Il valore politico della rottura

“Spezzare la normalità dell’esistente”

le parole che accompagneranno il nostro 25 novembre le abbiamo ritrovate nelle lotte delle compagne e dei compagni sardi contro la Trident Juncture

Il valore politico della rottura

Poligono di Teulada, punta estrema a sud dell’isola di Sardegna, al centro del mar Mediterraneo. L’esercitazione delle forze militari NATO più imponente dai tempi della guerra fredda viene ostacolata, sospesa, bloccata nel pomeriggio del 3 di novembre: un mondo calpestato, fatto di uomini e donne, ha fatto irruzione durante l’allestimento di una macchina di distruzione che divora il suo stesso teatro di posa… che è poi il nostro mondo, quello recintato fuori e di traverso. Avevano deciso di affittare un pezzo di Mediterraneo per organizzarsi. Uno vale l’altro, ma meglio quest’angolo spoglio e spopolato nei mesi in cui non è spolpato dal turismo; meglio la Sardegna, il territorio più militarizzato d’Europa. Con la determinazione, la partecipazione e delle tronchesi in mano sono stati mandati in fumo parte dei loro piani, bruciati i loro investimenti. Per la prima volta la Nato aveva invitato ad assistere alle operazioni militari anche le industrie produttrici di armi e di soluzioni tecnologiche per la Difesa per integrare il produttore nel processo anche di consumo della merce militare. Continua a leggere

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Se ci togliete la luce ci prendiamo il sole!

cagne

 ACEA bussa sempre due volte

http://cagnesciolte.noblogs.org/2015/11/04/acea-bussa-sempre-due-volte/#respond

Acea bussa sempre due volte.
Chiama e la questura risponde.

Lo spazio occupato dalle Cagne Sciolte nel 2013 contro la violenza di genere e’ sotto attacco.
Un’ esperienza costruita fuori dalla logica di ogni profitto, che da due anni ha attivato, oltre a un laboratorio sulla violenza di genere, corsi per offrire a tutte le donne e a tutte le soggettività delle proposte concrete per autodeterminarsi e uscire dall’isolamento, una comunità resistente allo sfruttamento e all’omologazione.
Un luogo che ospita lo sportello contro la violenza sulle donne “Una stanza tutta per se’”.

Dopo essere passati in Agosto a staccarci acqua ed elettricità’, i carabinieri e l’Acea sono tornati a farlo di nuovo oggi, identificando dieci persone venute a portare solidarietà’.
Di fronte ad una città’ commissariata, alle porte del Giubileo, la preoccupazione della questura e’ chiudere le esperienze di autogestione e di lotta femminista e queer.

I mandanti sono sempre gli stessi, quelli che in questi anni hanno mangiato sulle teste di tutte e tutti. Quelli che sfruttano le risorse pubbliche regalando questa città a amici, parenti e papponi. Vogliono continuare a farlo indisturbati, noi resistiamo!

I prossimi appuntamenti:
Mercoledi 4 Novembre ore 18 a Metro Garbatella: volantinaggio pubblico nel quartiere
Venerdi’ 6 Novembre alle 9 alle Cagne Sciolte (via Ostiense 137): la violenza e’ ovunque, anche lo sportello antiviolenza sara’ ovunque. vieni a portare solidarieta’!
Sabato 14 Novembre alle 16 appuntamento alle Cagne sciolte: Passeggiata nel quartiere.

Se ci togliete la luce ci prendiamo il sole, se ci togliete l’acqua ci prenderemo le maree.

Cagne Sciolte.

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Palinsesto del 4/11/2015

ANNO IV-2015/2016 I NOMI DELLE COSE la trasmissione della Coordinamenta femminista e lesbica tutti i mercoledì dalle 20.00 alle 21.00 sugli 87.9 di Radio Onda Rossa

PALINSESTO di mercoledì 4 novembre 2015


ore 20.00 Apertura GETTARE GLI ZOCCOLI NELL’INGRANAGGIO”la Trident Juncture si può fermare/la diretta con le compagne da capo Teulada!!

ore 20.10 PARTE PRIMA
La grande guerra/4 novembre
“I sogni muoiono nel pomeriggio”

olga rozanova 3 dedicata a Olga Rozanova e alla rivoluzione d’ottobre
ore 20.30 La Parentesi di Elisabetta ” Occhi bene aperti”

ore 20.35PARTE SECONDA
La grande guerra/4 novembre
“I ruoli sessuati nella situazioni emergenziali”

Ciao a tutte,le coordinamente coordinamenta@autistiche.org

per riascoltarci e per leggere i documenti http://coordinamenta.noblogs.org

per ascoltarci in streaming www.ondarossa.info cliccando “ascolta la diretta”

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Gettare gli zoccoli nell’ingranaggio!!!

3 Novembre 2015

Collegamento speciale con le compagne che sono riuscite/i a entrare nella base Nato di Capo Teulada!

Hanno fermato l’esercitazione,La Trident Juncture si può fermare!!!!

clicca qui

sabot  sabot sabot  sabot

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Ormai tutto è una moda?

Ormai tutto è una moda?

di Denys

https://desmonautica.wordpress.com/2015/11/01/ormai-tutto-e-una-moda/

Ormai [inserire identità o altro a caso] è una moda. La bisessualità è una moda, le allergie, le intolleranze, la celiachia sono una moda, l’introversione è una moda, il femminismo è una moda, la depressione è una moda, il veganesimo è una moda, la visibilità transgender, l’autismo, tutto quanto è una moda. Perché dire che qualcosa è una moda?

È cosa nota che seguire una moda non sia  l’esempio più brillante di autonomia intellettuale o, in questo senso, anche soltanto vestiaria. Attribuire l’adeguamento a una moda a qualcun* significa accusarl* di conformismo e pensiero di gruppo, depotenziando la forza delle sue parole con una fallacia ad hominem per interposta, inconsistente argomentazione.  Ma dire che qualcosa è una moda è anche una contraddizione in termini, perché nel momento in cui un insieme di persone ripropongono acriticamente questa locuzione, l’accusa modaiola diventa essa stessa moda.  E se così è, e lo è, secondo questa logica occorrerebbe smettere di usare questa frase per non seguirla. Questo però non accade, semplicemente perché questa accusa non è nient’altro che una strategia retorica. Continua a leggere

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Solidarietà e lotta/Tutt* il 3 novembre al poligono di Teulada!!!!

Tutt* il 3 novembre al poligono di Teulada!!!!

Con tutta la nostra solidarietà e vicinanza alle compagne e ai compagni raggiunti dai fogli di via!

“E se non lottiamo
se non resistiamo
se non ci organizziamo ed uniamo e
prendiamo il potere di controllare le nostre stesse vite
allora indosseremo
l’aspetto esagerato della cattività
l’aspetto stilizzato della sottomissione
l’aspetto bizzarro del suicidio
l’aspetto disumanizzato della paura
e l’aspetto decomposto della repressione
nei secoli dei secoli e per sempre
E questo è quanto”

(Jayne Cortez)

Le coordinamente

Comunicato_Rete no Basi né Qui né Altrove –

Manifestazione antimilitarista contro la Trident Juncture 2015 – 3 novembre 2015 Poligono di Teulada.
In risposta alle dichiarazioni del questore Gagliardi alla stampa.

La Rete no Basi né Qui né Altrove ribadisce la ferma decisione di andare a manifestare contro la Trident Juncture 2015 il 3 novembre al poligono di Teulada, nonostante le dichiarazioni del questore Gagliardi.

La questura è stata regolarmente informata dell’organizzazione della manifestazione contro l’esercitazione Trident juncture in data 29/10/2015.

Oggi la rete no basi ha appreso tramite la stampa locale che la manifestazione non sarà autorizzata anche se la questura non ha ancora ufficialmente comunicato le prescrizioni o la proibizione del corteo.

In ogni caso la rete no basi insieme a tutte le altre compagini organizzatrici della giornata del 3 novembre non intende accettare queste eventuali proibizioni.

Si invita tutti e tutte a partecipare alla giornata del 3 novembre al poligono di Teulada. Concentramento ore 10.00 a Porto Pino, Via Prima Spiaggia Sant’Anna Arresi.

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-NATO + QUEER

– NATO + QUEER

– NATO + QUEER

by anonimo SkalmaNato

by anonimo SkalmaNato

Comunicato Assemblea Antimilitarista di Femministe e Lesbiche – No Trident Junctur

Percorsi, vissuti e generazioni differenti si sono incontrate: tante idee, proposte e la certezza di partecipare alla manifestazione del 3 novembre a Teulada!

Ci saremo, ognuna con i suoi desideri, modalità e pratiche. E avremo un nostro striscione di riferimento!

Aggiornamenti in corso d’opera.

Assemblea Antimilitarista di Femministe e Lesbiche

<Non possiamo permetterci di avere rimpianti! (cit.)>

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Maternità, cura e femminismo radicale

Maternità, cura e femminismo radicale

Riceviamo dalle compagne dello Sfasciatoio e volentieri pubblichiamo l’intervento su Maternità, cura e femminismo radicale che proprio il progetto Sfasciatoio  ha portato all’incontro “Domande, riflessioni e spunti su etica, pratiche e orizzonte di liberazione” organizzato a Milano il 25 ottobre 2015 dal gruppo “da Kobane a noi”.

per  leggere e scaricare il testo

Maternità, cura e femminismo radicaleIMG_1470[1]

https://consultoriautogestita.wordpress.com/

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Quel pomeriggio d’un sindaco da cani

di Alessandra Daniele

piazza-campidoglioIl negoziatore prende il telefono.
– Ignazio, non c’è bisogno che nessuno si faccia male. Rilascia gli ostaggi, e vieni fuori.
La voce all’altro capo suona stridula.
– No! Io sono il sindaco, e rimango al mio posto!
– Sei decaduto. I consiglieri si sono dimessi.
– Solo perché quel cazzaro li ha ricattati. Non vale, io resto in carica in virtù della mia superiorità morale.
– Ti stanno indagando per peculato.
– È una trappola! Mi crocifiggono per due cene pidocchiose perché vogliono sbranarsi il banchetto del Giubileo indisturbati. Ma io li sputtano!
– Il più sputtanato sarai tu.
– Sticazzi! – Ridacchia – Hai sentito? Ho imparato la lingua, non me ne vado. Devo supervisionare il Giubileo, me l’ha chiesto il Papa.
– Stronzate, Bergoglio ti odia per il registro delle unioni civili.
– Non è vero! Papa Francesco non è omofobo. E si fida di me. M’ha chiesto di operarlo.
– Per rimuovere il tumore?
– No, vuole cambiare sesso.
– Basta Ignazio, arrenditi, è nell’interesse dei cittadini.
– I cittadini mi amano! Io ho sconfitto la mafia, ho estratto Excalibur, ho ucciso Voldemort, ho chiuso Malagrotta! Malagrotta! Ripetete! – Ordina agli ostaggi, che accennano un coro biascicante.
– Malagrotta… Malagrotta…
Il negoziatore chiude il microfono. Dà un’occhiata all’agente dei Nocs accanto a lui.
– Siete pronti per fare irruzione?
Il Nocs annuisce.
– Sì. Continui a distrarlo.
Il negoziatore riapre il microfono.
– Ignazio, rilascia gli ostaggi. Almeno le donne.
– Pensi che le donne siamo più deboli? Vuoi farmi sembrare sessista? È un’altra trappola, come gli scontrini!
– Allora rilascia … non c’è una donna incinta? Qualcuno che si sente male?
– Sì, c’è un tizio con un sospetto ictus. Ma non lo rilascio – la voce sale ancora di tono – lo opero!
La risata stridula è interrotta da un crepitio.
I Nocs irrompono nel Campidoglio.
Abbattono il sindaco con una raffica.
Il sindaco crolla di schianto fra le urla degli ostaggi.
Uno dei Nocs avverte via radio il comando che la missione ha avuto successo.
Alle sue spalle, lentamente, il cadavere del sindaco si rialza.
Con gli occhi vuoti s’avvicina al Nocs, e lo azzanna alla gola.
Gli ostaggi ricominciano a urlare.

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1 novembre: mobilitazione internazionale per Kobane/il 31 ottobre A ROMA

1 novembre: mobilitazione internazionale per Kobane

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Dopo aver ammesso gli attacchi dei giorni scorsi contro le postazioni delle YPG/YPJ nel nord della Siria, Erdogan ha dichiarato che farà “tutto il necessario” per combattere l’autonomia kurda in Rojava – ed è chiaro cosa intenda. Per legittimarsi ulteriormente ha fatto riferimento anche al controverso report di Amnesty International (di cui abbiamo parlato qui, qui e qui, ma si veda anche il commento di Martina Bianchi), confermando, in sostanza la funzionalità di quel rapporto alle politiche anti-kurde dello stato turco.

Ma intanto dalle città europee all’America latina, dall’Australia agli Stati Uniti, si moltiplicano le mobilitazioni per Kobane.

Nella pagina #GlobalRally4Kobane potete farvene un’idea.

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Aziendainsanitarialocale

Da “I Nomi delle Cose” del 28/10/2015

“Desmonautica

la rubrica di Denys ogni ultimo mercoledì del mese.

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“Azienda insanitaria locale”

gocce di sangue È un giorno come tanti, in azienda. Dottoresse e dottori sottopagati hanno subito mobbing nella misura atta a promuovere la mancanza di tatto nei confronti della clientela, come previsto dal Piano dei Servizi Sanitari dell’anno corrente. Enormi passi avanti sono stati fatti finanziando la ricerca, nell’obiettivo di arrivare alla sintesi di farmaci atti a curare la degenerazione progressiva della pubblica intelligenza. Si è tuttavia ancora ben lungi da risultati significativi. Le infermiere risparmiano quanto basta per pagarsi la terapia psicologica di cui avranno bisogno per liberarsi dal complesso della crocerossina. Poliziottoni nerboruti placcano zombie che assaltano la scalinata dell’edificio metà bianco metà color mattone. Tempo fa un signore che fumava una sigaretta in giacca di jeans bofonchiò che in realtà erano vivi e volevano solo accedere alle cure che spettavano loro di diritto, ma nessuno gli ha creduto e hanno manganellato pure lui. Poi l’hanno preso, l’hanno trascinato su per le scale, l’hanno portato in ambulatorio, gli hanno sentito il battito con lo stetoscopio, ma pare che quello incitasse all’adunata sediziosa, perciò l’hanno picchiato a colpi di ecografo e l’hanno refertato dicendo che aveva sbattuto la testa. La firma al referto l’ha messa il giudice. La macchina dei numeretti scandisce a intervalli irregolari il giusto colpo della disciplina su una coltre di pensionati che hanno fatto la leva obbligatoria, ma risultano ancora virtualmente incapaci di rispettare una fila. Ci sono donne e uomini e umani e circa tre cani, uno dei quali presenzia nella variante morfologica di esperto diagnosta. Una pover’anima dai lunghi capelli castani e boccolosi, la pelle olivastra, gli occhi d’ambra e le bocca lucidalabbrata lancia sguardi annoiati agli schermi degli sfortunati che dovranno presentarsi agli sportelli, seduta tra i corridoi laterali dell’accettazione. Apre una noiosa rivista femminile tra quelle lasciate sulle penose sedie arancioni. Un venticinquenne s’avvicina.
— Mioddioooo. Cos’hai? — la fissa lui, allucinato. Ha un paio di croste da latte tardive, una sul mento e una sul cranio mezzo rapato.
— In che senso? — osserva lei, perplessa.
— Sei grassa. Ah, ah! L’ho detto. Ma quanto sono fico?
— Ah — risponde lei, continuando nella lettura. Ha già sfogliato la recensione di un album di musica tibetana, un articolo sulle proprietà del succo d’avocado e un editoriale sulle opportunità della ceretta ascellare per  donne in carriera.
— Te l’ho già detto che sei grassa? — il ragazzuolo fa uno spernacchiamento ayurvedico e incomincia a saltellare su un piede solo. Hop, hop, hop. Si porta un dito alle natiche e se lo riporta al naso, annusando con perizia.
— Sì, me l’hai già detto. Mi stai scocciando.
— Sei una brutta merda schifosa. Ehi, non offenderti. Lo dico per la tua salute. Oltre due millimetri di fianco largo sei obesa. Non lo dico io, è la realtà oggettiva dei fatti. Se misuri te non vale, la misurazione è a discrezione di chi misura. Tiro fuori il metro e ti dico io. Fai schifo. Cristo, ma non ce l’hai uno specchio a casa?
— Mi prendi per il culo?
— Sei grassa, dio mio, sei grassa. Nessun uomo ti troverà mai attraente. Nessuno, capisci? Nessuno. Anzi, no. Aspetta. C’è pure la categorie tette giganti su questo sito. Aspetta un attimo.
Il brufolato si tira giù la zip e incomincia a masturbarsi con vigore. Ansima fuori qualche interiezione e un piccolo fiotto bianco sporca il pavimento, l’asticella del desiderio gli torna moscia, poi qualcuno dice qualcosa contro gli immigrati e gli vien duro di nuovo. L’inserviente del piano terra caccia una madonna al cielo e pulisce la chiazza. Non è molto contento. Oggi ha già dovuto togliere tre neonatini putrescenti. Da quando i genitori hanno smesso di vaccinare i figli è una noia assai frequente. Pare che i genitori preferiscano un bambino privo di controindicazioni improbabili ai duecentomila che se ne vanno al camposanto senza l’ombra d’un dubbio. D’altra parte, bisogna scendere a patti con l’incertezza che ci riserva il vivere, e poi son spese di mantenimento. Precise indicazioni dell’Unione Europea ne ordinano la riduzione, pena una gigantesca sanzione. Il giovanotto continua nell’arte molesta dell’importunio.
— Lasciami stare.
— Sei grassa, perdio. Sei grassa. Vuoi fare qualcosa? Al sovrappeso è associato un aumento del rischio dello screzio cardiocircolatorio. Vuoi portarti da sola sull’orlo della morte per colpa della tua pigrizia, culona infingarda? Signora, lasci che la informi sui benefici di una dieta equilibrata che col suo stipendio non può permettersi. Oh, comunque ormai tutte ingrassano a dismisura e pretendono di sembrare gran fighe. Che troie. Ahahaha, ho detto troie, oink, snort! E poi oh, fanno le modelle, e i calendari, alcune pretendono persino di esistere. Ma che scherziamo? Nessuno vuole dire queste cose, che palle il politicamente corretto. La mia è un’opinione impopolare.
Da dietro la macchinetta del caffé escono fuori tre cloni per un istante e gli fanno eco.
— Nessuno vuole dirlo, opinione impopolare, opinione impopolare, opinione impolare. Nessuno vuole dirlo: opinione impopolare!
La radio, la televisione, i blog e tutti gli adolescenti, prepubescenti, adultescenti dalle mode usuali o alternative divulgano con giubilio l’opinione impopolare.
— Vai via! — urla. Il suo numero è stato chiamato, e va allo sportello appropriato al fine di sbrigare le sue faccende di salute.
— I soldi del ticket, signorina.
— Subito, aspetti solo un attimo — estrae una lametta dalla borsetta e si fa un taglio sul polso sinistro, facendo sgocciolare bene il sangue nel buco del vetro che la separa dall’addetta allo sportello.
— Ventisei, ventisette, ventotto e cinquanta. Tutto apposto. Arrivederci! — l’impiegata versa tutto in un provetta e la mette nella cassa. Lei se ne va via gettando la rivista.  Il tizio, magicamente, sparisce.

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Podcast della trasmissione del 28/10/2105

“I Nomi delle Cose” /Puntata del 28/10/2015

“Fuori Usa-Nato dalla nostra terra

Oggi, / il mio corpo tornato normale, / siedo e imparo / il mio corpo di donna / come il tuo / bersagliato per strada, / rubatomi a dodici anni / come il petrolio venezuelano / con la stessa spiegazione. / Sei ignorante / ti insegno io / poi ridatomi indietro goccia a goccia… / Guardo una donna osare / oso guardare una donna / osiamo alzare la voce / rompere le bottiglie / imparare…  (Jean Tepperman)

 “La Sicilia non è zona di guerra/Via le basi Usa-Nato dalla nostra terra!/ Il 31 ottobre a Marsala/“A FORAS SA NATO DAE SA SARDIGNA E DAE SU MUNDU!!”/manifestazione al poligono di Capo Teulada 3 novembre/DESMONAUTICA/“Azienda insanitaria locale”

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La #carnerossa siamo noi.

La#carnerossa siamo noi.

di Maria Silvia Marini

“I dolori, le incazzature;
le snervanti attese, interminabili, a spezzare giornate di corse inutili;
la frustrazione di vivere l’ossimoro di una precarietà diventata più stabile della stabilità;
la malinconia di rapporti un tanto al minuto, evanescenti come l’utilità di quello che facciamo;
la fragilità di certi amori a cui è rimasto solo il nome, tutti con la data di scadenza sulla confezione;
la fatica nei gesti, diventati schiamazzi, esistenze che si sbracciano di fronte a platee sorde e cieche;
l’affanno di raggiungere orizzonti senza sapere perchè, tutti fittizi e inventati, ma mai da noi;
questa genuflessione collettiva e patetica sull’altare di aspettative costruite a tavolino vendute quasi sempre a mezzo slogan;
l’incapacità di accettare che il dolore fa parte della vita, così come la gioia che dura un momento, così come la morte;
l’analfabetismo di ritorno nei sentimenti;
la medicalizzazione oscena di ogni atto umano, sia esso etico, sessuale, o alimentare;
l’ansia di dover controllare e definire tutto, di esteriorizzare e rendere intelligibile perfino il silenzio;
la follia di questo nostro progresso cieco, forte con le sciocchezze e molledi fronte alle domande che si ostinano ad accompagnarci, come un fastidioso, ostinato rumore di fondo;
l’inferno della convivenza forzata in un mondo che non capiamo più, che non sappiamo sentire più;
l’incapacità di scegliere i nostri compagni di viaggio, perché ci hanno insegnato che scegliere in fondo non serve, che possiamo avere tutto, rinnovare sempre tutto, riarredare l’esistenza come fosse un salotto radical chic, come se ci riguardasse la stessa eternità di una poltrona;
il ritrovarsi alla fine ineluttabilmente stanchi e soli, in mezzo a una folla di formiche ugualmente stanche e sole, invisibili a loro, invisibili a noi; accontentarsi, giunta la resa, di ciò che passa il convento, perché non sapevamo cosa volere, perché alla fine le cose hanno scelto noi;
il soffocamento a cui ci condanna una rete di doveri e condizionamenti di cui ci sfuggono le ragioni, persino il loro primo perché;
la sconfitta quotidiana di fronte alla forza delle cose, il prenderne atto a cadenza regolare e martellante;
questa vita in apnea, col naso e le orecchie tappati, per non sentire l’aria puzzolente di veleni, di rumori, di scemenze e cattiverie.

Di quanto sia cancerogeno e terribilmente triste tutto questo, l’OMS, una prova scientifica, non ce la darà mai.”

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Desmonautica!

manifesto_desmonautica

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Palinsesto del 28/10/2015

ANNO IV-2015/2016 I NOMI DELLE COSE la trasmissione della Coordinamenta femminista e lesbica tutti i mercoledì dalle 20.00 alle 21.00 sugli 87.9 di Radio Onda Rossa

PALINSESTO di mercoledì 28 ottobre 2015

ore 20.00 AperturaOggi, / il mio corpo tornato normale, / siedo e imparo / il mio corpo di donna / come il tuo / bersagliato per strada, / rubatomi a dodici anni / come il petrolio venezuelano / con la stessa spiegazione. / Sei ignorante / ti insegno io / poi ridatomi indietro goccia a goccia… / Guardo una donna osare / oso guardare una donna / osiamo alzare la voce / rompere le bottiglie / imparare…  (Jean Tepperman)

ore 20.10 PARTE PRIMA
Collegamento con le compagne NoMuos “La Sicilia non è zona di guerra/Via le basi Usa-Nato dalla nostra terra!” Il 31 ottobre a Marsala

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ore 20.30 PARTE SECONDA
Collegamento dalla Sardegna con le compagne per la manifestazione al poligono di Capo Teulada del 3 novembre“A FORAS SA NATO DAE SA SARDIGNA E DAE SU MUNDU!!”

ore 20.50 DESMONAUTICA la rubrica di Denys

ogni ultimo mercoledì del mese        

“Azienda insanitaria locale”gocce di sangue

 
Ciao a tutte,le coordinamente coordinamenta@autistiche.or
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