“I CPR non sono un problema umanitario, sono una questione politica”

[…] 7. Il questore, avvalendosi della forza pubblica, adotta efficaci misure di vigilanza affinche’ lo straniero non si allontani indebitamente dal centro e provvede a ripristinare senza ritardo la misura nel caso questa venga violata.
8. Ai fini dell’accompagnamento anche collettivo alla frontiera, possono essere stipulate convenzioni con soggetti che esercitano trasporti di linea o con organismi anche internazionali che svolgono attivita’ di assistenza per stranieri.
9. Oltre a quanto previsto dal regolamento di attuazione e dalle norme in materia di giurisdizione, il ministro dell’Interno adotta i provvedimenti occorrenti per l’esecuzione di quanto disposto dal presente articolo, anche mediante convenzioni con altre amministrazioni dello Stato, con gli enti locali, con i proprietari o concessionari di aree, strutture e altre installazioni, nonche’ per la fornitura di beni e servizi. Eventuali deroghe alle disposizioni vigenti in materia finanziaria e di contabilita’ sono adottate di concerto con il ministro del Tesoro. Il ministro dell’Interno promuove inoltre le intese occorrenti per gli interventi di competenza di altri ministri.
Legge N.40/1998 Turco-Napolitano/ Art.12 commi 7,8,9
Di CPR si muore! lo sappiamo ormai da tanti anni. Di detenzione amministrativa si muore. L’ultima vittima di una lunga serie è un ragazzo morto qualche giorno fa nel CPR di Torino. Al di là delle prese di posizione partecipative e dei cori umanitari ci sono due elementi di riflessione che dovrebbero essere fondanti nell’analisi. Da una parte la gente, ma anche gran parte della sinistra antagonista, sembra non rendersi conto che la detenzione amministrativa non è un problema di migranti, è un problema che riguarda tutti e tutte. Lo Stato si è arrogato il diritto di rinchiudere dentro dei campi di internamento delle soggettività che non sono gradite perché “irregolari”. Ma l’irregolarità può essere decretata per qualsiasi cosa, chiunque potrà essere internato per una condizione e non per qualche cosa che ha commesso, non per un reato. Non sarà quindi giudicato da un tribunale, non potrà difendersi da un’accusa, la decisione è amministrativa e riguarda solo quello che sei in quel momento. E’ un principio che chiarisce e inquadra il rapporto tra potere e sudditi, che definisce la società neoliberista per quello che è nella sostanza, una società improntata su principi nazisti. Lo strappo rispetto al diritto borghese così come noi lo conoscevamo è stato attuato con la Legge Turco -Napolitano n. 40 del 1998 e questo dovrebbe essere più che sufficiente per sotterrare sotto una valanga di risate le esternazioni che adesso va facendo la socialdemocrazia riformista. Si. una valanga di risate, perché un abisso di indecenza non può ottenere altra risposta.
Dall’altra parte c’è un coinvolgimento molto forte di molte strutture sociali e ambienti lavorativi, oltre alle varie polizie, nella gestione dei CPR e del corollario che prima e dopo li accompagna. C’è chi cura la parte documentaria e amministrativa, chi rastrella, chi controlla, chi pulisce, chi fornisce, chi gestisce, chi supervisiona, chi stende statistiche e progetti, chi dovrebbe curare, chi dar da mangiare, chi cambiare le lenzuola. Continua a leggere


La tecnologia non è neutrale, la scienza nemmeno. Non solo l’uso che viene fatto delle innovazioni e delle scoperte tecnologiche risponde alle esigenze e ai desiderata di chi detiene il potere, ma anche gli input alla ricerca e il tipo di ricerca e le sue modalità sono il frutto dei voleri e dell’impostazione del modello socio economico. Allo stesso tempo è impossibile fermare questo tipo di percorso. E’ sempre stato impossibile. Dall’aratro al cavallo di ferro, come chiamavano il treno i nativi d’America, dall’arco con le frecce alla polvere da sparo. Certo da un po’ di decenni a questa parte lo sviluppo tecnologico si sta dimostrando così vertiginoso che lo stesso essere umano che lo produce ha difficoltà a tenerne il passo. Il modello economico capitalista incentrato sul profitto ha fatto sì che il binomio ricerca/profitto desse degli esiti disastrosamente superiori ad ogni aspettativa.




a così 









