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Femminismo: paradigma della Violenza/Non Violenza
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Campagna per il No al referendum di ottobre!
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Venerdì 17 giugno@Pellicceria occupata-Genova
venerdì 17 giugno @ Pellicceria occupata
Incontro pubblico con Silvia Federici
e presentazione del libro “Calibano e la strega”
Le donne, il corpo e l’accumulazione originaria.
dalle ore 18.00 // a seguire aperitivo
La caccia alle streghe è stato uno degli avvenimenti più importanti nello sviluppo della società capitalista e nella formazione del proletariato moderno. Ha reso più profonda la divisione tra donne e uomini e ha distrutto un universo di pratiche, credenze e soggetti sociali la cui esistenza era incompatibile con la disciplina capitalista del lavoro, ridefinendo i principali elementi della riproduzione sociale. Al pari del concomitante attacco alla cultura popolare e dell’internamento dei poveri nelle case di lavoro e di correzione, essa è stata un aspetto essenziale dell’accumulazione originaria e della transizione al capitalismo.
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Un dialogo con Silvia Federici
Neoliberismo, riproduzione e comunità. Un dialogo con Silvia Federici tra biografia, politica e pensiero
di Gea Piccardi
Ho incontrato i testi di Silvia Federici quattro anni fa. Mentre in Europa ancora erano in corso le traduzioni, in America Latina i suoi scritti stavano già passando di mano in mano, di assemblea in assemblea, tra collettivi di donne e misti. È stata una compagna italiana, parte del progetto di Universidad de La Tierra a Oaxaca (Messico), a mostrarmi per la prima volta il libro tradotto in spagnolo come Caliban y la bruja. Mi disse poche parole, semplici ed efficaci. Quel libro, disse, avrebbe permesso di ripensare la nascita dell’economia mondo capitalistica e degli Stati Nazione come un fenomeno di colonizzazione interna allo stesso territorio europeo, avvenuta sui corpi delle donne, terreno strategico di sfruttamento e appropriazione. Pochi mesi dopo, a Buones Aires, un’altra compagna mi raccontò che quell’anno, nella loro assemblea presso una villa di periferia, avevano letto e studiato insieme Caliban y la bruja, trovandovi strumenti fondamentali per l’elaborazione di un’azione politica femminista e postcoloniale.
Da allora, con alcune compagne, amiche e ricercatrici abbiamo cominciato a lavorare, qui in Italia, sui testi di Federici. Uno dei termini su cui ci siamo maggiormente imbattute è quello di «riproduzione», concetto che Federici comincia ad indagare con il collettivo padovano di Lotta Femminista dentro alle lotte delle donne negli anni Settanta. La loro analisi sul lavoro domestico e riproduttivo all’interno delle società capitalistiche occidentali ha permesso alla parola «riproduzione» di indicare via via molteplici campi semantici non riducibili al solo linguaggio della biologia o al concetto marxiano di «riproduzione sociale». Ha permesso di spostare l’attenzione teorica e politica dalla relazione capitale-lavoro centrata sullo sfruttamento del salariato, alle condizioni di possibilità di quella stessa relazione che risiedono altrove, in quello spazio – fino ad allora senza tempo e senza storia – della casa, del privato e delle reazioni sessuali, per indagarne le grammatiche specifiche. Finalmente oggi, anche in Italia, siamo in grado di poter ricostruire i passaggi della ricerca di Silvia Federici, grazie a un lavoro di traduzione e diffusione dei suoi testi avvenuto negli ultimi tre anni. È infatti di recente pubblicazione l’ultimo libro di Federici, Calibano e la strega. Le donne, il corpo e l’accumulazione originaria, curato da Mimesis. L’impegno di compagne e compagni in diverse città ci ha offerto la possibilità, qualche settimana fa, d’incontrare l’autrice in Italia, nelle università e negli spazi sociali.
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militariallaquila@anche.no
SULLO STUPRO NON CONTATE SUL NOSTRO SILENZIO!
Il 12 febbraio del 2012 a L’aquila, Rosa viene stuprata e lasciata
agonizzante in mezzo alla neve dal militare dell’operazione “strade
sicure”, Francesco Tuccia. In aula verrà difeso dagli avvocati Antonio
Valentini e Alberico Villani. A sostenere Rosa, dentro e fuori le aule
dei Tribunali ci sono centinaia di donne, sia del L’aquila che
provenienti da altre città, molte da Roma. Siamo uscite in massa quando
l’avv. Valentini ha pronunciato la frase “consenso reciproco” e portato
avanti una difesa ancora incentrata sul rafforzare la cultura dello
stupro.
A novembre del 2015 l’avv. Antonio Valentini viene invitato a parlare da
un’associazione abruzzese alla Casa Internazionale delle donne di Roma,
che con una lettera pubblica, revoca la partecipazione di siffatto
personaggio, dando seguito alle decine di mail e telefonate di donne che
si erano espresse in questo senso in quei giorni. Una di queste mail che
avremmo potuto scrivere e abbiamo scritta ognuna di noi è quella che
riportiamo sotto. Il 13 novembre il convegno sulla commissione Grandi
Rischi “Verso la Cassazione” si svolge regolarmente in assenza del
difensore di Tuccia, ma il 18 maggio 2016 il pm dell’Aquila firma un
ordine di sequestro di tutto il materiale tecnologico ad una compagna di
Roma, che aveva diffuso a mezzo chat la mail che riportiamo qui sotto.
La donna verrà denunciata dall’avv. Antonio Valentini per diffamazione
aggravata. Continua a leggere
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Palinsesto del 15/6/2016
ANNO IV-2015/2016 I NOMI DELLE COSE la trasmissione della Coordinamenta femminista e lesbica tutti i mercoledì dalle 20.00 alle 21.00 sugli 87.90 di radio onda rossa
PALINSESTO di mercoledì 15 GIUGNO 2016
L’AMORE ROMANTICO:IMMAGINARIO E RUOLO PSICO-SOCIO-ECONOMICO
ore 20.00 Apertura “ L'<enigma dell’amore>(…) Nelle differenti tappe del suo sviluppo storico, l’umanità ha tentato di risolvere la questione in diversi modi. Le chiavi cambiano, ma l'<enigma> rimane tale. Esse dipendono dall’epoca, dalla classe, <dallo spirito del tempo> (la cultura).” A. Kollontaj; Largo all’Eros alato
“Quando si dice che l’amore è cieco meglio sapere chi gli ha cavato gli occhi” Daniela Pellegrini, Liberiamoci della bestia: ovvero di una cultura del cazzo
ore 20,10 PARTE PRIMA : L’ENIGMA DELL’AMORE ROMANTICO
ore 20.30 La parentesi di Elisabetta ” Il potere ipnotico del dominio/Virginia Woolf”
ore 20,35 PARTE SECONDA :L’AMORE COME FATTORE SOCIO ECONOMICO
“Lo chiamano amore. Noi lo chiamiamo lavoro non pagato. La chiamano frigidità. Noi la chiamiamo assenteismo. Ogni volta che restiamo incinte contro la nostra volontà è un incidente sul lavoro. Omosessualità ed eterosessualità sono entrambe condizioni di lavoro. Ma l’omosessualità è il controllo degli operai sulla produzione, non la fine del lavoro. Più sorrisi?Più soldi. Niente sarà più efficace per distruggere le virtù di un sorriso. Nevrosi, suicidi, desessualizzazione: malattie professionali della casalinga” Silvia Federici, Il punto zero della rivoluzione”
“Se prostituirsi è affittare il proprio corpo, sposarsi è venderlo” dal film “E morì con un felafel in mano”
Ciao a tutte, le coordinamente coordinamenta@autistiche.org
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Venerdì 17 Giugno/Ulrike Meinhof
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Rete Nobasi Né Qui Né Altrove!
VENERDì 17, TERRAPIENO, BENEFIT ANTIMILITARISTA
Nonostante l’arrivo della calura estiva le lotte antimilitariste proseguono, vi invitiamo a un’appuntamento di autofinanziamento venerdì 17 a Cagliari al Terrapieno.
Cibo per tutti i gusti, birrette fresche e musica. Il ricavato della serata andrà a finanziare i percorsi che la Rete No Basi sta portando avanti, dalla lotta contro la fabbrica di Bombe di Domusnovas alla preparazione del campeggio antimilitarista del prossimo autunno.
Troverete banchetti informativi con il materiale, i dossier e i manifesti della Rete. Vieni e fai girare.
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Campagna per il NO al referendum di ottobre!
4) Votiamo NO per dire NO alla “Buona Scuola”!
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L’Agire femminista
L’AGIRE FEMMINISTA/Dalla discussione di sabato con le compagne di Genova alla presentazione che faremo il 25 giugno del libro di Daniela Pellegrini 
clicca qui (stralcio della trasmissione dell’8/6/2016)
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Podcast della trasmissione dell’8/6/2016
” I Nomi delle Cose”/Puntata dell’8/6/2016
” La <nuit> francese e la <notte> italiana” Riflessioni e considerazioni femministe
” Le leggi, il diritto e l’ordine sono fondamentalmente contro di noi anche se, combattendo duramente, abbiamo strappato due o tre diritti che, comunque, dobbiamo difendere continuando a lottare. La lotta radicale femminista e l’obbedienza alle leggi sono due cose che fanno a pugni fra loro.” Rote Zora/LA “NUIT” FRANCESE E LA “NOTTE” ITALIANA.RIFLESSIONI E CONSIDERAZIONI FEMMINISTE/Vale la pena di morire di mille ferite per disarcionare l’imperatore. Ribellarsi è giusto” Cjang Cjing/L’AGIRE FEMMINISTA/Dalla discussione di sabato con le compagne di Genova alla presentazione che faremo il 25 giugno del libro di Daniela Pellegrini
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Campagna per il NO al referendum di ottobre!
3) Votiamo NO per dire NO allo smantellamento della Sanità pubblica!
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La Parentesi di Elisabetta dell’8/6/2016 e Podcast
“Vale la pena”
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“Vale la pena di morire di mille ferite per disarcionare l’imperatore. Ribellarsi è giusto” Cjang Cjing
Il capitalismo è metabolismo sociale e investe tutti i rapporti sociali e, pertanto, l’alienazione della coscienza sociale individuale è generale e la si recupera con la rimozione di quei rapporti sociali di produzione che l’hanno generata. Pertanto il movimento espansivo della materia sociale è, necessariamente, connesso ad un processo sociale di accumulazione di informazione extragenetica con ciò intendendo tutta quell’informazione non riferita all’essere umano, come creatura biologica, e, cioè, non trasmessa con il patrimonio genetico/cromosomico. L’accumulazione di informazioni è un processo essenziale e costitutivo della produzione e riproduzione sociale e, di conseguenza, anche dell’esistenza stessa dell‘umanità. La cultura è il processo sociale generale di questa accumulazione. La cultura è il movimento dell’informazione ed il processo di memoria dei collettivi umani: classe, genere, etnia…. Il processo sociale di informazione è un processo semiotico e ideologico, semiotico perché si avvale di segni, è produzione/scambio di segni, ideologico perché l’informazione è un microtesto che cristallizza la dialettica vivente nei rapporti sociali che lo hanno prodotto. E’, quindi, una traduzione ideologica. Pertanto la donna viene inserita in un programma che, poi, automaticamente, sia pure inconsciamente, ne determinerà il comportamento per l’intera durata della vita. Quindi, nella formazione sociale borghese-patriarcale codici, funzioni e canali della comunicazione culturale sono controllati dalla classe dominante e dal maschio che ne detengono la proprietà “privata”. Dato il controllo che la borghesia ed il maschio esercitano sui codici, sui canali di comunicazione, sulle modalità di decodificazione e interpretazione del messaggio, sulla cultura tutta, la donna si trova spesso nella condizione di essere letta e parlata dalle sue stesse parole, di essere portavoce di una realtà e di valori di cui non comprende il fine e la funzione. Affermare il carattere storicamente contestualizzato e segnico di tutte le zone della coscienza e della cultura tutta, significa ribadirne necessariamente il carattere ideologico. Pertanto si rivela l’inconsistenza di tutte le teorie innatiste e idealiste, non solo la cultura, ma anche l’inconscio esiste come realtà materiale nella società e nella memoria collettiva. E’ il luogo dove quello che è rifiutato dall’ideologia dominante viene privato di parole, posto nell’impossibilità di comunicare. E, all’ingiunzione di regole di comportamento dettate dall’ideologia vincente si accompagnano sempre precisi divieti, stigma e punizioni. Per questo, il divieto e la paura di infrangerlo ( con relative conseguenze), soffoca il nostro presente ed il nostro futuro. Da qui, la necessità di una pratica sociale antagonista quella che ha arricchito il movimento femminista nel corso della sua ormai lunga, diversificata e contradditoria esperienza, nella consapevolezza che ribellarsi è giusto.
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Palinsesto dell’8/6/2014
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Prigioniere/Spagna/Approvata estradizione per una compagna anarchica
Qui potete ascoltare il messaggio della compagna:
https://solidaritatrebel.noblogs.org/post/2016/05/30/paraules-de-solidaritat-amb-el-banc-expropiat-de-la-companya-detinguda-el-13a/
Ogni cuore è una bomba a orologeria
http://www.informa-azione.info/prigioniere_spagna_approvata_estradizione_per_compagna_anarchica
Lo scorso 13 aprile i Mossos d’Esquadra, in collaborazione con la polizia tedesca, portano a termine tre perquisizioni. Due in case private ed una in una occupazione, Blokes Fantasma.
L’operazione repressiva termina con l’arresto della nostra compagna, che aveva un’ordine europeo di arresto, per l’accusa mossa dalla Germania di aver partecipato ad una espropriazione ad una banca tedesca nel 2014.
Dal 14 Aprile in regime di isolamento nella prigione di Soto del Real (Madrid) e, nonostante abbia manifestato la propia volontà di non essere estradata, la giudice Angela Murillo, della quarta sezione dell’Audiencia Nacional, ha ceduto (come sempre) alla volontà dello stato tedesco e lo scorso 26 Maggio ha notificato la consegna della nostra compagna in un periodo massimo di 10 giorni, dopo i quali entrerá in un carcere di massima sicurezza.
La PM di Aachen (Germania) è la stessa che lo scorso 24 giugno ha emesso un ordine europeo di fermo e detenzione contro una compagna anarchica olandese, che è stata arrestata alla frontiera greco-bulgara, dove è stata detenuta per due mesi.
Più tardi è stata estradata a Colonia, dove è rimasta in carcere per 4 mesi, anche lei con l’accusa di di una espropriazione ad una banca tedesca nel 2013. Dal 16 dicembre scorso è in libertà con cauzione, in attesa del processo.
Quello che i potenti chiamano crisi, non e`altro che una ristrutturazione capitalista che, da un lato ci conduce alla precarizzazione, pauperizzazione e incertezza delle nostre vite, e dall’altra deve reprimire ed imprigionare tutte le persone che decidono di lottare e ribellarsi contro questa vita di miseria alla quale vogliono condannarci.
Chiari esempi sono la “ley mordaza” (ndt.legge bavaglio), il nuovo codice penale, la nuova legislazione antiterrorismo… Continua a leggere
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Da qui non ce ne andiamo
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