ALTRO GIRO, ALTRA CORSA.
di Noemi Fuscà

Ricomincia l’autunno, ricomincia quella seconda parte dell’anno, quella dopo l’estate, in cui di solito si rimettono in moto pensieri e attività, iniziative politiche, lavoro, scuola…ma il 2020 non è stato un anno come gli altri. Il governo nel suo vestito paternalista non ha in nessun modo migliorato, aggiustato o elaborato un vero piano per la salute ma si è concentrato sul controllo sociale.
È necessario quindi fare il punto su alcune cose con cui dovremo fare i conti, cose pratiche e cose politiche perché inizia un altro giro e un’altra corsa, di questo siamo consapevoli.
Ci costringono ad andare in giro con le mascherine. Cominciare dalle mascherine può far sorridere ma non possiamo esimerci dal commentare il loro utilizzo politico.Iniziamo con il mostrare cosa riportava il ministero della salute poche settimane prima delle nuove ordinanze.
(http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4722)
“Che differenza c’è tra le cosiddette mascherine di comunità e le mascherine chirurgiche?
Le mascherine chirurgiche sono le mascherine a uso medico, sviluppate per essere utilizzate in ambiente sanitario e certificate in base alla loro capacità di filtraggio. Rispondono alle caratteristiche richieste dalla norma UNI EN ISO 14683-2019 e funzionano impedendo la trasmissione.
Le mascherine di comunità, come previsto dall’articolo 16 comma 2 del DL del 17 marzo 2020, hanno lo scopo di ridurre la circolazione del virus nella vita quotidiana e non sono soggette a particolari certificazioni. Non devono essere considerate né dei dispositivi medici, né dispositivi di protezione individuale, ma una misura igienica utile a ridurre la diffusione del virus SARS-COV-2.”
Questo per chiarire che in generale servono relativamente a poco. Infatti continuando a scorrere il sito del ministero leggiamo che oltre alla mascherina è necessario seguire pedissequamente delle pratiche
“Prima di indossare la mascherina
- lavare le mani con acqua e sapone per almeno 40-60 secondi o eseguire l’igiene delle mani con soluzione alcolica per almeno 20-30 secondi;
- indossare la mascherina toccando solo gli elastici o i legacci e avendo cura di non toccare la parte interna;
- posizionare correttamente la mascherina facendo aderire il ferretto superiore al naso e portandola sotto il mento;
- accertarsi di averla indossata nel verso giusto (ad esempio nelle mascherine chirurgiche la parta colorata è quella esterna);
Durante l’uso
- se si deve spostare la mascherina manipolarla sempre utilizzando gli elastici o i legacci;
- se durante l’uso si tocca la mascherina, si deve ripetere l’igiene delle mani;
- non riporre la mascherina in tasca e non poggiarla su mobili o ripiani;
Quando si rimuove
- manipolare la mascherina utilizzando sempre gli elastici o i legacci;
- lavare le mani con acqua e sapone o eseguire l’igiene delle mani con una soluzione alcolica;
Nel caso di mascherine riutilizzabili
- procedere alle operazioni di lavaggio a 60 gradi con comune detersivo o secondo le istruzioni del produttore, se disponibili; talvolta i produttori indicano anche il numero massimo di lavaggi possibili senza riduzione della performance della mascherina;
- dopo avere maneggiato una mascherina usata, effettuare il lavaggio o l’igiene delle mani. “
Credo sia abbastanza facile comprendere che è molto difficile eseguire ogni volta queste operazioni considerando le nostre vite oberate, sfruttate, confusionarie e precarie in ogni aspetto dell’esistente.
L’uso delle mascherine è una questione politica mentre l’hanno resa una questione morale, come hanno fatto con l’aborto e con l’eutanasia tanto per fare due esempi. Basti pensare alle parole utilizzate dal governatore della regione Lazio Zingaretti nell’annunciare la delibera sull’uso all’esterno delle mascherine, e il coinvolgimento dei prefetti: “L’utilizzo di mascherina all’aperto è potente strumento di prevenzione per fermare la curva e lanciare un messaggio a tutti su fatto che dobbiamo seguire regole per tornare a vivere in serenità e sicurezza.” e “…il prefetto Piantedosi, i prefetti sono stati già informati ieri in serata e hanno già iniziato ad attuare, a preparare e a predisporre meccanismi di controllo…”.
Ovviamente il punto non è l’uso o no delle mascherine, ma prendere atto delle mille contraddizioni che seguono solo il sempreverde dio finanza. Considerando che ci hanno prorogato il periodo di stato d’emergenza e che hanno intenzioni di rimettere in gioco i militari nelle strade (ricordate operazione Strade Sicure?), vogliono mettere il coprifuoco, lo stanno chiamando Lockdown morbido. E la destra è l’unica che difenda quelle che chiama libertà individuali. Vi rendete conto di come siamo messe?
Ma non perdiamo il filo. Ragioniamo. Continua a leggere→