SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI E ALLE COMPAGNE DI TRIESTE!

Riceviamo dall’ ASSEMBLEA PERMANENTE CONTRO IL CARCERE E LA REPRESSIONE DEL FRIULI E DI TRIESTE

SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI E ALLE COMPAGNE DI TRIESTE!

Nella prima mattina del 22 giugno, alcuni compagni e compagne di Trieste sono stati oggetto di una perquisizione da parte della Digos, per fatti relativi alla solidarietà nei confronti del prigioniero anarchico Alfredo Cospito, durante lo sciopero della fame da egli condotto per 180 giorni tra la fine del 2022 e l’inizio di quest’anno, contro il regime del 41 bis e l’ergastolo ostativo. La solidarietà che Cospito ha saputo raccogliere, all’esterno e all’interno delle galere, il valore politico della sua e nostra battaglia, contro la tortura “democratica” e il carcere a vita, hanno naturalmente portato lo Stato ad una rappresaglia verso tutti e tutte coloro che, in quei giorni, con le pratiche più diverse, hanno rotto la cappa delle infamie più pesanti del sistema penitenziario italiano. L’inchiesta contro i compagni e le compagne di Trieste rientra in questa rappresaglia, che sta colpendo con altre inchieste in diverse città e pure con misure cautelari (per il corteo dell’11 febbraio a Milano).
Lor signori si illudono che, con questo terrorismo, piegheranno la volontà di lottare contro il carcere e il sistema che lo produce e lo pone a estremo deterrente difensivo. Si sbagliano di grosso. La lotta al fianco dei rivoluzionari prigionieri e di tutti i proletari detenuti (in questo momento, in particolare, a Bancali, Domenico Porcelli è in condizioni preoccupanti in seguito a uno sciopero della fame intrapreso il 28 febbraio contro la detenzione in 41 bis a cui è assegnato), la lotta andrà avanti, con ancora più rabbia, amore e determinazione.

Solidarietà a tutti e tutte i perseguitati dallo Stato per la lotta contro il 41 bis!
Solidarietà ad Alfredo Cospito, Anna Beniamino e a tutti i compagni prigionieri!
10 100 1000 azioni contro la tortura di Stato!

Udine-Trieste, 29 giugno 2023

ASSEMBLEA PERMANENTE CONTRO IL CARCERE E LA REPRESSIONE DEL FRIULI E DI TRIESTE
liberetutti@autistiche.org

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Esercitazioni militari e prove di tiro a Sabaudia!

Le spiagge laziali di Sabaudia saranno chiuse da settembre ai bagnanti perché oggetto di esercitazioni militari! 

Già a fine maggio c’era stato un tentativo di esercitazioni per sei giorni con bombe a mano all’interno del Parco nazionale del Circeo. Alle lezioni avrebbe dovuto prendere parte il 235^ reggimento addestrativo volontari “ Piceno”, ma erano state fermate  dall’Ente che gestite l’area protetta. Ora le esercitazioni sono state spostate a settembre, ma il problema non sono le date bensì il fatto che il nostro paese è un immenso territorio militare e a questo bisogna opporsi assolutamente. Noi  viviamo su una polveriera!

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Dalla Francia: non ci sono più telecamere nel quartiere!

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In giro per Roma!

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IT Alert ovvero la pericolosità della pericolosità!

Che cos’è IT Alert?

questa è l’informativa sul sito della Presidenza del consiglio dei Ministri, Dipartimento della protezione civile:

IT-alert è un nuovo sistema di allarme pubblico per l’informazione diretta alla popolazione, che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso. IT-alert è attualmente in fase di sperimentazione.

E’ un progetto europeo che qui da noi si chiama appunto IT Alert e che è stato già testato il 28 giugno in Toscana.  Il 30 giugno sarà testato in Sardegna, leggete qui https://www.it-alert.it/it/ e poi in Sicilia, Calabria, Emilia Romagna.

E’ chiaro che un simile sistema si inserisce in quella condizione di emergenza continua in cui ci vogliono far vivere, dall’emergenza pandemica a quella di guerra, a quella climatica, ed  è utilissimo al potere per diffondere sensazione di insicurezza e di costante allerta per cui la popolazione è portata all’obbedienza acritica.  Ci viene subito in mente quello che sta succedendo in Francia in seguito all’uccisione a sangue freddo da parte della polizia di un ragazzo di 17 anni a Nanterre e alle relative rivolte, manifestazioni e proteste in tutte le banlieues. Macron ha decretato lo stato di emergenza e il coprifuoco: quale messaggio pensate che arriverebbe alla popolazione sui telefonini con un tale sistema di allarme pubblico?

IT Alert è l’ennesimo passo per il controllo totale della popolazione, è necessario boicottarlo e rifiutare qualsiasi tracciamento.

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Venerdì 30 giugno ore 18/ presidio solidale a Olgiate Olona

Dall’assemblea popolare di Busto Arsizio

Venerdì 30 dalle 18:00
Presidio solidale a OLGIATE OLONA
Piazza volontari della libertà

Il 26 Giugno sono state notificate a 6 persone delle misure cautelari (divieti di dimora e obblighi di dimora), tali provvedimenti limitano la libertà individuale impedendo di andare in una determinata città o di non poter uscire dal proprio comune di residenza. In caso di violazione di queste restrizioni è previsto anche l’arresto.

Tali misure sono state emanate per il corteo in solidarietà ad Alfredo Cospito svoltosi a Milano l’11 Febbraio. In quello stesso giorno Cospito, in sciopero della fame da ormai 5 mesi contro il regime di tortura chiamato 41bis veniva portato in ospedale.
Il corteo venne improvvisamente interrotto da più cordoni di Polizia in antisommossa e da lì scaturirono momenti di tensione che portarono a fermi e feriti.

Perché andremo ad Olgiate Olona?

Saremo ad Olgiate Olona perché una delle persone soggette a queste misure è anche una partecipante dell’assemblea popolare di Busto ed ora che è obbligata a non varcare i confini di quel comune vogliamo andare noi là, non solo per starle vicino ma anche per mandare un messaggio solidale a tutte le persone colpite dalla repressione e dimostrare che lo Stato non può spezzare i legami di solidarietà!

Quei legami di solidarietà che sono sotto attacco proprio in questi giorni attorno alla sentenza del processo che vede Alfredo Cospito e Anna Beniamino condannati rispettivamente a 23 e 18 anni di reclusione per un’azione dimostrativa che non ha provocato nè morti nè feriti.

Vogliamo anche ricordare come la repressione si fa sempre più violenta e soffocante per tutti. Non si tratta solo di Cospito, degli anarchici e di chi gli ha portato giustamente solidarietà. La repressione ci riguarda tutti.
Pensiamo anche solo ai due anni di gestione autoritaria dell'”emergenza covid” dove lo Stato ha ancor più palesato il suo vero volto prevaricatore e ricattatore.
Tale clima da Stato di Polizia, che si intensifica sempre più, deve preoccupare e spingere ad agire chiunque si senta stretta questa vita fatta di continue vessazioni, di imposizioni dall’alto, sfruttamento e alienazione.

Stiamo vivendo tempi cupi: la guerra alle porte d’Europa non accenna a fermarsi e un’escalation globale sembra sempre più probabile. Le condizioni di vita si stanno deteriorando; non solo l’aumento dei prezzi dei generi di prima necessità è insostenibile, ma anche la mancanza di condizioni lavorative dignitose. Oltre a salari e orari disumani, si contano almeno 200 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno.

Far sentire la propria voce e agire si fa sempre più urgente!

Non ci lasceremo intimidire dalla loro sporca strategia di colpire qualcuno duramente per spaventare tutti gli altri.
Crediamo fortemente che la ribellione sia l’unica dignità rimasta a  noi oppressi.
Lo ripetiamo: Staremo sempre affianco a chi si ribella contro questo mondo di ingiustizie e sopraffazione!
La solidarietà è la nostra forza. Invitiamo a passare al presidio Venerdì alle 18:00 in Piazza volontari della libertà a Olgiate Olona.

Assemblea popolare di Busto Arsizio

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Per Michelle e per noi.

La violenza dello Stato diventa società.

La violenza dello Stato <etico> ha un risvolto particolarmente odioso e pericoloso, diventa società. Diventa pensiero dominante e si espande in ogni sfera del vivere.

Non c’è giorno in cui una donna non venga ammazzata dal padre, dal marito, dal figlio, dall’ex, dall’amante. Abbiamo gridato nelle piazze che le donne le uccidono gli uomini, che il problema non è di ordine pubblico e che nessuna legge sulla sicurezza deve sfruttare i nostri corpi e le nostre morti.

Ma assistiamo tutti i giorni ad una violenza delle Istituzioni senza confini. Una violenza che cammina su un doppio binario, da una parte si esprime direttamente con la repressione e lo stigma, dall’altra si ammanta di un’ipocrisia senza pari presentandosi come antifascista, antisessista, antirazzista, sensibile agli oppressi, alla violenza sulle donne e sulle diversità purché queste collaborino alla perpetuazione del potere.

Con il pretesto dell’emergenza pandemica e poi dell’emergenza di guerra e poi di quella climatica, ma il processo era già in atto da tempo, lo Stato si è arrogato il diritto di decidere, per tutti e tutte, quello che è bene e quello che è male, quello che dobbiamo fare, dire e sentire. E’ lo Stato etico. Non è ammessa nessuna obiezione, nessun dissenso, il solo pensiero diverso è relegato nella sfera del disturbo psichico e della deviazione delinquenziale. Anche i <bravi cittadini> sono chiamati a dare il loro contributo, vengono scatenati contro i così detti cittadini refrattari e vengono incentivati, promossi ed auspicati atteggiamenti e comportamenti decisamente violenti verso chi non si adegua alle direttive del potere.

Il controllo è generalizzato e di tipo militare, lo stigma e la punizione verso chi è refrattario auspicato e attuato.

Nelle carceri i detenuti che protestano muoiono di <morte naturale>, è stata reintrodotta la pena di morte extra legem, si spara a chi non si ferma a un posto di blocco o a un ladro disarmato, gli operai e le operaie lavorano dodici ore al giorno e muoiono come mosche, gli immigrati, i lavoratori stagionali vivono in condizioni disumane e in semischiavitù ma vengono additati come i colpevoli di ogni nefandezza, si internano i così detti irregolari con il principio della detenzione amministrativa ma si piangono lacrime di coccodrillo per quelli che affogano in mare, fioccano condanne  non per quello che si fa ma per quello che si è, la vicenda di Alfredo Cospito e di chi lo ha sostenuto e lo sostiene è esemplare, l’impoverimento della popolazione è generalizzato e sempre crescente ma i media maintream che ci hanno parlato prima in maniera terrorizzante di pandemia ora ci parlano della necessità della guerra mentre viene distrutta la sanità pubblica e le persone non sono più in grado di curarsi, mentre vengono spesi milioni e milioni di euro in armi e in sistemi di controllo e la popolazione è sempre più impoverita.

Ma la violenza dello Stato etico ha un risvolto particolarmente odioso e pericoloso, diventa società. Diventa pensiero dominante e si espande in ogni sfera del vivere.

E così i rapporti lavorativi diventano violenti, il collega prevarica il collega, per la promozione, per un aumento di stipendio. Si mandano lettere anonime, la delazione è pratica comune e incentivata. Il cittadino controlla il cittadino, chiama la polizia, denuncia il comportamento fuori della norma. I lavoratori <irregolari> diventano il capro espiatorio dei cittadini <regolari>, ragazzi a cui è stata tolta ogni speranza massacrano di botte chi dorme per la strada, sfogando su chi è più debole una rabbia di vita che non riescono a indirizzare altrove.

Noi siamo consapevoli che il femminicidio  si è sempre perpetuato nel tempo ed è trasversale, ma lo stillicidio a cui assistiamo ha le radici in quello che succede qui e ora.

Il neoliberismo ha promosso la violenza delle Istituzioni e dei cittadini contro chi è percepito/a come più debole, ha incentivato la prevaricazione e l’aggressione come modalità di porsi con i diversi e la possibilità di scaricare, su chi è sentito come inferiore, frustrazioni e impossibili rivincite. Ha promosso e promuove la guerra, al di là delle belle parole e delle frasi fatte, come risoluzione dei problemi internazionali.  Tutto questo viene sdoganato anche nel rapporto maschile-femminile.

In una società che ha fatto del sopruso sostanza di vita, perché il sopruso non dovrebbe sostanziare il rapporto che gli uomini hanno con le donne e legittimare l’uso della violenza per ottenere ciò che si vuole? Continua a leggere

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 29 giugno 2023

Zardins Magnetics di giovedì 29 giugno 2023

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ La lotta contro 41 bis ed ergastolo a fianco di Alfredo. Lo Stato si vendica da Bologna a Milano a Potenza a Trieste a…

✓ Ancora a Bancali in solidarietà con Alfredo, Domenica, Natale

✓ La storia di Serge, la lotta contro il megabacino di Saint-Soline Les soulevements de la terre

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

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Ragazzo ucciso dalla polizia a Nanterre

Non esistono le < mele marce> o i poliziotti che <sbagliano>. Il loro comportamento è sempre la messa in pratica delle direttive del potere che in questo momento storico , in un delirio di arroganza, ha la pretesa di esercitare il diritto di un controllo estremamente serrato su qualsiasi manifestazione di dissenso o addirittura di insofferenza sociale.

Questi sono gli ordini che vengono impartiti alle varie forze di polizia, questi sono i risultati messi in atto.

Ieri mattina un ragazzo di 17 anni, Nahel,  è stato ucciso a sangue freddo dalla polizia a Nanterre, un comune alle porte di Parigi durante un controllo. In un video amatoriale diffuso sul web si vede il poliziotto che punta la pistola contro la vittima in auto a un posto di blocco. Poi quando la macchina parte, spara.  La notizia si è diffusa subito e dal pomeriggio sono iniziate manifestazioni con scontri violenti fino a notte inoltrata che si sono estesi anche alle zone limitrofe dell’hinterland parigino, tra i dipartimenti di Hauts-de-Seine, Seine-Saint-Denis e Val-de-Marne.

Incendiato ieri il comune di Mantes-la-Jolie. Rivolte scoppiate a Nanterre ,Suresnes, Gennevilliers, Colombes, Asnières, Villeneuve, Clichy, Rueil-Malmaison, Courbevoie, Mantes-la-Jolie, Mureaux, Montfermeil, Vitry, Argenteuil, Bordeaux,  Hem, Roubaix.

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Firenze: Antonietta non se ne va

Cartoline dalla città dei B&B e degli sfratti esecutivi

.https://www.labottegadelbarbieri.org/antonietta-non-se-ne-va/

di Miguel Martínez  

Oggi, 28 giugno, in Via Santa Maria n. 8, Oltrarno, Firenze, eseguiranno lo sfratto esecutivo contro la signora Antonietta Caltieri. Antonietta ha sessantott’anni e vive con la madre, di anni novantasei, una signora su una sedia a rotelle e quasi cieca.

Il loro appartamento è al piano terra, misura cinquanta metri quadri e ha un elemento distintivo: al centro, una botola conduce al pozzo nero di tutto il palazzo, per cui ogni tanto le due signore devono lasciare l’appartamento per farci entrare il grande tubo del camion spurghi. Il resto del palazzo è ormai interamente preso da affitti turistici.

Antonietta vive in questo oscuro antro da cinquant’anni: è nata in Basilicata, e si porta ancora dietro un delicato accento lucano. Per cinquant’anni ha pagato l’affitto con il suo stipendio di donna delle pulizie, oggi lo paga con la sua pensione di 700 euro al mese: sono 200 euro di affitto al mese.

Un po’ di tempo fa il vecchio proprietario ha venduto l’appartamento a un certo signor Freschi. Che avrebbe poi dichiarato di non aver nemmeno visto l’appartamento, prima di comprarlo. Antonietta ha continuato a pagare puntualmente l’affitto. A un certo punto il signor Freschi ha avuto due idee. Innanzitutto, ha chiesto lo sfratto per scadenza del contratto. Poi ha fatto mandare dal proprio avvocato (una donna, Antonietta tende a sottolineare) una lettera in cui chiede ad Antonietta di pagargli 40.000 euro di “mancato guadagno”, perché è una stima di quanto lui avrebbe potuto guadagnare affittando notte dopo notte quello spazio ai turisti. E così Antonietta e la mamma si sono trovate a cercare avvocati per difendersi, non solo dallo sfratto, ma pure dalla richiesta di 40.000 euro. Continua a leggere

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Nuove armi nucleari in Europa

https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/25813-marinella-mondaini-nuove-armi-nucleari-usa-in-europa-il-grido-di-allarme-dell-ican-totalmente-censurato.html

Nuove armi nucleari Usa in Europa. Il grido di allarme dell’ICAN (totalmente censurato)

di Marinella Mondaini

Gli Stati Uniti, senza dichiarazioni ufficiali, hanno piazzato segretamente circa 150 nuove bombe nucleari in Europa e precisamente nelle basi aeree americane di cinque paesi europei: Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Turchia. Lo ha annunciato lunedì 12 giugno Alicia Sanders-Zakre, coordinatrice delle politiche della ricerca per la Campagna Internazionale per l’abolizione delle armi nucleari (ICAN), in una conferenza stampa a Ginevra con i giornalisti accreditati dall’ONU dell’associazione ACANU. “Sebbene non ci siano conferme o smentite ufficiali, sappiamo che ci sono armi nucleari dispiegate in cinque paesi in Europa e in Asia: Germania, Belgio, Paesi Bassi, Italia e Turchia. Secondo gli esperti della società civile, ci sono circa 150 testate dispiegate in questi stati nelle basi aeree statunitensi”, ha affermato Alicia Sanders-Zakre.

L’ICAN, per chi non lo sapesse, significa “Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari”, una coalizione di organizzazioni non governative fondata nel 2007 a Melbourne, in Australia. Mira al completo disarmo nucleare e nel 2017 le è stato conferito il Premio Nobel per la Pace.

Secondo la Sanders-Zakre, il dispiegamento di armi nucleari nei paesi europei è motivo di grande per preoccupazione per l’ICAN, perché tale situazione potrebbe aumentare il rischio di una guerra nucleare.

Nello stesso giorno, poco prima della dichiarazione della Sandrs-Zakre, lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), l’Istituto Internazionale di Ricerca sui problemi della Pace di Stoccolma, aveva riferito che sullo sfondo del conflitto in Ucraina, le potenze nucleari stanno modernizzando i loro arsenali, il numero di testate nucleari dispiegate sta aumentando e ha pubblicato questi dati: a gennaio 2023 paesi come Russia, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Cina, India, Pakistan, Corea del Nord, Israele avevano complessivamente circa 12.512 unità di armi nucleari, di cui 9576 in magazzini di potenziale utilizzo, con un aumento di 86 unità rispetto a gennaio 2022. Si osserva anche che circa 2000 testate, per lo più appartenenti agli Stati Uniti alla Federazione Russa, erano in stato di massima allerta.

Sulla base di tutto ciò risuonano perciò assai provocatorie le recenti dichiarazioni di Joe Biden, il quale si è definito “preoccupato per la minaccia assolutamente reale che Putin impieghi le armi nucleari tattiche”.

Inoltre Biden ha definito il dispiegamento della Russia di armi nucleari tattiche in Bielorussia “un atto assolutamente irresponsabile”. Da che pulpito!

Putin ha ricordato che l’unico paese al mondo che ha impiegato la bomba atomica e senza alcun motivo sono proprio gli Stati Uniti, nel 1945 a Hiroshima e Nagasaki.

Gli USA stanno provocando la Russia.

Uno dei documenti adottati a conclusione dei recenti incontri nel formato G7, afferma che “Stati Uniti, Regno Unito e Francia adottano, a differenza di altre potenze nucleari, ovvero Russia e Cina, un approccio responsabile e trasparente nella sfera nucleare”. Inoltre, dichiarano di aver pubblicato i dati sulle loro forze nucleari e sulle dimensioni obiettive dei loro arsenali nucleari”.  Affermazioni che il vice ministro degli Esteri russo Sergej Rjabkov, ha definito “inadeguate, rispecchiano il generale tono antirusso e anticinese che è diventato il filo conduttore del vertice del cosiddetto G7. Inoltre i dati che avrebbero pubblicato questi tre paesi occidentali sulle loro forze nucleari non sono stati verificati da nessuno e hanno un carattere prettamente dichiarativo e dichiarare – si può qualsiasi cosa. In materia nucleare, la Russia agisce in modo responsabile mostrando tutta la trasparenza possibile entro i limiti determinati dalle considerazioni di opportunità politica e militare”

E mentre Biden si mostra “preoccupato” per le armi nucleari, i fondi americani destinati alle armi nucleari sono in notevole crescita. Lo dichiara un rapporto dell’ICAN “Wasted: 2022 Global Nuclear Weapons Spending”, dove si dice che “Nel 2022 nove paesi hanno speso 82,9 miliardi di dollari in armi nucleari (più di 157.000 dollari al minuto, con un aumento complessivo di 2,5 miliardi di dollari rispetto al 2021.  Nella spesa di 82,9 miliardi di dollari, il settore privato ha guadagnato nel 2022 almeno 29 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti hanno speso più di tutti gli altri Stati dotati di armi nucleari messi insieme: 43,7 miliardi di dollari. La Russia ha speso il 22% di quanto hanno speso gli Stati Uniti, 9,6 miliardi di dollari e la Cina ha speso poco più di un quarto del totale degli Stati Uniti 11,7 miliardi di dollari.

Insomma l’ipocrisia degli Stati Uniti raggiunge vette massime. Stanno preparando un ricatto nucleare in caso l’Ucraina perda e questo non se lo possono permettere. C’è in gioco la loro faccia, ma al mondo, alla sopravvivenza degli esseri umani sulla Terra chi ci pensa? Non certo loro che stanno spingendo il mondo proprio in questo baratro.  Ma in Europa non sembrano preoccuparsi di questa escalation di armi atomiche, anzi hanno acconsentito a ospitare queste nuove armi dentro i propri paesi, Italia compresa, nel silenzio dei politici italiani e dei media mainstream. Gli italiani non hanno diritto a sapere che stanno seduti sopra un bel po’ di testate nucleari. Evidentemente si possono sacrificare anche loro in questa folle guerra degli statunitensi contro la Russia.

Dunque, in silenzio e con religiosa ubbidienza, si accetta tutto dall’Egemone sanguinario, mentre la Russia, che ha dato le armi nucleari tattiche alla Bielorussia, che si vuole proteggere dal pericolo serio e reale – ha fatto un’azione sbagliata, da condannare. Putin ha dichiarato che la Russia ha dispiegato le armi su richiesta della Bielorussia e lo ha fatto così come fanno da tempo gli Stati Uniti sul territorio dei propri alleati. Mosca ha già consegnato a Minsk il sistema missilistico Iskander, che può essere un vettore di armi nucleari, e ha contribuito a riattrezzare gli aerei bielorussi, in modo che abbiano la capacità di utilizzare munizioni speciali.

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La vendetta dello Stato anche a Trieste!

laburjana.noblogs.org

E vennero a bussare alle nostre porte

Lo sapevamo: ci sono battaglie che non ti risparmiano nulla. Quella contro il 41bis e l’ergastolo ostativo per Alfredo Cospito era una di queste.

La scorsa settimana la Digos si è presentata alle porte di tre compagnə, pescatə come al solito nel mucchio, con un ordine di perquisizione, ribaltando le loro case da cima a fondo per sequestrare oggetti come scarpe, manoscritti, computer, telefoni, martelli, volantini e libri. Il fatto che alcuni di questi ultimi fossero ascrivibili alla stampa anarchica è stato riportato nei verbali quasi a rappresentare una prova di criminosità, come se leggere e studiare alcune cose rispetto ad altre sia di per sé prova di reato. Hanno inoltre fotosegnalato i/le compagnə in questura, tentato di prelevarne le impronte digitali e le hanno mantenutə in stato di fermo per quasi 8 ore. Non aggiungiamo altri dettagli, se non che la foga da sequestro ha portato a requisire dispositivi anche di persone non coinvolte nell’inchiesta e che almeno un account google è risultato hackerato e sottratto al proprietario (con tanto di cambio di password e indirizzo di recupero).

Ci abbiamo messo la faccia in questa battaglia, promuovendo iniziative pubbliche, prendendo parola, scendendo in strada: convintx che fosse la cosa giusta, contro una vergogna, un regime di tortura, un macchinario infernale di isolamento, chiamato 41bis e fine pena mai.

I fatti contestati riguardano uno dei tanti episodi della campagna portata avanti in solidarietà al militante anarchico in sciopero della fame (concluso in fin di vita dopo 180 giorni). Poco importa, per quanto ci riguarda, che le iniziative di solidarietà fossero praticate di giorno o di notte: tutte le iniziative erano parte di un percorso più ampio, di quel lavoro infaticabile operato dall’eterogenea solidarietà internazionale per rompere la cappa di silenzio in cui il caso di Alfredo si trovava. Solo dopo un mese dall’inizio dello sciopero della fame, e l’iniziativa dei pochi che hanno preso posizione, il suo caso ha aperto una breccia nella discussione pubblica: da quella feritoia, che si è man mano aperta, si è sviluppata una critica radicale al sistema carcerario punitivo italiano, tra i peggiori a livello europeo, e ai metodi di vendetta nei confronti dei prigionieri rivoluzionari. Per la prima volta è stata messa in discussione la barbarie del 41bis, fin a quel momento invisibilizzata sotto il terrore della mafia.

Arriva ora una delle tante operazioni repressive dello stato: si isola un episodio, si pesca nel mucchio qualcunə per rimestare nelle sua vita privata e dare avvio alla vendetta. Staremo a vedere come finirà: nel frattempo, a testa alta, continueremo a sostenere le ragioni di chi si è battutə e si batte per il cambiamento di questo ordine sociale verso un mondo in sintonia con la natura in cui non ci siano sfruttatə. Il resto prima o poi andrà discusso: la sproporzione, spiccata nella digos di Trieste, tra modalità di investigazione, sorveglianza e arbitrio poliziesco di fronte ai reati contestati; la cappa oppressiva che cerca di togliere l’aria; l’urgenza di riorganizzare tutte le battaglie che questo mondo aspetta. (Ricordiamo che, pare sotto diretta regia da Trieste, la settimana scorsa è avvenuto anche questo).

Approfittiamo intanto di questa visita per ribadire la nostra solidarietà alla lotta intrapresa da Alfredo Cospito (ancora rinchiuso al 41bis, in attesa delle ridefinizione della pena per il processo Scripta Manent) e far risuonare ancora le nostre parole contro la tortura di stato e la persecuzione dei e delle militanti rivoluzionarə .

Una volta di più FUORI ALFREDO DAL 41BIS! Dalla parte di chi lotta!

 

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La vendetta dello Stato

La vendetta dello Stato e la repressione contro chi ha lottato con Alfredo, contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo.

Riceviamo e pubblichiamo

Martedì 20 giugno 2023

Bologna – nuova inchiesta per 270bis 

Il 17 giugno 2023 i carabinieri di Bologna hanno notificato ad alcunx compagnx (di Bologna es Rovereto) l’apertura di un’indagine del ROS per 270bis e altri reati specifici inerenti la recente mobilitazione in territorio bolognese contro ilw 41bis e l’ergastolo ostativo in solidarietà ad Alfredo in sciopero della fame. 6 compagnx sono coinvoltx ma ci sono altrx indagatx in fase di identificazione. 

L’apertura indagine è stata depositata il 13/06/2023 e firmata dal PM dell’antiterrorismo Gustapane.

Riportiamo di seguito il capo a) per rendere nota la cornice data dagli inquirenti a quest’indagine. 

“Delitto p. e p. dell’art 270 bis c.p in quanto organizzavano un’associazione di stampo anarco-insurrezionalista che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di eversione dell’ordine democratico, strutturata in modo non gerarchico e spontaneista, che agisce secondo il “patto di mutuo appoggio” ed attraverso la “solidarietà rivoluzionaria”, “le campagne di lotta rivoluzionarie” e la “comunicazione tra gruppi/singoli” attraverso una “rete di cellule” operanti in ambito nazionale e internazionale, con l’accordo sull’azione diretta compiuta mediante l’uso di ogni mezzo come benzina, materiali incendiari, ordigni incendiari, poi seguita da comunicati con cui viene rivendicata la responsabilità dell’azione e spiegati i motivi dell’attacco. In particolare data associazione si prefigge, nell’ambito dell’indetta campagna di lotta rivoluzionaria in chiave antimilitarista e anticarceraria, il compimento di azioni dirette e/o di sabotaggio, tutte connotate da “violenza politica”, aventi come fine ultimo la cessazione delle politiche perseguite dalle grandi multinazionali italiane anche in ragione del recente conflitto russo-ucraino, la “liberazione” da tutte le “carceri” e la “liberazione” del militante Cospito Alfredo dal regime detentivo previsto dall’art. 41bis dell’o.p. in Bologna dall’aprile 2022 in avanti”. 

I fatti oggetto d’indagine riguardano un attacco ad alcuni ripetitori di telecomunicazione nell’estate 2022, l’interruzione della messa alla chiesa del Sacro Cuore di Bologna nel novembre 2022, l’occupazione di una gru in centro città e la contestuale giornata di presidio svoltasi nei pressi a metà dicembre 2022, il tentativo di incendio ai mezzi di trasporto della ditta MARR nell’autunno 2022 e l’interruzione del traffico della via Emilia mediante incendio di cassonetti a fine dicembre 2022. Per quest’ultimo fatto viene contestato il reato di 280  bis (attentato con finalità di terrorismo). Tutti i reati contestati sono aggravati dall’art 270 bis, associazione sovversiva con finalità di eversione dell’ordine democratico, tesa a sua volta a ricattare lo Stato con le azioni di cui sopra per spingere all’uscita di Alfredo dal 41bis. 

Che la mobilitazione a sostegno di Alfredo avesse stizzito gli apparati dello Stato è risultato evidente dal principio. La repressione ora scopre le carte mandando un chiaro segnale a tuttx lx compagnx che in questi mesi hanno espresso solidarietà attiva con Alfredo.

Non sappiamo a cosa porterà quest’indagine, ma sappiamo che è l’ennesima che mira a colpire la solidarietà, così  come sappiamo che è stato ed è tuttora giusto e necessario essere attivamente al fianco di Alfredo, Anna, Juan, Zac, Davide e di tuttx lx prigionierx che lottano nelle carceri in ogni parte del globo. 

La nostra lotta contro il carcere, la guerra e la conseguente militarizzazione sociale non si farà fermare da quest’ennesima inchiesta. 

Alcunx indagatx e solidali

Lunedì 26 giugno 2023 

MISURE CAUTELARI A MILANO

Stamattina alle 7 la polizia si è presentata nelle case di alcuni compagni e compagne per notificare delle misure cautelari per il corteo dell’ 11 febbraio a Milano in solidarietà allo sciopero della fame di Alfredo Cospito e contro il 41 bis.

Si tratta in particolare di 6 misure, tra cui un  divieto di dimora da Milano, due divieti di dimora con firme da milano e tre obblighi di dimora nei comuni di residenza.

Non basteranno queste misure a fermare le lotte.

SEMPRE CONTRO IL 41 BIS E PER UN MONDO SENZA GALERE 

Seguiranno aggiornamenti.

Lunedì 26 giugno 2023

PERQUISIZIONI IN BASILICATA

Alle 5 di questa mattina la divisione antiterrorismo di potenza ha effettuato approfondite perquisizioni a casa di alcun compagn  cercando prove della partecipazione alla campagna di solidarietà ad Alfredo Cospito e contro il 41 bis e tentando di sequestrare qualsiasi dispositivo elettronico- informatico alle persone indagate.

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 22 giugno 2023

Zardins Magnetics di giovedì 22 giugno 2023

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ Il nesso nuclearismo – disintegrazione di ogni prospettiva rivoluzionaria, leggiamo insieme un vecchio testo dell'”Encyclopédie des Nuisances”

✓ A fianco di Anna, di Alfredo e di chi lotta: aggiornamenti sull’udienza del 19 giugno

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

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Un nuovo appuntamento de “I Puntini sulle A”!

Un nuovo appuntamento dell’Autoformazione femminista a cura delle Donne In Cantiere sabato 24 giugno alle ore 18 !

<Femminismo Comunitario> 

Il femminismo comunitario in Abya Yala – antico nome che identifica l’attuale America Latina – si sviluppa lungo cinque assi portanti: corpo, spazio, tempo, organizzazione e “risveglio della memoria curativa delle donne” per tessere nuovamente ciò che il patriarcato, il colonialismo e il capitalismo hanno rotto nella tela dell’esistenza.
Si tratta di una pratica che decostruisce le gerarchie di genere e generazionali, di razza, di epoche, di visioni, di memorie creando COMUNITÀ e mettendo in comune i mezzi materiali di produzione e riproduzione che permettono di creare un interesse collettivo e legami mutualistici grazie alla reciprocità e alla gratuità.
L’elaborazione epistemica si articola, dunque, a una forte connotazione anticoloniale, anticapitalista e antipatriarcale delle lotte, in cui le donne sono protagoniste nella creazione di nuovi modelli di vita e di relazioni.
“Il mio corpo, il mio primo territorio di difesa”, una delle affermazioni della proposta politica dove corpo e terra sono risanati nella reciprocità per la vita, è anche un importante contributo al movimento femminista globale: non si può parlare di corpi autodeterminati se non si parla di terra autodeterminata.
L’apporto per tutte noi è proprio quello della dimensione collettiva all’interno dello spazio e delle vite che vogliamo trasformare.

Donne In Cantiere

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