Tal’at/femminismo

Tal’at: un movimento femminista che reimmagina la Palestina

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La frase “Non esiste una patria libera senza donne libere” ha riecheggiato nelle comunità palestinesi lo scorso settembre quando migliaia di donne sono scese in strada in dodici villaggi, paesi e città del mondo in quello che è stato il lancio di Tal’at, un movimento femminista palestinese. Tal’at significa uscire fuori in arabo.

Con la scelta delle strade come luogo di lotta, le marciatrici hanno alzato la voce contro la violenza di genere in tutte le sue manifestazioni: femminicidio, violenza domestica, sessismo incorporato e sfruttamento, affermando che il sentiero verso la vera liberazione deve includere l’emancipazione di ogni palestinese, incluse le donne.

È stata la prima volta che nella storia recente le palestinesi hanno agito sotto una bandiera apertamente politica e femminista. Continua a leggere

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12 marzo 1977/ 12 marzo 2020

Non ci avrete mai come volete voi!

Che differenza tra il 12 marzo 1977 e il 12 marzo di questo 2020 e non solo perché quella volta pioveva a dirotto e adesso c’è un bel sole! 

Quale differenza di chiarezza politica, di voglia di lottare, di riconoscimento del nemico, di desiderio di una società diversa, di una vita diversa, di un mondo diverso! Anche a costo della propria vita, anche a costo di anni di carcere..costi quel che costi perché la libertà, la consapevolezza, la dignità, il coraggio non si barattano con nient’altro.Il sole di oggi è un sole finto che illumina autoritarismo, totalitarismo,  imposizione, mancanza di consapevolezza, paura, assuefazione, sottomissione… ma ve lo possiamo assicurare…non ci avrete mai come volete voi!

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La corona va al più bello

LA CORONA VA AL PIU’ BELLO

di Noemi Fuscà

A chi credere? Di questi tempi è una domanda più che lecita.                                                Salta agli occhi che la gente crede ai dati scientifici tout court.

Nella storia contemporanea una scelta comune e diffusa è stata quella di non mettere in discussione le “cose scientifiche” siano dati, dichiarazioni o ricerche. Il senso comune  considera le “cose scientifiche” super partes e  la medicina in particolare è considerata (forse perché quella che riguarda di più il corpo delle persone) come la scienza più importante tra tutte. Pensiamo anche solo allo status sociale differente che ha essere un medico o essere un matematico, il primo è il top il secondo è un secchione che al massimo guadagnerà facendo il nerd per qualche mega società di programmazione.

Ma quindi la medicina, i dati scientifici sono più importanti e neutri degli altri dati? Un virus è un virus, ma si evolve e cambia, e allora mi chiedo come sia possibile che la scienza medica sia esatta, se il suo oggetto di studio non è fisso.

La medicina, come tutto del resto, senza scomodare il complottismo o il novaxismo o l’omeopatia, è al servizio del neoliberismo, lo sono tutti i campi di ricerca scientifici, tecnici, tecnologici; ma perché non diamo quasi mai una lettura politica di queste materie che toccano il nostro corpo? Sarà che la domanda in quanto femminista, me la sono posta spesso. Perché non viene messo esplicitamente in discussione tutto ciò?

Il corpo non è un luogo politico? E allora perché il medico può fare dichiarazioni politiche nascondendosi dietro dati scientifici? La medicina si occupa dei corpi delle persone e della loro vita, non so che ambito potrebbe essere più politico di così!

Militanti e non, hanno completamente delegato la propria percezione e gestione del proprio corpo all’esperto e il medico, ormai immerso in un tecnicismo esasperato, guarda l’essere umano come fosse composto di pezzettini separati. In una società basata sul profitto, dove tutto è merce, la ricerca è al servizio del neoliberismo, anzi segue gli input che vengono dettati dal potere e anzi il tipo di ricerca e gli obiettivi che si pone sono improntati alle specifiche esigenze del sistema. E’ impossibile slegare la questione politica da quella puramente fisica. Non si tratta soltanto degli interessi delle case farmaceutiche, è proprio che la scienza, la tecnica, la tecnologia hanno insito il modello produttivo in cui sono calate. Il capitalismo neoliberista, poi, in particolare, ha una gestione eugenetica dei corpi e persegue questa linea di tendenza, ha messo in pratica “il progresso medico” in stile nazista. La medicina, quindi, non è certo al servizio di tutta la popolazione mentre dovrebbe essere gratuita e pubblica sempre e dovunque. Non serve pontificare e pensare sempre che il problema sia impossibile da risolvere, la questione sanitaria si risolverebbe se centralizzata e non regionale per esempio, se non si esternalizzasse il personale, se si eliminasse il numero chiuso nelle facoltà scientifiche del tutto incomprensibile.

Tutti i politici e le persone che si danno un tono adducono, a sostegno delle tesi più svariate, teorie scientifiche, come se fossero il verbo, come se fosse l’unica verità sulla terra. Continua a leggere

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Fuori i detenut* da carceri e Cpr!

Il <cattivissimo> Iran ha mandato a casa 70.000 detenut* per il coronavirus e la <civilissima e buonissima> Italia ordina quintali di ridicole mascherine.

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Rivolta nelle carceri

Coronavirus: Rivolta nelle carceri.                6 detenuti morti a Modena

da osservatoriorepressione

Sei i detenuti morti nel carcere di Modena, una notizia drammatica. Ancora sconosciute le cause della morte, quello che è certo però è che i cadaveri sono stati trovati dopo la rivolta e dopo l’intervento della polizia.

I detenuti, come in gran parte delle carceri italiane, protestavano per paura del coronavirus, vista l’inadeguatezza sanitaria della gran parte dei penitenziari che non sarebbero preparati ad affrontare un’epidemia, e la stretta sui colloqui decisa dai vertici del sistema carcerario.

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8 marzo 2020/ Podcast/ La parola è un’arma

Per questo 8 marzo 2020 vorremmo riflettere insieme a voi sullo <stato delle cose>perché la parola è un’arma di chiarezza politica e di lotta che permette di impostare tattica e strategia.

Per ascoltare clicca qui 

Materiali per la riflessione

-Il contributo della lotta delle donne alla liberazione di tutt* gli oppress*

-Tattica e strategia/Costruire i piccolo gruppi/Smontare i cardini del neoliberismo

-volantino

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8 marzo 2020/Noi gridiamo Noi voliamo Noi ricordiamo e Non smetteremo!

Qui gli adesivi da scaricare!

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Calendario completo de I Puntini sulle A!

E’uscito il calendario completo de <I Puntini sulle A>!!!!!! Eccolo qua!!!

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La Parentesi di Elisabetta del 3/03/2020

“Mezzo di distrazione di massa”

   Il neoliberismo ha creato un insieme sociale caratterizzato non solo da un impoverimento generalizzato delle classi subalterne, dalla proletarizzazione delle classi medie, ma anche dall’incapacità di riconoscere i meccanismi attraverso i quali  viene attuato l’asservimento cosicché  individualismo, mancanza di solidarietà, incapacità di riconoscimento del nemico, fascistizzazione del comune sentire si traducono in un asservimento volontario incardinato sulla filiera gerarchica, sul feticismo della legalità, sulla sacralità dell’autorità costituita.

Alla rottura del patto sociale attuata in maniera unilaterale dal neoliberismo e che ha annullato e continua ad annullare le conquiste degli anni ’70, seppure parziali e limitate ma ottenute con anni di lotte, dai livelli salariali e dal lavoro dignitosamente sicuro alla sanità pubblica, dalla scuola ai trasporti dalle pensioni alla casa tanto per citare solo gli ambiti più eclatanti, si accompagna la distruzione delle economie di sopravvivenza e la demonizzazione di chi vive di espedienti con il conseguente trascinamento sul piano delinquenziale di chi vive ai margini della società e una pressione fiscale diretta ed indiretta asfissiante con la predazione dei risparmi e delle piccole proprietà della popolazione.

L’ impostazione del sistema di potere rispetto ad una situazione sociale potenzialmente deflagrante di questo tipo è la militarizzazione dei territori, la creazione nelle persone di una sensazione di insicurezza e la conseguente necessità di politiche “securitarie”, la spinta all’affidamento ai poteri di pubblica sicurezza e alla contemporanea avversione alla così detta casta rappresentata dalle istituzioni elettive, parlamentari, partitiche, sindacali, un allontanamento della popolazione dalla politica che viene percepita come “sporca” e un affidamento mani e piedi legati allo scientismo e al tecnicismo e alle forze di sicurezza in senso lato, polizia, carabinieri, esercito e così via. Dal Rapporto Italia Eurispes 2019 si rileva che la fiducia degli italiani/e nelle forze dell’ordine ha subito un notevole balzo in avanti arrivando ad un indice di gradimento che varia dal 70 all’80 per cento, con una media del 73, a seconda del Corpo preso in considerazione.

Questo processo di trasformazione della società e di impoverimento generalizzato non è ancora concluso, anzi sta per approssimarsi un ulteriore tracollo dovuto all’esaurirsi degli accantonamenti, delle proprietà e dei risparmi delle famiglie italiane che finora hanno provveduto anche al mantenimento dei familiari che non riescono a trovare un lavoro o una fonte di sostentamento degna di questo nome.

Le varie componenti dell’arco costituzionale non sono assolutamente interessate a un cambiamento di rotta o a porre almeno un freno a questa situazione. Da una parte il PD annessi e connessi è il principale e diretto responsabile della trasformazione neoliberista della società, dall’altra i posizionamenti nazionalistici e populisti sono solamente parole prive di fondamento portate avanti strumentalmente da imbonitori invece succubi dei diktat dell’Unione Europea per un verso e degli USA per un altro.

In questa situazione socio-economica-politica i mezzi di distrazione di massa sono uno strumento fondamentale per deviare l’attenzione dell’opinione pubblica dai problemi reali e per tenerla impegnata in cose presentate come importantissime, determinanti o pericolose in modo che non si parli d’altro e la persona qualunque sia bombardata da un diluvio di notizie e quindi si occupi solo di quello che viene presentato come un accadimento fondamentale per l’esistenza di tutti.

E’ il caso della così detta epidemia da coronavirus.

Infatti vengono spontanee delle domande proprio perché porsi le domande è importante per potersi dare delle risposte che abbiano un qualche fondamento: perché ora questa attenzione spropositata verso un agente infettivo come il Covid-19 che produce una malattia poco più grave di un’influenza? perché questa risposta emergenziale così forte, con l’isolamento di intere aree geografiche, con il dispiegamento di forze di polizia e dell’esercito che controllano ingressi e uscite da interi centri abitati? Perché l’obbligo di autodenuncia per chi si sposta dalle regioni “colpite” dal virus pena sanzioni penali? perché questi controlli a tappeto su tanta parte della popolazione sana che poi magari risulta portatrice asintomatica o addirittura che risulta aver avuto la malattia e averla superata senza neanche accorgersene?

I telegiornali non parlano d’altro, dal panettiere o al bar all’angolo l’argomento del giorno è la paura del contagio, chi dà la colpa ai cinesi e chi li assolve, chi se la prende con il servizio sanitario e chi con gli untori che non si autodenunciano, chi ha piena fiducia nella scienza, chi si interroga sulla validità della risposta organizzativa.  

Obiettivo raggiunto. Poco importa infatti se poi passa la legge sulle intercettazioni o se arriva l’ennesima cartella dell’Agenzia delle Entrate, l’importante è procurarsi una inutile mascherina a caro prezzo.

A margine di tutto questo mi frullano anche pensieri inquietanti. Continua a leggere

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Solidarietà di classe e femminista

Tutta la nostra solidarietà di classe e femminista al ragazzino di quindici anni  di Napoli ucciso da un carabiniere in borghese per un orologio, un Rolex.

Un Rolex non vale la vita di un ragazzino di quindici anni. 

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Zap n.50 / L’articolo di Nicoletta Dosio

Il numero 50 di Zapruder è improntato sul tema delle donne che agiscono violenza  e che come ci racconta proprio Zap …s/compaiono nella storia sfidando lo stereotipo che vedrebbe una netta cesura tra “essere portatrici di vita” e “dare la morte”. Gettiamo lo sguardo sullo specchio deformante attraverso cui è stata letta la loro esperienza. 

StorieInMovimento.org/cinquantesimonumero

La redazione ha deciso di svincolare l’articolo di Nicoletta Dosio contenuto nel numero e di renderlo fruibile in rete proprio a supporto della lotta che Nicoletta sta conducendo. Qui sotto la comunicazione di Zapruder e il testo da leggere.

Al centro del nuovo numero di «Zapruder» ci sono le figure di molte donne militanti e ribelli, “devianti” allo sguardo dello stato. È il caso anche di Nicoletta Dosio, militante No tav che in questi giorni è stata portata al carcere delle Vallette, dopo aver rifiutato le misure alternative al carcere. Accettare quelle misure avrebbe significato riconoscere implicitamente la giustezza dell’accusa, rifiutarle esercitare ancora una volta la sua libertà. Nella lettera che ha mandato a tutte e tutti noi due giorni fa, Nicoletta dice che sta bene, che è sicura di essere nel giusto, che sente la nostra solidarietà.

Per questo come Sim abbiamo deciso di “liberare” anzitempo l’articolo che Nicoletta ha scritto per «Zapruder» n.50, “…le donne in Valsusa si danno da fare: sanno cucire, ma anche tagliare…”: in quelle foto si vede “l’anima della lotta No tav: donne ai presidi, donne sulle barricate, donne in tribunale, donne in carcere, donne irriducibili all’obbedienza come chi non vuole comandare, donne in cammino, con tenacia e gioia, lungo i sentieri delle lotte”.

Potete leggere l’articolo di Nicoletta qua.

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Sardegna/ 3 marzo/contro la sorveglianza speciale

Chi lotta non sarà mai sol*!

https://nobordersard.wordpress.com/

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Attenzione!Attenzione! I Puntini sulle A

Attenzione!Attenzione! Variazione!

http://www.nicolettapoidimani.it/?p=1426 

L’incontro con le compagne milanesi sull’autogestione della salute che si sarebbe dovuto tenere sabato 29 febbraio è rinviato a SABATO 14 MARZO, dalle 15 alle 18 – a seguire apericena.

L’incontro con Nerina Milletti sul lesbismo come pratica politica è, invece, rinviato dal 14 marzo a DOMENICA 26 APRILE (attenzione: non sarà di sabato questa volta, ma di domenica), sempre dalle 15 alle 18 – a seguire apericena.

Presto vi invieremo il calendario definitivo che include gli incontri di maggio e giugno. Qui sotto trovate il calendario fino ad aprile, con le date aggiornate.

Vi aspettiamo!

 

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I Puntini sulle A/ terzo appuntamento!

Terzo appuntamento de <I Puntini sulle A>                sabato 29 febbraio 2020     

“AUTOGESTIONE DELLA SALUTE” 

con la Consultoria Autogestita e USI-Sanità (Milano)         

dalle 15 alle 18 al Cantiere Sociale Versiliese , Via Belluomini 18 a Viareggio, gli incontri sono per sole donne !!!!!!

Qui l’ABSTRACT e il PROGRAMMA

Qui l’intervista a Nicoletta Poidimani e a Antonietta

A proposito dell’argomento dell’incontro la Consultoria Autogestita ha fornito  materiali di riflessione (n.b. l’elenco dei materiali sarà ulteriormente aggiornato)  :

-CONSULTORIA AUTOGESTITA  https://consultoriautogestita.wordpress.com/

-OGO – Obiettiamo gli obiettori   https://ogo.noblogs.org/

-Intervista a una compagna della consultoria a Radio Cane
https://radiocane.info/consultorio-autogestito-a-milano/novembre 2019

LIBRI

-The Boston Women’s Health Book Collective, Noi e il nostro corpo. Scritto dalle donne per le donne, Feltrinelli 1982 (ed. ampliata)

-Rina Nissim, Gin-ecologia, Red Edizioni, 2006 (ultima ed.)

-Liv Strömquist , Il frutto della conoscenza, Fandango 2017 (a fumetti)

-Barbara Ehrenreich, Le streghe siamo noi/Il ruolo della medicina nella repressione della donna, La Salamandra, Milano,1977[1975] qui l’introduzione

-J.Rothscild (a cura di), Donne tecnologia scienza, Rosemberg & Sellier, 1986

OPUSCOLI

2. TOPO SEVESO  Atti_TOPO

3. HPV hpvstampa

noi ne aggiungiamo altri che possono essere utili tra cui un ciclo di incontri dal titolo “Cose Nostre” che proprio la Consultoria ha fatto nel 2015/2016 e che ci è piaciuto moltissimo:

-Un ciclo di incontri sul ciclo/il primo ciclo di “Cose Nostre”

-Laboratorio di creatività vaginale/il secondo ciclo di “Cose nostre” 

-Uteroghiamoci/il terzo ciclo di “Cose Nostre”1

  Uteroghiamoci 2

Qui il collegamento integrale con la Consultoria Autogestita su “Cose Nostre” del 23/3/2016 all’interno de <I Nomi delle Cose>il nostro spazio di riflessione.

clicca qui

Inoltre aggiungiamo dei materiali sull’autogestione femminista della salute e del corpo dei consultori autogestiti dell’AED Femminismo di Roma e di Bergamo negli anni ’70. (Il consultorio autogestito di Bergamo è ancora attivo)

 “Manuale Femminista/Sessualità, contraccezione, salute…/AED Femminsmo, Savelli, ottobre 1977

-“Manuale di contraccezione”/AED Femminismo,Savelli 1976

-“Potere e consultori”/AED Femminismo/Documenti/Savelli 1975

Stralci AED Femminismo

Buon lavoro a tutte!!!!!

QUI IL PRIMO APPUNTAMENTO

QUI IL SECONDO APPUNTAMENTO

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Domenica 23 a Roma per Julian Assange!

Ci sono degli avvenimenti che sono cartine di tornasole.

Quando vengono tessute fitte coltri di nebbia e di omertà, quando vengono innalzati muri di falsità e strumentalizzazione, proprio perché il silenzio non è neutrale,  è necessario prendere posizione e scegliere da che parte stare.

Domenica 23 febbraio a piazza del Popolo a Roma dalle 16,00 in poi per Julian Assange!

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