Grande festa dello Sfasciatoio!!!!!!!!

Avvisiamo che a causa della pioggia la Grande Festa dello Sfasciatoio a Milano è stata ANTICIPATA A VENERDI’ 5 MAGGIO, sempre al parco Trotter, a partire dalle 16.30

Avvisiamo che a causa della pioggia la Grande Festa dello Sfasciatoio a Milano è stata ANTICIPATA A VENERDI’ 5 MAGGIO, sempre al parco Trotter, a partire dalle 16.30
da hurriya.noblogs.org
Roma – Lo Stato ha ucciso Maguette in un rastrellamento
da https://www.facebook.com/consultoria.autogestita.7/
https://www.facebook.com/localteamtv/videos/1500677179974564/

Il neoliberismo è caratterizzato da politiche di basso costo della manodopera, riduzione della spesa pubblica, precarizzazione del lavoro e viene realizzato tramite un braccio armato, il FMI, e in Italia attraverso il PD.
Essendo una scelta ideologica si irradia a tutto campo nella società e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti e permeano anche la vita delle persone, addirittura entrano nella loro quotidianità. La miseria è sempre più grande nelle società così dette economicamente più avanzate e in particolare in quelle occidentali così come l’aumento del divario tra i redditi e la progressiva scomparsa degli universi autonomi di produzione culturale. E’ inaudito il cumulo di sofferenze prodotte da questo regime politico ed economico là dove si è imposto. Il termine regime non è usato casualmente e tanto meno eccessivo perché tale è il sistema politico in cui viviamo. E come tutti i regimi l’informazione è univoca e caratterizza tutti i media. Ma per l’Italia ha anche tratti di paese colonizzato dove le decisioni vengono prese altrove e gran parte della ricchezza prodotta espropriata dalle multinazionali.
Questa violenza strutturale che caratterizza il neoliberismo definisce tutti gli aspetti della società a partire dal mondo del lavoro che è stato svuotato dal ruolo dei contratti nazionali, dalla sanità pubblica divenuta inaccessibile, dall’istruzione pubblica che è diventata una chimera per tanti giovani.
L’ideologia neoliberista si è incarnata in una sorta di macchina infernale che passa attraverso una fortissima egemonia culturale che si è imposta grazie soprattutto al PD e a cui non è immune neanche il “movimento”. Continua a leggere

di Alessandra Daniele
Da quando negli anni venti del nuovo millennio la flessibilità genetica ha risollevato le sorti dell’economia e dell’occupazione, la Festa del Primo Maggio è dedicata alla preziosa opera dei Laboratori di Ingegneria che ogni giorno modificano migliaia di risorse umane secondo le richieste del mercato, sempre operando sul DNA di soggetti adulti e mai di embrioni, nel pieno rispetto dei dettami della Chiesa Cattolica
Gli operai multibraccia, i centralinisti multiorecchie, gli edili dallo scheletro gommoso che cadendo dalle impalcature rimbalzano al loro posto, i petrolchimici che respirano metano, le badanti poliocchiute e quelle multifiga, i metalmeccanici metallizzati, ormai sono milioni coloro che devono il loro posto di lavoro alla geniale opera dei Laboratori, e ai relativi nuovi Contratti Mutanti.
Oggi gli imprenditori non devono più preoccuparsi di arcaiche assurdità come le norme di sicurezza, gli operai ignifughi non necessitano di misure antincendio, e non c’è turno che un operaio auto-anfetaminico possa considerare troppo usurante.
Non più una fabbrica a misura d’uomo, ma un uomo a misura di fabbrica, letteralmente.
La disoccupazione non è più una condizione avvilente che grava sulla collettività, ma solo una breve transizione fra una riconversione genetica e l’altra. Gli impiegati polidattili in esubero possono farsi crescere le branchie, e spostarsi nel settore marittimo come polpoperai, le maestranze dell’obsoleto mondo della cultura possono rimpiazzare le parti del loro cervello ormai inutili con wetware contabile, e ricollocarsi come registratori di cassa viventi.
Tutte le nostre imprese sono tornate competitive, compresa Alitalia, i cui piloti alati sono in grado di trasportare cargo passeggeri in tutto il mondo senza l’ausilio d’ingombranti e dispendiosi motori meccanici.
La nuova era è cominciata.
Buona Festa dei Laboratori a tutti.
https://www.facebook.com/aforas2016/ 
MANIFESTAZIONE 28 APRILE. LA NOSTRA LOTTA NON SI FERMA
Ieri, venerdì 28 aprile, l’assemblea di A Foras ha chiamato alla mobilitazione generale contro l’occupazione militare della Sardegna, presso il Poligono di Quirra. Fin dalle 11.00 centinaia di manifestanti sono arrivati con pullman e auto proprie da tutta la Sardegna e oltre al grido “Chiudiamo le basi, fermiamo la guerra”. Ieri il movimento contro le basi è tornato dopo tanti anni a Quirra.
Nella tarda serata della vigilia ai manifestanti è stato comunicato il divieto totale di manifestare, nonostante la comunicazione del corteo fosse stata inviata dagli organizzatori con ampio preavviso. Questi non hanno dunque avuto il tempo di rendere pubblica questa grave presa di posizione da parte della questura e di riorganizzarsi, come successo a Teulada nel 2015.
da Roma NOTAV
Oggi 29 Aprile 2017 la Questura non ha autorizzato lo svolgimento del corteo previsto per il 1° Maggio a Torpignattara volendo limitare la giornata di lotta ad un presidio fisso.
Secondo la Questura, tramite una comunicazione non ufficiale, non ci sarebbero i numeri sufficienti per impiegare la forza pubblica e bloccare la viabilità di un quartiere.
Abbiamo deciso di non accettare queste condizioni e rifiutare l’autorizzazione del presidio statico perché ciò rappresenta l’ennesimo tentativo di limitare gli spazi e l’agibilità e rendere sempre più mansueta ogni forma di dissenso a Roma e nel nostro quartiere.
Noi, il primo maggio, in piazza della Marranella ci saremo.
Invitiamo tutti/e a partecipare a questa mobilitazione contro il razzismo e per l’unità tra lavoratori immigrati e italiani.
APPUNTAMENTO ORE 10 Piazza della Marranella, Torpignattara.
Torpignattara Solidale
Troppo spesso il discorso contro la detenzione amministrativa utilizza le categorie migrante ed immigrato.
Queste categorie, che usando un termine maschile alimentano l’immaginario dell’uomo africano in fuga dalla guerra e in cerca di un lavoro che gli permetta di mantenere la famiglia, da una parte appiattiscono l’analisi e dall’altra ci permettono di non problematizzare le differenze che caratterizzano le individualità anche fra i\le solidali. Quando parliamo di migranti ad esempio dimentichiamo che l’esperienza delle donne che migrano è completamente differente da quella degli uomini, per non parlare dei\delle trans e\o persone non eterosessuali. Quindi dimentichiamo che l’esperienza del viaggio, della permanenza nel territorio (in questo caso europeo), della richiesta d’asilo, della detenzione e delle espulsioni hanno delle caratteristiche peculiari e delle oppressioni che appunto sono specifiche e molteplici.
Se riconosciamo il privilegio di una persona bianca su una che non lo è, o quello di un uomo cisgenere[i] su chi non lo è, ci risulterà chiaro che in ogni esperienza della vita abbiamo privilegi diversi e subiamo o agiamo oppressioni specifiche.
La vita di tutte le persone che non sono uomo cisgenere è caratterizzata dall’oppressione del patriarcato.
Sogni reclusi – Gioventù nel mirino
Il Centro Documentazione Palestinese, in collaborazione con Al Ard Doc Film Festival, invita a partecipare alla proiezione del documentario «Sogni reclusi». Il documento tratta la questione degli arresti e della detenzione dei minori palestinesi da parte dell’occupazione sionista.Collegamento con Nisrin Silmi, regista e corrispondente dell’emittente Al-Mayadeen, e con rappresentanti del Centro Handala per i Prigionieri Palestinesi e dell’associazione Addameer: ci aggiorneranno sugli ultimi sviluppi dello sciopero della fame attualmente in corso e in merito alle istanze del movimento dei prigionieri.Sabato 29 APR 2017 – H17:30Via dei Savorgnan 40 – RomaCentro Documentazione Palestinese
Via dei Savorgnan 40 – RomaTel: 06-89524504
VIOLENZA SESSUALE NEGLI AMBIENTI ANARCHICIhttps://anarcoqueer.files.wordpress.com/2017/03/violenza-sessuale-negli-ambienti-anarchici.pdf
La storia e la memoria sono strumenti per capire il presente e capire il presente permette di lottare per aprire e percorrere strade di liberazione.
La società neoliberista che stiamo vivendo, al di là delle belle parole, delle frasi fatte, delle commemorazioni oleografiche della Resistenza, ha forti connotati di fondo propri dell’ideologia fascista, mascherati da una “modernità” che non è altro che una ridefinizione violenta dei rapporti di forza con le oppresse e gli oppressi tutte/i.
E’ fascista perché
-tende a superare il seppur fittizio gioco democratico introducendo il governo diretto del potere economico, come è stato per il governo Monti, come è per il governo Renzi, non elettivi ma emanazione diretta delle multinazionali anglo-americane;
-cerca la distruzione sistematica del concetto di sovranità popolare , degli organismi di mediazione politica…partiti ….sindacati…. attraverso la demonizzazione del concetto stesso del fare politico; Continua a leggere
Il 25 aprile è ormai da molto tempo una ricorrenza vuota. E’ stata completamente devitalizzata nei suoi contenuti di ribellione, di lotta armata, di sollevazione nei confronti dell’autoritarismo, del dispotismo, del controllo sociale, dello stato etico, della gerarchia, del classismo, del razzismo.
E’ diventata uno strumento per supportare una democrazia autoritaria che si propone come unico bene e che si identificherebbe con l’esistente ordinato, il migliore dei mondi possibili, connaturato dal fascino di un teorema immutabile. La distruzione di ogni autonomia nei rapporti sociali, nel territorio, nei luoghi di lavoro, è la garanzia di una radicale estirpazione dell’antagonismo di classe, la condizione di una società normalizzata, priva di zone d’ombra, subalterna al grande capitale, illuminata in ogni ora del giorno e della notte in tutti i posti privati e pubblici da un controllo rigoroso, diffuso, molecolare.
Abbiamo il diritto di esercitare la libertà di pensiero e di parola purché sia conforme al dettato vincente e imperante.
Il capitale sussume tutto il corpo sociale tendendo sempre più a farsi società, anzi a caratterizzarsi come unico rapporto sociale. Il capitale diventa società, mentre lo Stato si facarico di legittimare e difendere tutte le relazioni di dominio che sono insite nel capitale–società.
E’ la realizzazione del progetto/programma nazista: lo Stato sottopone a comando e a controllo preventivo e repressivo tutti i momenti in cui si produce antagonismo sociale, tende all’eliminazione di ogni momento di mediazione tra i cittadini e lo Stato e mira al comando diretto dei potentati economici.
Proprio per questo non basta denunciare le brutture del neoliberismo, l’attacco a tutto campo al lavoro, allo Stato sociale, alla scuola, alla sanità… alle libertà individuali e collettive, ma è necessario individuare il nemico, cioè l’autore materiale della naturalizzazione del neoliberismo nel nostro paese e cioè il PD e tutta la rete dei suoi accoliti, le prefiche della non violenza, le vestali della legalità, le strutture annesse e connesse che a fronte di parole accattivanti e “moderne” sono portatrici del fascismo e dell’autoritarismo nel nostro paese. Il neoliberismo ha rotto il patto sociale, ha chiuso ogni possibilità di contrattazione e spinge al collaborazionismo, l’unica forma di rapporto possibile in quanto permette al potere di presentarsi come attento e disponibile alle istanze sociali rafforzandosi e veicolando la propria scala di valori.
Pertanto è suicida mantenere un qualsiasi rapporto con il PD a qualsiasi livello e non denunciarlo come portatore di un progetto autoritario legato a sanguinosi colpi militari e a crudeltà di tipo coloniale nel terzo mondo e nei paesi occidentali di una società che, dietro la maschera della modernità, è contemporaneamente feudale, ottocentesca e nazista. Un progetto che, tra l’altro, attraverso gli opposti estremismi, il politicamente corretto, la spinta alla guerra fra poveri e tra cittadini così detti “legittimi” e migranti, sta consegnando alla destra il dissenso e l’alterità verso una condizione di vita insopportabile.
Se la storia e la memoria servono a qualcosa, e a questo devono servire, celebrare la resistenza significa riconoscere chi nel nostro paese è portatore del devastante progetto neoliberista e cioè il PD in tutte le sue varianti ed accezioni.
Riconoscere il nemico è una necessità imprescindibile per non combattere a vuoto, anzi facendo gli interessi del potere.
Coordinamenta femminista e lesbica
