9 gennaio 2013/9 gennaio 2017

Per ricordare Sakinè, Fidan, Leyla

Le problematiche sul fronte esterno non sono mai disgiunte da quelle sul fronte interno. I Paesi occidentali , Usa in testa, conducono le guerre neocoloniali, destabilizzano interi paesi e aree geografiche e contemporaneamente producono sul fronte interno la militarizzazione dei territori, l’impoverimento sempre crescente della popolazione, l’affossamento delle garanzie sociali, la strumentalizzazione dell’antirazzismo e dell’antisessismo. Ci dobbiamo sempre ricordare che la Turchia che conduce con una violenza inenarrabile la persecuzione della popolazione curda, è un paese che fa parte della Nato ed è tutto interno al progetto di destabilizzazione dell’area mediorientale che gli Stati Uniti e Israele stanno portando avanti con determinazione e senza esclusione di colpi. L’Isis non è altro che un prodotto di questa politica. E non dobbiamo mai dimenticarci il ruolo e la funzione dell’Italia in questo contesto: Ocalan è stato, di fatto, con la sua espulsione, consegnato alle autorità turche dal governo D’Alema, con il PCDI al governo, l’Italia fornisce ufficialmente armi all’Arabia Saudita che servono per reprimere il popolo yemenita e vengono, neanche tanto occultamente, passate all’Isis.

In questo quadro il modo migliore per ricordare e rivendicare il patrimonio politico lasciatoci da Sakiné, da Fidan e da Leyla è mettere all’ordine del giorno l’uscita dell’Italia dalla Nato.

Sakine, Fidan, Leyla.


Lunedì 9 gennaio dalle ore 16:00 alle ore 18:00 il Centro Socio-Culturale Curdo Ararat e la Rete Kurdistan Roma chiamano ad una manifestazione a Campo Dei Fiori, nei pressi dell’Ambasciata Francese;

Dalle ore 19 in poi, al Centro socioculturale Ararat, proiezione del documentario “Tutta la mia vita è stata una lotta”

Questa voce è stata pubblicata in Internazionalismo, memoria, Storia e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.