Angela, licenziata perchè No Tav!

Angela, licenziata perchè No Tav!

Apprendiamo un ennesimo episodio di “ordinaria discriminazione” ai danni di una simpatizzante del movimento No Tav.
Ennesimo e particolarmente singolare in quanto ingegnosamente celato e dissimulato.
La protagonista della vicenda si chiama Angela e lavorava dalla fine del 2012 nella struttura a custodia attenuata del carcere Lorusso- Cutugno di Torino con mansione di educatrice all’interno di progetti riabilitativi per persone tossicodipendenti.
Non avendo mai celato, non ritenendola questione significativa al fine del suo incarico lavorativo la sua vicinanza e solidarietà al movimento No Tav, si è trovata spesso a discutere sull’opportunità della sua partecipazione a presidi di solidarietà agli arrestati in un contesto in cui anche solo indossare magliette No tav era considerato una “provocazione”.
Si arriva così, nell’informalità sottile che spesso costella in modo subdolo il pensiero forte di chi vuole criminalizzare chi semplicemente mostra di pensarla in un modo “diverso”, al 17 settembre 2015 data in cui Angela apprende dall’agente addetto alla guardiola del carcere al quale, come tutti i giorni negli ultimi tre anni, consegna il documento per entrare che la sua autorizzazione all’ingresso è temporaneamente sospesa per “motivi di sicurezza”.
Dopo queste semplici tre parole il vuoto assoluto per qualche giorno fino a quando Angela chiede aiuto ad un legale per tentare di ottenere spiegazioni di una tale presa di posizione che, oltre tutto, costituisce un danno economico di un certo tipo visto che il suo rapporto lavorativo era regolato da una convenzione a circa 140 ore mensili a partita Iva con l’associazione Morgana, a sua volta in convenzione col sert di Corso Lombardia…e quindi niente ore lavorative… niente “stipendio”!!
Dopo circa una settimana le arrivano le fatidiche motivazioni che rendono il provvedimento definitivo, cioè che era stata vista all’uscita dal carcere salutare alcune persone in presidio in attesa che uscissero gli 8 giovani arrestati no tav di inizio settembre e che sul suo profilo facebook aveva condiviso le foto dei giovani contenuti in post in cui si chiedeva la loro liberazione e si esprimeva solidarietà.
Quando si pensa che lor signori abbiano toccato il fondo, ecco che ci sorprendono con penosi effetti speciali.
Inutile dire che insieme a lei daremo battaglia affinché le vengano riconosciuti i suoi diritti.

A breve vi forniremo nuove informazioni.
Solidarietà ad Angela,orgogliosa NoTav!                             http://www.notav.info/

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Solidarietà all’ex-Telecom di Bologna!

REPORT VELOCE E SOLIDARIETA’

Questa mattina  la polizia ha tentato di sgomberare l’Ex-Telecom di Bologna! Già dalla prima mattinata sotto il palazzo si sono radunate compagne e compagni in solidarietà con gli occupanti che invece con un orso di peluche come mascotte resistevano sul tetto.
Per ora lo sgombero non è ancora avvenuto e noi  auguriamo a tutte e a tutti loro di resistere e vincere!
Per non farsi mancare nulla ovviamente, la questura ha autorizzato delle cariche contro le compagne e i compagni solidali, tante e tanti, che  hanno raggiunto il presidio, e molte città si stanno mobilitando per organizzarne ovunque.
In questi ultimi tempi la repressione, ha mostrato la sua vera faccia senza le maschere del politicaly correct o del finto buonismo: dalle cariche alla Sapienza,  ai 4 arresti di stamattina per il corteo antifascista svoltosi a Cremona dopo un vile attacco fascista, alle denunce e alle multe amministrative agli studenti medi nulla oramai può sconvolgerci.
Il nemico è palese. E’ il PD come governo territoriale e nazionale , con tutti gli strumenti annessi e connessi di repressione, di consenso, di manipolazione e di controllo.
Mandiamo  un forte abbraccio resistente alle occupanti e agli occupanti di Bologna.
RESISTIAMO TUTT°
NOI CI RIPRENDIAMO TUTTO
A Roma presidio solidale sotto al ministero delle infrastrutture ore 17 Porta Pia
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Danzare su una polveriera

Contro la guerra del capitale/Contro l’ordine patriarcale

“Danzare su una polveriera”

Dal 3 ottobre al 6 novembre si sta svolgendo la Trident Juncture, la più grande esercitazione militare Nato dalla caduta del muro di Berlino. Coinvolge 30 Stati 36.000 militari, 60 tra navi e sottomarini e 140 tra aerei ed elicotteri. E’ ospitata da Portogallo, Spagna e Italia ed è un’esercitazione di guerra simulata che parte dal Mediterraneo ed è indirizzata, a detta degli stessi documenti Nato, verso est e verso sud. In pratica non è altro che una prova generale di guerra contro la Russia. Il comando generale è collocato nella base di Lago Patria a Napoli e il nostro territorio è direttamente teatro delle operazioni militari in Sardegna, in Sicilia, a Pisa, a Pratica di mare, a Ferrara… e il mediterraneo, il mare e le coste sono oggetto di bombardamenti sia aerei che navali e sbarchi di truppe..

Questo il contesto. Ma i due elementi che caratterizzano Trident Juncture e che ne fanno un’operazione militare di ultima generazione sono due:

-la rapidità della messa in atto della capacità offensiva. La struttura militare deve essere. capace di essere attiva in sole 48 ore

-il nuovo rapporto con la popolazione civile che si deve abituare a convivere con i militari nelle strade e i droni sulla testa oltre ad essere disposta a collaborare attivamente.

Siamo immerse in scenari di guerra. Dovunque volgiamo il nostro sguardo la guerra e la militarizzazione sono diventate paesaggio urbano e dimensione internazionale. Ma tutto questo non è dovuto al Fato, ad una particolare congiuntura, a personaggi particolarmente malvagi…..bensì non è altro che lo stadio di maturazione del Capitale. Il neoliberismo è la dimensione politico-ideologica a cui è giunto il capitalismo nella sua necessità di espandersi e di distruggere ogni altra configurazione economica, marginale nei paesi occidentali, di sussistenza nei paesi del terzo mondo che ostacoli il suo processo di crescita. La così detta crisi non è altro che lo strumento per la ridefinizione dei rapporti di forza tra Stati e multinazionali e con le oppresse e gli oppressi tutte/i. E, in questo procedere, la guerra è strumento di potere e assoggettamento e, allo stesso tempo, momento di crescita economica e di sfruttamento. Non a caso è tornato prepotentemente sullo scenario internazionale il colonialismo, mascherato non più sotto la veste di una superiore civiltà da portare ai popoli del terzo mondo, bensì sotto quella della tutela dei diritti umani, di quelli delle donne e delle diversità e dell’autodeterminazione dei popoli. In questo processo di ridefinizione degli assetti su fronti interni e fronti esterni, gli Stati Uniti si pongono come Stato del capitale, rivendicando a sé il ruolo guida e mettendolo sistematicamente in atto con la Nato diventata esercito di aggressione e polizia internazionale. Gli Usa, con l’alleata Inghilterra e con gli Stati vassalli, stanno procedendo ad una sistematica destabilizzazione di tutte le aree, i governi, gli Stati, che sono asimmetrici rispetto ai loro interessi….dalla Jugoslavia passando per l’Afghanistan, l’Iraq, la Libia, la Siria ed ora l’Ucraina, oggetto di un vero e proprio colpo di stato nazista in funzione anti russa. L’Ucraina è per gli Stati Uniti il terreno ideale per avanzare il suo fronte verso est. La Francia e la Germania si barcamenano, strette tra la necessità di piegarsi agli interessi statunitensi e quella di tutelare i loro interessi economici che spesso sarebbero altri. L’Italia è asservita agli Usa, i governi riformisti e a guida PD sono semplicemente dei funzionari statunitensi. In questo quadro il femminismo si trova di fronte alla necessità imprescindibile di fare chiarezza politica, di collocarsi e di scegliere da che parte stare.

Le posizioni neutrali non esistono, non esistono più orticelli privati da coltivare o giardini protetti. Si devono necessariamente smascherare i meccanismi che vengono posti in atto per perpetuare la nostra oppressione sotto le mentite spoglie di un’attenzione pelosa e attraverso la promozione sociale di donne che si prestano all’asservimento di tutte le altre donne e degli oppressi tutti/e. Il loro compito è di fornire un paravento dietro il quale la società patriarcale e neoliberista può nascondere i propri obiettivi reali quali l’inasprimento della disoccupazione, la precarizzazione della vita, le crescenti diseguaglianze, le guerre umanitarie, il ruolo di cura da cui dicono di essere affrancate e in cui viene prepotentemente confermata la stragrande maggioranza delle altre donne. Poiché questi obiettivi sono inconfessabili, si veicolano come emancipazione, come transizione, che dovrebbe condurre alla nostra liberazione così come nella società il neoliberismo viene presentato come “moderno” e dovrebbe condurre alla crescita, alla piena occupazione, alla giustizia sociale e, nei paesi del terzo mondo, alla democrazia. L’uso strumentale della nostra oppressione, qui da noi, e nei riguardi del terzo mondo ci chiama direttamente in causa senza possibilità di appello. Gli Usa nel loro processo di destabilizzazione dei paesi asimmetrici ai loro interessi hanno foraggiato, armato, addestrato, portato al potere… Talebani… integralisti musulmani di ogni tipo…..Isis… e, allo stesso tempo, usano lo spauracchio del terrorismo, marchio itinerante da affibbiare ad ogni piè sospinto, per avere mano libera negli interventi destabilizzanti, nella loro intromissione in qualsiasi Stato e a qualsiasi titolo ritengano opportuno. Per fare questo hanno distrutto con i mercenari del Qatar, degli Emirati Arabi, del Bahrain, Stati laici dandoli in pasti agli integralisti musulmani e ora si pongono come paladini della difesa dell’occidente contro il terrorismo. La strumentalizzazione dei diritti umani, l’uso del pinkwashing, l’uso della violenza sulle donne, sulle lesbiche, sulle diversità per attaccare e aggredire i paesi asimmetrici non lascia spazio a nessuna posizione neutrale. Lo sdoganamento degli integralisti musulmani ha distrutto ogni tentativo in medio oriente di società laica. L’ordine patriarcale e la guerra del capitale camminano di pari passo. La prima guerra mondiale ha visto il massacro dei soldati al fronte, chiamati di forza alla leva. La seconda ha visto il coinvolgimento delle aree urbane, i morti civili sono stati tantissimi, le città hanno pagato il prezzo più alto. Già in questo caso il fronte era alquanto labile. La prossima guerra non avrà più un fronte, dobbiamo renderci conto che i territori nazionali del mediterraneo, Italia compresa, saranno tutto uno scenario di guerra. Non esisterà più chi può essere coinvolta/o e chi no, nessuna/o riuscirà a sottrarsi.

Stiamo danzando su una polveriera.

Invitiamo tutte e tutti  a partecipare, a supportare, a creare, a seconda delle possibilità, dei luoghi e dell’inventiva, iniziative contro la Trident e contro la Nato.

Noi saremo a Napoli, sabato 24 ottobre, alla manifestazione nazionale alle ore 14 in piazza del Gesù.

Contro la guerra del capitale/Contro l’ordine patriarcale

NO TRIDENT NO NATO!

Coordinamenta femminista e lesbica

 

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Contro la guerra del capitale/contro l’ordine patriarcale!

No Nato

 

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La campagna continua!

riceviamo dalle compagne

presidio

Durante la contestazione a La Sapienza della fiera Maker Faire,
la polizia ha caricato gli studenti che volevano entrare gratuitamente
nel proprio ateneo. Ci sono stati alcuni feriti e cinque fermi.

Quattro di loro, dopo aver passato una notte a Regina Coeli, sono
stati portati agli arresti domiciliari in attesa della convalida.

Domani alle ore 12 ci sarà l’udienza di convalida, occasione per cui
è stato chiamato un presidio a piazzale Clodio.

Partecipiamo in tanti! Riprendiamoci i nostri compagni!

Davide, Lollo, Luca e Michele liberi! Tutt* Liber*!

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Gudrun Ensslin

Gudrun Ensslin, militante della RAF, rivoluzionaria, uccisa come Rosa Luxemburg dalla socialdemocrazia tedesca.

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18 ottobre 1977-18 ottobre 2015

 

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Roma, giovedì 22 ottobre

22 ottobre

Da oltre un mese siamo testimoni di un esponenziale incremento della repressione verso il Popolo palestinese portata avanti dell’occupazione sionista in Cisgiordania, nei Territori Occupati del 1948 e nella Striscia di Gaza; esecuzioni a sangue freddo, attacchi da parte dei coloni sionisti, raid, continue provocazioni alla Spianata delle Moschee e incessanti campagne d’arresti sono solo alcuni dei soprusi di cui sentiamo parlare in questi ultimi giorni.

Il Popolo palestinese ha deciso di sollevarsi e reagire, anche se a caro prezzo: nelle ultime settimane il numero di palestinesi uccisi, spudoratamente anche dinnanzi a macchine fotografiche e videocamere, ammonta a decine di giovani.

Chiediamo un’immediata presa di posizione di tutte le realtà solidali al fianco del Popolo palestinese, non solo contro le disumane politiche repressive sioniste, ma soprattutto in appoggio alla sua lotta e ai contenuti politici per cui continua a lottare ininterrottamente da oltre 67 anni.

Invitiamo ad esprimere solidarietà e appoggio alla lotta portata avanti in Palestina

Vi aspettiamo giovedì 22 ottobre 2015 alle ore 18:00 a Piazza dell’Esquilino.

Compagni e compagne di Roma

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Roma, cronache post-Marziano

riceviamo dalle compagne di Degage

Roma, Cronache post-Marziano

cronache-marzianeA Roma il tempo sembra sospeso nell’attesa.

In questo interregno targato Gabrielli, i partiti sono intenti a cercare il volto buono aspettando le elezioni della primavera prossima. I sindacati aspettano interlocutori per intavolare trattative, il governo cerca un Dream Team, i pendolari cercano di tornare a casa aspettando la metro, giornalisti e curiosi guardano Suburra e contano i giorni per il 5 novembre quando inizierà il processo per mafia capitale.

Nessuno sa quali delle brillanti operazioni che la giunta Marino aveva in cantiere, saranno realizzate e quante dovranno aspettare il prossimo compiacente sindaco. Verrà approvata la delibera che consente di trasformare in supermercati, i cinema abbandonati? Avranno futuro i s.a.t. (Nuova versione dei residence per l’emergenza abitativa)? Sarà privatizzata l’azienda dei rifiuti? Le caserme saranno trasformate in appartamenti di lusso?

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Ovunque resistenza!

Riceviamo dalle Dumbles “Feminis furlanis libertaris”

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Appello per una partecipazione femminista e lesbica, gay, trans, queer…..

Appello per una partecipazione femminista e lesbica, gay, trans, queer alle iniziative antimilitariste contro la Trident Juncture

da https://mojumanuli.noblogs.org/post/2015/10/17/appello-per-una-partecipazione-femminista-e-lesbica-gay-trans-queer-alle-iniziative-antimilitariste-contro-la-trident-junctur/

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“In quanto mestiza, non ho paese, la mia patria mi ha esclusa; eppure tutti i paesi mi appartengono, perché di ogni donna sono la sorella o l’amante potenziale (in quanto lesbica non ho razza, il mio stesso popolo non mi riconosce; ma sono tutte le razze, perché in ogni razza c’è il diverso in me). Sono senza cultura perché, in quanto femminista, sfido le credenze collettive cultural/religiose di orginine maschile tanto degli indo-ispanici quanto degli anglos; eppure sono piena di cultura perché partecipo alla creazione di una cultura ulteriore, di una nuova storia del mondo e della nostra presenza in esso, di un nuovo sistema di valori le cui immagini e simboli ci connettono le une alle altre ed al pianeta. Soy un amasamiento, sono l’atto di impastare, di unire e di mettere insieme, da cui ha preso forma una creatura che appartiene sia al buio, sia alla luce, ma anche una creatura che mette in discussione la definizione di luce e di buio e ne cambia il significato.”

 La conciencia de la mestiza – Gloria Anzaldua

Referenti – A chi è indirizzata questa lettera:

Scrivo questa lettera rivolgendomi alle sorelle e alle amanti, alle femministe, alle lesbiche e alle altre donne, a gay, trans, queer e favolosità di ogni sorta; mi rivolgo in primis a chi popola quest’Isola, e lascio che la mia voce vada oltre, perché le questioni di cui vi scrivo ci riguardano tutte e tutti. (Userò il femminile politico, sentitevi inclusi).                                

La mia vorrebbe essere una chiamata alla partecipazione individuale e collettiva per la costruzione di teorie e pratiche antimilitariste condivise, cosa che sento in questo momento ancora più urgente del solito visto che siamo in piena Trident e, se il Sud Europa ne è interessato tutto, la nostra Isola, la Sardegna, ne è il teatro concreto di esercitazione.

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Cariche a Roma su studenti e studentesse

Cariche a Roma su studenti e studentesse che manifestano contro il Maker Faire.

La filiera: polizia, Rettore, Governo PD! 

aggiornamento ore 19:40 da http://www.infoaut.org/index.php/blog/saperi/item/15671-cariche-a-roma-sugli-studenti-contro-il-maker-faire-4-fermati-%20-contributo-audio: cinque fermi di questo pomeriggio sono stati tramutati in arresti. Liberi/e Tutti/e!

Qui il comunicato della campagna Maker Faire per chi? sulla giornata di mobilitazione:

Oggi, come annunciato, dopo settimane di preparazione, incontri pubblici con i docenti, dibattiti e assemblee nelle facoltà e negli spazi dell’università, come studenti e studentesse de La Sapienza ci siamo presentati a piazzale Aldo Moro per entrare liberamente nella nostra Università e per denunciarne la svendita ai privati.

Rivendicando il libero accesso e comunicando con i visitatori ci siamo messi in fila, davanti alla biglietterie di una Sapienza affittata come se fosse la fiera di Roma, recintata e circondata da un forte dispiegamento delle forze dell’ordine.

A questo punto abbiamo ottenuto un’interlocuzione con gli organizzatori della Maker Faire, che ci hanno negato l’ingresso libero, abbiamo dunque preteso un incontro con la governance universitaria, fino a questo momento rivelatasi sorda e incapace di dare risposte concrete alle nostre rivendicazioni. Anche oggi abbiamo trovato un muro.

La Sapienza invece di presentarsi e confrontarsi con gli studenti e le studentesse ha delegato la gestione della situazione alle forze dell’ordine: una carica scomposta su tre fronti, accompagnata da getti di idranti ha tentato di disperdere il nostro presidio, provocando il violento fermo di cinque ragazz@.

Questa è l’ennesima prova che, nella città di Roma, ogni voce critica e di dissenso viene concepita solo come se fosse un problema di ordine pubblico, gestito pertanto da attori come la questura e la prefettura.

Tuttavia il presidio è stato mantenuto: abbiamo convocato una conferenza stampa, ribadendo i contenuti della campagna, denunciando i gravissimi fatti avvenuti.

La campagna non si ferma qui. Nei prossimi giorni della fiera saremo all’università per continuare a comunicare i contenuti della campagna e i fatti di oggi. Nonostante i tentativi di repressione e il silenzio ostentato e vergognoso della Sapienza, torneremo a esporre le nostre rivendicazioni: rilanciamo un appuntamento pubblico lunedì 19 ottobre alle ore 12 al pratone.

Riappropriamoci dell’università. L’università è di chi la vive, non di chi ci specula su.
Gaudio vattene!
Maker faire…mai più!

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Podcast della Trasmissione del 14/10/2015

“I Nomi delle Cose” /Puntata del 14/10/2015

“Nessuna pace per chi vive di guerra

trident juncture 2015

Entriamo, Usciamo, Saliamo, Scendiamo, Tagliamo,
Ogni volta che vogliamo.
Sappiatelo/TRIDENT JUNCTURE in studio con noi e in collegamento dalla Sardegna, le compagne della Rete “Nobasi nè qui nè altrove”/ Detenzione amministrativa/Campeggio antimilitarista/Imperialismo e  patriarcato”

clicca qui

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Chiara libera! Tutti liberi!

 Processo d’appello per Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò rinviato

notav liberi tuttiSi è aperto e chiuso velocemente il processo d’appello per Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, riportati in aula dalla Procura di Torino, che non contenta di due sentenze della Corte di Cassazione che ha invalidato l’accusa di terrorismo che li ha tenuti più di un anno in carcere e tutt’ora ai domiciliari, la ripropone nell’ennesima udienza, facendo condurre l’accusa direttamente al procuratore generale di Torino Marcello Maddalena, ultrà di quest’accusa tanto da volerla portare avanti come ultimo atto prima del pensionamento.

Gli avvocati della difesa chiedono il rinvio dell’udienza per leggere le motivazioni della sentenza della Cassazione, utili a condurre il processo, e chiede la sospensione delle misure cautelari per i quattro ragazzi. Maddalena, benchè giudichi superflue le motivazioni (!!!) non si oppone, più per figura che per altro…

Sta di fatto che la corte accoglie il rinvio e fissa più date delle udienze, la prima al 30 novembre prossimo e sospende le misure cautelari.

Il presidio esterno molto partecipato, ancora una volta ha fatto sentire la vicinanza a Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, mai lasciati soli in tutto questo lunghissimo periodo, e ci si da appuntamento alla prossima udienza.

Liberi tutti!

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Dico NO alla NATO perché qui ci sono nato!

31 ottobre a Marsala: la Sicilia si mobilita contro le esercitazioni di guerra Nato

no nato

LA SICILIA NON È LABORATORIO DI SPERIMENTAZIONI BELLICHE, LA SICILIA NON È PATTUMIERA D’ITALIA!
DICO NO ALLA NATO PERCHÈ QUI SONO NATO!

La Sicilia, isola più grande del Mediterraneo, ha davvero tanto da offrire a partire dal suo bagaglio storico ,artistico- culturale e sociale. Ben 7 siti siciliani rientrano nel Patrimonio UNESCO e con i suoi 5 parchi e le sue 72 riserve naturali protette avrebbe già tracciata la rotta del proprio destino. Invece la Sicilia è, come ebbe a dire un ex ministro “una portaerei naturale nel cuore del Mediterraneo”. Dal 3 ottobre al 6 novembre lo scalo aereo di Birgi sarà centro nodale Trident Juncture 2015, la più grande esercitazione NATO dalla fine della guerra fredda come è stata definita dallo stesso Comando Generale dell’Alleanza Atlantica. Cacciabombardieri, grandi velivoli da trasporto e aerei spia decolleranno dalle piste di Birgi per simulare attacchi contro unità navali, sottomarini e target terrestri e testare i nuovi sistemi di distruzione di massa. Le esercitazioni a fuoco vere e proprie si eserciteranno dal 21 ottobre al 6 novembre nello spazio aereo e terrestre di Italia, Spagna e Portogallo e nelle acque del Mediterraneo centrale. L’utilizzo della Sicilia per tali finalità la renderanno, in soldoni, laboratorio di sperimentazione bellica USA- Nato violandone la sua vera natura, rendendola luogo in cui si testano tecniche atte alla sopraffazione e all’annientamento dei popoli, al respingimento dei migranti ( vedi Frontex-Triton, con sede a Catania) e non più preziosa perla di natura e cultura. Dati ufficiali rendono noto che l’Italia, facendo parte della Nato, impegna risorse by le” href=”#98350825″> finanziariealt pari all’1% del PIL, circa 20 miliardi di euro annui e secondo gli impegni assunti dal governo nel quadro dell’Alleanza, la spesa militare italiana dovrà essere portata al 2% del PIL, cioè circa 40 miliardi di euro all’anno. Un colossale esborso di denaro pubblico, sottratto alle spese e alle tante e gravi emergenze sociali, per un’alleanza la cui strategia non è difensiva, come essa proclama, ma offensiva come ricordano le guerre in Iraq, Jugoslavia, in Afghanistan, in Libia e le azioni di destabilizzazione in Ucraina, in alleanza con forze fasciste locali, ed in Siria. Noi siciliani, nello specifico, già ben conosciamo gli effetti del processo di militarizzazione della nostra terra portato avanti negli anni da USA e NATO: il Muos di Niscemi (sistema di antenne ad elevatissima potenza elettromagnetica della Marina Militare Americana), la base di Sigonella, capitale mondiale dei micidiali droni (aerei senza pilota),gli impianti di radio telecomunicazione, le installazioni radar e le postazioni per le guerre elettroniche presenti a Lampedusa, il radar della135^ Squadriglia dell’Aeronautica militare di contrada Perino a Marsala hanno avuto effetti devastanti sulla salute della gente e sull’ambiente. Incremento del rischio di insorgenza di tumori,inquinamento acustico, fenomeni di estinzione animale e vegetale, malformazioni fetali. Il movimento No Muos ad esempio, che va avanti a Niscemi da anni, ci ha insegnato che solo la lotta e la partecipazione in prima persona possono fermare i signori della guerra. Davanti a tutto questo e guardando alla nostra regione come a un bene prezioso da salvaguardare non possiamo che opporci alle esercitazioni militari che si terranno nell’area di Birgi, alla presenza della Nato nei nostri territori e alle sue strategie di guerra votando e promuovendo tutti i necessari processi finalizzati alla pace, alla salvaguardia del territori, all’incolumità della gente.

-CONTRO LE ESERCITAZIONI NATO A BIRGI
-CONTRO LA GUERRA
-CONTRO LE DEVASTAZIONI AMBIENTALI
– IN DIFESA DELLA SALUTE
-PER LA SMILITARIZZAZIONE DELLA SICILIA

Coordinamento provincia di Trapani contro la guerra e la Nato Coordinamento regionale dei comitati No Muos

CONTATTI PULLMAN:
Elio, Palermo 091349192
Nadia, Palermo 3280672980
Alfonso, Catania 3803266160
Fabrizio, Catania 3498271482
Fabio, Niscemi 3297882938
Giulia, Messina 3738721139
Andrea , Gela 3270987994
Sabrina, Trapani 3280241005

Per info e contatti manifestazione Chiara 3284179665

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Podcast della Parentesi del 14/10/2015

La Parentesi di Elisabetta del 14/10/2015

”Detenzione amministrativa“

clicca qui

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