Podcast della trasmissione del 30/04/2014

Il lavoro…ė un argomento di cui bisogna parlare molto, secondo me soprattutto per scardinare il valore morale che il lavoro ha in questa societá…parlare del lavoro come schiavitù d massa ė qualcosa che lascia la maggior parte delle persone inorridite! Io inorridisco invece al pensiero che domani mentre voi siete in trax a parlare di queste cose sarò a lavoro…mi piacerebbe fare un intervento, ma purtroppo nn ė il caso di organizzare una corrispondenza mentre sono lì.
Mi piacerebbe che dalla trasmissione potesse uscire fuori anche il concetto di lavoro come azione creativa e di crescita, condizione quasi sempre totalmente opposta ai tipi di lavoro che ci troviamo a svolgere nella società capitalistica, e che invece sarebbe auspicabile per chiunque. E che il fatto che interi popoli quotidianamente si recano a lavoro ad orari stabiliti da altri, a svolgere mansioni stabilite da altri,e tv… Altro non ė se nn schiavitù!

Ciao, Giulia

…..per me il lavoro è una cosa che prima fai fatica a trovare e poi, quando l’hai trovato, fai fatica a farti pagare

Nic

…..Lavoro. E torno. C’è la bolletta da pagare.
Allora rimedio ancora qualche ora di lavoro. Poi torno.
E la benzina per lavorare.
Allora lavoro ancora un po’.
Meno male che ce l’ho questo lavoro.
E il gas. Che l’altro giorno uno voleva fregarmi facendomi cambiare il piano tariffario, “si faccia un regalo…….”. Per rotta di collo non ho abboccato che poi ho visto su internet era una truffa, perché i lavoratori oggi li mandano a truffare altre lavoratrici e altri lavoratori. Tutti col fiato sul collo. Io non so se riuscirei a truffare un’altra donna col sorriso, o un uomo. Non so. (…) Lavoro. E ti vorrei baciare, mentre sono a lavoro. Che il tempo nostro è sempre troppo piccolo e sacrificato. E dopo che ho fatto tutto quello che mi tocca fare, ci resta solo un ritaglio, che non vogliamo sprecare. E siamo fortunati. Perché ci vogliamo bene. E perché lavoriamo. E viviamo d i g n i t o s a m e n t e.  Che se ci guardiamo attorno noi lo sappiamo che siamo fortunati. Perché non è scontato. Ed essere i più felici dei tristi, ci riempie di lacrime agli occhi e ci lascia un sapore strano sul palato. E vorremmo urlare al cielo ma non si sa cosa vorremmo dire.

Elena

“I Nomi delle Cose”

Puntata del 30/04/2014 clicca qui

  Meglio una fine spaventosa che uno spavento senza fine/…Io sono entrata in fabbrica……quindici anni fa. Ero contenta di andare a lavorare. Mi trovavo bene. Adesso, ogni mattina che mi alzo, mi sembra di andare a morire/Che cos’è per te il lavoro? Riflessioni, interviste, dichiarazioni…. pensieri femministi sul lavoro e oltre…/Quell* che non hanno il genere, ma hanno la classe” Ognun@ ha la sua opinione? “

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