Lezione pubblica sul tema dell’inclusione
Manifestazione a Massa il 22 dicembre alle ore 15 con gli insegnanti sospesi organizzata da lavoratori e lavoratrici contro le sospensioni e per la difesa della scuola pubblica e della salute pubblica

In questi mesi si è aggirato uno spettro nella scuola italiana: lo spettro dell’insegnante non vaccinato.
Siamo diventati spettri agli occhi della maggioranza dei nostri colleghi e delle nostre colleghe, presenze non contemplate, incidenti di percorso, e in questo assordante silenzio è palpabile il misto di accusa e di disprezzo.
Eppure ci siamo, con la nostra scelta diversa: chi per problemi di salute non riconosciuti
dall’esenzione, chi perché legittimamente dubbiosa/o in merito a importanti reazioni, chi per convinzione personale. A dicembre molti di questi docenti e ATA saranno sospesi, senza stipendio né altro tipo di sostegno economico, perché rifiuteranno di sottoporsi al vaccino; molti altri, impossibilitati a perdere la retribuzione, si vaccineranno e lo vivranno come una violenza fatta sul loro corpo.
Prima dell’introduzione dell’obbligatorietà, siamo state/i costrette/i ad ottenere un lasciapassare,nsubordinato ad un tampone nasofaringeo ogni 48 ore a 15 euro l’uno, per poter svolgere il nostro lavoro, per poter esercitare il nostro diritto al lavoro; abbiamo chiesto che almeno i tamponi fossero gratuiti, ma non ci è stato concesso, in qualche modo dovevamo essere punite/i. Ma un diritto quando è subordinato ad un obbligo, per di più a pagamento, si può ancora definire tale? Questa domanda cade nel vuoto, trova un muro di indifferenza all’interno di quella “buona scuola” che dovrebbe insegnare l’ascolto, l’inclusione, il rispetto delle differenze. Continua a leggere




















