Consuntivo dell’Anno Politico Agosto 2018/ Luglio 2019-prima parte

Consuntivo dell’anno politico della Coordinamenta femminista e lesbica- Agosto 2018 / Luglio 2019

Prima parte: agosto 2018-marzo 2019

-27 agosto 2018-MATERIALI “E questo è quanto”/Silvia  De Bernardinis

 […]Il conflitto, che è alla base dei processi storici, è progressivamente scomparso dalla narrazione storica, sostituito, in una prospettiva che si può definire di giudiziarizzazione, dalla narrazione di memorie che riproducono e riducono la storia ad un permanente scontro tra carnefici e vittime, tra bene e male, dove – è  sottinteso – il bene e le vittime coincidono con i valori che si impongono come dominanti, e che lo sono proprio perché risultato di rapporti di forza politici e sociali determinati dall’esito di conflitti. Il terreno di ricerca scelto da Ovidi, privilegiando in questo caso la memoria, una memoria contrapposta, di classe e militante, è uno dei migliori punti di osservazione per portare in luce l’uso politico del passato nella costruzione del presente e di scrittura della storia compiuta su questo terreno, per metterne a nudo il feticcio della presunta neutralità.[…]

-28 agosto 2018 – MATERIALI /Opuscolo sulla RWM “Nessuno scrupolo” https://nobordersard.wordpress.com/

[…]L’antimilitarismo non è solo uno dei modi più sinceri e diretti per esprimere solidarietà con chi viene massacrato in Paesi lontani. Lottare contro il comparto bellico-industriale è lottare contro i nostri stessi nemici, contro chi ci sfrutta, chi ci controlla e tenta di decidere delle nostre vite, chi distrugge il territorio in cui viviamo, chi cerca di creare un mondo a misura dei ricchi e dei potenti. Non stiamo parlando solo di remote organizzazioni internazionali, ma di aziende, basi militari, università, reti, muri, mezzi, persone con cui spesso condividiamo lo stesso territorio[…].

-30 agosto 2018- <SOLIDARIETA’> Con Maya, con Stella e con gli altri compagni NoTav!

-31 agosto 2018-LA BELLE SAISON “DEBOUT!!!”

-1 settembre 2018– MATERIALI-Migrazione e detenzione delle donne nel CPR di Ponte Galeria-Alcuni spunti di riflessione

-3 settembre 2018–MATERIALI-riceviamo e pubblichiamo

Ponte Morandi Strage di Stato

-4 settembre 2018– Partecipazione-A FORAS CAMP 2018– Campeggio contro l’occupazione militare della Sardegna- 14/15/16 settembre

-4 settembre 2018-CONTRIBUTO-

La sindrome di Stoccolma a pagamento- di Nella

-5 settembre 2018- La Parentesi di Elisabetta

“A proposito di…”

[…] La socialdemocrazia non va
a caccia di farfalle.
Il nemico marcia in testa a te
ma anche alle tue spalle.
Il nemico marcia con i piedi
nelle tue stesse scarpe.
Quindi anche se le tracce non le vedi
è sempre dalla tua parte[…] 
Claudio Lolli-La socialdemocrazia- da “Disoccupate le strade dai sogni”

-8 settembre 1974/8 settembre 2018– “La memoria strumento di lotta”

-8 settembre 2018- “TIRIAMO LE FILA”

Riflessioni conclusive del ciclo Femminismo:paradigma della Violenza/Non Violenza!

-9 settembre 2018– CONTRIBUTO/”Scuole sicure, controllo assicurato″  di Nella

-15 settembre 2018-

Settimo appuntamento/ Chiusura del ciclo “Femminismo:Paradigma della Violenza/Non Violenza”

<Siamo arrivate alla fine del Ciclo con cui abbiamo deciso di indagare il Paradigma della Violenza/Non Violenza, il paradigma con cui il neoliberismo ha la pretesa di affossare ogni antagonismo, ogni istanza di ribellione, di protesta, perfino di semplice dissenso…E così abbiamo pensato di tirare le fila di tutto quello che abbiamo fatto in questi mesi insieme a tant*altr* partendo da noi perché l’autorganizzazione e l’autonomia non sono altro che la capacità di prendere in carico direttamente i nostri desideri e la consapevolezza della possibilità di realizzarli….> quindi per la SEZIONE AUTORGANIZZAZIONE: autonomia femminista, autodifesa, separatismo, rifiuto della delega, militanza vi chiediamo:

Che cos’è per te la militanza?

e partiremo  dalla proiezione del film documentario del 1970 delGruppo Dziga Vertov che si intitola “Lotte in Italia” in cui la militanza viene narrata attraverso le parole di una compagna.

-19-23 settembre 2018– Condivisione-Campeggio itinerante passamontagna. passamontagna.info

-16 settembre 2018-Podcast dell’iniziativa del 15 settembre 2018″Che cos’è per te la militanza”

I Nomi delle Cose, lo spazio di riflessione della Coordinamenta femminista e lesbica

[…] Come femministe abbiamo sempre detto che il nostro privato è politico. Questa consapevolezza ci appartiene, è parte fondante del nostro impegno, ma, in questo caso, ci interessa indagare quanto in automatico siamo, nel nostro quotidiano privato e pubblico, catena di trasmissione dei valori dominanti, quanto forte sia l’egemonia culturale del sistema neoliberista/patriarcale e cosa possiamo fare per disinnescare questo meccanismo[…]

-18 settembre 2018- LE DONNE CHE NON DIFENDE NESSUNO-Riflessioni

..la ribellione delle donne al patriarcato si esprime spesso in forme estreme, violente e disperate in cui  è dominante la sensazione di impotenza e di non aver vie d’uscita oppure di rabbia repressa per anni.

Una detenuta ristretta a Rebibbia Femminile a Roma questa mattina ha tentato di uccidere i propri figli con lei al nido del carcere. Uno è morto, l’altro è in gravi condizioni. Era in carcere per spaccio di droga una configurazione di reato inutile e persecutoria che colpisce tantissime donne in difficoltà economica ed aveva manifestato preoccupazione per il futuro dei suoi figli. Questa la notizia

-24 settembre 2018-MATERIALI-RACCOLTA DI RIFLESSIONI ED ESPERIENZE SULLE CULTURA DELLO STUPRO-  /anarcoqueer.files.wordpress.com

-26 settembre 2018-CONTRIBUTO-Fare i conti con il passato coloniale per trasformare il presente-di Nicoletta Poidimani-www.nicolettapoidimani.it

-28 settembre 2018-Solidarietà-OGNI MALEDETTA DOMENICA-ora e sempre NO TAV!

-1 ottobre 1949-Omaggio alla Rivoluzione Cinese-

-3 ottobre 2018-DOCUMENTO-DISUBBIDIENZA CIVILE. A proposito della vicenda di Domenico Lucano, sindaco di Riace.

<…Nel luglio del 1846 a Concord, nel Massachusetts, David Thoreau ricevette tramite un vigile comunale un’ingiunzione per il pagamento delle tasse. Rispose che rifiutava di versare soldi allo Stato dal momento che disapprovava la sua politica e che non voleva, in alcun modo, dare il proprio contributo alla guerra contro il Messico. Per questo fu arrestato. I suoi scritti, pubblicati postumi, saranno intitolati <Disubbidienza civile…>.

-4 ottobre 2018-Partecipazione- Migrazione e detenzione delle donne nel CPR di Ponte Galeria

-7 ottobre 2018-Partecipazione- Presidio al CPR di Ponte Galeria-

-6 ottobre 2018-Contributo-LE STALLE DI AUGIA-Rosalba Corradazzi

<…la questione sociale è rimossa, anzi ribaltata. Fenomeni che già esistevano ma venivano letti come forme di patologia sociale hanno assunto un’importanza centrale. Il neoliberismo fomenta la paura. L’invenzione del sentimento di insicurezza e la sua gestione poliziesca ha contribuito a spoliticizzare l’analisi della società che opponeva ancora negli anni ’70 la destra e la sinistra. Ora gli uni e gli altri si trovano d’accordo sulla lettura, sulla diagnosi e sulle soluzioni. Questa spoliticizzazione è accompagnata da un neo analfabetismo che mina la trasmissione generazionale…>

-7 ottobre 2018-Contributo-Perché non parliamo anche degli stupri “di pace”? di Nicoletta Poidimani

<L’assegnazione del nobel per la pace al congolese dott. Mukwege e a Nadia Murad sta facendo esultare tante anime belle. O, come sono brutti gli stupri di guerra! O, quanto ci commuove sentire le atrocità vissute dalle donne yezide e congolesi! O, come siamo fortunate a vivere in questa parte del mondo, dove se sei bianca e, possibilmente, di classe media puoi startene sulla tua poltrona a guardare con emozione l’assegnazione del nobel e magari applaudire attraverso la tastiera del computer! O, come ci sentiamo femministe&umanitarie quando proviamo empatia con le “vittime” di quelle brutture!…>

-11 ottobre 2018-Omaggio al Grup Yorum-

-12 ottobre 2018– Condivisione-Palestina libera! al Nido di Vespe

-12 ottobre 2018-Contributo-Italiani “brava gente”/Un contributo per smantellare la narrazione tossica sugli italiani “brava gente” di Nicoletta Poidimani <Per diventare “narrazione tossica”, una storia deve essere raccontata sempre dallo stesso punto di vista, nello stesso modo e con le stesse parole, omettendo sempre gli stessi dettagli, rimuovendo gli stessi elementi di contesto e complessità…>

-13 ottobre 2018-MATERIALI-Sul presidio solidale e la situazione nel CPR di Ponte Galeria-hurriya.noblogs.org

18/22 ottobre 2018 La Coordinamenta in Sardegna

18 ottobre ore 18.00 a Sassari/ Colletivu s’idea libera e Banduleras Atobia Feminista

<Riflessioni sul femminismo nero e postcoloniale attraverso le voci delle militanti del Black Panther Party. Ospitiamo Silvia Baraldini e le compagne della Coordinamenta femminista-lesbica di Roma per confrontarci insieme, a partire dall’esperienza diretta di chi ha vissuto e partecipato ai movimenti di liberazione afroamericani, sull’esperienza del Black panther Party.>https://www.facebook.com/sidealiberass/

19 ottobre ore 18.30 Nuoro/Spazio Antifascista/Nugoro antifascista

<Lo Spazio Antifascista presenta:
LE MILITANTI DELLE BLACK PANTHERS
Femminismo: paradigma della violenza/non-violenza
Introduce: ELISABETTA TEGHIL della Coordinamenta Femminista e Lesbica, Roma
Segue: SILVIA BARALDINI sulle militanti delle Black Panthers >https://www.facebook.com/Spazio-Antifascista-Nuoro-410403692741996/

20 ottobre ore 18.30 Siniscola/ Gana e Gortoe

<LA QUESTIONE FEMMINILE COME NUOVA ALTERNATIVA POLITICA.
LA STORIA E LA CRESCITA DEL FEMMINISMO DI CLASSE E DI LOTTA, DALL’INCONTRO CON LE COMPAGNE CURDE DELL’ANNO SCORSO ALLE ELABORAZIONI POLITICHE DELLE BLACK PANTHER DEGLI ANNI ’70. 
RIFLETTIAMO SULLA QUESTIONE FEMMINILE SARDA. 
NE PARLIAMO CON SILVIA BARALDINI ED ELISABETTA TEGHIL.>
https://www.facebook.com/tramasdeLibertad/

21 ottobre ore 18.00 Gagliari/ B.A.Z. Biblioteca Autogestita Zarmu

<Incontro su Femminismo: Paradigma della violenza non violenza
Introduce 
Elisabetta Teghil della Coordinamenta Femminsta e Lesbica, Roma
Segue 
Silvia Baraldini sulle storia delle militanti delle Black Panthers

“Riteniamo necessario recuperare concetti come indignazione, ribellione, disubbidienza civile, rabbia, autodifesa, rifiuto della norma, rifiuto della legalità, differenza tra oppressor* ed oppress*, sfruttator* e sfruttat*…tutti ricompresi nell’indistinto magma del concetto di violenza che la società neoliberista, fase attuale del capitalismo e del patriarcato, demonizza, togliendo a questo paradigma ogni valenza sociale e collocando la così detta violenza politica in una imprecisata sfera delinquenziale.” Questo incontro fa parte della “Sezione storia e memoria” di un ciclo di iniziative sul tema “Femminismo: Paradigma della violenza non violenza” organizzato dalla Coordinamenta Femminsta e Lesbica di Roma.>

https://www.facebook.com/pages/category/Community/Biblioteca-Autogestita-Zarmu-170398803377121/

  

-17 ottobre 2018-La Parentesi di Elisabetta

“…di luce intellettual piena d’amore”

<…Abdicare al nostro ruolo e alla nostra collocazione, non rivendicare la nostra lettura di classe porterà alla sparizione non solo dell’immaginario di una possibile uscita da questa società ma della stessa parola <sinistra>. 

-16 ottobre 2018– Materiali-“Prima la mente, adesso il braccio”Centri di permanenza per il Rimpatrio e la costruzione del ricatto. https://modenasenzaquartiere.wordpress.com/

-23 ottobre 2018-Trident Juncture 2018/FRONTE ESTERNO E FRONTE INTERNO  <La Trident Juncture 2018, imponente esercitazione militare Nato, quest’anno si svolge nella Norvegia centrale e orientale, nelle zone prossime al Nord Atlantico fino all’Islanda e nel Mar Baltico. E’ cominciata il 17 ottobre scorso e troverà il suo culmine nel periodo tra il 25 ottobre e il 17 novembre. Sono coinvolte le forze armate dei paesi membri della Nato e, oltre a questi, la Svezia e la Finlandia. >

-24 ottobre 2018-La Parentesi di Elisabetta

“Universo incantato”

“Lo sport è raccontato come un universo incantato che non avrebbe nulla a che spartire con orientamenti politici, conflitti sociali, convinzioni religiose. Lo sport sarebbe neutro, apolitico, al di fuori della lotta di classe, né di destra né di sinistra, al di sopra delle dispute di parte e delle tensioni sociali. E l’impudenza di questa narrazione arriva ad affermare che lo sport, animato dallo spirito decoubertiano, contribuirebbe a combattere il razzismo.

I principi propagandati del credo sportivo sarebbero fair play, rispetto dell’avversario, tregua olimpica, amicizia tra i popoli, festa dei giovani cosicché tutto questo culmina in false equazioni: sport e pace, sport e democrazia, sport ed emancipazione dei popoli, sport e rispetto dell’ambiente, sport e solidarietà.

La realtà ci racconta dell’affarismo, del doping, degli esiti truccati, della corruzione che vi  alligna, ma ci racconta anche di aspirazioni sociali, di collocazione di parte, di metabolismo sociale. Ci racconta quindi della parabola dello sport moderno che si accompagna ed è parte integrante della parabola della società borghese…”

-25 ottobre 2018– Dalle compagne di Milano:

CAMMINATE DI DONNE A MILANO/Da qualche mese ad oggi qualcosa a Milano ha iniziato a muoversi: donne diverse si sono incontrate ed hanno iniziato a camminare insieme per le strade dei quartieri popolari/periferici di questa città.

-25 ottobre 2018-CONTRIBUTO-“Avremmo dovuto riprenderci la notte e invece ci siamo ritrovate sole con le telecamere.” di Nella

-28 OTTOBRE 2018-Podcast degli incontri in Sardegna

I Nomi delle Cose, lo spazio di riflessione della Coordinamenta femminista e lesbica

Abbiamo incontrato insieme a Silvia Baraldini le compagne e i compagni di Sassari, Nuoro, Siniscola e Cagliari. Un ringraziamento a tutte e a tutti per la condivisione, gli scambi, l’ospitalità e un abbraccio alla terra sarda che ci ha accolte.  Abbiamo registrato gli incontri e li potete ascoltare su https://coordinamenta.noblogs.org/post/2018/10/28/podcast-degli-incontri-in-sardegna-18-22-ottobre-2018/

-4 novembre 2018– Partecipazione-NO PENTAGONO!!

-2 novembre 2018-COMUNICATO- Solidarietà a chi resiste!NO TAV, si parte e si torna insieme!

-5 novembre 2018–Documento-Sgomberato il Liceo Virgilio occupato.

“Con un ingente dispiegamento di forze di polizia è stato sgomberato il Liceo Virgilio occupato. La guerra e la demonizzazione delle occupazioni e dell’agire politico nelle scuole viene da lontano. A novembre 2017 lo stesso Liceo è stato oggetto di una campagna denigratoria riguardante presunti festini, uso di droghe , spaccio e gruppi di potere all’interno dell’occupazione, il tutto sbandierato sui media mainstream in funzione di ordine pubblico e recupero della serietà delle scuole contro le occupazioni. Al governo c’era il Pd e Gentiloni. Anni fa lo stesso Liceo è stato oggetto di monitoraggio al suo interno da parte di agenti in borghese travestiti da operai. Quello che è successo dunque non è che l’ultimo episodio di una lunga serie rispondente ad una strategia di normalizzazione e di adeguamento alla nuova scala di valori meritocratica e gerarchica messa in atto dal neoliberismo nei confronti del mondo dell’istruzione…”
 

-5 novembre 2018-LE DONNE CHE NON DIFENDE NESSUNO-Riflessioni

..la ribellione delle donne al patriarcato si esprime spesso in forme estreme, violente e disperate in cui  è dominante la sensazione di impotenza e di non aver vie d’uscita oppure di rabbia repressa per anni.

<Cuneo- Comprata a 14 anni per 5oo mila lire. Valeva cinquecentomila lire la vita di Assunta Casella. Nel 1972 aveva solo 14 anni quando la sua famiglia la vendette all’uomo che la voleva in moglie. Per una somma che equivale a quanto all’epoca serviva per comprare una Cinquecento. Molti anni dopo, Assunta ha ucciso quell’uomo che, tra l’altro, la maltrattava e la costringeva a prostituirsi. E ora è stata confermata per lei la condanna a 21 anni e tre mesi di carcere. Anche se la procura aveva chiesto l’ergastolo…> Questa la notizia.

La coordinamenta verso il 25 novembre

-7 novembre 2018-La Parentesi di Elisabetta

“Nodi irrisolti 2007/2017, dieci anni di femminismo ovvero come il femminismo si è consegnato nelle mani del nemico” 

-9 novembre 2018-Contributo e Materiali-“Per una genealogia del razzismo italiano” di Nicoletta Poidimani

Art. 7 del “Manifesto del razzismo italiano”(1938)

La coordinamenta verso il 25 novembre

-15 novembre 2018-MATERIALI-“TRAMARE PERCORSI DI USCITA DA QUESTA SOCIETA”

La trama di un percorso di uscita:

25 novembre 2011 DONNE NON SI NASCE, SI DIVENTA

25 novembre 2012 IL PERSONALE E’ POLITICO, IL SOCIALE E’ IL PRIVATO

25 novembre 2013 ILFEMMINISMO E’ ROMPERE LA LEGALITA’ IN CUI CI VOGLIONO IMBRIGLIARE!

25 novembre 2014 Normalità/Immaginario/ Sabotaggio/ Ritualità e Controritualità/ Egemonia culturale/ Pratiche di lotta

25 novembre 2015 SPEZZARE LA NORMALITA’ DELL’ESISTENTE

25 novembre 2016 NESSUNA DELEGA!

 25 novembre 2017 RICONOSCERE IL NEMICO/ RIFIUTARE IL COLLABORAZIONISMO

-15 novembre 2018-Partecipazione-“La chiamano sicurezza ma è violenza quotidiana” https://hurriya.noblogs.org/

-24 novembre 2018– Partecipazione-ROMA, SABATO 24 NOVEMBRE PRESIDIO AL CPR DI PONTE GALERIA

“Da molti anni la propaganda mediatica dei governi dei paesi occidentali proclama che “le nostre donne” sono libere perché hanno gli stessi diritti degli uomini. Tale rivendicazione viene portata avanti in contrapposizione alla presunta condizione delle donne nei paesi colonizzati, che vivono, nell’immaginario occidentale, una situazione di passività e sottomissione.[…]

[…]Si riafferma ancora una volta il discorso razzista che assegna a noi brave europee il compito di salvare queste “vittime” dalla  barbarie, specialmente se donne, ancor più migranti e/o sex workers.   Di fatto, a braccetto con questa vocazione salvifica della narrazione imperialista, ci passeggia un sistema eteropatriarcale che dalla vittimizzazione della donna accresce il proprio potere e le proprie forme di dominio e controllo sui corpi, dipingendoli come non in grado di autodeterminarsi e incapaci di assumere il controllo della propria esistenza, e pertanto giustificandone la privazione di libertà in nome della “loro” sicurezza.[…] Nemiche e nemici delle frontiere

-25 novembre 2018/Il 25 novembre della coordinamenta-Contro la violenza maschile sulle donne, tramare vie di fuga!

Non ti consegnare al nemico!

Autodifesa militante femminista!

Illegalità diffusa!

 

 

 

[…]Per riuscire a creare percorsi di uscita da questa società è necessario intaccare i cardini su cui si fonda: contrastare la meritocrazia, diffondere disubbidienza civile, boicottare i sistemi di controllo, rifiutare la guerra e la militarizzazione, rifiutare il collaborazionismo, riconoscere il nemico, sottrarsi alla strumentalizzazione…

E ricostruire strumenti di lotta significa ricostituire i significati a cominciare da quelli delle parole. Usare parole come autodeterminazione, autorganizzazione, solidarietà, antirazzismo…tanto per citarne alcune che vanno per la maggiore, senza definirle cioè senza dichiarare il contenuto che hanno per noi, non ha senso perché è come gridare in piazza pace…libertà…democrazia…giustizia sociale…lo dicono tutti/e tanto più quelle che sono direttamente responsabili del loro affossamento.

Stiamo attraversando un periodo storico molto difficile perché i segni, i segnali, i riferimenti, le coordinate, le stesse parole con cui veniva fino a non molto tempo fa costruita la lotta al sistema di potere sono state cambiate, stravolte, falsificate.  

E’ necessario fare un esercizio di verità, segnare i confini tra chi sta da una parte e chi dall’altra, tra chi vuol stare dentro questa società magari con qualche ritocco a suo vantaggio e tra chi vuole uscirne cercando caparbiamente vie di fuga e percorsi di sottrazione, tra chi supporta questo sistema e chi lo combatte.

Il conflitto e la rottura ci accompagneranno ma ci daranno anche la possibilità di costruire reti e legami tra simili, di riconoscerci, tenerci per mano e continuare a lottare.[…]

-25 novembre 2018-MATERIALI-“Le Patriarche”

[…]Non ci si adatta mai a questa società con il suo ordine stabilito fatto di oppressione, di gerarchia, di ingiustizia, di razzismo, di privilegi, tanto intollerabile quanto si constata che è talmente radicato nella nostra cultura che può apparire spesso accettabile e persino naturale. La società patriarcale nelle modalità in cui viene subita è l’esempio più evidente di questa paradossale sottomissione. Un rapporto sociale particolarmente odioso che ci tocca tutte da vicino, che permea la società, ne è diventato un tratto distintivo conosciuto e riconosciuto da ognuna/o….] Femminismo materialista pp. 174,181

 

 

-27 novembre 2018-MATERIALI-UN’INTERVISTA A SILVIA FEDERICI-

Intervista a Silvia Federici pubblicata sul sito https://www.woz.ch/-8cd5 e tradotta in francese dai compagni di edizioni Entremonde. Traduzione dal francese della Coordinamenta. 

“Pensano veramente che siamo stupide?”

Silvia Federici lei è una femminista marxista, Che cosa ha ereditato da Marx?[…]

-29 novembre 2018-CONDIVISIONE-“Roma, di Cpr si muore ancora” hurriya.noblogs,org   “L’11 novembre scorso una donna è morta nel CPR di Ponte Galeria (Roma). Siamo venute a saperlo ieri, 24 novembre, durante il presidio davanti le mura di quel lager. Dai racconti delle recluse emerge che Natalia avesse problemi di cuore e nonostante questo, in seguito ad un malore, i soccorsi sono arrivati solo quando lei era già morta.”

-1 dicembre 2018-Condivisione-Roma, Interrotta conferenza in “solidarietà” con le prigioniere di Ponte Galeria/Nemiche e nemici delle frontiere

“Mercoledì 28 novembre una quindicina di solidali ha scelto di interrompere l’incontro presso la biblioteca “Moby Dick” di Garbatella organizzato dal “Garante delle persone private della libertà”.
All’incontro dal titolo “Migrazioni e ospitalità” partecipavano il direttore della Caritas, una professoressa di filosofia teoretica e il direttore dell’ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali. Dalle loro calde posizioni di potere pretendono di gestire, controllare, analizzare la vita all’interno delle galere, dei cpr, degli hotspot, nonché di tutto il sistema di accoglienza. Questi luoghi e questo sistema sono irriformabili e hanno il solo scopo di privare della libertà e vanno distrutte.[…]

-3 dicembre 2018-Materiali-Rete contro la Guerra  e il Militarismo di Napoli-

<Mare d’Azov: cresce il materiale incendiario verso un nuovo conflitto mondiale>

-4 dicembre 2018-Materiali-LA BUSSOLA NEL CAOS-https://anarcoqueer.wordpress.com/zines-scaricabili/

“La bussola nel caos è una fanzine partecipativa di ispirazione antipsichiatrica, ideata per avere uno strumento per navigare attraverso le crisi, i brutti periodi, o anche solo le difficoltà che capitano a tutt*.”

-4 dicembre 2018-LE DONNE CHE NON DIFENDE NESSUNO-Riflessioni

..la ribellione delle donne al patriarcato si esprime spesso in forme estreme, violente e disperate in cui  è dominante la sensazione di impotenza e di non aver vie d’uscita oppure di rabbia repressa per anni.

Catania.Una donna di 26 anni è stata arrestata perché avrebbe ucciso il figlio di tre mesi “scaraventandolo violentemente a terra”. La donna, alla sua prima gravidanza, non è sposata e al figlio aveva dato il proprio cognome. Viveva con suo padre e la nonna. Avevo la «mente oscurata» e «non so spiegare cosa è successo», ma, si è difesa la donna, sicuramente «non volevo uccidere mio figlio, non ho mai pensato di ucciderlo» perché «io lo amavo». Il giudice delle indagini preliminari Giuseppina Montuori sottolinea che «non può in nessun modo ritenersi corrispondente al vero neppure quanto dalla stessa riferito in ordine alla assenza di volontà omicida ai danni del neonato» Questa la notizia.

-5 dicembre 2018-Materiali-Direttamente dalla Francia: Gilets Jaunes/<E’ passata più di una settimana da quando è cominciato il movimento dei “gilets jaunes”. Questo movimento sociale ha assunto un’ampiezza e delle dimensioni che non c’erano in Francia da molti anni.[…]

-7 dicembre 2018-Condivisione-Lidia Martin, insieme ad altri ospiti, alla libreria Calusca a Milano presenta “Questo è quanto/storie di rivoluzionari e rivoluzionarie” di O. Ovidi

-7 dicembre 2018-Materiali-FACENDO A PEZZI LA CULTURA DELLA MONOGAMIA-https://anarcoqueer.wordpress.com/zines-scaricabili/

-8 dicembre 2018-ore 14 a Torino in piazza Statuto-Ora e sempre NOTAV!!!!

-8 dicembre 2018-CONDIVISIONE-Serata Immakolata! a Parma!

-13 dicembre 2018-COMUNICATO-CON CLELIA E CON LE COMPAGNE E I COMPAGNI DEL GIAMBELLINO!

“Occupare una casa è un atto politico!”

[…]E’ necessario recuperare l’autonomia che è la presa in carico direttamente dei nostri desideri e della possibilità di realizzarli. E’ la riappropriazione di un tempo liberato dal lavoro salariato, dal lavoro di cura, dai ruoli, è coscienza e tessuto di comunicazione e organizzazione sociale, è capacità di esprimere rottura e identità politica, di scardinare il controllo che si manifesta nel dominio culturale e sociale prima ancora che il quello poliziesco e repressivo.

Mentre si infittiscono i queruli richiami alla legalità e alla non violenza, lo Stato supera questi limiti e abbatte le ultime apparenze della sua “democrazia” e intere aree sociali e geografiche si trovano prive di ogni “garanzia”, occupate, rastrellate, perquisite, represse[…]

-11 dicembre 2018-Materiali-Rete contro la Guerra e il Militarismo-Napoli

“Campagna d’Africa”

[…] La MISIN – Niger (Missione Bilaterale di Supporto nella Repubblica del Niger), frutto dell’intesa tra USA e Paesi UE per la stabilizzazione dell’area e il controllo del Sahel, è volta – come sostiene il sito della Difesa – a istituire un vero e proprio presidio militare nella regione, con compiti di supportare le capacità di controllo del territorio da parte delle autorità del Niger e dei Paesi del «G5 Sahel» (Niger, Mali, Mauritania, Chad e Burkina Faso), di potenziare le Forze di Sicurezza e le Forze Speciali del Niger, di contrastare ogni possibile minaccia alla sicurezza e consolidare il controllo delle frontiere. L’area di operazioni si estende tra Niger, Mauritania, Nigeria e Benin e prevede un impegno consistente ed una proiezione strategica assai rilevante dell’Italia nell’area con ben 470 militari, 130 mezzi terrestri e 2 mezzi aerei.[…] la Difesa ha dichiarato la propria intenzione di sviluppare una vera e propria «Strategia di Sistema per la sicurezza nazionale», con l’obiettivo di aggiornare l’ottica di sicurezza al complesso delle minacce effettive o potenziali al sistema-Italia in tutte le sue articolazioni, interne o internazionali, e attraverso lo strumento della più solida “sinergia” con i diversi ministeri, l’industria, il cosiddetto “complesso militare – industriale”, il mondo accademico, nonché i settori della ricerca di base e della ricerca avanzata, con l’obiettivo di costituire, inquietanti ed iper-militarizzanti “meccanismi stabili di cooperazione”, che prevedono, tra le altre cose, un rapporto di partnership strategico tra le Forze Armate, il complesso della Difesa e gli apparati civili del Paese, portando il militare dentro industrie, università, centri di ricerca, amministrazioni pubbliche e poteri decentrati.

E’ un elemento da non sottovalutare[…]

-15 dicembre 2018-Materiali-L’immondo del lavoro:le cottimiste del lusso-https://radiocane.info/

-16 dicembre 2018-LE DONNE CHE NON DIFENDE NESSUNO-Riflessioni

..la ribellione delle donne al patriarcato si esprime spesso in forme estreme, violente e disperate in cui  è dominante la sensazione di impotenza e di non aver vie d’uscita oppure di rabbia repressa per anni.

<Palermo. Una donna  di 45 anni ha ucciso il marito accoltellandolo nel sonno. La donna ha spiegato che non ne poteva più dei continui litigi. La tensione in casa era molto alta da molto tempo tanto che i due figli più piccoli della coppia, che ne ha quattro, dormivano da parenti. Sembra che l’abbiano aiutata i due figli ventenni>Questa la notizia.

-17 dicembre 2018-Materiali-Da Radio Cane sugli arresti del Giambellino- APRITE QUELLE PORTE-

-19 dicembre 2018-Prende il via da gennaio 2019 un nuovo ciclo della Coordinamenta!

“LA DE-UMANIZZAZIONE DEL SOGGETTO”

<La de-umanizzazione è un dispositivo che il potere mette in atto per togliere a chi vuole demonizzare persino l’appartenenza al genere umano. Sui soggetti de-umanizzati può essere così attuata ogni possibile nefandezza perché non sono più essere umani, ma oggetti. Questa percezione viene veicolata nel comune sentire attraverso una serie di meccanismi che vanno dalla costruzione del mostro a quella della pericolosità politica, sociale e/o nazionale, a quella della superiorità della razza o al terrorismo facendo sì che la sofferenza fisica, psicologica inflitte e lo stesso annientamento vengano attuati senza sensi di colpa e come una necessità.[…]

PROGRAMMA

Il ciclo si compone di tre parti  che verranno svolte in tre iniziative nello Spazio Sociale Nido di Vespe-via dei Ciceri 131-Roma  

PARTE PRIMA/ 12 gennaio 2019, ore 18.00

I MECCANISMI DE-UMANIZZANTI SUL FRONTE INTERNOLe “democrazie” occidentali, la tortura, il 41bis… ne parliamo con Maria Rita Prette e il suo libro “TORTURA/Una pratica indicibile”Sensibili alle foglie 2017-Collana Indicibili sociali.

PARTE SECONDA/19 gennaio 2019, ore 18.00

STORIA E MEMORIA/ incontriamo Nicoletta Poidimani  e il suo libro”DIFENDERE LA “RAZZA”Identità razziale e politiche sessuali nel progetto imperiale di Mussolini –Sensibili alle foglie, Roma, 2009-2018.

L’autrice attraverso un percorso di immagini, documenti, pubblicazioni dell’epoca coloniale ci parlerà della storia del razzismo italiano

PARTE TERZA/ 9 febbraio 2019, ore 18.00

I MECCANISMI DE-UMANIZZANTI SUL FRONTE ESTERNO/ Il neocolonialismo, le guerre “umanitarie”, la guerra asimmetrica..ne parliamo con Maria Rita Prette e il suo ultimo libro “LA GUERRA/che fingiamo non ci sia”Sensibili alle foglie 2018,Collana Indicibili sociali.

-21 dicembre 2019-Riceviamo dalle compagne del Giambellino, diffondiamo e invitiamo a diffondere!

Per ogni Robin Hood, c’é uno sceriffo di Nottingham.

Triste e breve storia di una storica pagliacciata giornalistica.

I Giornalisti stanno tutti li fuori pronti a filmare l’uscita delle pattuglie dei carabinieri in fila indiana, che si dirigono al quartiere Giambellino con i valorosi 180 uomini che smantelleranno il pericoloso Comitato Abitanti Giambellino Lorenteggio, colpevole di aver creato una struttura solidale per impedire gli abusi che da anni si perpetuano in quartiere da parte della polizia e delle istituzioni. Un’intercettazione in cui una ragazza parla con un’abitante del quartiere, che chiama per chiedere aiuto perché “la polizia gli è entrata in
casa”. L’accusa infame di racket delle occupazioni. Così è cominciata la giornata di giovedì. Dopo quasi 4 anni di intercettazioni e pedinamenti, la procura di Milano e i Ros
presentano la loro “inchiesta-capolavoro”: una pagliacciata
mai vista prima […]

-30 dicembre 2018-PARTECIPAZIONE-PRESIDIO AL CPR DI PONTE GALERIA-

-31 dicembre 2018-PRESIDIO AL CARCERE DI REBIBBIA-

-31 dicembre 2018-CAPODANNO AL NIDO DI VESPE!!!!

-31 dicembre 2018-Buon 2019 di gioia e di lotta!!!

-3 gennaio 2019-Direttamente dalla Francia/Gilets Jaunes 2/<A certi piacerebbe che noi mandassimo avanti dei rappresentanti, dei porta parola, dei piccoli capi[…]perché? Perché è più facile influenzare qualcuno piuttosto che un movimento in lotta e avere un interlocutore permette di controllare meglio il movimento[…]quando si negozia al di fuori del movimento in una sala di riunioni si ha già perso. Se noi siamo forti è proprio per l’assenza di rappresentanti.[…]E poi dei rappresentanti per dire cosa? per rappresentare quali interessi? per negoziare cosa? Noi non abbiamo niente da negoziare, noi vogliamo vivere bene…>

-5 gennaio 2019-CONTRIBUTO-A proposito del Venezuela- “La <legittimità> che piace all’imperialismo”di Geraldina Colotti

-6 gennaio 2019.W la Befana!!!!

<Mai riporre la vostra speranza in un principe. Se avete bisogno di un miracolo, riponete speranza in una strega!>
Catherynne M. Valente

-6 gennaio 2019-Direttamente dalla Francia/Gilets Jaunes 3/Donne in marcia per riprendersi la vita!/Da place de la Bastille a place de la République!

-12 gennaio 2019-Ciclo/ La de-umanizzazione del soggetto/PARTE PRIMA

<I MECCANISMI DE-UMANIZZANTI SUL FRONTE INTERNOLe “democrazie” occidentali, la tortura, il 41bis… ne parliamo con Maria Rita Prette e il suo libro “TORTURA/Una pratica indicibile”Sensibili alle foglie 2017-Collana Indicibili sociali. 

-14 gennaio 2019-Comunicato-“Il valore degli anni’70”

<Il valore e la portata di quello che sono stati gli anni ’70 in questo paese si misurano dalla pervicacia con cui lo Stato porta avanti la sua vendetta. Lo spessore della lotta di classe che è stata messa in campo in quegli anni è evidente nello sgangherato entusiasmo di tutte le componenti politiche istituzionali e paraistituzionali per l’arresto di Cesare Battisti. Noi femministe materialiste facciamo parte di quella storia, la difendiamo e la rivendichiamo.>

-14 gennaio 2019-Podcast dell’iniziativa “Tortura/Una pratica indicibile” del 12/01/2019

I Nomi delle Cose, lo spazio di riflessione della Coordinamenta femminista e lesbica

I MECCANISMI DE-UMANIZZANTI SUL FRONTE INTERNOLe “democrazie” occidentali, la tortura, il 41bis… ne abbiamo parlato con Maria Rita Prette e il suo libro “TORTURA/Una pratica indicibile”Sensibili alle foglie 2017-Collana Indicibili sociali.

Riportiamo qualche stralcio dal libro:

“Parlare di tortura significa parlare del processo di de-umanizzazione messo in atto per renderla possibile. Affinché una persona possa praticare sul corpo di un’altra una sequenza di azioni violente volte a procurarle il massimo del dolore possibile senza provocarne la morte (e spesso anche senza lasciare su quel corpo delle tracce visibili) è necessario che la persona venga addestrata a guardare a chi subisce la sua violenza come a un oggetto, come se non appartenesse alla specie umana.[…] p. 7

[…] Parliamo di tortura come di un’istituzione totale, poiché il dominio del torturatore sulla completa impotenza del torturato è assoluto e perché l’esercizio del potere, attraverso la sofferenza inflitta al corpo del torturato, è totale.

Due sono i concetti che servono a questa istituzione: l’attribuzione del carattere di eccezione o di emergenza agli eventi all’interno dei quali la si pratica come tecnica e l’attribuzione del carattere di pericolosità sociale alle persone sui corpi delle quali è praticata.[…] p.9

-15 gennaio 1919-Cento anni fa la socialdemocrazia tedesca assassinava Rosa Luxemburg ma il suo pensiero è quanto mai attuale.

“Con quanta maggior potenza il capitale, grazie al militarismo, fa piazza pulita, in patria e all’estero, degli strati non capitalistici e deprime il livello di vita di tutti i ceti che lavorano, tanto più la storia quotidiana dell’accumulazione del capitale sulla scena del mondo si tramuta in una catena continua di catastrofi e convulsioni politiche e sociali che, insieme con le periodiche catastrofi economiche rappresentate dalle crisi, rendono impossibile la continuazione dell’accumulazione e necessaria la rivolta della classe operaia internazionale al dominio del capitale prima ancora che, sul terreno economico, esso sia andato ad urtare  contro  le barriere naturali elevate dal suo stesso sviluppo” Rosa Luxemburg, L’accumulazione del capitale,  Einaudi, Torino 1972,pp. 469-470

19 gennaio 2019-Ciclo/ La de-umanizzazione del soggetto/PARTE SECONDA

STORIA E MEMORIA/ incontriamo Nicoletta Poidimani  e il suo libro”DIFENDERE LA “RAZZA”Identità razziale e politiche sessuali nel progetto imperiale di Mussolini –Sensibili alle foglie, Roma, 2009-2018.

Nicoletta Poidimani attraverso un percorso di immagini, documenti, pubblicazioni dell’epoca coloniale ci parlerà della storia del razzismo italiano.

-21 gennaio 2019-Se la solidarietà è un’arma, come abbiamo sempre sostenuto, usiamola!!!

Facciamo girare.
Serve una mano a queste 5 compagne in carcere.

Susanna Berardi arrestata nel 1982
Barbara Fabrizi arrestata nel 1983
Maria Cappello, Vincenza Vaccaro, Rossella Lupo, arrestate nel 1988

-23 gennaio 2019-Podcast dell’iniziativa “Difendere la razza” del 19/01/2019

I Nomi delle Cose, lo spazio di riflessione della Coordinamenta femminista e lesbica

STORIA E MEMORIA/ abbiamo incontrato Nicoletta Poidimani  e il suo libro”DIFENDERE LA “RAZZA”Identità razziale e politiche sessuali nel progetto imperiale di Mussolini –Sensibili alle foglie, Roma, 2009-2018.

L’autrice attraverso un percorso di immagini, documenti, pubblicazioni dell’epoca coloniale ci ha raccontato la storia del razzismo italiano e non solo.

-24 gennaio 2019-Con il popolo venezuelano e con il presidente Maduro-In Venezuela è in atto un tentativo di colpo di Stato come al solito e come sempre appoggiato e foraggiato dagli Stati Uniti e da relativi alleati e sodali. Non prendere posizione, non compiere una scelta, significa in realtà accettare la logica del più forte, la logica dell’arroganza, della prevaricazione e dell’aggressione. E noi donne sappiamo fin troppo bene come funziona questo meccanismo.

-25 gennaio 2019-“Tutte a L’Aquila per il processo che vede tre compagne femministe imputate per diffamazione” ciriguardatutte.noblogs.org

-25 gennaio 2019-MATERIALI-“Debito di gratitudine?” di Nicoletta Poidimani http://www.nicolettapoidimani.it/

“[…]Il “debito di gratitudine” è la formula magica che giustifica e dissimula i dispositivi che deumanizzano donne e uomini migranti autorizzandone, al contempo, lo sfruttamento in molteplici forme. In nome di quel “debito” essi diventano, infatti, proprietà dello Stato che li “accoglie”[…]

-27 gennaio-MEMORIA E STORIA“Ciò che il borghese del XX secolo, tanto distino, tanto umanista e tanto cristiano non riesce a perdonare a Hitler, non è il crimine in sé, l’umiliazione dell’uomo in sé, ma il crimine contro l’uomo bianco, il fatto di aver applicato all’Europa procedimenti colonialisti, riservati, fino a quel momento, agli arabi d’Algeria, ai coolies dell’India e ai neri africani” Aimé Césaire <Discours sur le colonialisme> 1955

-29 gennaio 2019-Venezuela-Documento-LA ARANA FEMMINISTA- 

Hoy las mujeres de Anzoátegui reivindicamos mas que nunca nuestra vocación socialista, libertaria y democrática! Venceremos!

-30 gennaio 2019- Iniziativa alla Sapienza-Rosa Luxemburg-intervento di Elisabetta Teghil per la Coordinamenta femminista e lesbica

-31 gennaio 2019-MATERIALI-Opuscolo-“Conoscere il nemico per contrastarlo https://hurriya.noblogs.org/

[…]Con questo opuscolo “Note sul decreto. Parte “immigrazione”. Conoscere il nemico per contrastarlo” abbiamo pensato di approfondire soprattutto la questione migratoria, che ormai da anni nell’immaginario comune, costruito ad arte da tecnici, politici e media, è strettamente connessa alla questione sicurezza[…]Abbiamo voluto, però, fare un’analisi che non si arenasse nella levata di scudi che testate rosse e bianche del giornalismo nostrano, voci della sinistra legate ad ambienti parlamentari, associativi e movimentisti hanno iniziato da tempo contro decreto e governo, rimodellando a loro piacere la realtà dei fatti e contrapponendo al modello salviniano il modello dell’integrazione. Continuando a guardare con sdegno al sistema di controllo, contenimento e messa a valore della popolazione migrante in quanto tale, cercheremo, quindi, di avere uno sguardo esterno sulla questione senza cadere nelle facili trappole della retorica umanitarista e paternalista[…] Nemiche e nemici delle frontiere

-2 febbraio 2019-Podcast dell’iniziativa alla Sapienza su Rosa Luxemburg del 30/01/2019

I Nomi delle Cose, lo spazio di riflessione della Coordinamenta femminista e lesbica

   <Il mondo si comincia a cambiare chiamando le cose con il loro nome> Rosa Luxemburg

Introduzione e interventi di Enrico Serventi Longhi, Giorgio Ferrari, Elisabetta Teghil.

-3 febbraio 2019-DOCUMENTO/PARADIGMA VITTIMARIO/

“Lotta armata. Storia, memoria e paradigma vittimario”

di Silvia De Bernardinis

<Un testo che mette insieme parti di un intervento di un convegno sugli anni 70 tenuto a Parigi nel 2017 – organizzato da Elisa Santalena e Christophe Mileschi – e alcune note scritte circa un anno fa, in occasione del quarantennale dell’uccisione di Moro e della scorta, quando andò in onda lo show promosso, animato e monopolizzato dal baraccone mediatico vittimario-dietrologico che si mette in moto ogni qualvolta vengono nominati gli anni 70 e la lotta armata, e quando qualcuno dei protagonisti della lotta armata si permette di parlare.[…]”

-9 febbraio 2019-Ciclo/ La de-umanizzazione del soggetto/PARTE TERZA

I MECCANISMI DE-UMANIZZANTI SUL FRONTE ESTERNO/ Il neocolonialismo, le guerre “umanitarie”, la guerra asimmetrica..ne parliamo con Maria Rita Prette e il suo ultimo libro “LA GUERRA/che fingiamo non ci sia”Sensibili alle foglie 2018,Collana Indicibili sociali

<…Soldati potenziati, contractors, droni armati, armi chimiche e nucleari operano in nome dei cittadini contro corpi in carne ed ossa scomparsi dalla percezione collettiva come se non facessero parte della specie umana.>

-10 febbraio 2019-CONDIVISIONE/Una lettera provocatoria che ci è piaciuta/di Cassandra

[…] E SE CI PROSTITUISSIMO TUTTE…La soluzione che forse potrebbe in qualche modo sconvolgere, capovolgere e riavvolgere indietro nel tempo gli eventi e il loro corso. Non è vero, forse, però la mia è una riflessione. Siamo miliardi in condizione di schiavitù o semi schiavitù, milioni che vivono intrappolate in gabbie fatte di dipendenze economiche e domestiche[…]

-10 febbraio 2019-Partecipazione-Presidio a Ponte Galeria-

È una mattanza.

[…]Il colonialismo miete una quantità di morti che non siamo mai stax capaci di calcolare. Se il massacro è stato per anni silenzioso (o sussurrato) alle nostre orecchie privilegiate ed europee, adesso i cadaveri arrivano fino alle nostre placide spiagge e si moltiplicano di anno in anno. I morti di quest’anno appena iniziato sono già centinaia solo in mare. Il capitalismo colonialista stermina e avvelena una quantità di persone incalcolabile in ogni istante e in ogni parte del mondo. Da sempre gli individux e la terra pagano il prezzo di una crescita sfrenata dei consumi. In sostanza ci avveleniamo e avveleniamo il resto del mondo per possedere cose che a loro volta continuano ad avvelenarci. Il prezzo più alto, in Europa, lo paga chi non ha il privilegio della bianchezza o di un documento valido in tasca. Infatti queste persone continuano a morire in frontiera, nei centri, nei ghetti e nelle strade.

Essere neutrali in situazioni di oppressione significa aver scelto la parte dell’oppressore[…] Nemiche e nemici delle frontiere

-11 febbraio 2019-Podcast dell’iniziativa “La Guerra/ che fingiamo non ci sia” del 9/02/2019

I Nomi delle Cose, lo spazio di riflessione della Coordinamenta femminista e lesbica

I MECCANISMI DE-UMANIZZANTI SUL FRONTE ESTERNO/ Il neocolonialismo, le guerre “umanitarie”, la guerra asimmetrica..ne abbiamo parlato con Maria Rita Prette e il suo ultimo libro “LA GUERRA/che fingiamo non ci sia”Sensibili alle foglie 2018,Collana Indicibili sociali.

MATERIALI

-Dall’università ai contesti civili: la militarizzazione del sociale

-Danzare su una polveriera

-Anche un sospiro può essere un urlo

-Sull’aggressione alla  Jugoslavia

-Sull’aggressione alla Libia

-12 febbraio 2019-VISCA LA TERRA LLIURE!!!

Catalogna libera, indipendente, repubblicana e rossa!

Si apre a Madrid il processo agli indipendentisti catalani che nel 2017 “osarono” indire il referendum e formulare  la successiva dichiarazione d’indipendenza dalla Spagna.

-13 febbraio 2019-SolidarietàGIU’ LE MANI DALL’ASILO!!! GIU’ LE MANI DALLE COMPAGNE E DAI COMPAGNI!

-13 febbraio 2019-DOCUMENTO-“Cosa si nasconde dietro il “ritorno volontario” http://www.nicolettapoidimani.it/?p=1319

<Ho ricevuto da Londra la traduzione di un testo di All African Women’s Group, che sta circolando in forma di appello. Lo pubblico volentieri, per mostrare la tossicità tanto della categoria di “ritorno volontario”, quanto delle narrazioni di ong sedicenti “femministe” che sono, in realtà, complici delle politiche statuali repressive e di controllo. D’altra parte, quando si elemosinano allo Stato rappresentanza e leggi diventa facile scivolare nel collaborazionismo…[…]

-17 febbraio 2019-DOCUMENTO/Praticare l’intersezionalità: contro la colonizzazione del pensiero nero nel discorso femminista bianco” https://animaliena.wordpress.com/

[…]Il termine intersezionalità venne coniato dalla giurista nera femminista Kimberlé Crenshaw nel saggio del 1989 “Demarginalizing the Intersection of Race and Sex: A Black Feminist Critique of Antidiscrimination Doctrine, Feminist Theory and Antiracist Politics”, e le radici storiche di questa teoria risalgono alle problematiche evidenziate dall’abolizionista Sojourner Truth e dalla studiosa di liberazione nera Anna J. Cooper nel XIX secolo. In breve, l’intersezionalità teorizza che le identità di gruppi distinti (razza, genere, classe, ecc.) convergano a formare nuove e uniche categorie di oppressione. Ad esempio, l’intersezionalità afferma che l’esperienza dell’oppressione sistemica vissuta da una donna nera non è in alcun modo uguale a quella vissuta da un uomo nero sommata a quella di una donna bianca. Oggi l’intersezionalità ha saturato il discorso femminista bianco, ma l’uso del termine è diventato vago, al limite dell’insignificante[…] 

-18 febbraio 2019-Quattro passi verso l’8 marzo 1/ Materiali di riflessione

Primo passo: Integrazionismo ed emancipazionismo nella fase neoliberista del capitale.

[…]Le costruzioni che riguardano la “razza” e il “sesso” si rimandano l’un l’altra. I meccanismi di oppressione messi in atto sono molto simili come sono molto simili i percorsi di repressione, di addomesticamento, di coinvolgimento nelle strutture di potere. Il neoliberismo che è la forma compiuta ed attuale del capitalismo nella sua necessità autoespansiva non può che distruggere le economie altre. Questo si proietta nel rapporto con le altre culture, nei cui confronti non c’è rispetto delle peculiarità, ma solo una forma di cannibalismo culturale, a conferma che il capitalismo è anche metabolismo sociale. Non a caso i due popoli più perseguitati sono, negli Stati Uniti, le/ i native/i e, nell’ Europa occidentale, le/i Rom, perché, entrambi , a questo progetto di integrazione, sono quelli che più si oppongono.

Questa è l’operazione in atto anche nei confronti di noi donne, è questo che intendono per emancipazione/integrazione, l’adesione ai valori della società patriarcale e alla sua strutturazione sessista, classista, razzista[…]

MATERIALI

La maschera bianca /seconda parte

La maschera bianca /terza parte

Emanciparsi… dall’emancipazione emancipata!

20 febbraio 2019-La Parentesi di Elisabetta

“Talmudisti e Nicodemisti”

“Cominciamo con un esempio che vale più di mille parole. Il movimento indipendentista catalano non andrebbe appoggiato perché non è guidato dalla classe operaia e si dovrebbe auspicare invece la repubblica federale spagnola, progetto in grembo agli dei che non vedranno né figli né nipoti. Maniera elegante, quindi, per dire no alla repubblica catalana e farsi belli evitando di esporsi. Peccato che la borghesia sappia bene cosa fare. Gli indipendentisti catalani sono in carcere, verranno processati e condannati. Questo è l’atteggiamento di tante persone che si autodefiniscono di sinistra, colte e inclite. È molto diffuso e si ripropone in tante occasioni. Si era già presentato con la rivoluzione castrista definita una lotta interna alla borghesia e, comunque, lontana dagli interessi della lotta di classe. Costoro sono i Talmudisti[…]

-22 febbraio 2019-Quattro passi verso l’8 marzo 2/ Materiali di riflessione

Secondo passo: Lo sciopero delle donne, interclassismo e spoliticizzazione.

“Che cosa significa “sciopero delle donne” ? Interrompere il lavoro che una donna presta, di qualunque tipo esso sia e a qualunque titolo, significa far pesare alla controparte, in questo caso allo Stato quanto conti il lavoro delle donne nella società.

E’ quindi una richiesta di riconoscimento.

Ma una richiesta di riconoscimento è tutta interna al sistema, sia al patriarcato sia al capitalismo, che  ha assunto il patriarcato a seconda delle sue esigenze, e, in questo momento specifico,  rispetto alle esigenze della sua fase neoliberista.

Quindi la richiesta può essere riassunta in questi termini: se io non vengo riconosciuta per quello che valgo in questa società e per l’apporto che do, mi rifiuto di lavorare, e, allo stesso tempo, se la mia vita non vale e quindi non vengo tutelata dalle istituzioni rispetto alla violenza maschile, io mi rifiuto di dare il mio apporto a questa società.

E’ quindi una richiesta non solo  di riconoscimento  ma anche di  tutela[…]

MATERIALI

-Le cose dette,quelle non dette, quelle taciute e le parole vuote

-Sciopero delle donne. Di chi? con chi? per chi?

-Riflessioni femministe sullo sciopero delle donne in America Latina, in Polonia, in Francia/retroterra e valenze/ quando genere e classe non si intrecciano.

-22 febbraio 2019-Documento-“Basta un po’ di zucchero?” di Nicoletta Poidimani http://www.nicolettapoidimani.it

<Nell’uomo dunque il meccanismo del piacere è strettamente connesso al meccanismo della riproduzione, nella donna meccanismo del piacere e meccanismo della riproduzione sono comunicanti, ma non coincidono. Avere imposto alla donna una coincidenza che non esisteva come dato di fatto nella sua fisiologia è stato un gesto di violenza culturale che non ha riscontro in nessun altro tipo di colonizzazione. (Carla Lonzi)>

-23 febbraio 2019-Partecipazione-Cena Benefit al Nido di Vespe per l’Asilo Occupato!

-25 febbraio 2019-Quattro passi verso l’8 marzo 3/ Materiali di riflessione

Terzo passo: Il contributo della lotta femminista alla liberazione di tutt* gli oppress*

“L’asservimento delle donne è stato praticato e perpetuato estorcendo la nostra partecipazione emotiva allo sfruttamento. Il corpo è la nostra fabbrica, la famiglia la nostra azienda. Il lavoro di cura e riproduttivo è un lavoro non pagato a cui siamo spinte con il ricatto affettivo. E una volta dentro, non esiste distinzione tra tempo del lavoro e tempo libero, dobbiamo essere disponibili ventiquattro ore su ventiquattro, dobbiamo riconoscere il nostro ruolo ed esserne appagate poiché solo così potremo essere felici, potremo dare un senso, un senso pieno, alla nostra esistenza. Lo sfruttamento patriarcale ci espropria alla fine anche della nostra emotività: dobbiamo provare solo i sentimenti che sono stabiliti. 

Il neoliberismo ha esteso questi dispositivi di sfruttamento oltre la famiglia, oltre il lavoro riproduttivo. Ha femminilizzato il lavoro salariato. L’azienda neoliberista pretende da lavoratori e lavoratrici una dedizione assoluta, e spesso e volentieri gratuita, una partecipazione emotiva alle sorti della stessa, una continua reperibilità. Sempre più spesso, sempre più diffusamente, “portiamo a casa” il lavoro e non riusciamo più a godere del, poco, tempo libero che ci viene lasciato[…]

MATERIALI

TUTTE ILLEGALI!

CARTELLA N.1-Il merito e la partecipazione emotiva

CARTELLA N.2-La colpevolizzazione e lo stigma

CARTELLA N.3-La legalità e la norma

-26 febbraio 2019-LA LINGUA è UN TAMBUROTHE DAUGHTERS OF YAM

la lingua è un tamburo
un tamburo
un tamburo
la lingua è un tamburo
e suonare il tamburo
è stato messo fuori legge[…]

-28 febbraio 2019-Quattro passi verso l’8 marzo 4/ Materiali di riflessione

Quarto passo: Autonomia, Autorganizzazione, Autodifesa femminista

<L’autonomia è un modo di lettura della società capitalista/patriarcale, dei suoi protagonisti, del modo di distribuzione dei suoi poteri, della dinamica del suo sviluppo, che prevede la presa in carico direttamente da parte nostra dei nostri desideri e la consapevolezza della possibilità di realizzarli.
Pertanto, è una teoria di liberazione[…] L’autorganizzazione è la ricerca e la messa in atto, all’interno di un insieme oppresso, di strumenti per poter realizzare i desideri espressi dall’autonomia. Autonomia e autorganizzazione sono due entità che si rapportano dialetticamente, non c’è un prima e un dopo. L’autorganizzazione è quindi il riconoscimento che i settori subordinati in un’organizzazione sociale di oppressione e sfruttamento, sono
in grado di produrre al proprio interno gli strumenti necessari per liberarsi. Ci sono degli elementi di base che definiscono l’autorganizzazione in un’ottica femminista, ossia che sono in grado di produrre all’interno dell’insieme di genere, oppresso dalla società patriarcale/capitalista, strumenti necessari al percorso di liberazione:
– l’orizzontalità dei processi decisionali che non ha nulla a che fare con la “teoria del consenso”, con le “decisioni a maggioranza” e con la così detta “democrazia dal basso” che fa sempre riferimento, comunque, ad un’autorità superiore, ad esempio lo Stato, a cui rimettere le decisioni prese.
– il lavoro politico per la presa di coscienza di genere che è costituito dal rapportarsi con le “donne” che costituiscono l’insieme oppresso e dall’analisi delle contraddizioni e delle oppressioni, in un rapporto dialettico tra teoria e pratica.
– la messa in comune delle esperienze e delle sperimentazioni così che la condivisione crei realmente una crescita collettiva facendo fronte alla sproporzione che nella società capitalistica c’è tra chi può accedere ad un’istruzione qualificata e alla cultura e chi non ha le possibilità materiali per sperimentare e conoscere.
– l’anti-istituzionalità perché un reale percorso di liberazione è alternativo e incompatibile con le strategie e le finalità che hanno le componenti istituzionali. Queste (partiti, partitini, sindacati, associazioni ecc..) mirano o a incentivare lo sfruttamento o tutto al più a migliorare le sproporzioni esistenti tra le classi, i generi, le etnie mentre il nostro obiettivo è l’eliminazione delle classi, dei generi ecc …
E’ evidente quindi che non esistono scorciatoie o compromessi sulle prospettive che dobbiamo darci come femministe e che deve essere sempre chiara la necessità dell’uscita dalla società patriarcale e capitalista quale obiettivo e continuo riferimento delle nostre lotte[…]

MATERIALI

-Un passo avanti:dalla parte delle donne che reagiscono alla violenza

-Avremmo dovuto riprenderci la notte e invece ci siamo ritrovate sole con le telecamere

-ROTE ZORA/La resistenza è possibile!

-2 marzo 2019-ADESSO BASTA!!!!Partecipazione al corteo

“A partire dalla forte risposta di chi ha resistito allo sgombero dell’Asilo occupato di Torino e dalla estesa solidarietà di fronte agli arresti, crediamo si debba far risuonare nelle nostre strade, quelle che calpestiamo ogni giorno, una voce chiara e decisa contro il governo.” Nemiche e nemici delle frontiere

-4 marzo 2019-CIAO SERENA

con tanto affetto, tutte noi

-6 marzo 2019-MATERIALI/Sul sessismo inclusivo/ https://nobordersard.wordpress.com/e /La lingua come istituzione/dumbles.noblogs.org

-8 marzo 2019-DOCUMENTO PER L’8 MARZO-

TATTICA E STRATEGIA/COSTRUIRE I PICCOLI GRUPPI! SMONTARE I CARDINI DEL NEOLIBERISMO!

<Il neoliberismo si è affermato. Siamo in una società modellata su una scala di valori che fino ad una decina di anni fa ritenevamo impensabile. In uno scenario di lotta interna alla classe borghese da cui è uscita vincente l’iperborghesia, in cui sono state proletarizzate le classi medie e le classi subalterne fortemente impoverite, la socialdemocrazia riformista in questi anni si è fatta carico di costruire, per conto del capitale transnazionale, un’egemonia culturale fondata su concetti come legalità, ”sicurezza” trasformata in paura sociale e militarizzazione, controllo sociale esasperato, annullamento delle conquiste degli anni’70, individualismo, meritocrazia, produttività, scomparsa della lettura di classe, disaffezione alla politica, qualunquismo e fascistizzazione del pensiero comune.

E’ da qui che dobbiamo ripartire. Dal chiederci come possiamo smontare questa organizzazione di pensiero prima ancora che delle specifiche soggettività avendo ben presente che una caratteristica propria del neoliberismo è inglobare le istanze antagoniste, metterle al proprio servizio, trasformarle in merce e tenendo conto che lo spazio della contrattazione è stato chiuso dal potere unilateralmente per una precisa scelta politica e che ha lasciato aperto solo quello del collaborazionismo. 

E’ necessario quindi porsi un problema tattico ed uno strategico e cercare forme di lotta diverse da quelle adottate finora[…] Dal punto di vista tattico è necessario ripartire dal piccolo gruppo come struttura di base dell’autodifesa femminista e della pratica di costruzione politica[…]Dal punto di vista strategico, porsi l’obiettivo di smontare i momenti fondanti del neoliberismo significa impostare lotte politiche[…]>

-8 marzo 2019-

-9 marzo 2019-Crepare è eticamente inaccettabile-di Denys

Niente pallottole/finanzio l’industria delle armi/Niente lamette/non ho fiducia nella cosmetica

Non me ne andrò a nuotare al largo/affogando inquino il mare/ci sono già plastica e liquami/a strozzare le meduse

Niente droga/abbasso i prezzi e non va bene,/anche chi spaccia/ha bocche da sfamare

Non mi farò schiacciare sulle rotaie/c’è chi si lamenta del ritardo/(che l’egoismo si sa è dei poveracci/mica di chi piange un signor qualcuno./Presto, portate i minuti di silenzio./Scarica trecento!)

Chi mi vuole morto/non ha intenzione di finirmi./Presumo che crepare/sia eticamente inaccettabile.

-10 marzo 2019-DOCUMENTO-“Il politicamente corretto, un’arma di distruzione di massa”

-12 marzo 1977-Contributo-“Il femminismo che c’era: riallacciare il filo perché chi dimentica ha già perso”

-13 marzo 2019-La Parentesi di Elisabetta

“Siamo all’offensiva?”

-15 marzo 2019-DOCUMENTO- “Sottovalutazione”

[Per ricordare sempre che il decreto legge Salvini su immigrazione e sicurezza non è altro che l’ultimo atto]

[…]Tutti i giorni ci sono cariche e fermi contro chi lotta per la casa, contro chi si oppone ai licenziamenti, contro chi lotta in difesa dei territori…

Chi si espone e si batte per una vita che valga la pena di essere vissuta paga un prezzo molto alto anche per espressioni di dissenso che possono essere catalogate di minima come entrare con i cartelli in un ufficio pubblico, sedersi per terra in mezzo alla strada e fermare il traffico, salire a dare i volantini sull’autobus, scrivere slogan sui muri o attacchinare fuori dagli “spazi consentiti”, interrompere un comizio o tentare di parlare ad un convegno…

Se fino a pochi anni fa chi manifestava poteva succedere che pagasse con il fermo, con le denunce, con l’arresto fino a farsi anni di carcere, ora tutta questa impalcatura è rimasta ma si è rafforzata nelle modalità, ha istituito dei meccanismi repressivi di nuovo conio e ha allargato a macchia d’olio la platea dei destinatari/e. Tra i nuovi e svariati meccanismi di controllo del dissenso, il sistema neoliberista ha messo in atto una modalità molto subdola e pericolosa di repressione e di contrasto che i recenti decreti Minniti hanno ulteriormente accentuato Sono le così dette “sanzioni economiche”[…]

-15 marzo 2019-Partecipazione-Dibattito all’ex51 verso la manifestazione nazionale del 23 marzo/Marcia per il clima contro le grandi opere inutili.

-16 marzo 2019-Partecipazione-Presidio al Cpr di Ponte Galeria

-19 marzo 2019-Podcast/Materiali verso il 23 marzo/

I Nomi delle Cose, lo spazio di riflessione della Coordinamenta femminista e lesbica

“L’autodeterminazione di una valle e la nostra autodeterminazione”

Un contributo di una compagna NoTav  ai tempi del decreto femminicidio assolutamente da sentire.

 

-21 marzo 2019-CONTRIBUTO-Il corpo, innatismo e materialismo-di Elisabetta Teghil

[…]E’ un processo omogeneizzante che attraversa le classi,  che vuol far sparire la conflittualità sociale e la lotta di classe.
Lacan, parlando della società capitalista: “…agli antichi schiavi si sostituiscono uomini ridotti allo stato di “prodotti” consumabili né più né meno degli altri.”
Tutto questo è volto a uniformare, indifferenziare, scombinare i riferimenti classici e la scala di valori che, una volta, delle classi erano caratteristica e riconoscimento[…]

-23 marzo 2019-Manifestazione nazionale-ore 14 piazza della Repubblica-

E’ invasione NOTAV!!!!!!!

La giornata di oggi si conclude con un successo che va oltre ogni aspettativa, 100.000 persone hanno riempito una Roma soleggiata di entusiasmo e parole d’ordine chiare: fermare subito le grandi opere inutili e imposte, mettere al centro dell’agenda del paese una giustizia ambientale capace di indicare responsabilità e soluzioni immediatamente percorribili per salvare il pianeta.

-24 marzo 1999-NOI NON DIMENTICHIAMO-

[…] Il 24 marzo 1999 è una data da non dimenticare. E’ la data in cui  l ‘Alleanza Atlantica, guidata dagli Stati Uniti, Bill Clinton presidente e Madeleine Albright Segretario di Stato, senza alcun mandato delle Nazioni Unite, avviava la campagna militare “Allied Force”, che, avrebbe determinato in breve tempo il completo collasso della Repubblica Federale della Jugoslavia. La lunga strada verso Damasco è cominciata da Belgrado. Questo è stato possibile perché in Europa erano al governo i socialdemocratici, comunque si chiamassero, in Germania era Cancelliere Gerhard Schroder dell’SPD, in Francia  primo ministro Lionel Jospin del Partito Socialista ,in Inghilterra  primo ministro Tony Blair del Partito Laburista e in Italia primo ministro D’Alema, con il PdCI che faceva parte dell’esecutivo, e segretario generale della Nato era un alto dirigente del PSOE ,Javier Solana.[…]

-24 marzo 2019– Gilets Jaunes- Acte XIX

-25 marzo 2019-MATERIALI-PRESTO CHE E’ TARDI!/Contributo sulla violenza di genere all’interno degli spazi occupati./Autoproduzione Laurentino/ L38squat

<Dopo numerosi confronti, ognun* è partit* da sé e dal proprio vissuto per scrivere una storia che ha coinvolto qualcun* o tutt* gli/le occupanti dello Squat, successivamente abbiamo contaminato le storie con gli spunti che saltavano fuori dalla lettura di gruppo.>

-27 marzo 2019-MATERIALI- Jean Tepperma “OGGI”

Oggi, / il mio corpo tornato normale, / siedo e imparo / il mio corpo di donna / come il tuo /bersagliato per strada, / rubatomi a dodici anni / come il petrolio venezuelano / con la stessa spiegazione. / Sei ignorante / ti insegno io / poi ridatomi indietro goccia a goccia… / Guardo una donna osare / oso guardare una donna / osiamo alzare la voce / rompere le bottiglie / imparare… “

-30 marzo 2019-Gilets Jaunes-Acte XX

-30 marzo 2019-Contributo-SARA’ UNA RISATA CHE VI SEPPELLIRA’-di Barbara Balzerani https://www.facebook.com/barbara.balzerani

<“Fatevi gli affari vostri!” fantastica pochezza dei convenuti a Verona, nella ubriacatura di una trionfante conservazione quale che sia, che sanno non essere solo loro merito, ma sopratutto di un avversario che poco avversa. C’è di tutto. Disprezzo, arroganza, orrore nei simboli, e la vulgata di una famiglia che non c’è più, neanche a casa loro. Un dilagare che occupa lo spazio lasciato non presidiato da chi ha perseguito da decenni idee d’ordine e compatibilità, infettando con le ragioni liberiste una resistenza sociale indebolita. Con l’ipocrisia di un po’ di antifascismo, un po’ di antirazzismo, un po’ di femminismo, tutti rigorosamente presentabili. Mai come ora dovremmo diffidare di “unità confuse e corrotte” per ricacciare nell’irrilevanza i crociati di ogni libertà che non sia la loro.>

-30 marzo 2019- Con le compagne e i compagni di Torino!

 

 

 

 

 

 

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