Dedicata all’uomo morto di sfratto ieri a Firenze

Dedicata all’uomo morto di sfratto ieri a Firenze e a tutte quelle e a tutti quelli che questa società uccide impunemente tutti i giorni.

“Firenze. Arriva lo sfratto. La polizia sfonda la porta ma trova un uomo morto. Si è impiccato a 60 anni, nel giorno in cui avrebbe dovuto la lasciare la sua casa. È successo ieri.”

Dedicata alla donna morta a San Ferdinando

Dedicata alle donne morte questa mattina sul Trenord a Milano

Dedicata agli operai morti nella fabbrica Lamina a Milano

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Rote Zora/è uscito il libro!

La resistenza è possibile!

Bildet Banden! Costruite le vostre bande!

“L’intervista alle Rote Zora del 1984 contenuta nell’opuscolo è pubblicata insieme a tutti gli altri testi delle Rote Zora nell’autoproduzione femminista “Rote Zora-guerriglia urbana femminista”, libro fresco di stampa.

https://anarcoqueer.files.wordpress.com/2018/01/rote-zora-lopuscolo-ok.pdf

“Rote Zora e la sua banda” è la storia di una ragazzina terribile che rubava ai ricchi per dare ai poveri. Fino ad oggi, sembrava un privilegio degli uomini formare gruppi che agiscono al di fuori della legge. Ma proprio per questo, le mille catene private e politiche con cui veniamo soffocate come ragazze e come donne, ci dovrebbero rendere in massa “bandite” per la conquista della nostra libertà.”

Per avere informazioni sul libro in uscita, per prenotarlo e/o distribuirlo scrivete a: rotezoralibro@riseup.net

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L’Associazione Vittime della Nato

L’associazione Vittime della Nato in Libia lotta contro l’impunità dei potenti

di Marinella Correggia

Dalla guerra in Iraq nel 1991 a oggi, nessun tribunale internazionale ha mai processato e giudicato i vincitori delle guerre di aggressione condotte dall’Occidente e dagli alleati del Golfo.  E dire che la guerra di aggressione è bandita in modo assoluto dalla carta delle nazioni unite ed è considerata il «crimine internazionale supremo» sin dall’epoca del tribunale di Norimberga (che però giudicò solo i vinti).

Alcune volte gli Stati presi di mira hanno provato a reagire ricorrendo a istanze internazionali (si pensi alla Jugoslavia durante i bombardamenti Nato del 1999); altre volte erano i cittadini danneggiati a provare le strade dei tribunali internazionali, sul lato penale e civile. Il primo non ha mai sortito effetti; per il secondo, alle vittime civili – «effetti collaterali» – afghane, irachene, pakistane sono stati elargiti risibili risarcimenti a cura dei responsabili, si vedano gli Usa con gli abitanti dei villaggi sterminati dai droni. Troppo poco, decisamente.

Si sta muovendo con coraggio contro l’impunità  Khaled el Hamedi, cittadino libico,  fondatore dell’associazione Vittime della Nato. Un bombardamento dell’operazione Unified Protector sterminò la sua famiglia il 20 giugno 2011 a Sorman. Dalle macerie furono estratti i corpi maciullati della moglie Safae Ahmed Azawi, incinta, dei suoi due figli piccoli Khaled e Alkhweldi, della nipote Salam, della zia Najia, del cugino Mohamed; uccisi anche i bambini dei suoi vicini di casa e due lavoratori. Abbiamo rivolto alcune domande al legale di Khaled, Jan Fermon, che sta preparando una conferenza stampa a Bruxelles, il 29 gennaio

Avvocato Fermon, il 23 novembre 2017 la Corte d’appello di Bruxelles (Belgio, sede del Patto atlantico) ha risposto negativamente al ricorso del suo assistito Khaled el Hamidi; l’immunità della Nato è stata confermata…

E’ stata persa l’occasione di un passo avanti storico nell’applicazione della legislazione internazionale sui diritti umani e del diritto internazionale umanitario. Una grande ingiustizia verso tante vittime. Khaled el Hamidi (che ora vive in esilio, ndr) è intenzionato ad andare avanti finché l’impunità non avrà fine. Il fatto che la sede della Nato sia qui, ha aperto la strada alla possibilità di un processo civile.

Come mai la Nato gode dell’immunità, e dunque dell’impunità?

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Acidità di Stomaco N°11

La rubrica settimanale di Noemi Fuscà ogni domenica!L’ironia è una grande arma che vi  aiuterà a far passare quell’acidità che prende allo stomaco quando vi sentite sommerse da notizie stupide, pericolose, irritanti, strumentali, false, tendenziose…

Medicina

Mi chiedo dove punti il potere. Fa notizia un morto per una malattia, guarda tu se ora non esce fuori un rinforzo vaccino obbligatorio per la polmonite. Troppi film alla resident evil!!!!

Facce di bronzo

Eddai su che pure il papa s’è reso conto che chiedere le prove della violenza alla vittima è un po’ l’ennesimo schiaffo. Forse ce la faranno pure i compagni.

Vendita online

Sarà l’età ma il problema di tutta questa storia per me sono i mezzi di comunicazione e la loro narrazione. Vendere la verginità online, solo gli anglosassoni potevano inventarsi un mercato pure su questo.

FMI

Adesso quella infame della Lagarde fa comunicare che le nostre elezioni potrebbero mettere a repentaglio la crescita del PIL. Certo tranquille non siamo in sud america ma comunque è chiaro chi vuole comandare.

Donne du du du

Le donne aiutano. Le donne collaborano. La CEO di Allianz (una come tutte noi) è consigliera del Forum meritocrazia della Sapienza al quale hanno dato il nome di Valeria Solesin. Dice che lei aiuta le donne di successo, si aiutano tra di loro, sono solidali e non cospiratrici. Per favore donne se vi dovete aiutare così picchiattevi che è meglio!

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Dedicata alla donna morta a San Ferdinando

Dedicata alla donna morta questa notte nel rogo della sua baracca nella tendopoli di San Ferdinando e a tutte quelle e a tutti quelli che questa società uccide impunemente tutti i giorni.

Rogo a San Ferdinando di Rosarno, dove vivono i/le braccianti più sfruttati/e da padroni e caporali. Muore una migrante di trent’anni

“E’ una donna la vittima dell’incendio che si è sviluppato questa notte nella tendopoli di San Ferdinando, nel reggino, aveva trentanni e fuggiva dalla Nigeria. E’ morta dove diverse centinaia di migranti vivono stipati in baracche di legno più volte andate a fuoco. Oltre 200 le casette di fortuna bruciate nel rogo, scoppiato nella zona centrale del campo e rapidamente propagatosi.”

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Ricordare il passato e riconoscerlo nel presente

Ricordare il passato e riconoscerlo nel presente!

Uckermark-Ravensbruck “Campo di protezione giovanile” per ragazze e giovani donne “asozialen”

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Le cospiratrici

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Dedicata alle donne morte questa mattina sul Trenord a Milano

Dedicata alle donne morte questa mattina nel deragliamento del treno alle porte di Milano e a tutte quelle e a tutti quelli che questa società uccide impunemente tutti i giorni.

“Il convoglio di Trenord deragliato questa mattina alle 7 a Seggiano di Pioltello, alle porte di Milano, era partito da Cremona alle 5.32 e sarebbe dovuto arrivare a Milano Porta Garibaldi alle 7.24. Il convoglio è composto da sei vagoni e a bordo, dato l’orario, c’erano centinaia di pendolari.”

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Dedicata agli operai morti nella fabbrica Lamina a Milano

Dedicata agli operai morti nella fabbrica Lamina a Milano e a tutte quelle e a tutti quelli che questa società uccide impunemente tutti i giorni. 

https://youtu.be/qqUpkR9UfF8

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Janis Joplin-Ball and Chain

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22 e 24 gennaio a Zaragoza e a Iruña

Lunedì 22 gennaio a Zaragoza alla libreria “Pantera Rossa” e martedì 23 gennaio a Iruña alla libreria Katakrak, Barbara Balzerani presenterà il suo libro “Lascia che il mare entri” tradotto per le edizioni Muñoz Moya.

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I Nomi delle Cose del 20/01/2018/ Podcast dell’iniziativa a Parma

I Nomi delle Cose, lo spazio di riflessione della Coordinamenta femminista e lesbica

Anno 2017/2018 

i-nomi-delle-cose

Puntata del  20/01/2018

Podcast dell’iniziativa a Parma del 19 gennaio 2018

“La violenza maschile sulle donne: un approccio postvittimista” 

Un incontro seminariale all’Università di Parma organizzato  dall’Assemblea antisessista e con la partecipazione di Nicoletta Poidimani e della Coordinamenta femminista e lesbica.

Un approccio post-vittimista alla violenza maschile sulle donne (1)

clicca qui

 Le immagini riproducono i cartelli esposti nell’aula magna dell’università di Parma dalle compagne che hanno organizzato  l’incontro seminariale.

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Da Radio Blackout/ la violenza maschile sulle donne:un approccio post-vittimista

La violenza maschile sulle donne: un approccio post-vittimista

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Contro l’imperialismo a casa nostra

CONTRO L’IMPERIALISMO A CASA NOSTRA
https://panetteriaoccupata.noblogs.org/ 

 Sabato 20 gennaio h 13 concentramento in P.za Roma a Ghedi (Bs) e corteo alla RWM (azienda produttrice di bombe utilizzate anche dall’Arabia Saudita contro i civili in Yemen). H 15.00 Manifestazione alla aerobase di Ghedi. Questa base militare è stata attiva in tutte le missioni di guerra a cui l’Italia ha preso partenegli ultimi anni (dal Kuwait alla Jugoslavia, dall’Afghanistan fino alla guerra alla Libia), all’interno della base sono presenti testate nucleari in dotazione all’esercito USA. Attualmente si sta provvedendo ad un ampliamento della base ed al cambio degli aerei(dai Tornado ai nuovi F35) compatibili al trasporto delle nuove bombe nucleari B61-12.

“Nelle metropoli europee si sta formando un proletariato internazionale composto da immigrati che vivono le stesse condizioni di sfruttamento di vita e di lavoro del proletariato europeo.
Spesso gli immigrati sono considerati come capri espiatori, come coloro che creano disoccupazione, criminalità e ricevono aiuti dallo stato. Non viene detto invece che una parte consistente dei contributi pensionistici provengono proprio dal loro lavoro, che difficilmente ne usufruiranno perché per loro è sufficiente perdere il posto di lavoro per diventare clandestini ed è proprio questo meccanismo che garantisce alle imprese lavoratori ricattabili e a basso costo. Questi lavoratori sono al nostro pari sfruttati, proletari che vivono le nostre stesse contraddizioni e condizioni sociali, quindi nostri potenziali alleati con cui trovare percorsi comuni di lotta ed accrescere la nostra forza, così come ha dimostrato e ci insegna l’esperienza dei lavoratori della logistica.
Qualunque sia la sua origine, la lingua, il colore della pelle, il proletariato non potrà difendere i suoi interessi se non sviluppando la solidarietà di classe internazionale, rifiutando la divisione tra lavoratori immigrati e autoctoni, tra legali ed illegali.
Non viene detto che gli immigrati giungono in occidente per scappare dalla miseria prodotta dai grandi monopoli oltre che per cercare di sfuggire alle guerre imperialiste. Provengono da diversi paesi anche da quelli più “insospettabili”, che godono di credibilità internazionale e con i quali si intrattengono sostanziose relazioni economiche, dove, però, le proteste per ottenere migliori condizioni sui posti di lavoro vengono pagate con la tortura e la morte, come in Egitto, o dove protestare contro una riforma pensionistica scatena una brutale repressione poliziesca, come in Argentina.
 
L’Italia è in prima fila nelle guerre imperialiste, come parte integrante sia dell’Unione Europea che della Nato, partecipando a ben 29 missioni in 20 paesi, con una spesa militare complessiva stanziata per il 2017 di oltre 23 miliardi di Euro. Spesa militare che, ricordiamo, passa sempre più a colpi di decreto piuttosto che tramite dibattito parlamentare che renderebbe quantomeno palesi le posizioni dei partiti sulla guerra e le mistificazioni che la coprono. Continua a leggere

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27 gennaio 2018/Presidio contro il CPR di Ponte Galeria

https://hurriya.noblogs.org/

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