A Foras Camp 2018

Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna

A Foras – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna è lieta di invitarvi al 3° A Foras Camp che si terrà a Tertenia il 14-15-16 settembre, presso il camping Tesonis, località Sarrala.
Per volontà dell’assemblea generale sarda, che coinvolge collettivi, individualità o realta di vari territori dell’isola, abbiamo deciso di riproporre il campeggio contro l’occupazione militare della Sardegna. 
Quest’anno rispetto alle precedenti edizioni vorremmo dedicare particolare attenzione alla discussione politica e programmatica in vista dell’autunno di lotta nei territori e nelle città. Unico momento spensierato e di festa, infatti, sarà la pecorata in piazza a Tertenia con musica e balli sardi.

Di seguito il programma:
14 Settembre 
dalle 9 alle 19 accettazione e registrazione al camping
alle 10 breve punta organizzativa e logistica sul campeggio
alle 11 incontro su comunicazione e organizzazione interna di A Foras 
alle 14 pranzo
durante il pomeriggio momento di discussione femminista delle donne presenti al campeggio
alle 19 Aperitivo Internazionale: facciamo il punto sui fronti aperti dal Nord-Africa al Medio Oriente fino al Sud America. In che tassello si colloca la Sardegna all’interno dei conflitti geopolitici e di accumulo e spostamento delle materie prime.

15 settembre
dalle 10 riunione del gruppo Economia di A Foras.
alle 14 pranzo
durante il pomeriggio preparazione della serata in piazza e spostamento a Tertenia.
dalle 20:30 Pecorata, musica e balli sardi a Tertenia.

16 settembre
h 10 Assemblea generale sarda di aForas con seguente ODG:
_ Riassunto e esposizione lavori durante il camping
_ Prospettive di lotta e organizzazione delle iniziative proposte.
Smontaggio tende e pulizia area camping

Durante il campeggio troverete materiale informativo di A Foras, gadget e quant’altro. Il campeggio è gratuito, all’ingresso sarà allestito un infopoint nel quale contribuire con un’offerta alle spese vive della tre giorni. Allestiremo una cucina autogestita, il campeggio è dotato di servizi igienici, bar, ristorante e un ingresso diretto alla spiaggia. Invitiamo tutti e tutte a contribuire ai turni di pulizia dello spazio dedicato ad A foras e a rispettare i valori che contraddistinguono il nostro movimento. Non accettiamo comportamenti sessisti, razzisti o discriminatori nei confronti di nessun*.

Per info e news seguite la pagina di A Foras – Contra a s’ocupatzione militare de sa Sardigna

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Ponte Morandi Strage di Stato

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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Migrazione e detenzione delle donne a Ponte Galeria.

Migrazione e detenzione delle donne nel CPR di Ponte Galeria – Alcuni spunti di riflessione

https://hurriya.noblogs.org/

Quanto scritto è frutto di una stesura collettiva, il tentativo di rendere fruibili su carta alcuni dei ragionamenti che hanno costruito il percorso di lotta contro le frontiere che portiamo avanti in città, e che hanno contribuito a decostruire alcuni dei pregiudizi e costrutti sessisti e suprematisti che ognuna di noi ha dentro. Ci auguriamo che apra a ragionamenti più approfonditi e condivisi sulle oppressioni multiple di genere, razza e classe.
Lungi dal voler essere esaustivo, ci auguriamo che quanto qui riportato possa aver fornito qualche strumento di riflessione in più sui meccanismi che operano all’interno dei centri di detenzione per migranti e sugli svariati dispositivi di controllo che vi ruotano intorno; che gli spunti per la discussione proposti siano una parte di una riflessione più ampia che ragioni sulle molteplici facce di un’oppressione che sistematicamente garantisce e nega privilegi per nascita.
Speriamo con ciò di veder allargarsi le fila di quelle solidali che si ritrovano fuori da un CPR o che lottano contro una frontiera, sia essa fatta di filo spinato o di idee stigmatizzanti.

Nemiche e nemici delle frontiere

Stampa e diffondi l’opuscolo migrazione e detenzione PG

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La Belle Saison

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Con Maya, con Stella e con gli altri compagni NoTav!

13 avvisi  orali della Questura ai No Tav! Non ci faremo intimidire!

http://www.notav.info/post/13-avvisi-orali-della-questura-ai-no-tav-non-ci-faremo-intimidire/

Sono stati notificati nei giorni scorsi a 13 attivisti No Tav altrettanti avvisi orali.
Con elementi della procura torinese, da sempre in prima fila nel perseguitare i No Tav, sotto “inchiesta” per una presunte irregolarità a servizio di una “cricca” di potere, ecco che viene mandato avanti il questore di Torino, Francesco Messina, pronto a raccogliere l’investitura pubblica e a raggiungere la ribalta delle cronache.

Si sa, perseguire i No Tav fa notizia e gratifica i poteri forti della città, infatti la notizia di queste notifiche da subito è rimbalzata sulle prime pagine dei giornali a seguito del comunicato stampa (sic!) inviato ai giornali dalla Questuradi Torino. Continua a leggere

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Pubblicato l’opuscolo sulla RWM”Nessuno Scrupolo”

https://nobordersard.wordpress.com/

L’antimilitarismo non è solo uno dei modi più sinceri e diretti per esprimere solidarietà con chi viene massacrato in Paesi lontani. Lottare contro il comparto bellico-industriale è lottare contro i nostri stessi nemici, contro chi ci sfrutta, chi ci controlla e tenta di decidere delle nostre vite, chi distrugge il territorio in cui viviamo, chi cerca di creare un mondo a misura dei ricchi e dei potenti. Non stiamo parlando solo di remote organizzazioni internazionali, ma di aziende, basi militari, università, reti, muri, mezzi, persone con cui spesso condividiamo lo stesso territorio.

Provare a ostacolare la fabbricazione di ordigni non è impossibile. Secondo noi l’angolo di attacco più efficace è quello del profitto, nel senso di rendere la produzione meno agevole e quindi più costosa.

Peraltro agire sull’indotto della fabbrica permette ad ognuno di scegliere il tipo di intervento che più gli è congeniale. L’azione diretta in tanti o in pochi, di giorno o di notte, costituisce sempre e comunque un piccolo passo verso la liberazione dall’industria di guerra.

I nostri nemici, siano essi una fabbrica di morte o le ditte con essa complici, hanno sedi fatte di reti e cemento, possiedono veicoli e macchinari, impiegano decine di persone e vorrebbero salvaguardare un’immagine pubblica il più possibile edulcorata dagli orrori di cui sono responsabili.

Attaccarli è possibile, in molti modi, tanti quanti la fantasia di ognuno può immaginare.

Scarica l’opuscolo Nessuno Scrupolo, a cura di compagne e compagni di Cagliari.

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E questo è quanto

E questo è quanto

 di Silvia De Bernardinis  

 

“E questo è quanto. Storie di rivoluzionarie e rivoluzionari”. Il titolo della nuova collana edita da Bordeaux e curata da Ottone Ovidi esordisce con questo primo volume dedicato a Salvatore Ricciardi. Una storia e una vita di militanza, iniziata nelle piazze, con le grandi manifestazioni contro il governo Tambroni nel 1960 e la rivolta degli edili a Piazza SS. Apostoli nel 1963, stesso carattere e stessi contenuti della più nota Piazza Statuto torinese dell’anno precedente, uno snodo importante che comincia a dare fisionomia ad una nuova soggettività operaia, quella che farà da traino e sarà il collante del movimento di classe che emergerà chiaramente durante il biennio 68-69. La crescita politica di Salvatore, come lui stesso racconta, avviene nel contesto di queste lotte operaie, prima con gli edili e poi, soprattutto, nelle ferrovie, dove svolge attività sindacale nella Cgil e successivamente, cacciato dal sindacato, nel Cub-ferrovieri, di cui è uno dei fondatori. Sono gli anni, quelli tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, che sanciscono il passaggio dalla non ostilità alla rottura con la sinistra istituzionale, ed in particolare con il Pci, che nel corso degli anni 70 diventerà sempre più profonda. Nel 1977, l’entrata nella colonna romana delle Brigate Rosse. Sarà arrestato nel 1980, e come tutti i prigionieri politici sperimenterà il circuito delle carceri speciali e l’ultima grande rivolta carceraria, quella di Trani che, legata al contemporaneo sequestro D’Urso, porterà alla chiusura dell’Asinara. Ultima battaglia unitaria delle BR, dopo la quale si consumerà la scissione dell’organizzazione, diretta dall’interno del carcere, con la formazione del Partito Guerriglia al quale, diversamente dalla maggioranza dei prigionieri politici BR, Salvatore non aderirà. È un processo, questo che porta alla scissione, che Salvatore vive in parte fuori e in parte dentro il carcere, che inizia nel 1979 con una dura critica dei prigionieri politici all’Esecutivo, espressa attraverso le 20 tesi del “documentone” elaborate nel carcere di Palmi, con le quali si accusava l’organizzazione all’esterno di incapacità di innalzare lo scontro sociale e guidare un movimento che si immaginava, astrattamente ed erroneamente, fosse all’offensiva. La realtà, come era evidente all’esterno e come ricorda Salvatore che fino al 1980 la sperimenta nella pratica, era invece quella di un movimento alle corde, che doveva fare i conti con la repressione e con la ristrutturazione produttiva che avanzava. Del resto, dice Salvatore, il carcere è fatto per tagliare fuori dalla realtà, e l’unico conflitto che si può praticare è quello carcerario. Dopo trenta anni, sarà definitivamente libero.

Nell’introduzione Ovidi espone in modo chiaro le motivazioni e gli obiettivi del suo lavoro, un lavoro militante: uno strumento per contrastare la perdita della memoria delle classi subalterne, delle loro pratiche e del loro sapere, e riannodare il filo rosso di una memoria storica di classe reciso con la sconfitta dei movimenti rivoluzionari del XX secolo, affossato sotto l’inganno della fine della storia, base ideologica del neoliberismo e della postmodernità, che ha progressivamente espunto dall’orizzonte politico contemporaneo e dalla Storia, il concetto di conflittualità, depoliticizzando e passivizzando, nel presente, i soggetti che fanno la storia, e poi espropriandoli della propria storia. Continua a leggere

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Riflessioni femministe per l’Estate!

Anche per questa estate abbiamo cercato di raggruppare degli spunti di riflessione che sono il risultato del lavoro del nostro anno politico appena trascorso e che possano essere utili a voi, a noi, a chiunque lo voglia, per pensare e per agire.

Riflessioni femministe su Violenza/Non-Violenza

1)Sezioni/impostazione generale

2)Testo generale

SEZIONE STORIA E MEMORIA

-Storia e Memoria

Le militanti del Black Panther Party 1

-Le militanti del Black Panther Party 2

-Rote Zora

SEZIONE RUOLI-Aggressor* ed aggredit*

La violenza dell’Impero del <Bene>

-L’ho sempre saputo

SEZIONE CONTROLLO-La norma e la legalità

-Infrangere la superstizione della legalità

-<Io, Ulrike, grido>

SEZIONE EGEMONIA CULTURALE-Indifferenza, indignazione, rabbia

-Le radici della rabbia 1

-Le radici della rabbia 2

SEZIONE AUTORGANIZZAZIONE-Autonomia femminista,autodifesa, separatismo, rifiuto della delega, militanza

-Laboratori di autodifesa 1

-Laboratori di autodifesa 2

Ci rivediamo a settembre con l’iniziativa sulla Militanza!!!!!!

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28 Luglio, il Festival va in Clarea!

Sabato 28 luglio il Festival si FERMA e va in CLAREA.
Per alcune ore sospenderemo le attività e andremo a Chiomonte, in gita tutti insieme per guardare da vicino l’inutile sperpero di denaro pubblico che provoca il Tav.
L’appuntamento è all’INFO POINT per le 13.

In gita vogliamo esserci proprio tutti, grandi, piccini, musicisti, scrittori, cantanti, attori, registi, ecc. Gambe in spalla dalla cucina all’accoglienza, da chi si occupa della comunicazione a chi vi fa trovare la colazione al mattino, porteremo i nostri cuori vicino a quello scempio e chiederemo insieme l’annullamento dell’opera. Lo faremo con la stessa gioia che contraddistingue il festival, lo faremo alla moda nostra.

Lo faremo per i nostri compagni che al momento sono impossibilitati a causa delle ingiuste misure cautelari piovute il 13 luglio. Tra i colpiti dalle misure anche Andrea, il direttore artistico dell’Alta Felicità. Nello spirito del festival questo avvenimento ha scatenato una voglia ancora più grande di realizzarlo e di viverlo intensamente.
Lo faremo perché sappiamo di essere dalla parte della ragione.

http://www.altafelicita.org/news/il-festival-va-in-clarea-gita-al-cantiere-di-chiomonte/

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27 luglio in Valle!

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Marianne Faithfull-Sister morphine

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La lunga marcia del Nicaragua sandinista

La lunga marcia del Nicaragua sandinista

https://www.facebook.com/geraldina.colotti

di Geraldina Colotti
Un giorno dopo l’altro, ha preso forma sui media italiani l’ennesima versione di comodo, che questa volta riguarda gli accadimenti in Nicaragua. L’ennesimo “racconto” a senso unico, ad uso consumo e consolazione di una certa sinistra imbelle e disincarnata. Preda della “paura delle masse” che non ha saputo guidare e a cui non sa più parlare, indignata contro “tutte le guerre” senza averne impedito neanche una, ossessionata dal pericolo del “socialismo autoritario” ma incapace di arginare l’autoritarismo vero, questa “sinistra” si abbevera a una sola fonte. Segue sempre lo stesso tipo di pifferai: le veline di polizia diffuse a livello globale.

E così, il passo truce della Conferenza episcopale nicaraguense diventa quello conciliante dei mediatori imparziali, il crocefisso al collo come simbolo di libertà e democrazia. Quello del popolo che grida: “Golpisti, assassini” ai vescovi che hanno benedetto le torture, si trasforma nel passo del paramilitarismo e della tirannia. Responsabile di tutto, la “coppia mefitica” Ortega-Murillo. Uno schema semplicistico, ancora più inutile di quello che vede a tirare le fila un solo attore – l’imperialismo Usa e le sue trame -, e non il coacervo di contraddizioni sociali, interne e internazionali, che muovono il contesto attuale.

Il 19 luglio di 39 anni fa, la rivoluzione sandinista entrò vittoriosa a Managua, dopo aver chiamato a raccolta speranze e fucili da ogni parte del mondo. L’ultima rivoluzione del secolo scorso, quello del grande Novecento, che proietta ancora i suoi “fantasmi” in questa Europa di zombi feroci. Fantasmi da seppellire o risorse per un nuovo futuro?

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27 luglio a Cagliari/Contro la repressione

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29 luglio all’Orto Ins-Orto/Helena Lumbreras

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Ora e sempre NOTAV!

Il campeggio NOTAV è in corso. Azioni contro il cantiere e in ricordo di Carlo Giuliani.

ORA E SEMPRE NOTAV!!!!!

http://www.notav.info/

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