La Parentesi di Elisabetta del 21/05/2014

“Un gioco borghese” teresina 2

No, no, non stiamo parlando del Bridge, ma del così detto “gioco democratico”, vale a dire la democrazia borghese.

E’ una specie di “teresina”, solo che la borghesia gioca a carte coperte e “bluffa”, le/gli oppresse/i le carte le devono avere scoperte, sennò il gioco non vale.

Il gioco democratico attualmente si basa sul suffragio universale

Il principio di suffragio universale è correlato alle idee di volontà generale e di rappresentanza politica promosse da Jean-Jacques Rousseau :in base a questi principi, si elabora l’assunto per il quale la rappresentanza politica trova legittimazione nella propria volontarietà.

I cittadini/e, nei moderni Stati democratici, sono alla base del sistema politico e col suffragio universale viene eletto l’organo legislativo di uno Stato; nelle repubbliche presidenziali, ciò avviene anche per l’elezione del Capo dello Stato.

Il principio del suffragio universale maschile è stato introdotto per la prima volta durante la rivoluzione francese da un “comitato di salute pubblica”

In Italia il primo suffragio universale maschile è del 1912 e noi donne abbiamo votato per la prima volta il 2 giugno del 1946, quando ebbe luogo il referendum per scegliere fra monarchia o repubblica.

Le elettrici e gli elettori quindi, dovrebbero votare i loro rappresentanti, mandare in Parlamento chiunque secondo loro possa fare i loro interessi.

Anche il re dei ladri……perché l’immunità parlamentare dovrebbe essere sacra a tutela degli oppressi e delle oppresse e della minoranza.

Però se poi gli elettori votano qualcosa o qualcuno non gradito a chi tiene banco, allora si cambiano le carte in tavola, il gioco non vale e si butta tutto all’aria: esempi ce ne sono tanti dal Cile di Allende all’ultimo referendum in Ucraina…..con colpi di stato cruenti o bianchi, rivoluzioni colorate, guerre umanitarie ….oppure nella stagione odierna neoliberista si esautora il parlamento, si demonizza la politica, si toglie l’immunità parlamentare….

Avete vinto il referendum sull’ ”acqua pubblica” ? non vale, era un scherzo. Quello sul no al finanziamento pubblico ai partiti? Beh, si cambia nome, basta chiamarlo rimborso….

Poi, il gioco democratico si basa su un altro principio fondante, vale a dire la libertà di pensiero e di espressione. Chiunque dovrebbe essere libera e libero di esprimere un’opinione, la legge può perseguire solo i fatti reali. Ma gli ultimi avvenimenti degli stadi di calcio sono l’esempio lampante di un gioco sleale: se scrivo su una maglietta “Speziale libero” sono condannato a cinque anni di Daspo, mentre lo Stato si può permettere di dare del terrorista a ogni piè sospinto a chiunque non gli sia gradito/a, dimostrando un’assoluta e, chiaramente voluta, ignoranza della stessa lingua italiana, dato che il termine terrorista ha un preciso significato nel vocabolario e nei codici.

Di solito, se un gioco è taroccato, non ha senso giocare. Di solito le bambine e i bambini che sono sempre molto concreti e diretti prima di essere rovinati dalle così dette regole sociali, danno uno spintone a chi bara e si girano altrove.

E, noi, che vogliamo fare?

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