Per Maria

“Non si può continuare a vivere per anni sul ciglio del burrone….”

maria baratto 3Maria Baratto viveva in un appartamento nel rione Spiniello di Acerra. Era un’operaia della Fiat di Pomigliano, “deportata” con altre/i 316 lavoratori/trici nello stabilimento di Nola, discriminati/e dalla Fiat per ragioni puramente politiche e ideologiche. Era stata messa in cassa integrazione da circa 6 anni e la Cig le sarebbe scaduta il prossimo 13 luglio.

Maria si è suicidata.“Non si può continuare a vivere per anni sul ciglio del burrone dei licenziamenti”, aveva scritto Maria in un articolo pubblicato due anni fa sulla pagina web del “Comitato mogli degli operai di Pomigliano”, di cui riportiamo il link e l’articolo per intero.

http://www.comitatomoglioperai.it/?p=63

“SUICIDI IN FIAT di Maria Baratto

NON SI PUO’ CONTINUARE A VIVERE PER ANNI SUL CIGLIO DEL BURRONE DEI LICENZIAMENTI

L’INTERO QUADRO POLITICO-ISTITUZIONALE CHE, DA SINISTRA A DESTRA, HA COPERTO LE INSANE POLITICHE DELLA FIAT E’ CORRESPONSABILE DÌ QUESTI MORTI INSIEME ALLE CENTRALI CONFEDERALI

Dopo aver lucrato negli anni scorsi finanziamenti pubblici multimiliardari, lo speculatore Marchionne chiude e ridimensiona le fabbriche Italiane e delocalizza la produzione all’estero per fare profitti letteralmente sulla pelle dei lavoratori che sono costretti ormai da anni alla miseria di una cassa integrazione senza fine ed a un futuro di disoccupazione.

A Pomigliano l’unica certezza dei cinquemila lavoratori consiste nella lettera di altri due anni di cassa integrazione speciale e cessazione dell’attività di Fiat Group Automobiles nella consapevolezza che buona parte di loro non saranno assunti da fabbrica Italia.

Il tentato suicidio di oggi di Carmine P., cui auguriamo di tutto cuore di farcela, il suicidio di Agostino Bova dei giorni scorsi, che dopo aver avuto la lettera di licenziamento dalla fiat per futili motivi è impazzito dalla disperazione ammazzando la moglie e tentando di ammazzare la figlia prima di togliersi la vita, sono solo la punta iceberg della barbarie industriale e sociale in cui la fiat sta precipitando i lavoratori.

Anche per questo la lotta dei lavoratori fiat contro il piano Marchionne ed a tutela dei diritti e dell’ occupazione rappresenta un forte presidio di tenuta democratica per l’ intera società.”

maria baratto

La fabbrica incerta

http://www.youtube.com/watch?v=FT4mj_h_E_Q

 

Questa è un’intervista a Maria all’interno del film “La fabbrica incerta” sugli operai di Pomigliano.

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