Davanti al Tribunale di sorveglianza in via Triboniano alle ore 9,00




Oggi è il nono giorno dall‘inizio di questo ennesimo attacco a Gaza e a tutta la Palestina.
Abbiamo aspettato a scrivere, abbiamo preferito condividere informazioni ci arrivavano grazie al grande lavoro o giornalisti e le giornaliste palestinesi.
Ci siamo presi il tempo per verificare e capire la nostra posizione.
Avremmo voluto dire che le ragazze stanno bene, ma purtroppo oggi non possiamo farlo.
Ci siamo lasciati un anno fa con la promessa che ci saremmo ritrovati tutti e tutte insieme, a divertirci con la boxe e tanto altro.
Ci arriva la notizia che alcune ragazze del nostro progetto sono state uccise e altre sono ferite in ospedale, altre sono senza casa.
Non possiamo esprimere a parole il nostro dolore, il nostro senso di impotenza.
Possiamo solamente mandare un bacio enorme a quelle creature che sono state martorizzate senza alcun perché.
Mandiamo il nostro più caloroso abbraccio a coloro che stanno lottando tra la vita e la morte.
Boxe contro l’assedio ripartirà da chi l’ha reso speciale, da chi ci ha lasciato troppo presto per colpa di una guerra infame!
Al fianco del popolo palestinese
Il team di boxe contro l’assedio

Riceviamo e pubblichiamo

✓ Fuori tuttx dalle galere, dentro nessunx, solo macerie! Da Bancali ad Alessandria, a Terni, a L’Aquila, a Trento, a Gaza…
✓ Palestina. Silenzio per Gaza. Mahmud Darwish. Non credere alle retoriche del dominio. È sempre possibile fare qualcosa per la libertà.
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Assemblea aperta l’8 ottobre e presidio in occasione dell’udienza al tribunale di sorveglianza il 19 ottobre
Il 19 ottobre si terrà presso il tribunale di sorveglianza di Roma un’udienza riguardante la permanenza di Alfredo Cospito in 41 bis. Al fine di organizzare un’iniziativa in solidarietà con il compagno, invitiamo ad un’assemblea aperta per domenica 8 ottobre. Dopo l’intensa mobilitazione in solidarietà con Alfredo, contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo, sviluppatasi tra maggio 2022 e l’aprile successivo, non dimentichiamo che il compagno rimane recluso in questo regime detentivo.
Assemblea: domenica 8 ottobre, largo Perestrello, Roma, alle ore 16:00.
Presidio solidale: giovedì 19 ottobre, via Triboniano, Roma, alle ore 09:00.
Chiudere il 41 bis! Contro la tortura di Stato! Solidarietà rivoluzionaria con Alfredo Cospito!


Saremo in testa alla street parade e non vogliamo che siano altri a parlare al posto nostro.
Ogni giorno i quartieri popolari vengono dipinti come “terra di nessuno”, facile teatro di violenze contro le donne e la gente che li abita come complice silenziosa.
L’Italia femminicida utilizza i mezzi d’informazione per cristallizzare la violenza. Ogni giorno veniamo bombardatx dalle notizie mediatiche con i particolari scavati nella vita delle donne uccise da mariti, fidanzati, amici cugini e zii senza che venga mai rivolta un’accusa alle fondamenta di una società basata sulla sopraffazione.
La politica difende il potere patriarcale e strumentalizza gli episodi di violenza maschile sulle donne per campagne securitarie che hanno lo scopo di terrorizzarci, disciplinarci e spingerci a restare chiuse in casa. La risposta politica ai più eclatanti episodi di violenza sono blitz di polizia nei quartieri popolari, i militari nelle stazioni e un innalzamento delle pene e tutto ciò niente ha a che fare con il contrasto alla violenza sulle donne. Le tante politiche di populismo penale fatte sulla nostra pelle non hanno mai prodotto alcun risultato: i dati pubblicamente noti che riguardano la violenza maschile sulle donne sono invariati. Mai viene nominata l’importanza delle reti di solidarietà e sorellanza, mai ci si riferisce al lavoro dei centri antiviolenza, mai si parla della necessità di educare contro gli stereotipi di genere che collocano le donne sotto il controllo degli uomini.
Viviamo nelle occupazioni di case, sbarriamo i portoni per portare solidarietà a chi è sotto sfratto, ma sappiamo bene che spesso le mura domestiche sono tutt’altro che luoghi sicuri per noi perchè è proprio in famiglia che avviene il maggior numero di violenze.
Chi parla al posto nostro non sa che alcune volte è stato proprio il senso di appartenenza e la conoscenza reciproca in quartiere a permettere a molte di noi di cavarsela, impedendo che la violenza restasse un fatto privato.
Se il primo passo è riconoscere la violenza che su di noi viene agita, il secondo è avere la possibilità di fuggirne. Sappiamo quanto è complicato riuscirci quando non hai una indipendenza economica o una rete di relazioni su cui poter contare.
Questo è per noi un motivo in più per scendere in strada e darci forza insieme, perché nessuna venga lasciata sola coi propri guai. Lo facciamo con la musica che piace a noi, con lo spirito alto di chi non je la darà mai vinta.
Venerdì 27 ottobre – ore 18.30
Partenza dal primo ponte del quartiere Laurentino 38
(via Ignazio Silone altezza via Gian Pietro Lucini)


✓ Aggiornamenti – considerazioni – approssimazioni per resistere all’attualità tra carcere, guerra e catastrofi ambientali

È una notizia che conforta anche se permane uno stato di limitazione della libertà con indagini ancora in corso. I giudici hanno, infatti, disposto il divieto di espatrio fino all’8 ottobre e l’obbligo per Khaled di rimanere a disposizione delle autorità. Daremo aggiornamenti sulle sue condizioni e sui dettagli del rilascio una volta stabilito un contatto diretto con lui.
In questo contesto, il comitato per la liberazione di Khaled e la sua famiglia restano vigili su una situazione ancora molto delicata, fino alla sua piena e definitiva soluzione.
