Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 8 giugno 2023

Zardins Magnetics di giovedì 8 giugno 2023

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ Marilù Maschietto, una vita per l’anarchismo d’azione

✓ Come la paura del coronavirus ha generato un gigantesco “gaslighting” (cioè ci ha fatto dubitare di noi stess*). Leggiamo insieme una recensione al Manifesto complottista

✓ Udine, sulla sentenza del 1° giugno contro di noi

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

Continua a leggere

Pubblicato in memoria, Pandemia, Repressione, Storia | Contrassegnato , , , , | Commenti disabilitati su Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 8 giugno 2023

Mercoledì 7 giugno a Roma Tre contro le politiche del controllo!

Pubblicato in Capitalismo/ Neoliberismo, Scuola, Università | Contrassegnato , , , , , | Commenti disabilitati su Mercoledì 7 giugno a Roma Tre contro le politiche del controllo!

Comunicato dell’Assemblea permanente contro il carcere e la repressione

Sabato 10 giugno dalle 14 fuori dal carcere di Udine per un presidio solidale con i detenuti.

Udine: sulla sentenza del 1 giugno

Giovedì 1° giugno si è chiusa, con sentenza di primo grado, una pagina della battuta repressiva che sta colpendo i compagni e le compagne dell’Assemblea permanente contro il carcere e la repressione del Friuli e di Trieste.

Quasi una battuta di caccia da parte della digos, che ha mostrato la sua faccia più propria e tetra di polizia politica, avvallata dalla procura e dai tribunali (della moderna inquisizione). Una caccia alle streghe che ci ha portato in tribunale con svariate incriminazioni per istigazione a delinquere e diffamazione aggravata verso figure istituzionali delle carceri di Udine e Tolmezzo.

Da dove vengono queste incriminazioni?

Dall’aver pubblicamente dato solidarietà alle compagne e ai compagni inquisiti e incarcerati nell’ambito dell’operazione repressiva “Renata” e dall’aver fatto dichiarazioni di condivisione della giustezza dell’azione diretta contro gli apparati militari e le banche che li finanziano, le sedi di partiti politici razzisti e le istituzioni totali.

Dall’aver parlato in piazza e nella trasmissione radiofonica Zardins Magnetics delle storie di rivoluzionarie e rivoluzionari del recente passato, rivendicandole come parte importante della nostra storia di oppresse e oppressi che cercano di non piegarsi al dominio.

Dall’aver fatto da cassa di risonanza alle testimonianze dei prigionieri delle carceri di Udine e Tolmezzo e dall’aver fatto i nomi e i cognomi delle figure istituzionali responsabili della malasanità, della psichiatrizzazione dei detenuti, della malagestione della pandemia da covid 19.

La sentenza, che prevede la condanna ad un anno di reclusione per istigazione a delinquere per un compagno e la condanna per diffamazione aggravata per una compagna con una pena pecuniaria di 3000 euro, dimostra la volontà di digos, procura e tribunale di stroncare il più possibile le lotte contro il carcere e le istituzioni totali, cercando di fare terra bruciata attorno a chi le pratica e di criminalizzare anche il solo fatto di pensare la possibilità dell’azione diretta contro lo Stato.

Una caccia alle streghe, sì, perché qui il vero crimine che andava individuato, accertato e represso esemplarmente è l’aver parlato-franco, denunciato pubblicamente, davanti a chiunque, in piazza, “categoricamente” (come ci ha fatto notare un compagno, katá-agorein significa letteralmente «sottoporre un discorso alla piazza»). Aver non solo solidarizzato ma catalizzato e promosso il moto di protesta tra il 2019 e il 2020 al carcere di Udine, da anni abbandonato al degrado e dimenticato da tutti. Sì, vogliamo la distruzione del carcere, la distruzione dell’estremismo inumano e repressivo che esso concretizza isolando e cancellando le identità di chi vi è rinchiuso. Parliamo franco, in una società che invece detta le regole e colpisce chi sgarra, una società che non si limita a censurare, ma che con la propria lingua impone la realtà inumana del capitale, una lingua che è imposta a chiunque dall’apparato scolastico e formativo come uno strumento per occultare il proprio sentire più autentico, il sapere intuitivo, ad esempio, che accanirsi su persone inermi non è normale. Questa lingua falsa che si parla nei tribunali e nelle articolazioni dello Stato democratico non si limita a censurare le parole autentiche (“aguzzino”, “intrallazzatrice”) ma indirizza chiunque a parlare, pensare e sentire come essa vuole, al posto di come noi vorremmo parlare, pensare e sentire, e lo fa tanto quanto più ci si abbandona inconsciamente ad essa.

Ancora due parole su questa vicenda, che ci insegna che il dominio non tollera che qualcuna o qualcuno esca dall’automatismo psicologico che porta alla “normale” rimozione di un passato di lotta rivoluzionaria in questo maledetto Paese, nel quale i movimenti antagonisti non riescono a liberarsi di un vasto retroterra di dissociazione e resa. In tempi di elogio del disimpegno, di smobilitazione, di rassegnazione per ogni ipotesi di rovesciamento dell’esistente, abbiamo testimoniato nel nostro piccolo una realtà ben diversa di pratiche e di azione diretta contro il dominio e il capitale, una realtà che non ha mai accettato di piegarsi ai loro compromessi, a nessun recupero democratico, e non accetta più di essere seppellita dall’oblio.

La conferma è giunta con il movimento, minoritario ma, anche qui in Friuli Venezia Giulia, consistente, che si è formato per la campagna di solidarietà con lo sciopero della fame di Alfredo Cospito contro ergastolo e 41 bis. Una campagna nella quale la critica al sistema carcerario è stata struttura portante, che si è accompagnata (nelle sue componenti migliori) a una critica più ampia e complessiva, comprendente la contrapposizione all’emergenzialismo permanente e alla minaccia di guerra nucleare scatenata dalla NATO, forme per mantenere il terrore dei governi, l’obbedienza dei governati e la sopravvivenza dell’Occidente capitalista.

Una lotta che continueremo, al fianco di tutti i prigionieri che non si piegano e di tutte le ribelli, di ogni sfruttato e di ogni proletaria che incontreremo sulla nostra strada, con l’azione diretta, rifiutando ogni delega, senza esitazioni, parlando franco.

Intanto sabato 10 giugno dalle 14 saremo nuovamente presenti fuori dal carcere di Udine per un presidio solidale con i detenuti.

Assemblea permanente contro il carcere e la repressione  del Friuli e di Trieste

5 giugno 2023

Assemblea permanente
contro il carcere e la repressione
del Friuli e di Trieste
Associazione “Senza sbarre”
c.p.129, 34121 Trieste
Pubblicato in Anticarceraria, Carcere, Comunicati, Movimenti, Repressione | Contrassegnato , , , , , | Commenti disabilitati su Comunicato dell’Assemblea permanente contro il carcere e la repressione

Per Mara e per noi

Margherita Cagol, Mara, militante delle Brigate Rosse, nasce a Sardagna di Trento, l’8 aprile 1945. Viene uccisa dai carabinieri il 5 giugno 1975 ad Arzello d’Acqui in Piemonte.

Per Mara e per noi

“L’usura del tempo non c’entra con il fatto che una catena
di eventi venga ad essere rimossa dalla memoria collettiva.
La causa e i processi di dimenticanza e di oblio sono voluti
e perseguiti attraverso la falsificazione dell’esperienza storica, la produzione di ricordi sostitutivi, di codificazioni fuorvianti e fraudolente.
In definitiva, un far sapere diverso, la falsificazione di un
evento, la sua rimozione e /o sostituzione…” Coordinamenta femminista e lesbica/Memoria collettiva Memoria femminista

Pubblicato in Lotta armata, memoria, Storia | Contrassegnato , , , , | Commenti disabilitati su Per Mara e per noi

2 giugno 2023/IL NEMICO E’ IN CASA NOSTRA

IL NEMICO È A CASA NOSTRA

LA GUERRA È A CASA NOSTRA

Nel 2022 la spesa militare mondiale ha raggiunto la somma record di 2.240 miliardi di dollari. Mentre le classi subalterne si impoveriscono, i guadagni delle aziende produttrici di armi aumentano a dismisura. La guerra è sempre stata un interesse delle classi dominanti. Per i più poveri invece è un tritacarne: usciranno sempre sconfitti da ogni guerra che non sia una rivoluzione.
Dall’inizio degli anni ’90 del secolo scorso, molti Paesi e molte popolazioni sono state annientate nel contesto della cosiddetta “guerra infinita”, strategia finalizzata a conservare l’egemonia statunitense sul pianeta e a rapinare risorse per sostenere il proprio sistema capitalista in perenne crisi: Jugoslavi, Irakeni, Afgani, Siriani, Libici hanno pagato con il sangue le avventure militari degli Stati Uniti d’America. Ora tocca alle popolazioni dell’Ucraina.
Il conflitto in questi territori è iniziato ufficialmente il 24 febbraio 2022, ma dal 2014 il Paese è stato attraversato da una guerra civile tra le repubbliche popolari russofone e il governo centrale di Kiev. Per i Paesi occidentali questa guerra ha l’obiettivo di chiudere i conti con la Russia e di sottometterla ai propri interessi, al fine di impedire l’affermarsi di nuovi equilibri internazionali che comporterebbero il declino della secolare egemonia atlantica.
Un gioco estremamente rischioso, perché la federazione russa è il Paese più esteso del pianeta, conta 150 milioni di abitanti e dispone di enormi risorse naturali e di uno degli eserciti più potenti al mondo. Soprattutto, poiché la Russia è una potenza nucleare al pari degli Stati Uniti, il conflitto in Ucraina comporta rischi enormi per l’intera umanità. Il conflitto bellico, che l’invio di armi da parte dei Paesi membri della NATO continua ad alimentare, sta portando le popolazioni dell’Ucraina alla rovina con morti, invalidi, traumatizzati, emigrazioni di massa, distruzione delle infrastrutture e delle abitazioni civili, indebitamento, esproprio di tutte le risorse naturali ed energetiche. Questa guerra rappresenta inoltre un attacco a tutti gli sfruttati e le sfruttate del pianeta. Ad ogni fronte di guerra esterno (ai confini nazionali) corrisponde, infatti, un fronte di guerra interno: cioè un’offensiva delle classi dirigenti degli stati nazionali contro gli strati più poveri della popolazione. In Italia, ad esempio, l’imporsi dell’economia di guerra comporta un evidente aumento del costo della vita, ulteriori tagli ai servizi pubblici e quindi un rapido e diffuso impoverimento. Ma non solo. In tempi di guerra, tutti i governi nazionali devono inevitabilmente intensificare il controllo e la repressione affinché i sacrifici imposti siano accettati e la narrazione guerrafondaia non venga criticata. Interesse dei proletari di tutto il mondo è quindi disertare e sabotare la guerra: fermare la macchina bellica agendo ognuno nel proprio Paese. Se il nemico è a casa nostra occorre, infatti, chiedersi: quali sono le strutture dislocate nei territori in cui viviamo che collaborano, sostengono e speculano sulla guerra in Ucraina? Quali sono i dispositivi che, oltre a sostenere le privazioni e i sacrifici materiali imposti dall’economia
di guerra, comportano anche l’istituzione di una “società della guerra”, fondata su forme di controllo e disciplinamento sempre più estese, individualizzate ed efficienti? NEL NOSTRO TERRITORIO: L’Aeroporto militare di Centocelle. Si tratta di una base che coordina le operazioni militari italiane all’estero. In caso di guerra è un obbiettivo militare di primaria importanza posto irresponsabilmente al centro di una delle zone più densamente popolate d’Europa. Fuori le basi militari da Roma est (e da ovunque)!
L’Università la Sapienza. La principale università italiana collabora attivamente con l’industria militare e con l’esercito. Forma i tecnici, i militari e contribuisce allo sviluppo delle armi. Fuori i fabbricanti di armi dalla Sapienza (e da tutte le università)!
La Tiburtina Valley Sul nostro territorio sono presenti tutte le principali industrie del comparto industriale militare (Leonardo, Altran, Elettronica Group, Rheinmmetall Italia, Thales Alenia Space, Mbda, Airbus, ecc.). Fuori i fabbricanti di morte dai nostri quartieri (e da tutti gli altri)!
L’Industria della comunicazione. In un paese in cui la maggior parte della popolazione è contraria all’invio di armi in Ucraina, l’industria della comunicazione ha la funzione di condizionare e produrre il consenso verso la guerra. I principali media, tramite una scandalosa propaganda di guerra e la criminalizzazione del dissenso, sono parte integrante della macchina bellica. Smascheriamo i collaborazionisti, fabbricanti di menzogne.
Le Infrastrutture del controllo sociale L’“Emergenza Covid” ha accelerato la digitalizzazione della società. Con la costruzione di piattaforme informatiche centralizzate e la modifica del Codice della privacy, lo Stato può oggi gestire tutti i dati personali che ci riguardano e controllare, quindi, molti aspetti della nostra vita. Al controllo dei dati – con milioni di persone che possiedono già un’Identità Digitale – si aggiunge la sorveglianza dei corpi attraverso l’uso di tecnologie sofisticate, impiegate sia sul campo di battaglia esterno della guerra che su quello interno della repressione e più in generale del disciplinamento. Pensiamo, ad esempio, alle telecamere sempre più sensibili delle nostre “Smart Cities”, che possono raccogliere dati biometrici come il riconoscimento facciale e che servono sia alla repressione poliziesca che al “semplice” controllo della mobilità (varchi Ztl, multe eccetera).
NOGREENPASSROMA.ORG

scaricare il volantino  2giugno_def_NOGP

Pubblicato in Antimperialismo, Autorganizzazione, Guerra, Iniziative ed Eventi | Contrassegnato , , , , , , | Commenti disabilitati su 2 giugno 2023/IL NEMICO E’ IN CASA NOSTRA

2 giugno 2023/IL NEMICO E’ IN CASA NOSTRA

DIRE LA VERITÀ

SIAMO QUI PER LOTTARE CONTRO LA GUERRA.

MA PER LOTTARE CONTRO LA GUERRA BISOGNA DIRSI E DIRE LA VERITÀ.

Siamo sommerse dalle falsità di una narrazione ufficiale e mediatica sostenuta a tamburo battente da tutto l’arco partitico. Come è già successo durante la pandemia, ogni esercizio di pensiero critico e di dissenso è demonizzato e criminalizzato.

La guerra in Ucraina è stata provocata, innescata, voluta dagli Stati Uniti e dalla Nato e dal codazzo degli alleati, Europa compresa, per la supremazia del dollaro e per il controllo delle materie prime. L’Ucraina sarà distrutta dall’imperialismo occidentale, così come è già successo alla Jugoslavia, all’Afghanistan, all’Iraq, alla Libia, alla Siria…

Anche l’Italia è in guerra. Il nostro Paese invia ogni sorta di finanziamenti: moltissimi soldi, uomini e mezzi. Dai nostri porti partono armi. Il nostro Paese ospita moltissime basi militari americane e Nato, testate nucleari, un mega sistema satellitare, fondamentale per il controllo dei droni e delle forze armate americane dislocate in altri Paesi; nelle nostre regioni vogliono aprire laboratori di sperimentazione di armi biologiche. Viviamo su una polveriera. Ci potremo meravigliare se diventeremo un bersaglio?

La popolazione è sempre più impoverita: tagli continui ai servizi sociali, orami quasi assenti in molte parti di territorio; prezzi alle stelle; inflazione galoppante; sanità e scuola allo sbando; abitazioni carissime da comprare e affitti improponibili; salari da fame.

La digitalizzazione della società e di ogni momento della nostra vita accelera costantemente. Vorrebbero farci credere che migliorerà il nostro quotidiano, ma al contrario: le ztl e la “fascia verde”, lo spid, il passaporto digitale europeo, il fascicolo sanitario elettronico, il registro scolastico elettronico, gli obblighi vaccinali, le patenti del “buon cittadino”, gli incentivi per l’abolizione del contante, lo smart citizen wallet, le smart cities e le città dei 15 minuti…  tutte queste misure, tra loro interconnesse, ci costringeranno all’obbedienza e al confinamento. Chi rifiuta di adeguarsi alle nuove normative e al controllo informatico, o non ha i soldi per farlo, perderà il lavoro, i mezzi per il proprio sostentamento e la stessa libertà di movimento.

IL NEMICO È A CASA NOSTRA!

NO ALLA GUERRA IN UCRAINA!

FUORI L’ITALIA DALLA NATO!

NO ALLA DIGITALIZZAZIONE E AL CONTROLLO DELLA NOSTRA VITA!

Dimenticarsi di questo renderà inutile ogni lotta che decideremo di portare avanti

  • Vogliamo una sanità pubblica al prezzo del chip sottopelle?
  • Vogliamo una scuola dove la disciplina è tenuta a colpi di TSO, come è successo durante la pandemia? Un’università in cui possono entrare solo gli iscritti, come già accade in alcuni atenei?
  • Vogliamo un posto di lavoro in cui lo svolgimento delle nostre mansioni è controllato da sensori, algoritmi e telecamere che registrano anche il tempo impiegato per usare il bagno?
  • Vogliamo il braccialetto elettronico per le donne che subiscono violenza?
  • Vogliamo la “città degli dei” e i ghetti di periferia da cui non potremo uscire?

LOTTIAMO PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI CONTRO LA GUERRA ESTERNA E CONTRO LA GUERRA INTERNA!!!

Coordinamenta femminista e lesbica

coordinamenta.noblogs.org/ coordinamenta@autistiche.org/  coordinamenta FB  

scaricare il  volantino direlaverità.Def

Pubblicato in Guerra, Iniziative ed Eventi, Movimenti, Volantini | Contrassegnato , , , , | Commenti disabilitati su 2 giugno 2023/IL NEMICO E’ IN CASA NOSTRA

Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 1 giugno 2023

Zardins Magnetics di giovedì 1 giugno 2023

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ Pensieri sulla condizione delle donne detenute

✓ Aggiornamenti vari

✓ Processo a Trieste a Georges Ibrahim Abdallah

✓ Presentazione del corteo del 2 giugno a Trieste contro la guerra

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

Continua a leggere

Pubblicato in Anticarceraria, Carcere, Guerra, Repressione | Contrassegnato , , , , , | Commenti disabilitati su Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 1 giugno 2023

MOBILITIAMOCI CONTRO LA NUOVA ZTL: no alla città dei ricchi!

MOBILITIAMOCI CONTRO LA NUOVA ZTL: no alla città dei ricchi!

Il 1 novembre a Roma dovrebbe entrare in funzione la famigerata “ZTL Nuova fascia verde”, che rappresenterà una sorta di enorme forca caudina sotto la quale dovranno passare tutti coloro che vorranno recarsi in città.

Proprio com’è avvenuto durante la pandemia con il green pass, le autorità pretendono di stabilire limiti alle libertà più elementari a seconda del livello di integrazione che il cittadino dimostra: in questo caso, si tratta della libertà di movimento all’interno delle città.

Sotto il bel mantello verde-ecologista con il quale questo provvedimento viene presentato si nasconde un progetto fortemente classista e liberticida: quello delle cosiddette “smart city”, le nuove città iperdigitalizzate ma anche ipercontrollate (telecamere ovunque, dispositivi di tracciamento), molto “smart” per turisti e ricchi abitanti del centro, impossibili da vivere per chi nelle città ci lavora.

Le smart city saranno le città del futuro, secondo i promotori delle ztl. Tra questi, come sempre in prima fila nell’attacco ai lavoratori e alle lavoratrici, troviamo il Pd, araldo del neoliberismo eco-chic.

Al concetto di smart city è legato quello di “città dei 15 minuti”, nella quale gli abitanti sono divisi in cosiddette “zone di prossimità” fornite di tutti i servizi necessari, in modo da rendere superfluo e gradualmente impossibile lo spostamento da una zona all’altra.

Il nostro sindaco ha voluto strafare ipotizzando addirittura Roma citta 5 minuti!

Ovviamente chi ha i soldi per comprarsi una macchina nuova, chi è disposto a indebitarsi e ad accettare il sempre crescente livello di controllo potrà continuare a circolare liberamente per la città: tutti gli altri subiranno pesanti restrizioni.

Questo provvedimento è infatti parte di un progetto più ampio, cominciato da tempo, che prevede l’allontanamento dei più poveri dal centro, la creazione di sempre nuovi ghetti e l’aumento esponenziale di dispositivi di controllo e disciplinamento sempre più raffinati.

Mentre politicanti di vario tipo vorrebbero convincerci che il problema ZTL può essere risolto nelle aule dei palazzi delle istituzioni, noi siamo convinti che l’unica soluzione deve essere trovata con una mobilitazione dal basso che faccia cancellare/ritirare completamente la delibera, senza cercare forme di deroghe, posticipazione o altre soluzioni di compromesso.

Ostacoliamoli e rallentiamoli con ogni mezzo possibile. NO ZTL SENZA SE E SENZA MA

www.nogreenpassroma.org

Pubblicato in Capitalismo/ Neoliberismo, Iniziative ed Eventi, Movimenti, nogreenpass, Repressione, Storie, Territorio | Contrassegnato , , , , , , , , | Commenti disabilitati su MOBILITIAMOCI CONTRO LA NUOVA ZTL: no alla città dei ricchi!

Contro il progetto di assoggettamento totale delle nostre vite!

Pubblicato in Guerra, Iniziative ed Eventi, nogreenpass | Contrassegnato , , , , , | Commenti disabilitati su Contro il progetto di assoggettamento totale delle nostre vite!

Comunicato della D.I.L.D.A.!

Riceviamo dalla D.I.L.D.A. e pubblichiamo!

L’esperienza della Dilda si è conclusa e dopo alcuni giorni di disintossicazione sentiamo la necessità di condividere una riflessione.

Da dove siamo partite

A prescindere da quanto successo l’anno scorso, noi la D.I.L.D.A –
Distruggi Infùriati Lìberati e Debella gli Alpini! (sono tutti
imperativi quindi non abbisognano di schwa cretini!)- per questa adunata
l’avremmo fatta lo stesso. Il motivo è presto detto: l’unica eccezione
di Rimini rispetto alle adunate precedenti non è stato il numero di
molestie, ma l’attenzione mediatica sulle stesse.
Maschilità egemonica, tanti uomini uniti sotto il vessillo nazionalista
e militare in un cameratismo da spogliatoio e imbevuti nell’alcol come
ciliegine sotto spirito sono l’humus ideale per il proliferare della
cultura dello stupro.
Non ci aveva stupito minimamente nemmeno la retorica cuscinetto che ne
era seguita che funge solo da conferma, ovvero quella della
GIUSTIFICAZIONE. Le mele marce, gli infiltrati col cappello piumato
finto, la goliardia, invece di parlare di molestatori in branco, tutta
roba che segue pedissequamente il solito copione mediatico.
Quindi un safer space andava creato.
Abbiamo attivato anche un numero di telefono per eventuali condivisioni
e offrire ascolto, dicendo fin da subito che non siamo operatrici
sociali, facendo intendere che il numero avrebbe avuto un ruolo di
supporto e non necessariamente di denuncia pubblica.
Mantenere l’anonimato e la segretezza di tutto ciò che sarebbe ed è
passato da lì, dire che quel mezzo era fatto per prendersi cura di noi,
per solidarizzare e non per offrire sponde a carriere, giornalisti,
tribunali, sbirri o altro.
Ci dispiace solo per le chiamate perse a notte fonda: semmai leggiate
questo comunicato, sappiatelo.

Separatismo femminista, estimatrici e detrattori

Sicuramente siamo felici che la D.I.L.D.A sia riuscita ad essere un
luogo accogliente: ce lo testimoniano i ringraziamenti delle persone che
hanno potuto passare con noi qualche ora serena e complice e anche di
quelle che non sono potute essere presenti, ma che ci hanno fatto sapere
di aver provato sollievo nel sentire che in città esisteva un luogo di
resistenza all’invasione. Come ben sappiamo, è vitale la presenza di
spazi e tempi per noi. A chiunque abbia letto nel termine “separatismo”
solo la parola “esclusione”, sbattiamo in faccia la realtà dei fatti: la
tre giorni è stata condivisione, discussione, leggerezza e cura ed è
stata costruita da (e dedicata a) persone che, invece, l’esclusione la
vivono davvero, quotidianamente e su più livelli. Continua a leggere

Pubblicato in Autodifesa femminista, Autorganizzazione, Violenza di genere | Contrassegnato , , , , , , | Commenti disabilitati su Comunicato della D.I.L.D.A.!

Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 18 maggio 2023

Zardins Magnetics di giovedì 18 maggio 2023

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

✓ Diagrammi della vita come strategia controinsurrezionale, una notizia da Caorle ci dà degli spunti ancora tutti da sviluppare

✓ Il carcere uccide

✓ Letture contro la guerra e le forze armate

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

L’immagine: parco di cemento al Villaggio del Sole/Rizzi di Udine

Continua a leggere

Pubblicato in Anticarceraria, Carcere, Guerra, Territorio | Contrassegnato , , , , , , , | Commenti disabilitati su Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 18 maggio 2023

2 giugno/NIENTE DA FESTEGGIARE!!! IL NEMICO E’ IN CASA NOSTRA!

Pubblicato in Antimperialismo, Autorganizzazione, Iniziative ed Eventi, Movimenti | Contrassegnato , , , , , , , | Commenti disabilitati su 2 giugno/NIENTE DA FESTEGGIARE!!! IL NEMICO E’ IN CASA NOSTRA!

27 maggio Busto Arsizio/ Manifestazione contro la guerra

Dall’Assemblea popolare di Busto Arsizio un documento per la manifestazione contro la guerra!

L’ITALIA È IN GUERRA!

Siamo in guerra. L’Italia è cobelligerante in questo conflitto sul fronte NATO/Russia. L’Italia sta fornendo all’Ucraina supporto economico, logistico e militare con l’invio di armamenti e uomini.
L’Italia è disseminata di bombe atomiche sotto il comando di NATO e USA con il rischio concreto di essere coinvolta direttamente.
USA, UE e NATO non hanno nessuna intenzione di raggiungere un accordo di pace; ciò comporta un rischio concreto di guerra nucleare.
Tra gli obiettivi sensibili in Italia spicca la base militare di Solbiate Olona che è uno dei nove Comandi NATO di reazione rapida; conta su oltre 400 militari, che possono più che raddoppiare all’occorrenza.
Il territorio in cui viviamo, inoltre, è disseminato di aziende che lavorano nell’ambito militare tra ricerca, sviluppo, componentistica, piattaforme di controllo da remoto, armi e munizionamento. In un raggio di circa 17 chilometri a cavallo delle province di Varese, Como e Milano ci sono almeno 13 fabbriche coinvolte in queste attività. Per citarne alcune: Leonardo Finmeccanica (Samarate, Venegono Superiore e Vergiate), ASE Aerospace (San Giorgio su Legnano), Gemelli Aerocom (Canegrate), Aerea (Turate).

SCENDIAMO IN STRADA CONTRO:
– l’invio di armi e il supporto militare dell’Italia e delle altre nazioni NATO nella guerra in Ucraina;
– il governo Meloni che, in linea con i precedenti governi ed affiancato da Confindustria, procede nello smantellamento dei diritti e delle politiche sociali a favore dell’economia di guerra;
– l’uso dei soldi pubblici per le spese militari, sottratti ai servizi sociali, alla sanità, all’istruzione e ai trasporti pubblici;
– la presenza di basi militari e dell’industria bellica nel nostro territorio;
– la presenza dei militari e dell’industria bellica in ambito scolastico e universitario;
– la tecnologia al servizio del capitalismo, che ci sta facendo sprofondare irreversibilmente verso una società ipersorvegliata, discriminatoria e totalmente alienante;
– lo Stato d’emergenza permanente che conferisce al governo poteri eccezionali in ambito economico, militare, sanitario, di ordine pubblico, di politica estera;
– le restrizioni economiche, le politiche di “austerity”, la precarizzazione del mercato del lavoro, la soppressione del diritto di sciopero e dei diritti dei lavoratori, le morti sul e per il lavoro causate dalla competitività esasperata, a scapito della sicurezza e della salute;
– l’inquinamento e la devastazione di interi territori;
– la repressione del dissenso dentro e fuori i posti di lavoro.

SCENDIAMO IN STRADA PER:
– l’autodeterminazione dei popoli, affinché non siano vittime di decisioni ed interessi superiori ed imposti;
– esprimere la nostra solidarietà internazionalista con chi le guerre le subisce, ovvero i civili di qualunque territorio;
– respingere l’irrazionale paura di un nemico creato ad hoc dai mass media;
– la rivendicazione di tutti quei diritti sociali che sono stati guadagnati con le lotte dei lavoratori nel corso degli anni, come le pensioni o la sanità pubblica, che i governi stanno cercando di cancellare;
– per l’aumento dei salari e delle pensioni erosi dall’inflazione e il ripristino del meccanismo di adeguamento del costo della vita (scala mobile);
– la costruzione di un clima di pace e la promozione del dialogo fra i popoli.

Non è tempo di attendere, di rinchiudersi in ragionamenti egoistici e di rassegnazione. È tempo di mobilitarsi.
Dobbiamo, nel nostro piccolo, agire.
Dobbiamo impedire con tutte le nostre forze che la guerra in corso tra il blocco delle forze NATO e la Russia possa degenerare.
Esprimiamo la nostra solidarietà alle popolazioni dell’Ucraina, del Donbass e della Russia che stanno pagando con il proprio sangue un conflitto preparato da anni.

“Bisogna ritornare nella strada, nella strada per conoscere chi siamo.” Giorgio Gaber

SABATO 27 MAGGIO ore 15
Piazza Garibaldi BUSTO ARSIZIO
CORTEO CONTRO LA GUERRA

Pubblicato in Antimperialismo, Guerra, Movimenti | Contrassegnato , , , , | Commenti disabilitati su 27 maggio Busto Arsizio/ Manifestazione contro la guerra

Per Giorgiana e per noi/ il nostro volantino per l’iniziativa di oggi

Pubblicato in Iniziative ed Eventi, memoria, Movimenti, Repressione, Storia, Violenza di genere, Volantini | Contrassegnato , , , , , , , , , | Commenti disabilitati su Per Giorgiana e per noi/ il nostro volantino per l’iniziativa di oggi

I tre giorni della D.I.L.D.A./ 12-13-14 maggio a Udine!

12-13-14 MAGGIO 2023   presso lo SPAZIO AUTOGESTITO di Via De Rubeis, 43  a UDINE

I TRE GIORNI DELLA D.I.L.D.A  Distruggi.Infùriati.Lìberati.Debella gli Alpini!

UNA TRE GIORNI AUTOGESTITA NON MISTA*

 UNO SPAZIO CHE VUOLE ESSERE PIÙ SICURO PER DONNE, LESBICHE, TRANS, PERSONE NON BINARIE E QUEER

durante l’adunata che si svolgerà in queste date a UDINE!

 

Continua a leggere

Pubblicato in Autodifesa femminista, Autorganizzazione, Violenza di genere | Contrassegnato , , , , | Commenti disabilitati su I tre giorni della D.I.L.D.A./ 12-13-14 maggio a Udine!