchè questo è il nostro compito, ci apparteniamo in così tanti modi.

 

(1) L’idea alla base della giustizia disabile mette in discussione il postulato secondo il quale il nostro valore di individui abbia a che fare con la capacità di performare in quanto membri produttivi della società. Insiste che il nostro valore è intrinseco e legato all’idea di liberazione del vivente. Come i concetti di giustizia trasformativa, riproduttiva e ambientale, prevede una strategia di costruzione di alleanze e la critica anticapitalista.

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Acidità di Stomaco N°12

La rubrica settimanale di Noemi Fuscà ogni domenica!L’ironia è una grande arma che vi  aiuterà a far passare quell’acidità che prende allo stomaco quando vi sentite sommerse da notizie stupide, pericolose, irritanti, strumentali, false, tendenziose…

Ragazze Immagine

Alla faccia del femminismo ogni ribellione “ha bisogno di un’eroina”, una ragazza immagine così da non rendere troppo distopica la nostra immaginazione rispetto alla realtà. Tanto funziona tutto così occhi azzurri, veli, bellezze in primo piano.

Casco

Ora a noi di quella merda di Briatore non ce ne frega nulla. Ma davvero non c’avete niente di meglio da scrivergli che deve mettere il casco al figliooooo!!!!!

Con…tant(e) crisi moh pure questa!

Ora  il problema sono i contanti perché usarne troppi incrementa l’illegalità? Ma la Gabbanelli non era la vostra eroina? E poi ci lamentiamo di stare qui? Legalitari unitevi! Comunque è divertente la crisi più recente non era avvenuta senza cash? Ora invece il problema è il troppo contante? EVADETE TUTTO E TUTTE! Continua a leggere

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3 febbraio 2018/GENOVA ANTIFASCISTA!

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