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Femminismo: paradigma della Violenza/Non Violenza
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Alla Sapienza occupata la Facoltà di Lettere
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Gravissimo episodio di intimidazione!
Ieri è accaduto un gravissimo episodio di intimidazione da parte delle forze di polizia nei confonti degli studenti di Cambiare Rotta e OSA che preparavano materiale per sostenere la lotta di Alfredo Cospito
Dal comunicato dell’USB
<Mentre Alfredo Cospito continua lo sciopero della fame ed è ridotto in condizioni che lo mettono a serio rischio di morte, decine e decine di poliziotti e carabinieri irrompono nella sede USB di via Giolitti a Roma per identificare gli studenti medi e universitari di Cambiare Rotta e OSA, rei di preparare striscioni e altro materiale divulgativo per chiedere di salvare la vita di Cospito e più in generale l’abolizione del regime del 41 bis.>
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Comunicato da Udine/Le vostre piccole carognate non ci fermeranno
UDINE – LE VOSTRE PICCOLE CAROGNATE NON CI FERMERANNO
Lunedì 30 gennaio a Udine si è tenuta la prima udienza di un procedimento per reati di opinione nei nostri confronti. Si tratta dell’accusa di diffamazione per affermazioni diffuse nel febbraio 2021 attraverso la nostra trasmissione radiofonica settimanale “Zardins Magnetics”.
È il secondo di tre procedimenti simili, incentrati su un unico progetto repressivo, elaborato in questi anni nei tetri uffici della questura udinese nel tentativo di disinnescare la mobilitazione dei compagni e delle compagne della nostra Assemblea contro la malasanità nel carcere di Via Spalato.
In aula è stata fatta una dichiarazione spontanea di solidarietà ad Alfredo da parte delle imputate. Una buona presenza di solidali presenti ha applaudito.
Ma il messaggio che abbiamo voluto dare è che, per quanto ci riguarda, tutto il nostro interesse e tutta la nostra partecipazione vanno ai prigionieri e agli oppressi che si trovano rinchiusi nell’infame struttura carceraria udinese, e non ai lugubri rituali che si svolgono nelle aule dei tribunali!
Per questo nel pomeriggio eravamo di nuovo fuori dalle mura del carcere, una presenza discreta per essere un pomeriggio feriale di gennaio…
Forze dell’ordine presenti pure loro, in numero consistente e incomprensibile. Abbiamo inoltre notato che sono state collocate delle nuove videocamere per la sorveglianza, puntate proprio sull’area dove di solito si svolgono i nostri presidi.
Dall’interno del carcere questa volta purtroppo pochissimo ritorno… probabilmente la direzione del carcere ha predisposto di rinchiudere nelle celle i prigionieri. Si è udito però un grido «Abbiamo freddo!… ci picchiano!…».
A presidio terminato, un’altra provocazione: alcuni compagni che avevano partecipato sono stati inseguiti dai digossini udinesi e successivamente identificati. Vergogna!
Grazie all’effetto-Cospito l’iniziativa ha ricevuto un’inusuale copertura mediatica dai canali di informazione locali.
Noi procediamo unite e non ci lasceremo intimidire, saremo ancora a fianco dei prigionieri in lotta!
Udine, 31 gennaio 2023
Assemblea permanente contro il carcere e la repressione del Friuli e di Trieste
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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 2 febbraio 2023
Zardins Magnetics di giovedì 2 febbraio 2023
Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.
Gli argomenti:
✓ Sovvertire l’ordine patriarcale, fare della propria lotta la propria vita, ingrippare gli ingranaggi del dominio… Facciamoci da noi la nostra storia per continuare ad agire la libertà
✓ Alfredo non deve morire! Aggiornamenti sul compagno e sulle lotte solidali contro la società carceraria, il 41 bis e l’ergastolo
Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/
Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/
Canale Telegram:
https://t.me/zardins
In replica il venerdì alle ore 17.00 su RadiAzione, emittente web di Padova
con:
https://diretta.radiazione.org/
Zardins Magnetics va in onda a cura dell’Assemblea permanente contro il
carcere e la repressione del Friuli e Trieste
Contatto di posta elettronica:
liberetutti@autistiche.org
Contatto di posta (utile soprattutto a chi è incarcerata/o e quindi
l’invito è a girare/segnalare l’indirizzo ai vostri contatti dentro):
Associazione Senza Sbarre
casella postale 129 – Trieste centro
34121 Trieste
Buon ascolto!
Questa Zardins Magnetics è speciale. Ogni Zardins Magnetics è speciale.
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Le donne che non difende nessuno
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Per Alfredo! programma della settimana di lotta!
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11 febbraio 2023/Carnevale in mascherina/ la variante dell’indisciplina!
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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 26 gennaio 2023
Zardins Magnetics di giovedì 26 gennaio 2023
Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.
Gli argomenti:
✓ Diamo voce ad Alessio Attanasio, aggredito nel carcere di Massama
✓ Iniziative dalle carceri e dalla strada in solidarietà ad Alfredo e per
continuare la lotta contro 41 bis ed ergastolo ostativo
✓ NO alle intimidazioni del DAP!
✓ Mobilitazioni a Trieste e a Udine
Ascolta la diretta:
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carcere e la repressione del Friuli e Trieste
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Alla Consultoria Autogestita/ Milano venerdì 3 febbraio 2023
FEMMINISMO: PARADIGMA DELLA VIOLENZA/NON VIOLENZA
VENERDÌ 3 FEBBRAIO H 20.30 CONSULTORIA AUTOGESTITA, via Transiti 28 MM1 Pasteur
“FEMMINISMO: PARADIGMA DELLA VIOLENZA/NON VIOLENZA”.
Atti del ciclo di incontri 2017/2021. Coordinamenta femminista e lesbica.
“Da anni ci siamo rese conto che femminismo significa anzitutto scegliere da che parte stare (come abbiamo avuto modo di dire in occasione di un 25 aprile, anni fa: “siamo partigiane perché abbiamo deciso da che parte stare”). E per fare questa scelta, occorre anzitutto partecipare alla vita collettiva, comunitaria, sociale, del mondo.”
“Il capitalismo, nella sua fase neoliberista, crede di poter ridurre l’alterità, culturale, sociale e politica a un problema da “gestire” attraverso un ricco arsenale di strumenti repressivi e partecipativi, punitivi e premiali, giuridici ed economici. Così, se oggi sempre più si allarmano del perverso trasfigurare delle parole i valori capovolgendosi nel loro contrario, il paradigma della Violenza/Non Violenza diventa un prisma per mettere a fuoco la censura e la distorsione fraudolenta della memoria degli oppressi, la voluta confusione tra aggrediti ed aggressori, la sacralizzazione dello scientismo e dei suoi emissari in un contesto sociale propagandato come insicuro e pericoloso, la pretesa di delega di ogni nostra decisione.”
VENERDÌ 3 FEBBRAIO H 20.30 CONSULTORIA AUTOGESTITA, via Transiti 28 MM1 Pasteur
Aperitivo sfizioso
Distribuzione femminista
Materiale informativo
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Sovvertendo l’ordine patriarcale/Tour di presentazioni
Presentazione del libro:
“SOVVERTENDO L’ORDINE PATRIARCALE “
traduzione della rivista
“Mujeres mas alla de las armas”
TOUR DI PRESENTAZIONI
ci vediamo
al Boccaccio a Monza il 26 Gennaio
allo Spazio Autogestito di Udine il 27 Gennaio
al Tavan a Trento il 28 Gennaio
e al Gabrio a Torino il 29 Gennaio
Per la nostra memoria femminista rivoluzionaria
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Un bell’incontro separatista a Viareggio!!
L’incontro di sabato scorso all’interno dell’ Autoformazione femminista organizzato dalle Donne in Cantiere per la presentazione del nostro ultimo libro <Femminismo: paradigma della Violenza/ Non Violenza> stato veramente bello, interessante e partecipato!!
Bellissimo lo spettacolo <Cenerentola senza fiaba> di e con Ilia Montani
L’Autoformazione femminista è un percorso in autonomia, autorganizzazione e separatista quindi abbiamo scelto tutte insieme di non rendere pubblico il dibattito e la discussione ma la torta si!!!! baci e grazie a tutte
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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 19 gennaio 2023
Zardins Magnetics di giovedì 19 gennaio 2023
Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.
Gli argomenti:
✓ È disponibile il n° 4 di “Respiro”, una rivista davvero speciale che, in un mondo che toglie il fiato, tratta di pensiero dissidente, desiderio di rivolta, corporeità. Una boccata d’aria contro l’oppressione e il controllo. Ne parliamo in diretta con il compagno che ne cura l’edizione
✓ Carcere e psichiatria, infinita angheria
✓ Aggiornamenti sulle mobilitazioni fino all’ultimo respiro
Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/
Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/
Buon ascolto e guarda che bello/terrificante questo disegno, di Consuelo Pavan, tratto dal n° 4 della rivista “Respiro”
Canale Telegram:
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In replica il venerdì alle ore 17.00 su RadiAzione, emittente web di Padova
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carcere e la repressione del Friuli e Trieste
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15 dicembre a Napoli/ Contro le gabbie di Stato e patriarcato
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
<Nella giornata di domenica 15 dicembre a Napoli, diverse decine di individualità anarchiche e transfemministe hanno improvvisato un corteo nelle vie principali dello shopping, affollate dalla ressa ai saldi, in solidarietà ad Alfredo, ormai a quasi tre mesi di sciopero della fame, e a tuttx lx prigionierx in lotta, contro 41bis, ergastolo e galere. Ricordando che la lotta del compagno è la lotta di tuttx e che la lotta per la libertà contro una società opprimente non hanno niente a che vedere con ipocrite indignazioni democratiche.
Lo stato è responsabile per ogni persona che rinchiude nelle sue gabbie.
Finché queste esisteranno, nessuna pace per le loro città vetrina.
Morte a stato e patriarcato>
Cospito, in Galleria a Napoli uno striscione a sostegno dell’anarchico
qui sotto un volantino distribuito durante il corteo
Contro le gabbie di Stato e patriarcato
In quanto femministe conosciamo bene il volto patriarcale e violento dello Stato, di cui una delle espressioni più estreme sono il carcere e la tortura del 41bis.
I regimi differenziali e le carceri speciali infatti nascono con l’obbiettivo della deprivazione sensoriale e la spersonalizzazione dellx detenutx.
Noi donne, lesbiche, frocie, persone trans* e non binarie conosciamo bene il disciplinamento e l’oppressione che passa attraverso i corpi. Quando ci rifiutiamo di aderire alle norme di genere e all’eterocispatriarcato, veniamo rinchiusx e stigmatizzatx come pazzx. Il carcere è la punizione per chi disobbedisce alle regole di questo sistema, al suo ordine, come ogni corpo dissidente fuori dal genere viene rimesso sui binari. Ogni donna, lesbica, frocia, persona trans* e non binaria viene riportata al suo dovere, testa bassa difronte al padre, al padrone, al marito, allo Stato.
La strategia dello Stato è togliere a chi rifiuta l’ordine imposto tutto quello che ha: la libertà, le relazioni, la possibilità di agire e di essere. In una situazione di estremo isolamento carcerario l’unica arma che rimane è il corpo. Questo è quello che Alfredo ha scelto di fare da più di 80 giorni portando avanti uno sciopero della fame fino alle estreme conseguenze. A lui si sono uniti negli ultimi due mesi diversx compagnx – Juan, Ivan, Anna. Per giudici e giornalisti, per cui è inconcepibile un mondo senza gerarchie, Alfredo sarebbe il “capo di un’organizzazione”. Non potranno mai capire che, per lx anarchicx, capi, strutture e gerarchie non possono esistere. D’altra parte si dimenticano della compagna Anna, incarcerata per la medesima operazione repressiva, che con Alfredo e lx altrx compagnx anarchicx porta avanti questa lotta da sempre. La forza della loro resistenza risuona in molti luoghi e fa sì che la rabbia si trasformi in azione.
Vogliamo che la nostra solidarietà passi attraverso quelle odiate sbarre e arrivi ad Alfredo e a tutte le persone detenute, perché crediamo che la spinta di libertà è contagiosa, e possa risuonare più forte della loro autorità.
Sappiamo bene l’importanza della solidarietà diretta e attiva, perchè in quanto femministe non abbiamo nessuna fiducia nello Stato e nella sua giustizia. Magistrati, ispettori, secondini e stupratori nella peggiore delle ipotesi ci criminalizzano quando ci autodifendiamo o ci sottraiamo alle norme di genere a noi imposte. Nella migliore delle ipotesi ci trattano con paternalismo, pretendendo di doverci difendere. Rifiutiamo ogni delega e ogni paternalismo, che quando non ci vede passive e vittime ci mostrifica.
Come femministe anarchiche ci riconosciamo in una lotta contro il 41bis e l’ergastolo perchè un’operazione repressiva di quest’ampiezza è un chiaro monito per chiunque porti avanti le idee e pratiche anarchiche. Alfredo non è il primo compagno sottoposto a questo regime, ricordiamo altre 4 compagnx che si trovano al 41bis da quasi vent’anni. Tra loro due compagne, Diana Blefari, morta nelle mani dello Stato, e Nadia Lioce, in lotta contro questo regime di tortura da anni.
Come identità sessuali e di genere dissidenti ci uniamo alla lotta di Alfredo e tuttx lx compagnx contro il 41bis, regime da cui tra l’altro si può uscire soltanto tramite l’abiura. Quotidianamente ci viene chiesto di rinnegare noi stessx per adattarci a una norma che ci vorrebbe addomesticatx e passivx. Rifiutando qualsiasi compromesso con Stato e giustizia, riconosciamo nella lotta contro il 41bis e tutte le forme di detenzione la nostra lotta.
Tuttx liberx
Fuoco alle galere
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Documento dell’Assemblea popolare di Busto Arsizio contro il 41Bis
Materiale diffuso dall’ Assemblea popolare di Busto Arsizio ieri alla manifestazione di Milano nello spezzone nogp
!Liberiamo Alfredo Cospito!
La società che ha prodotto il green pass è una grande gabbia nella quale vige la logica premiale/punitiva.
Sembra acqua passata. Il dispositivo green pass è stato inizialmente introdotto a livello europeo nel giugno 2021, nel mese successivo è entrato in vigore in Italia e dal 15 ottobre, evento senza precedenti nella storia della Repubblica, la necessità di esibire un lasciapassare per poter lavorare. Nonostante le contrarietà e le resistenze di parte della società, il certificato verde col passare dei mesi è diventato ancora più stringente con il green pass rafforzato dal 6 dicembre 2021 al primo maggio, giorno della sospensione di tale misura escluse le RSA, gli hospice e gli ospedali, dove l’infame obbligo è rimasto fino al 31 dicembre 2022.
Hanno tentato in tutti i modi di convincerci che le limitazioni introdotte (nella ‘’prima ondata’’ per tutti, mentre nella seconda solo per i non sierati) servissero a proteggerci dal contagio e, in seguito, a difendersi dagli untori che non si sottoponevano al trattamento genico sperimentale. Le false promesse, le bugie in malafede, l’arroganza, le vessazioni sui luoghi di lavoro, il finto altruismo, gli inganni semantici… gli aneddoti sarebbero troppi da citare, su tutti basti ricordare la tragicomica dichiarazione della responsabile di Pfizer che, in audizione al Parlamento Europeo lo scorso 10 ottobre, ha ammesso “Vaccini antiCovid? Nessun test per lo stop ai contagi durante il trial, nessuno ce lo ha chiesto e noi non avevamo tempo. Dovevamo muoverci alla velocità della scienza”.
Ma non lasciamoci trarre in inganno! Ciò che veramente ha caratterizzato la campagna militar-vaccinale è stata la sua logica premiale. A coloro che – per convinzione, debolezza o confusione – hanno aderito alla narrazione dominante e ai fanatismi scientisti, a chi si è fatto somministrare l’ennesima dose di siero sperimentale, a chi ha provato giovamento nell’esibire un certificato per vivere o si è sentito soddisfatto nel vedere discriminati i soggetti non conformi, a costoro il potere ha offerto l’illusione di una vita più comoda e “sicura” sottoposta alla bieca morale dell’acritica obbedienza.
A chi, invece, si è posto dubbi e domande e ha forse trovato risposte differenti dalla narrazione dominante e dai fanatismi scientisti imposti dall’alto, a chi ha pensato che nelle società neoliberiste la salute del cittadino non è mai stata una priorità e non lo sarebbe stato nemmeno in questo particolare frangente, a chi ha deciso di passare, forse per la prima volta, dalla parte della minoranza, dell’escluso, del torto, a costoro il potere ha mostrato la verità di una vita scomoda, adornata da tutta una serie di proibizioni e dallo stigma sociale.
Proprio in questa profonda frattura sociale che ancora colpisce e divide l’Italia, si innesta una vicenda che sembra non c’entrare nulla e che invece dimostra chiaramente quanto possa essere dura la condizione di chi dissente e si oppone al pensiero dominante. Continua a leggere
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Femministe antimilitariste/ Comunicato per Alfredo
Femministe Antimilitariste https://www.facebook.com/FemministeAntimilitariste/photos/
Comunicato di solidarietà ad Alfredo Cospito
dell’Assemblea Lotto3antimilitarista
Il 5 maggio 2022 il compagno Alfredo Cospito è stato deportato in Sardegna (di fatto colonia penale dello Stato italiano) nel carcere di Bancali e rinchiuso nel regime di 41 bis per interrompere il suo contributo epistolare all’analisi e al ragionamento nell’ambiente anarchico. Il 6 luglio la Cassazione ha condannato nel processo “Scripta Manent” Anna, Alfredo e Nicola per il reato di associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico (articolo 270 bis c.p.). Inoltre, la Corte ha accolto la richiesta di riqualificare l’accusa verso Alfredo e Anna, dal reato di strage semplice al reato di strage politica (articolo 285 c.p.) – che prevede come pena l’ergastolo – in relazione ad un attentato esplosivo alla scuola allievi carabinieri di Fossano che ha provocato danni materiali alla struttura, senza conseguenze lesive.
Ricordiamo come il regime detentivo del 41 bis sia a tutti gli effetti una tortura: non poter vedere la luce del sole, avere solo un’ora di colloquio al mese con i propri cari attraverso un vetro, stare in una cella minuscola per 22 ore al giorno, non poter leggere ciò che si vuole nè comunicare con l’esterno, tutte condizioni di deprivazione sensoriale che lasciano importanti strascichi psicologici e fisici sulla persona detenuta.
Dal 20 ottobre Alfredo è in sciopero della fame per l’abolizione del regime di 41 bis e dell’ergastolo ostativo (senza benefici, il carcere a vita).
A lui, in diversi momenti, si sono uniti altri compagni pesantemente colpiti dalla repressione, Ivan Alocco, Juan Sorroche, Toby Shone, la compagna Anna Beniamino, e diversi altri compagni prigionieri hanno portato avanti gesti di solidarietà.
A livello internazionale sono centinaia le iniziative e le azioni che si susseguono per supportare e dare visibilità alla sua lotta.
Varie di noi hanno partecipato in questi mesi alla mobilitazione in supporto di Alfredo, e con altre compagne/x/i siamo presenti due volte la settimana al presidio-del-campo-di-fave sotto le infami mura del carcere di Bancali per superare la censura e l’isolamento imposti.
Siamo solidali alla lotta di Alfredo perché le riflessioni e le pratiche femministe, transfemministe, lesbiche e queer non possono prescindere da un posizionamento critico antimilitarista ed anticarcerario, pensiamo che sia necessario schierarsi e lottare in questo senso. Continua a leggere
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