Ticket d’accesso a Venezia: perché no.

Dal collettivo Sumud di Venezia 

TICKET D’ACCESSO: PERCHE’ NO.

Raggruppiamo in questo testo le varie riflessioni nate durante il percorso di assemblee
pubbliche fatta nelle Università di Venezia in vista della sperimentazione del ticket
d’accesso per la città.
Partiamo dalla premessa, condivisa in più occasioni, e anche abbastanza evidente nelle
parole di chi promuove questa misura (Comune, istituzioni locali, aziende private
principalmente): questo ticket d’ingresso non serve a limitare il turismo di massa, ma serve semplicemente a gestirlo per guadagnarci ancora di più, dal momento che non è ancora stato fissato un numero massimo di biglietti erogabili.

Il ticket d’accesso non dovrà essere pagato da tutti i turisti, ma solo da quelli che visitano Venezia in giornata che, molto probabilmente, non si faranno limitare da questa tassa. Non è chiara la modalità con la quale si spera di limitare il turismo; quindi, per adesso questa sperimentazione è più che altro una mossa economica (i suoi introiti andranno diretti nelle casse del comune di Venezia) e anche di propaganda politica, dal momento che sono anni che si parla di una misura simile.
Partendo dalla consapevolezza che il turismo di massa non sarà ridimensionato da questa
misura, sorge spontaneo chiedersi il perché la stanno introducendo in questo momento, e
quali diverse implicazioni generali e a lungo termine può avere. Da questa analisi si è
sviluppata una contrarietà oggettiva, proprio per i pericoli che nascono, non solo per chi
vive a Venezia, ma per chiunque. Si pensi che per far funzionare questa misura è stata
costruita ad hoc la Smart Control Room, una stanza che aggrega fisicamente e
digitalmente i vari dati raccolti dai dispositivi di cattura (telecamere, celle telefoniche,
sensori contapersone) diffusi su tutto il territorio della città (a questo link il materiale per
approfondire la Smart Control Room veneziana https://ilrovescio.info/2023/11/23/unorgano-che-tutto-controlla-un-controllo-che-tutto-organizza-opuscolo-sulla-smart-controlroom-di-venezia/ e sul concetto di smart city https://ilrovescio.info/2024/03/30/da-hebrona-venezia-il-lato-oscuro-delle-smart-city/)

Questa misura appare come sintomo di una tendenza molto più generale di rinnovamento in senso “smart” e “sostenibile” della vita, che si traduce in maniera particolare nelle più grandi città d’Italia con diversi progetti.
Parallelamente, ci siamo concentratx maggiormente sulle implicazioni nella vita di tutti i
giorni di chi a Venezia abita, e di conseguenza è nata una critica più soggettiva, incentrata
sulla particolarità veneziana, e difficilmente riproducibile negli stessi termini in altri posti. Ci teniamo comunque a collettivizzarla per spiegare a chi non vive questa situazione il
perché dell’opposizione a questa misura.
PRIMA DI TUTTO, COME FUNZIONERA’?
È stata aperta una piattaforma digitale online apposita per ottenere il Qr code, che si trova
sul sito del Comune di Venezia. In questa piattaforma si dovrebbe registrare chiunque
viene a visitare Venezia (in giornata e non) e anche chi a Venezia vive senza avere la
residenza. Il ticket d’accesso dovrebbe essere pagato solo da chi visita Venezia in
giornata o dorme a casa di amici o familiari domiciliati a Venezia ma non residenti, che
appunto registrandosi sulla piattaforma, dopo aver pagato, ottiene un qrcode che dimostri
il pagamento. Chi appartiene alle categorie esenti dal pagamento (studentx, lavoratorx,
residenti in Veneto ma non a Venezia, e un’altra trentina di categorie) dovrebbe comunque
registrarsi caricando sulla piattaforma i documenti che dimostrino l’appartenenza alle
categorie esenti dal pagamento, e in cambio riceve un qrcode, che dimostri il perché
possono stare a Venezia senza pagare. L’unica categoria che non deve registrarsi per
ottenere il qrcode è chi ha la residenza nel comune di Venezia.
Per ora si parla di forme di controllo a campione, fatti da guardie private affiancate dalla
Polizia Locale, nelle zone maggiormente frequentate dai turisti.
Per chi non paga, o non ha il qrcode, per ora si prospetta una multa da 50 a 300 euro, da
pagare direttamente al Comune di Venezia.
ATTACCO ALLA VITA SOCIALE
L’implicazione più diretta sarà come la vita sociale a Venezia verrà modificata. Le uniche
persone che non si devono registrare sulla piattaforma per ottenere il qrcode sono i
residenti di Venezia, e sono le uniche che possono generare qrcode per chi li va a trovare
nella città. Già questo è un limite: dare i propri dati al comune di Venezia, girare con un
qrcode, seppur non dovendo pagare, può essere un disincentivo per andare a trovare un
residente di Venezia.
C’è poi la categoria degli esenti, ovvero chi si deve registrare per ottenere il qrcode, ma
che non deve pagare. Studenti, lavoratrici e lavoratori che vivono a Venezia ma non hanno
la residenza rientrano in questa categoria. A differenza dei residenti però, non possono
generare qrcode per chi li va a trovare.
Questo significa che se un amico\a o un parente vuole venire a trovarci non dormendo in
una struttura ricettiva (hotel o airbnb) deve pagare 5 euro ogni giorno che sta a Venezia, o
rimanere in città con la paura ed ansia della multa se non si registra e non paga. È
evidente che invitare gente da fuori qua a Venezia per noi sarà sempre più difficile, e di
conseguenza la nostra vita sociale viene strettamente limitata dalle regole del comune,
contribuendo così alla trasformazione di Venezia in una mera attrazione turistica. Continua a leggere

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Il vero 25 aprile dei sionisti.

Il vero 25 aprile dei sionisti.

di Nicoletta Poidimani

«Ti devono stuprare anche a te». Questa frase, urlata da un sionista in piazza oggi a Roma a una militante antifascista, corona tutte le schifezze dette e scritte nelle ultime settimane a proposito del “25 aprile di tutti”. Schifezze prodotte dalla nefasta logica dell’equidistanza che da alcuni decenni è impegnata nello svuotare di senso l’antifascismo – quello vero – ereditato dalla Resistenza.

Non c’è altro da aggiungere al riguardo se non ricordare il 25 aprile sionista del 1948, premessa di tutto ciò che sarebbe avvenuto nei decenni seguenti nei territori palestinesi, fino all’attuale genocidio.

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 25 aprile 2024

Zardins Magnetics di giovedì 25 aprile 2024

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

 un audio potente:
      “Liberazioni”
a cura di Radio Alpi Libere

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

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A Venezia 26 aprile/ contro Ticket di accesso e Smart Control Room

A Venezia 26 aprile/ contro Ticket di accesso e Smart Control Room

Da Comit4ato Venezia:

Abbiamo organizzato delle assemblee e del volantinaggio da fare per il 26 Aprile questo il programma:

Ore 10 ci troviamo in stazione per volantinaggio.

Ore 11 S. Geremia assemblea e volantinaggio.

Ore 12 incontro con Anca No e altri gruppi sempre a Venezia

Nelle varie situazioni si consegneranno anche i vademecum.

Le varie attività saranno replicate per il momento fino al 5 Maggio l’occasione oltre che per contrastare il CdA e la SCR è anche quella di incontrarsi dal vivo , di conoscersi e di socializzare.

Questo è un invito a partecipare attivamente quindi vi aspettiamo numerosi.

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25 aprile 2024/ Il fascismo, quello di oggi.

25 aprile 2024
IL FASCISMO, QUELLO DI OGGI

È nella società attuale, in quello che succede oggi, che bisogna riconoscere i caratteri del
fascismo. Le esternazioni contro il fascismo in camicia nera, l’antifascismo strumentale di
Stato, lasciano il tempo che trovano. E non ci riferiamo soltanto al governo in carica, ma a
tutto l’arco partitico, assolutamente intercambiabile, in quanto mero esecutore delle
politiche neoliberiste.
D’altra parte il sistema democratico non è altro che la veste di governo della classe al potere
che ha la pretesa di presentarsi come attenta alle esigenze di tutti/e.
È necessario riconoscere il fascismo sul fronte esterno:
– nel comando diretto della borghesia transnazionale, di cui i governi sono meri esecutori
locali;
– nello stato di emergenza permanente e nella spinta alla guerra come soluzione ai rapporti
internazionali; quella in Ucraina è un esempio eclatante che vede Nato e Usa creatori e
fomentatori;
– nello Stato di Israele, punta di diamante della sperimentazione militare, coloniale, di
oppressione, soggezione, sfruttamento e sterminio della popolazione palestinese con
modalità esemplari ed esportabili.
È necessario riconoscere il fascismo sul fronte interno:
– nella ricerca di collaborazione al profitto come se non ci fossero padroni e sfruttati/e;
– nell’obbligo al pensiero unico, coi mezzi di comunicazione di massa completamente
integrati nel sistema di oppressione;
– nella creazione di una società altamente controllata attraverso la digitalizzazione imperante
e debordante della vita: app e Intelligenza Artificiale per fare qualsiasi cosa, ZTL, Città dei
15 minuti, Smart City, portafoglio digitale dei documenti personali, patenti del buon
cittadino, Ticket di Accesso e Smart Control Room come a Venezia, ecc.; una
trasformazione radicale delle modalità di assoggettamento e sfruttamento della popolazione;
– nella repressione diretta e immediata di ogni manifestazione di dissenso o semplice
protesta (che sia di chi lavora o studia, si oppone al 41 bis o alle guerre, …) con
l’equiparazione della dissidenza a quella che definiscono “delinquenza” e l’utilizzo sempre
più frequente di sanzioni amministrative.
Non combattere i tratti del fascismo nella realtà attuale significa ritrovarsi fra poco
nell’impossibilità stessa di muoversi, lavorare, parlare, curarsi… Vivere se non nella gabbia
che ci stanno costruendo addosso.

ASSEMBLEA ROMANA NO GREEN PASS
nogreenpassroma.noblogs.org

scarica qui il volantino 25 aprile 2024 – Il fascismo, quello di oggi

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Tutta la nostra solidarietà a Lello e a tutt* i compagn* arrestat*!

In  relazione alla manifestazione a Torino del 4 marzo 2023 a sostegno di Alfredo Cospito e contro il 41bis, la polizia di Stato, ha denunciato 75 militanti a Torino, Roma, Milano, Livorno, Alessandria e Cuneo e sono state messe in atto 18 misure cautelari degli arresti domiciliari, dell’obbligo e/o divieto di dimora e/o dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Fra questi il compagno Lello Valitutti, settantasei anni, disabile a cui sono stati inflitti gli arresti domiciliari. A lui e a tutt* va la nostra solidarietà e il nostro sostegno.

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24 aprile/ GIORNATA IN SOLIDARIETA’ CON I PRIGIONIERI RIVOLUZIONARI E CONTRO LO STATO DI GUERRA PERMANENTE

24 Aprile 2024 a Roma –  Giornata in solidarietà con i prigionieri rivoluzionari e contro lo stato di guerra permanente.

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La Parentesi di Elisabetta del 20 aprile 2024/ Questioni di genere nella sinistra di classe

Questioni di genere nella sinistra di classe.

Elisabetta Teghil

Mi sta a cuore mettere qualche punto fermo sulla questione che viene chiamata ormai abitualmente < questione gender> (anche se già chiamarla così e definirla come se fosse una questione a parte significa che stiamo facendo il gioco del potere che mette un gruppo sociale contro l’altro, una guerra tra poveri insomma) perché è necessario sapere da dove si parte e se ci sono delle premesse condivise. Io sono materialista e parto da questo terreno. Quindi, per me, ne discendono alcuni posizionamenti di fondo.

Penso che l’approccio etico alle questioni, quali che siano, non ci dovrebbe appartenere, noi non ragioniamo in termini di giusto-sbagliato, bene-male, buoni-cattivi… riteniamo che la storia sia lotta di classe, verità di una classe contro l’altra, rapporti di forza… È chiaro che abbiamo dei valori, ma la scala di valori non è una premessa da imporre, viene dalle lotte che portiamo avanti contro lo sfruttamento, l’oppressione, la soggezione… dove possiamo trovare compagni/e di strada con cui sperare di uscire da questa società e con cui sperare magari di costruire una scala di valori comune.

Dovremmo evitare accuratamente di parlare di natura, di naturalità delle cose, di natura come riferimento perché sappiamo che tutto quello che ci circonda è un prodotto sociale e una costruzione sociale, natura compresa. A quale naturalità dovremmo fare riferimento? a quella del neolitico? a quella del secolo scorso? a quella di ieri? Illuminanti in questo senso sono gli scritti di Colette Guillaumin, femminista materialista francese, di cui in Italia è stato tradotto poco ma è uscito nel 2020 Sesso, razza e pratica del potere. L’idea di natura.

Ci sono esseri umani che hanno organi riproduttivi di un tipo e vengono chiamati maschi, esseri umani che ne hanno altri e vengono chiamati femmine, altre varianti minoritarie che non vengono nemmeno prese in considerazione e, in questa società, corrette alla nascita, ma questo è un dato, evitiamo di aggiungere la specificazione di natura perché ci trascina su un terreno senza costrutto e che non ci appartiene. Continua a leggere

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Sabato 20 aprile/Difendere la razza

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 18 aprile 2024

Zardins Magnetics di giovedì 18 aprile 2024

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ La giostra della repressione. Un documento di Anna Beniamino a partire dal quale ripercorriamo anche la mobilitazione contro la sezione AS2 femminile de L’Aquila del 2019
✓ Un approfondimento sullo sciopero della fame in ambito carcerario
✓ Verso il 25 Aprile. Il racconto di una ribelle

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

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Giovedì 18 aprile alle 18 al pratone della Sapienza

Domani 18 aprile alle ore 18 assemblea al Pratone della Sapienza!

Contro gli accordi Italia-Israele!

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Ieri corteo alla Sapienza contro gli accordi università-Israele!

Ieri corteo di protesta alla Sapienza per la Palestina e contro gli accordi Università-Israele. Due compagni sono stati arrestati. Questa mattina presidio al tribunale dove si svolgerà il processo per direttissima!

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Il lato oscuro delle smart city/da Hebron a Venezia

Il lato oscuro delle smart city

da ilrovescio.info

La città intelligente
“Benvenuti nell’anno 2030. Benvenuti nella mia città – o dovrei dire ‘nostra città’. […] Shopping? Non riesco a ricordare cosa sia. Per la maggior parte di noi, ora si tratta della scelta di oggetti da utilizzare. Talvolta lo trovo divertente, e talvolta voglio che sia l’algoritmo a farlo per me. Ormai conosce i miei gusti meglio di me. […] La mia maggiore preoccupazione riguarda coloro che non vivono nella nostra città. Quelli che abbiamo perso per strada. Quelli che hanno deciso che tutta questa tecnologia era diventata troppo. Quelli che, quando i robot e l’AI hanno preso il posto di gran parte dei nostri lavori, si sono sentiti obsoleti e inutili. Quelli che si sono arrabbiati con il sistema politico e gli si sono rivoltati contro. Vivono vite differenti fuori dalla nostra città. Alcuni hanno creato piccole comunità autosufficienti. Altri semplicemente stanno in case vuote e abbandonate in piccoli villaggi del XIX secolo. Di tanto in tanto mi infastidisce il fatto di non avere
una vera e propria privacy. Non posso andare da nessuna parte senza essere registrata. So che, da qualche parte, tutto ciò che faccio, penso e sogno è registrato. Spero solo che nessuno lo usi contro di me. Tutto sommato è una bella vita […].”1
Queste sono le parole che Ida Auken nel 2016 – quando era parlamentare danese, Young Global Leader e membro del Global Future Council on Cities and Urbanization del World Economic Forum (WEF) – scrive in un breve articolo intitolato inizialmente Benvenuti nel 2030. Non possiedo nulla, non ho privacy, e la vita non è mai stata migliore, poi Ecco come potrebbe cambiare la vita nella mia città entro il 2030. All’epoca, il testo dove Auken immagina uno scenario venturo determinato dallo sviluppo tecnologico ricevette delle critiche: alcuni lo interpretarono come un’utopia dell’autrice, quando invece Auken – come si legge in una nota all’articolo – dichiara di aver solo mostrato un futuro possibile. Che quello descritto sia un sogno o meno, possiamo affermare che le nostre città stanno percorrendo la strada ipotizzata assumendo la forma delle cosiddette ‘smart city’.
La smart city è “un luogo che integra i sistemi fisici, digitali e umani nelle reti e nei servizi
tradizionali”2, è un luogo dove “i servizi, le infrastrutture e le strade [sono] connesse alla rete e [sono] così intelligenti da gestire i flussi di energia e di materiale, la logistica e il traffico”3. Nel 2016, ne La quarta rivoluzione industriale, Klaus Schwab – fondatore e presidente del WEF – scrive che “le città ‘intelligenti’ stanno estendendo continuamente il proprio network di sensori e lavorando su piattaforme dati che rappresenteranno lo spazio dove confluiranno diversi progetti tecnologici e dove implementare ulteriori servizi basati sull’analisi dei dati e su modelli diprevisione”4. Come prima conseguenza negativa di questo modello urbano Schwab indica la questione della privacy e della sorveglianza; come aspetto con effetti non ancora noti segnala i cambiamenti delle abitudini individuali dei cittadini. Schwab individua nella città “lo spazio dove l’innovazione viene generata”, una trasformazione di una rilevanza tale da dare luogo a cambiamenti economici, sociali e culturali. Come appunta l’autore, “la tecnologia e la digitalizzazione rivoluzioneranno ogni cosa, al punto da rendere l’espressione ‘questa volta è diverso’, spesso abusata o utilizzata impropriamente, perfettamente calzante. In parole povere, le principali innovazioni tecnologiche sono nel punto di promuovere un cambiamento epocale, nonché
inevitabile, a livello globale”. Che la tecnologia avrebbe modificato la natura stessa delle città è un dato affiorato anche in uno studio condotto dal Global Agenda Council on the Future of Software and Society5 del WEF, dove viene indicato il 2026 come l’anno di svolta per l’avvento delle smart city, inserite nella lista delle ventuno trasformazioni dovute allo sviluppo tecnologico.

continua a leggere qui VENEZIA E HEBRON smart-city

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Giovedì 18 aprile a Villa Mirafiori/ La Tempesta, l’imprevisto palestinese nella guerra globale

<Nella tempesta di una tendenza strutturale alla guerra, mentre tutti i cantori del dominio vorrebbero farci spalancare la bocca davanti all’imperiosa necessità della Forza, le forze in campo dimostrano ogni giorno di più il loro carattere contingente. A noi il compito di attaccare i padroni di casa nostra, cioè di spezzare le collaborazioni tra il “nostro” Stato e i massacratori del popolo palestinese. Soltanto un movimento internazionale in grado di mandare in crisi il sistema-Israele potrà dire la propria sul futuro comune delle terre e della Terra. Mentre sale la tempesta, questo numero unico vuole soffiare in tal senso.>

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21 aprile a Viareggio/ Non inermi ma in armi

Riceviamo dalle Donne in Cantiere <per un 25 aprile femminista, antifascista e antisionista.>

Iniziativa su donne e Resistenza in Italia e in Palestina – domenica 21 aprile alle 17 c/o Cantiere sociale versiliese, Viareggio

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