24 gennaio/La materia sapiente del relativo plurale

Liberarci dal grande bluff del patriarcato.
La cosa più difficile è superare la contaminazione del contesto, anche nella critica e nello smascheramento, perché il sistema che l’ha prodotto ha un solfeggio che propaga un simbolico a favore di chi ha scelto e diretto le sue messe in note/atti di potere: insieme formano un suono che le orecchie sentono solo dentro quello spartito, anche se provano a udirle in suoni e corpi e strumenti altri dove le stesse note potrebbero “suonare” diverse nelle messe in atto. Ma come i suoni delle parole non prescindono dalle lingue che parlano, così i pensieri non prescindono da chi li pensa. Non è un caso, dunque, che siano le donne a provare a “intendere” e a poter parlare d’“altro”.
Con queste pagine Daniela Pellegrini ha voluto condividere con i suoi lettori il percorso reale della materia dei suoi pensieri, per tener conto dei fatti e dei misfatti che li hanno generati. Pellegrini prevede per il futuro una nuova organizzazione sociale. Di questa nuova elaborazione il movimento delle donne si deve far carico e diventare punto di riferimento non per femminilizzare, ma per depatriarcalizzare la politica e le vite di tutta la specie.

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22 gennaio al Tribunale de L’ Aquila

Il 22 gennaio alle ore 9 inizia il processo per diffamazione nei confronti di 3 donne

Si va e si torna insieme

Prima avvennero lo stupro e le violenze, poi l’ignobile processo e infine la denuncia a quante avevano sostenuto la donna sopravvissuta.

Lo stupro e le violenze:
È il 12 febbraio del 2012 quando Rosa si trova con una sua amica in una discoteca a Pizzoli (L’Aquila). Nella discoteca non ci sono tante persone se non quei militari che il terremoto ha portato là per l’operazione “strade sicure”. Verso le 4 del mattino Rosa verrà ritrovata in mezzo alla neve, con una temperatura sotto lo zero, mezza nuda, sanguinante e in stato di non coscienza. Altri cinque minuti e sarebbe morta. Quello che Rosa ricorderà sarà solo che si trovava al guardaroba a parlare con la sua amica. Si risveglierà poi in sala operatoria. Lo stupro è evidente e anche la brutalità con la quale è stato commesso. Il militare del 33° reggimento artiglieria Aqui de l’Aquila, Francesco Tuccia, difeso dagli avvocati Antonio Valentini e Alberico Villani, sarà l’unico indagato e condannato per i fatti.

Il processo:
Da quando la violenza sessuale è entrata nei codici penali, tra Sette e Ottocento, i processi per stupro sono stati processi alle donne che li denunciavano, di cui si cercava di dimostrare il consenso o la provocazione distruggendone la reputazione, le intenzioni, la vita, discutendo chi frequentavano, come si vestivano, a che ora uscivano e con quanta forza si erano opposte. I movimenti delle donne negli ultimi cinquant’anni hanno fatto di quello che succedeva nelle aule dei tribunali uno dei terreni-chiave nella campagna contro la violenza. Si richiedeva, e lo si continua a fare, da una parte che le donne che denunciano e scelgono di intraprendere la via del processo penale non debbano essere sottoposte a processi di vittimizzazione ulteriore, vale a dire di colpevolizzazione, ritenute parzialmente o interamente responsabili di ciò che è accaduto loro; dall’altra che si riconosca che la condotta assunta in aula dagli avvocati che difendono gli stupratori e dai giudici che sostengono simili impianti è di natura politica, e in quanto tale implica una responsabilità individuale. Un avvocato che sceglie di difendere uno stupratore e insinua, come avvenuto in questo processo e come diversi avvocati hanno fatto nel corso della storia dei processi per stupro, che la donna fosse consenziente e avesse provato piacere durante le violenze compie una scelta precisa, niente affatto neutra o tecnica, figlia della stessa cultura dello stupro che dovrebbero processare.

Al processo di Rosa, come tante altre volte è successo in passato, hanno partecipato molte donne e femministe da tutta Italia, per sostenerla e per vigilare sull’andamento del processo.

La denuncia:
Nel novembre 2015 l’avvocato Valentini è invitato ad un convegno, organizzato dall’associazione Ilaria Rambaldi Onlus di Lanciano, presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma, un luogo simbolico per la libertà delle donne.

Molte donne si mobilitano e alla fine la Casa delle donne di Roma segnala all’organizzazione del convegno che l’avvocato Valentini non può varcare quella soglia, perché indesiderato. Ma l’avvocato Valentini non ci sta e denuncia per diffamazione tre donne, colpevoli di avere diffuso una lettera di una aquilana in cui si cercava di spiegare alle donne romane chi fosse l’avvocato Valentini (ciriguardatutte.noblogs.org).

La posta in gioco:
A sembrarci grave non è la denuncia di per sé. A sembrarci grave è che un avvocato di uno stupratore che ha impostato il processo colpevolizzando la sopravvissuta, possa pensare che due anni dopo può impunemente varcare come ospite d’onore la soglia di una Casa delle donne; la cosa che ci sembra grave è che rifiutato, si senta nella posizione di forza e di diritto di intentare lui un processo contro tre donne; la cosa che ci sembra più grave è che uomini del genere invece di vergognarsi, nascondersi, defilarsi, continuino ad occupare la scena pubblica e a condizionare la vita delle donne.

Questa vicenda, lo abbiamo detto dall’inizio, ha un valore simbolico che non si può trascurare.

Vogliamo che diventi l’occasione per evidenziare cosa sono i processi per stupro, la responsabilità politica e individuale di chi partecipa al teatro della giustizia e chi colpisce le reti di solidarietà femminista.

Si va e si torna insieme abbiamo intitolato questo scritto.Alludendo al fatto che insieme siamo state al processo contro gli stupratori di Rosa e insieme ritorneremo a L’Aquila nel processo che coinvolgerà tre di noi per diffamazione. Il riferimento, però, è anche alla necessità di riprendere in mano, per le vecchie e nuove generazioni di donne, pratiche e strategie di autodifesa: in discoteca, nei centri sociali, per strada, ad una festa, si va e si torna insieme, ci si guarda le spalle e ci si protegge l’una con l’altra.

 Appuntamento per tutte il 22 gennaio 2018 ore 9 presso il Tribunale dell’Aquila.

Assemblea Romana Ci Riguarda Tutte

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Riaperto il confine del Monginevro in Alta Val di Susa

Riaperto il confine del Monginevro in Alta Val di Susa

Inizia presto la giornata dei no tav domenica 14 gennaio. E’ festa ma non per tutti, non per chi marcerà attraverso il confine e neanche per chi ogni giorno senza i documenti in regola prova a varcarlo. Domenica è una giornata di lotta, ma si sa in val susa anche la lotta può diventare un momento di festa. E’ in programma una marcia sulle nevi tra l’Italia e la Francia, da mesi pericoloso passaggio delle migrazioni interne europee, prima tappa “difficile” dopo le traversate del mediterraneo. Sicuramente il concentramento di partenza a Claviere, comune dell’alta val di Susa al confine con la Francia stona un po’ dagli abituali clichè dello sci di massa e dei grandi villaggi turistici.  Ci sono i fornelli in lotta della vicina val chisone che preparano i panini per il viaggio e ci sono i numerosi attivisti della valle di Susa, ci sono i giovani e gli anziani, le bandiere e i foulard, persone di ogni origine provenienza e colore della pelle. Tante, centinaia di persone non disposte a tollerare ciò che sta accadendo.

Da mesi lungo quella che viene chiamata la “rotta delle Alpi” ogni giorno decine di migranti rischiano la vita. Nella neve lungo sentieri difficili cercando di non cadere nella rete della polizia francese. Il gioco della morte si ripete per alcuni anche 7/8 volte. Arrivati a Briancon primo paese francese o anche semplicemente sorpresi lungo la strada vengono caricati su anonimi minibus e riscaricati alla stazione di Bardonecchia, di nuovo in Italia. Ogni sera il soccorso alpino, i comitati e gli attivisti soccorrono persone in difficoltà. Decine gli interventi gravi per ipotermie e i continui ricoveri. Se ad oggi non abbiamo un morto su quei sentieri ( e ci auguriamo di non ritrovarlo in primavera con il disgelo) è solo grazie all’attività strenua e incessante di chi ogni giorno si prodiga per non lasciare da solo nessuno lungo il cammino. La rete Brisier le frontieres sul lato italiano e Tous Migrantes su quello francese. Se invece ogni giorno si rischia l’ennesimo morto (ventimiglia folgorato dai cavi elettrici 14-01-2018 il sedicesimo da quando è stato chiuso il confine) è grazie alle polizia italiane e francesi che su ordine dei rispettivi governi hanno deciso di eliminare il diritto alla libera circolazione.

La giornata è così incominciata, al freddo, almeno 5 gradi sotto zero costanti che accompagneranno la camminata Claviere-Montegeneve andata e ritorno. Ad attendere al vicino confine immancabile lo schieramento misto di polizia italo-francese. Durante tutto il giorno presente arrivando anche alle scaramucce finali, permalosi per alcune palle di neve e infastiditi per la manifesta impotenza. E sì perchè domenica i documenti non servivano per arrivare in Francia e per alcune ore, grazie alla mobilitazione i gendarmi non hanno potuto controllare e impedire il transito a nessuno. Questo il grande obiettivo della giornata, segnalare il problema e porre immediatamente una soluzione di mobilitazione e lotta. Insieme non ci possono fermare.

Curiosi i ragionamenti colti durante la giornata, nonostante il freddo e le sinapsi in difficoltà. Ma come? un confine quello della valle di Susa definito strategico. I commissari straordinari di governo come Virano e Foietta che citano la discesa attraverso le Alpi di Annibale. Buchi di 56 km per far passare con più velocità i treni da Torino a Lione e poi si richiudono le frontiere. Evidentemente come nel progetto tav, i confini e gli spostamenti interessano alle banche e a chi governa. Chi nei territori vuole vivere in pace e serenità e chi li attraversa sono uno scomodo inconveniente da gestire  a suon di manganello.

La mobilitazione si è così chiusa con molti pensieri e buoni propositi condivisi con gli amici francesi. Come in mare sulle nostre montagne nessuno deve essere lasciato solo. Questo  l’impegno da portare avanti nonostante la fatica di questi mesi.  Con tutta la forza della lotta no tav raccoglieremo dunque questo impegno, riempiendo di contenuti questa mobilitazione. Anche sulla neve e oltre il confine A sarà dura!

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A proposito dell’iniziativa a Parma del 19 gennaio

A proposito dell’iniziativa a Parma del 19 gennaio 2018

Riceviamo e inoltriamo in calce a seguire la lettera delle compagne che hanno organizzato l’iniziativa del 19 gennaio prossimo a Parma e il comunicato di Parmantifascista in relazione allo stesso evento, in risposta al testo divulgato dalla rete #iostoconclaudia.

Riceviamo e inoltriamo il comunicato di Nicoletta Poidimani.

 

Parma, 13 gennaio 2018

Care compagne della Coordinamenta, Cara Nicoletta,

vi scriviamo in merito al testo “Ci vuole una comunità per stuprare una donna. Sull’assemblea in programma a Parma.” comparso sul web da ieri. Siamo molto arrabbiate delle inesattezze  riportate in quel testo e delle pesanti accuse che ci vengono rivolte e che riteniamo ingiuste. In particolare quando si scrive di “tentativo di ripulitura di soggetti-e che, non solo non hanno mai preso posizione chiara su tutta la vicenda, ma che nell’ombra hanno lavorato affinché una qualsiasi forma di solidarietà a Claudia non si venisse a creare” e di “una assemblea le cui organizzatrici-tori e sostenitori nulla hanno di differente con i processi borghesi con cui si riempiono la bocca, essendo essi stessi complici di aver perpetuato una cultura dello stupro fatta di processi ai comportamenti, isolamento, minacce e creazione di un clima insicuro e ostile verso quella che chiamano la “vittima infantilizzata”, una teoria usata ad hoc in questi anni per mettere lei sul banco degli imputati”.

Precisiamo che Parmantifascista 2.0 non ha nulla a che vedere con l’ex collettivo Rete AntiFascista (RAF). Parmantifascista 2.0 è una pagina on line di informazione cittadina, non è un collettivo o una rete. Come da loro stesse recentemente precisato, nessuna delle persone che si occupano della pagina faceva parte della RAF e le stesse persone hanno, con noi (e non solo), espresso una posizione netta contro stupro e stupratori. Alcune persone di Parmantifascista 2.0 sono parte attiva della nostra assemblea e per questo, non avendo altri mezzi FB autonomi, abbiamo deciso di chiedere loro di creare l’evento FB dell’iniziativa del 19 gennaio. Non l’avremmo fatto se avessimo avuto qualche dubbio sulla loro eventuale collusione con gli stupratori di via Testi Francesco Cavalca, Francesco Concari e Valerio Pucci o con altri pezzi di merda che continuano ad avere posizioni ambigue in città, come è nostra abituale prassi.

Precisiamo inoltre che il Collettivo Anarchico Antisessista (KAS) ha cessato ogni attività da più di un anno e l’attuale assemblea antisessista non è la sua prosecuzione. Solo alcune (poche) di noi facevano parte del KAS; queste persone si sono sempre espresse contro stupro/stupratori e hanno agito di conseguenza in vari modi. Ci chiediamo come le firmatarie del testo in oggetto possano conoscere il nostro agire quotidiano per affermare il contrario! Riteniamo grave fare supposizioni sulle nostre vite.

Cogliamo l’occasione anche per precisare che nel comunicato a firma KAS che alcune di noi contribuirono a scrivere nel 2015 ci si espresse in termini di “presunto stupro” per non sovradeterminare la volontà della donna che non si era ancora espressa e non certo per coprire gli stupratori (come anche riportato già nel testo del 2015). Avevamo appreso la notizia dai giornali che non riteniamo una fonte attendibile. Ovviamente oggi parlare di presunto stupro è inaccettabile, ma il contesto è importante. Soprattutto ribadiamo a Claudia che abbiamo più volte, dal 2015 cercato di incontrarla, per darle voce e che se non le siamo state vicine nel 2010 era solo perchè non sapevamo della sua storia di merda. Avremmo preferito essere noi al suo fianco per sostenerla, e non lasciarla nelle grinfie di un manipolo di carabinieri. Siamo sinceramente amareggiate per questo.

Le  persone denunciate per favoreggiamento non fanno parte della nostra assemblea né facevano parte del KAS né hanno a che fare con la pagina Parmantifascista 2.0.

Le gravi accuse che ci vengono rivolte e l’invito al boicottaggio della nostra iniziativa del 19 gennaio basato, come abbiamo cercato di spiegare, su inesattezze, crediamo siano ingiuste nei nostri confronti. Soprattutto riteniamo queste accuse dannose per la reale lotta antisessista e antipatriarcale che stiamo cercando di portare avanti con convinzione in città, proprio a partire dalla merda dello stupro di via Testi. Non vogliamo rinunciare alla nostra lotta! 

Temiamo che questa nostra lettera, se resa pubblica, possa innescare un’ennesima guerra di comunicati ed essere comunque strumentalizzata, se chi legge manca di onestà intellettuale  e/o non si pone nella condizione di ascolto e fiducia verso chi scrive. Come sapete, ai dibattiti e prese di posizione virtuali preferiamo la concretezza della lotta quotidiana e il confronto diretto, fuori dalla spettacolarizzazione mediatica e da logiche del “fare politica” delegittimando/diffamando chi non ha esattamente le proprie idee e prassi. Se volete, comunque pubblicate pure questa lettera in favore della chiarezza.

Ci vediamo il 19, un abbraccio,

ASSEMBLEA ANTISESSISTA

 

Da Parmantifascista 2.0

https://www.facebook.com/Parmantifascista2.0/

Visto che, dopo aver pubblicato su questa pagina l’iniziativa prevista per il 19 gennaio sulla violenza maschile sulle donne, è girato un appello al boicottaggio della stessa, rispondiamo qui di seguito a ciò che in quel testo viene erroneamente riportato.

Parmantifascista è una pagina di informazione cittadina, un collettore di iniziative e comunicati a livello locale. Non è un collettivo, non un gruppo o una rete. Parmantifascista non è (non è mai stata) la Rete Antifascista che, a dispetto del nome, era invece un collettivo (non una rete) che non esiste più da tempo. Nessuna delle persone che si occupano della pagina faceva parte del collettivo Raf, né nessuna ha mai lontanamente preso le parti di chi è coinvolto nel processo per lo stupro “di via Testi”.
Non essendo espressione di un collettivo, una rete o un gruppo politico, ma una semplice pagina collettrice, Parmantifascista non esce con comunicati o iniziative proprie, talvolta ospita eventi di realtà che non hanno una pagina Facebook, o talvolta serve da megafono per mobilitazioni di “movimento” (vedi la commemorazione annuale dell’assassinio di Mario Lupo o il corteo della Liberazione).
Rispetto al comunicato scritto nel 2014 a firma Parmantifascista, fu dettato dalla assoluta non conoscenza dell’accaduto e redatto da chi non sapeva nulla dello stupro utilizzando il nome parmantifascista come sigla “collettiva” (talvolta, in un ormai lontano passato, era infatti usata per mobilitazioni antifasciste che raggruppassero più gruppi); i gestori della pagina non hanno sottoscritto quel comunicato, e nelle occasioni pubbliche hanno sempre definito come stupro quegli accadimenti, ovviamente condannandoli.
L’assemblea antisessista è una formazione che è nata più di due anni fa, che non è erede di alcun collettivo o formazione precedente, e di cui alcune di noi fanno parte. A Parmantifascista è stato chiesto di pubblicizzare un evento sui cui contenuti concordavamo tutti e lo abbiamo fatto più che volentieri (come per altre iniziative, manifesti e volantini dell’assemblea).
Chiunque voglia conoscere il nostro punto di vista, può scrivere alla posta della pagina.

 

Da Nicoletta Poidimani

Nella politica delle donne, come nel cancro, c’è sempre il rischio di recidive. 

Non è, infatti, la prima volta che alcune compagne vengono attaccate e infamate perché non si attengono ai diktat di chi si arroga, al pari dello Stato, il monopolio di teorie e pratiche contro la violenza maschile sulle donne. 

Né è è la prima volta che si assiste all’uso politico di stupri o molestie, presi a pretesto per rese dei conti contro questo o quel gruppo di compagne. 

Contro la violenza maschile sulle donne ci sono diversi modi possibili di agire: c’è chi preferisce fare comunicati o cortei, chi stendere piani antiviolenza per il legislatore, chi fare autodifesa, chi andare al cuore delle contraddizioni per farle esplodere, chi vittimizzando e chi ponendosi in una prospettiva post-vittimistica. 

Ciascuna scelga la pratica (o le pratiche) in cui meglio si rispecchia e che più le corrisponde. Ma sarebbe ora, una volta per tutte, di abbandonare la strada delle modalità immiserenti, dell’infamia, della diffusione di notizie false ed infondate, dei veleni da tastiera, del buttar palate di merda gratuita su altre donne.

Tali modalità non fanno che rafforzare la violenza patriarcale, sia essa agita in sedi politiche o in studi medici, come è avvenuto a Parma – anche se sul secondo caso, quello del chirurgo Gianfranco De Lorenzis che ha violentato 20 pazienti, il silenzio delle donne è stato assordante più di quello mediatico…

Parteciperò all’incontro seminariale organizzato dalle compagne di Parma, perché sono convinta che la diffusione di una prospettiva post-vittimistica possa fornire strumenti utili per smantellare alla radice la riproduzione del potere e della violenza patriarcali e dar forza all’autodeterminazione delle donne.

Nicoletta Poidimani

 

Noi compagne della Coordinamenta femminista e lesbica parteciperemo all’iniziativa del 19 a Parma in cui intendiamo esplicitare il portato della nostra esperienza, le nostre riflessioni e le nostre considerazioni riguardo alla violenza maschile sulle donne che abbiamo maturato in anni di militanza femminista. Riteniamo che nessuna possa arrogarsi il diritto di avere il monopolio, l’esclusiva della lettura e delle lotte contro la violenza di genere o quello di concedere benestare sulla bontà e sulla liceità delle iniziative e men che meno quelle che sono invischiate nel pantano del collaborazionismo con lo Stato, che vanno a braccetto con le donne istituzionali, paraistituzionali e di area PD che hanno una responsabilità primaria sul perpetuarsi della società patriarcale che produce la violenza sulle donne. E men che meno che a Parma non si possano fare più iniziative su questo argomento o non si possa praticare più l’antifascismo.

Questo è il link del comunicato che abbiamo fatto a suo tempo sulle vicende di via Testi e che esprime in maniera molto chiara il nostro pensiero.

Responsabilità collettiva

Coordinamenta femminista e lesbica

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Acidità di Stomaco N°10

La rubrica settimanale di Noemi Fuscà ogni domenica!L’ironia è una grande arma che vi  aiuterà a far passare quell’acidità che prende allo stomaco quando vi sentite sommerse da notizie stupide, pericolose, irritanti, strumentali, false, tendenziose…

Canone Rai

Lorella Zanardo paladina del nuovo femminismo streaming è pro canone rai anzi meglio ci dice che è giusto che ci sono sei motivi per cui mantenere la Tv pubblica (perché lo é ancora?) ricorda quanto questo strumento abbia aiutato per l’alfabetizzazione e la diffusione della cultura. Classista pure nelle argomentazioni. La tv è solo cultura, mezzo per migliorarsi o addirittura superare il gender gap. Educatevi bene mi raccomando!

Scimmie fighe

H&M pubblica una foto con un bimbo nero che veste una felpa con scritto: The coolest monkey in the jungle”. Cattivo giusto check  sia per la felpa (gusto mio ovvio) che per la scelta pubblicitaria. Solita indignanzione di tutti. Ma la parità non era vestire tutti uguali?

Elezioni

Ho rimuginato parecchio, volevo scrivere qualcosa sull’elezioni nostrane ma non c’è necessità di essere satiriche ci pensano da soli. Tipo c’era un nano, una fascista e un leghista oppure c’era D’Alema, Bersani e… ahhahahhahahhahahahahah

Sindacato

Il sindacato nella sua funzione novecentesca ammirevole e combattiva non c’è più e fino a qui ok, ma a quanto pare il punto è che sono diventati luoghi del populismo ommmmiodddio tutta colpa delle destre scrive e noi che pensavamo che si fossero semplicemente venduti e che il neoliberismo avesse vinto.

Gomorra

Saviano e la retorica pure fatta male che se avessi mai pagato per uno spettacolo del genere vorrei un cesto di frutta marcia da lanciare come si faceva una volta. Dice che una cosa vera (ma insomma non ci voleva un genio) non è colpa delle serie tv. Insomma guardate Narcos “senza pensieri”. Cosa ci salverà? La scuola tadadadannn e il coraggio (banale). Perchè la scuola è uguale per tutti e il coraggio è tale solo se combatte il male che il sistema identifica come tale.

Occupazione

Il problema non è la mancanza di lavoro ma mancano le figure che si servono. Mmm interessante. Benvenuti nel Workfare. Che poi ricordo una volta una discussione sul fatto che a Cuba negli anni ’90 la scelta universitaria fosse mediata dallo Stato in base a ciò che serviva alla comunità e tutti a dire che era contro la libertà. Invece dire se lavori ti aiuto perché è solo colpa tua se non lavori perchè non sei flessibile alle richieste del mercato invece rende liberi e felici. E poi ma come adesso va bene migrare per lavoro? Così per dire.

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Tanto non potete fermare il vento!

Iniziato il processo per il 28/6/2015, ve la siete presa?

Si è aperto oggi il dibattito in tribunale per il processo ai 23 No Tav accusati di aver partecipato a vario titolo alle azioni di protesta del 28 giugno 2015, giorno in cui la marcia No Tav ruppe i divieti e fece cadere con orgoglio le reti e le barriere poste dalla Questura a protezione del cantiere. (arresti restrizioni e obblighi di firma ancora un attacco contro il movimento notav – La marcia notav rompe i divieti e fa cadere reti e barriere con l’orgoglio! )

Una rapida udienza quella di oggi, a causa dei pasticci del pubblico ministero Rinaudo che avrebbe voluto far parlare esponenti delle forze di polizia non in lista e quindi rifiutati dalle difese.

In un’aula gremita di digos e guardie del corpo, imputati no tav e alcuni sostenitori giunti dalla valle, si è assistito al solito show in salsa questurina, con l’unico teste (definitosi coordinatore sul campo) che tra valutazioni personali, fatti riportati e deduzioni arbitrarie ha delineato alla giudice il quadro “criminale” che portò all’arresto di diversi No Tav il 21 giugno 2016.

Di quella giornata di lotta, ricordiamo con piacere il presidio fisso messo dalla questura a protezione dell’accesso al cantiere venire giù con pochi tiri di fune e la reazione orgogliosa con cui tanti No Tav tra cui Andrea, Nicoletta, Luca, Giuliano, Eddi, Gianluca, Fulvio ecc hanno deciso si sottrarsi alle misura cautelari per mesi, in alcuni casi finendo anche in carcere.

Il Movimento si strinse subito attorno agli imputati, sostenendoli nella loro evasione organizzando presidi diurni e notturni, accompagnamenti ed iniziative di protesta. Da tutta Italia arrivò forte la solidarietà dei tanti che riconobbero l’orgoglio di un popolo che non accetta di inginocchiarsi ai propri carcerieri.

Oggi questa bellissima storia di coraggio e solidarietà No Tav c’è chi vorrebbe riscriverla nelle aule di tribunale. Sosteniamo gli imputati e le imputate!

Prossime udienze:

mercoledì 14 febbraio dalle 9 alle 13 aula 81

giovedì 15 febbraio dalle 11,30 in poi aula 45

giovedì 29 marzo dalle 9,30 aula 45.

Avanti No Tav!

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19 gennaio 2018 a Parma

19 gennaio a Parma/La violenza maschile sulle donne:un approccio post-vittimista

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La Parentesi di Elisabetta del 10/01/2018

“Il passo e il sogno”

La nostra società si sta esprimendo ed ha compiuto atti importanti nella realizzazione dello sfruttamento illimitato. Questa violenza strutturale si è incarnata nell’ideologia neoliberista che è una sorta di macchina infernale e che è stata veicolata attraverso la divinizzazione del potere dei mercati. Sotto gli occhi di tutti ci sono gli effetti di questa nuova organizzazione sociale a partire dalla miseria di una parte sempre più grande delle società economicamente più avanzate e lo straordinario aumento del divario fra i redditi. Quindi, un’affermazione scomposta della vita personale intesa come una sorta di darwinismo che instaura la lotta di tutti contro tutti, il cinismo come norma, la ricchezza come premio di questa selezione, la traduzione nella vita quotidiana con l’assuefazione alla precarietà, all’insicurezza e all’infelicità che permea l’esistenza. Con una precarizzazione così diffusa da ridurre il lavoratore/trice a mano d’opera docile sotto la permanente minaccia della disoccupazione. L’aspetto paradossale è che questo ordine economico e sociale si spaccia e si promuove sotto il segno della libertà e addirittura come società armoniosa.

E’ questo un momento storico che produce un inaudito cumulo di sofferenze. Tutto ciò a partire dal dominio assoluto della flessibilità con contratti a tempo determinato, con assunzioni ad interim, con una concorrenza spietata, non più quella tradizionale fra imprese, ma oggi all’interno della stessa impresa tra lavoratore e lavoratore con l’individualizzazione del rapporto salariale, con l’introduzione di colloqui preassunzione e successivamente di valutazione individuale. La valutazione permanente con una forte dipendenza gerarchica, con lo spacciare i lavoratori come categoria di operatori autonomi, con l’estensione a tutti del ”coinvolgimento” si traduce in un iperinvestimento sul lavoro e in una perenne condizione di insicurezza che tende ad abolire i riferimenti e le solidarietà collettive.

Questo, a livello più generale, si realizza con la privatizzazione a tutto campo dei servizi pubblici e sociali, con l’incoraggiamento sistematico del part-time, naturalmente con un salario anch’esso parziale, con i lavori a tempo determinato e porta ad un impoverimento dei lavoratori cassando più di un secolo di lotte che spingevano per una redistribuzione della ricchezza collettiva e per una maggiore uguaglianza.

Siamo nel regno degli eufemismi, del rovesciamento del significato delle parole, una cannibalizzazione dei diritti sociali che ha investito ambiti impensabili a partire dai sistemi scolastici piegati in funzione dei bisogni del mercato del lavoro, dalla sanità pubblica e dalle pensioni. Le pensioni, la liquidazione, l’assistenza sanitaria sono i temi umanamente più scottanti, ma al centro della macchina dell’ineguaglianza c’è l’istruzione. Nulla è più dovuto, casa, gas, acqua, luce, al cittadino/a non spetta più niente. Un terrorismo sociale forte e vincente annichilisce le persone, colpevolizzandole, avvilendole, frustrandole, trascinando perfino ogni comportamento dovuto al bisogno nella sfera delinquenziale. Questo è il pensiero unico cioè l’ideologia neoliberista.

Le società occidentali sono sempre più vicine alle colonie come dimostra l’arroganza della borghesia sovranazionale convinta di far parte di una categoria superiore più civilizzata, più progredita e il suo disprezzo per i colonizzati, per i poveri, per chi non ce l’ha fatta. In questo contesto tutto è lecito, inasprire le pene, aumentare i casi di carcerazione, ampliare la fascia dei reati penali, dilatare i tempi della flagranza di reato fino ad etichettare tutti come terroristi che è la premessa per garantire l’impunità a chi esegue le pene di morte extra legem e la tortura.

La “vera democrazia” si attuerà quando saremo tutti colpevoli. Continua a leggere

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Acidità di Stomaco N°9

La rubrica settimanale di Noemi Fuscà ogni domenica!L’ironia è una grande arma che vi  aiuterà a far passare quell’acidità che prende allo stomaco quando vi sentite sommerse da notizie stupide, pericolose, irritanti, strumentali, false, tendenziose…

Dimmi in che mese nasci e ti dirò come morirai

Ebbene la scienza può far meglio della chiromante, alcuni studi pare dimostrino la correlazione tra la data di nascita e possibili malattie. Pare che i fortunati siano quelli dei mesi autunnali, ma pure agli estivi dice culo, per noi dell’inverno-primavera è meglio sotterarci subito perché saremo colpiti da bipolarismo, depressione e attacchi di cuore. Fatevene una ragione è la Scienza che parla e quando parla lei, la Ragione si può pure fottere .

Iran

ECCOCI.

Imposimato

Quando muore un magistrato è sempre stato un brav’uomo, ha lottato per i diritti ecc. Ma non vi preoccupate in sua memoria ci scasseranno con qualche altra commissione inutile.

Ferie

Ci suggeriscono sul quotidiano come fare un mese di festa  chiedendo solo 10 giorni di ferie. Però poi appena scioperi o stai male, o ti serve il giorno ti rompono perché “Fai il furbo attaccando “finte” malattieindisposizioniocavolituoi al sabato”… Fate pace con il cervello, almeno non suggeriteci come scappare da lavoro per poi giudicarci tutti. Fatevi le ferie vostre, grazie, che noi ci facciamo le nostre!

Voce del verbo rottamare

Sono decenni oramai che ci sono gli incentivi per rottamare auto. Troppe auto vecchie ancora in circolazione dicono. È per l’ambiente dicono. E quindi in giro ci sono troppi “rottami”! Allarme sicurezza dicono! L’unica sicurezza è che della nostra mobilità non frega niente a nessuno.

Plastica

Tassa obbligatoria sui sacchetti dicono sempre per l’ambiente di cui sopra, come se invece i materiali biodegradabili fossero il bene assoluto come se poi le coltivazioni di mais ad esempio facessero bene al mondo. Siate bio che sarete buoni. Gli ecologisti: TUTTA COLPA NOSTRA! I consumatori: DOBBIAMO PAGARE DI PIÚ. Ma se capissimo che le categorie sono altre forse vedremmo il Nemico. È proprio un mondo di plastica. 😛

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Esserci/ W le streghe!!!!!

6 gennaio 2018

W le streghe! Vogliamo la luna!!!!

Esserci quando è il momento

/non quando hai un momento/

questo è il mio augurio.

Stefania Gerini

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Forbici per tutte!

https://anarcoqueer.files.wordpress.com/2016/02/forbici-per-tutte.pdf

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2 gennaio 1959/ Cuba libre!!!

Il 2 gennaio 1959 le rivoluzionarie e i rivoluzionari entrano a L’ Avana!

 Vilma Espin

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CAPODANNO AL NIDO DI VESPE!

Ciao a tutte e tutti,
anche quest’anno faremo Capodanno al Quadraro

Dalle ore 19 iniziamo con le previsioni astrali per l’anno che verrà con l’oroscopo di Astronza

dalle ore 21 Gran Cenone a sottoscrizione
Menù parziale: tartine in varie salse, polentata al sugo di spuntature e salsicce o funghi per vegetarian/vegani, contorni spaziali, lenticchie, cotechino…

…a seguire DjSet Improbabile a cura dei presenti e pilotato da Torino dall’assente Caciotta (fischi per lui)…bar attivo… capace che spunterà una chitarra sul finire…

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Per un 2018 di lotta e di libertà!

Buon 2018 di lotta e di libertà!!!!!

                                                     Insieme a tutt* quell* che si oppongono all’attacco terroristico del dominio, alla violenza delle Istituzioni, alla colonizzazione borghese patriarcale del quotidiano continueremo appassionatamente e testardamente, con le unghie e con i denti, a percorrere strade di liberazione tenendoci  per mano sotto il fuoco nemico… 

vogliamo la luna!!!!!! 

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7 gennaio 2018/ Briser les Frontières!

Da diversi mesi la Valle di Susa, come altre terre di confine, si trova ad assistere a continui tentativi di passaggio di persone migranti verso la Francia. Spesso alle spalle si lasciano un futuro negato, dal sistema in cui viviamo, accompagnato da distruzione, miseria, guerre e traversate in mare passate miracolosamente indenni. Ad aspettarli, oltre alla rigidità dell’inverno alpino, c’è una pesante e spietata militarizzazione.

La barriera fisica delle montagne alla testata della vallata è resa selettiva dai governi, per le persone ma non per le merci. Per l’inutile e sovrastimato passaggio di queste ultime ci opponiamo come Movimento No Tav alla realizzazione di un’opera da miliardi di euro. Per il passaggio delle persone ci battiamo per la libertà di circolazione. Il Movimento No Tav è Antifascista, in quanto la nostra è una lotta contro le decisioni dall’alto che condizionano la vita delle persone ed è Antirazzista perché queste ultime devono avere eguali diritti. Scegliere dove costruirsi un futuro non deve implicare per forza intraprendere sentieri pericolosi con il rischio di morire sui nostri colli. Riteniamo inaccettabile l’utilizzo della montagna come strumento per l’arricchirsi di pochi, scavando un buco verso la Francia dall’inutilità conclamata. Allo stesso tempo rifiutiamo l’utilizzo di queste stesse montagne nel distruggere la vita delle persone che vi transitano. Per questi motivi il Movimento No Tav aderisce alla marcia del 7 Gennaio 2018 da Claviere a Montegèvre organizzata dalla Rete di Solidarietà “Briser Le Frontières”: contro le frontiere, per muoversi liberamente.

http://www.notav.info/post/701-il-movimento-no-tav-aderisce-alla-marcia-briser-les-frontieres/

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