Contro la turistizzazione, per le vie del centro di Roma!

Notizia ANSA https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/cronaca/2024/10/23/stop-overtourism-a-roma-azione-sabotaggio-contro-bb_b3e5684c-db27-4df8-8579-c9c07f4dab3d.html

‘Stop overtourism’, a Roma azione di sabotaggio contro i b&b

Rimossi smart lock, al loro posto il cappello di Robin Hood

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Chi è Kamala Harris? Intervista a Silvia Baraldini.

Abbiamo intervistato Silvia Baraldini perchè volevamo parlare di Kamala Harris. Chi più di Silvia militante, femminista e a conoscenza delle modalità e dei percorsi politici della società americana poteva farlo? E’ un discorso che avevamo cominciato con lei quando Harris era stata nominata vice di Biden e che ora volevamo affrontare in maniera più organica su vari piani.

Da una parte il piano femminista perchè già da un po’ le testate emancipazioniste socialdemocratiche, il femminismo mainstream ma anche parte del femminismo che vorrebbe presentarsi, se non antagonista, almeno alternativo stanno inneggiando al fatto che Kamala potrebbe sfondare quel tetto di cristallo che non è riuscita a sfondare Hillary Clinton, dimenticando chiaramente il ruolo di quelle che noi chiamiamo <patriarche> e il fatto che genere, classe e “razza” sono indissolubilmente legati.

Poi il piano della guerra e infine quello economico dato che alcuni analisti presentano Kamala Harris come un ibrido con una impostazione Dem ma di fatto con un’impronta repubblicana.

Quindi la prima domanda che ci è venuto spontaneo fare a Silvia è stata: ma chi è Kamala Harris?

Buon ascolto! clicca qui

NOTE

1) Sull’esperienza di Kamala Harris come procuratore generale dello Stato della California: 

– il programma di reinserimento Back on truck: https://oag.ca.gov/news/press-releases/attorney-general-kamala-d-harris-releases-“back-track-–-los-angeles”-report. Per chi legge tra le righe: sfruttamento della manodopera carceraria all’interno di uno schema di partenariato pubblico-privato.

– contro la pena di morte, ma ha negato il riesame di alcuni casi e comunque sostiene l’abolizione della pena capitale per motivi poco rassicuranti. Si v. l’intervista: http://www.californiascapitol.com/2009/04/san-francisco-district-attorney-kamala-harris/, di cui si riporta uno stralcio: “CC: Back to the death penalty for a second. Flawed in what way? Kamala Harris: Many ways. In terms of the flawed system, in terms of what we need to do around an efficient use of limited resources in the criminal justice system. Not housing octogenarians on Death Row could put 1,000 more cops on the street“”

– Cum grano salis si può fare riferimento anche ai resoconti e alle critiche mosse da: Laura Bazelon, Law professor at Law School of University of San Francisco (https://www.nytimes.com/2019/01/17/opinion/kamala-harris-criminal-justice.html) e Tulsi Gabbard, congress woman per il partito democratico (https://www.youtube.com/watch?v=o1-CRrMDSLs)

2) Le nove “sorority” a cui si fa riferimento: https://www.yesprep.org/news/blog/featured/~board/blog/post/the-divine-nine-the-legacy-of-black-sororities-and-fraternities. Kamala Harris apparteneva alla Alpha Kappa Alpha della Howard University.

3) A proposito del ruolo di Melinda Gates e di Laurene Powell Jobs: https://www.nytimes.com/2024/09/24/us/politics/kamala-harris-laurene-powell-jobs.html

4) Il discorso di Kamala Harris (in qualità di vicepresidente di Biden) in Guatemala: https://www.ilpost.it/2021/06/08/kamala-harris-migranti-non-venite/

5) Harris viene considerata un riferimento per le istanze LGBTQ.  Se per un verso si è spesa per rimuovere il divieto di matrimoni diversi da quelli che legano un uomo e una donna (l’emendamento cosiddetto Prop 8, su cui v. https://library.law.howard.edu/civilrightshistory/lgbtq/prop8), per altro verso ha anche negato i diritti delle detenute transessuali (si v. la vicenda di Michelle-Lael Norsworthy: https://www.washingtonblade.com/2015/05/05/harris-renews-effort-to-block-gender-reassignment-for-trans-inmate/https://www.latimes.com/local/political/la-me-ff-prison-board-approves-parole-for-sexreassignment-inmate-20150521-story.html).

6) Il gruppo di pressione (lobby) israeliano a cui si fa riferimento è l’American Israel Public Affairs Committee (AIPAC):  https://www.aipac.org

7) Il progetto conservatore della Heritage Foundation a cui si allude alla fine dell’intervista: https://www.project2025.org

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 24 ottobre 2024

Gli argomenti:

✓ Un genere tutto per sé. Proiezione di “Orlando, la mia biografia politica” di Paul B. Preciado nello Spazio Autogestito di Via De Rubeis a Udine
✓ Da qualche parte sulla terra. Per non fermarsi alle cronache quotidiane di orrore e per non dimenticare, scritti dalla latitanza di Miguel Peralta – Oaxal Messico

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

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Appello per un’assemblea pubblica nazionale contro i nuovi OGM

Appello per un’assemblea pubblica nazionale contro i nuovi OGM(TEA) a Roma il 27 ottobre 2024 al Forte Penestino!

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Ieri a Napoli contro il G7 della Difesa!

Contro il G7 della Difesa manifestazione nella centrale piazza Carità, a Napoli.

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Domenica 20 ottobre ore 17 e 30/per la Palestina!

Riceviamo e diffondiamo

Lunedì alle prime ore dell’alba lo Stato Sionista ha bombardato dozzine di tende di palestinesi che cercavano rifugio dentro il cortile del ospedale Al Aqsa a Gaza, trasformandole in un rogo. Le immagini condivise dalle persone sopravvissute sono un incubo. Dopo 375 giorni di genocidio, Israele continua a intensificare la guerra coloniale, disposto deciso a regalare al mondo l’atroce spettacolo del tentato annientamento del popolo palestinese e di chiunque lo sostenga. Non vogliamo né possiamo stare a guardare, mentre persone innocenti vengono letteralmente bruciate vive. Come già è successo in altre città, anche a Roma abbiamo bisogno di tornare in strada.
Per gridare che stiamo con la Palestina, che odiamo il mondo coloniale che ha generato questi orrori e che vogliamo usare il nostro tempo per cambiarlo.

https://www.instagram.com/zaum.sapienza/p/DBRbReOI94H/

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DOSSIER SUL DDL 1660 – UNA LEGGE LIBERTICIDA

Pubblichiamo un importante e utile Dossier sul DDL 1660 a cura di C.O.R.E.
Comitato romano contro carcere e repressione aderente alla campagna liber3 di lottare.

DOSSIER SUL DDL 1660 – UNA LEGGE LIBERTICIDA
C.O.R.E.
Comitato romano contro carcere e repressione  aderente alla campagna liber3 di lottare

1 PREMESSA
Con l’approvazione del DDL 1660 la repressione preventiva realizza un importante passo in avanti. Il tentativo `e quello di bandire e di sterilizzare il conflitto e di creare un’ipoteca sulla stessa praticabilità delle lotte sociali.
Per l3 amant3 del diritto liberale il “conflitto” rappresenta il motore delle modifiche normative per adeguare le risposte e gli interventi sociali alle necessit`a e ai bisogni che attraverso le lotte si manifestano. Pensiamo ad esempio agli anni 70 in cui le lotte politiche e sociali portarono all’approvazione dello statuto dei lavoratori, dell’ordinamento penitenziario (così superando il regolamento di esecuzione del 1931 del Guardasigilli Rocco) alle leggi sull’aborto, sul divorzio, al servizio sanitario nazionale, alla scala mobile, ecc. La gabbia repressiva rappresentata dal DDL 1660 tende ad imbrigliare la società producendo un immodificabile, se non in termini peggiorativi, status quo.[…]

continua a leggere qui DOSSIER SUL DDL 1660 – UNA LEGGE LIBERTICIDA

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 17 ottobre 2024

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

-Pensieri sulla “società civile” nello Stato di Israele e sulla guerra ai e alle migranti a partire da alcune letture

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
https://radioondefurlane.eu/

Riascolta le trasmissioni passate:
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

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20 ottobre/Milano/ Disertiamo la guerra!

Disertiamo la guerra!

Riceviamo e diffondiamo:

Domenica 20 ottobre, ore 16.00

Cox18, Milano

Assemblea pubblica

Disertiamo la guerra”* Continua a leggere

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Questa città di chi pensi che sia? il 12 ottobre corteo a Milano!

Questa città di chi pensi che sia? Il 12 ottobre corteo a Milano

QUESTA CITTÀ DI CHI PENSI CHE SIA?

COSTRUIAMO L’OPPOSIZIONE SOCIALE!
12 OTTOBRE 2024
CORTEO
Partenza h. 17.30 da piazza Belloveso (Niguarda)

Milano si fregia di essere la città della moda, del Fuorisalone, di Expo, delle olimpiadi invernali: la città vetrina delle banche, delle finanziarie, della Pirelli. La città smart, talmente smart che gli affitti sono alle stelle e la popolazione povera viene espulsa ai margini. La città aperta e solidale, che infatti lascia le persone accampate nelle tende, come successo a Ci Siamo, e sgombera gli spazi sociali per tutelare gli interessi privati, come nel caso di CasaLoca.
Milano è da decenni nella morsa della speculazione edilizia e dell’affarismo, mentre le istituzioni infiocchettano la desertificazione sociale e la gentrificazione con qualche fronzolo arcobaleno: la sua storia viva, fatta di resistenza, arte, cultura operaia e immigrazione è oggi ridotta a “location”, mentre spopola la fuffa architettonica a uso di multinazionali e fondi di investimento come quello che possiede la Lambda SRL, presunta padrona di CasaLoca. E allora di chi è questa città, o meglio, di chi abbiamo lasciato che sia?

Noi pensiamo che Milano sia la città di chi ci lavora e studia, degli immigrati, di chi si arrangia, di chi ha stipendi da fame rispetto ad affitti abnormi. È la città di chi la abita e di chi la vive nei quartieri della periferia. Ma chi la vive è sotto attacco. Sono sotto attacco lavoratrici e lavoratori con uno stipendio da fame e famiglie con affitti alle stelle, come sono sotto attacco gli spazi sociali e chi pratica l’autogestione, il mutualismo e l’opposizione alle logiche del profitto. Lo sgombero di Casa Loca dello scorso agosto è stato solo l’atto più evidente di questo attacco, che viene soprattutto dal governo nazionale e dalle classi dominanti. La sua rioccupazione a fine settembre, da parte di Ci Siamo e di tutto il movimento milanese, sta a dimostrare che non ci stiamo a farci mettere all’angolo, non ci stiamo a subire: vogliamo anzi contrattaccare.

Milano deve essere la città di chi non si arrende, di chi resiste, di chi combatte per una vita degna. Non accetteremo più di essere escluse, sfrattati, represse. Non accetteremo più di vedere sgomberi come quello di CasaLoca, dove per 21 anni si è costruita una realtà di solidarietà, autogestione e internazionalismo. Non accetteremo famiglie per strada col lusso che scorre loro attorno. Il 12 ottobre continuiamo a riprenderci quello che è nostro, a cominciare dal quartiere Bicocca, simbolo evidente delle trasformazioni dall’alto che ha subito Milano.

In queste settimane abbiamo ricominciato a camminare insieme, costruendo assemblee che portassero gli spazi sociali a organizzarsi in vista di una campagna di lunga durata contro la repressione e il saccheggio capitalistico. Abbiamo riconquistato CasaLoca dando una risposta all’emergenza abitativa delle e dei migranti di Ci Siamo. Abbiamo condiviso una chiamata alla metropoli che dica:

– BASTA SGOMBERI E SFRATTI: non permetteremo più che si lascino persone in strada perché non possono più pagare affitti impossibili. Le case sfitte devono essere restituite a chi ne ha bisogno!

– NO AL DDL 1660 IN DIFESA DEGLI SPAZI SOCIALI: non è solo l’ennesima legge repressiva, è una dichiarazione di guerra contro i picchetti sindacali e le lotte studentesche ed ecologiste, contro chi si ribella all’orrore del carcere, contro chi ha la colpa di essere di un altro paese d’origine oppure di non avere una casa. Vogliono uno Stato di polizia, ma noi non ci faremo spaventare. Di fronte all’arroganza di chi usa la legge come manganello, occorre rispondere con la legittimità dei percorsi che abbiamo costruito in resistenza e autonomia.

– ACCESSIBILITÀ E LIBERA CIRCOLAZIONE: nessuna barriera, nessuna esclusione. Questa città deve essere accessibile a tutte e tutti, senza discriminazioni e senza ostacoli!

– DIRITTO ALLA SALUTE E ALLA VITA DEGNA: pretendiamo un sistema sanitario pubblico, accessibile, gratuito e di qualità per tutti. Basta tagli e privatizzazioni che mettono a rischio la vita delle persone! La salute non è un privilegio, è un diritto fondamentale!

– FUORI LE GUERRE dalla nostra città e dalle nostre università! Vogliamo una città che non sia complice delle politiche colonialiste e imperialiste che sfruttano e distruggono vite lontane per arricchire pochi spietati criminali.

Queste sono le rivendicazioni che porteremo in piazza il 12 ottobre, partendo dal primo quartiere nel quale si è resa visibile la nostra volontà di azione unitaria. Facciamo appello a chi abita i quartieri e a chi frequenta gli spazi sociali, a chi fa musica e cultura, a chi lotta, a chi non si rassegna allo stato di polizia e allo strapotere del capitale, a chi abita la metropoli e a chi la attraversa. In questo momento non esiste opposizione politica al disegno reazionario del governo di Meloni e Salvini e al saccheggio degli spazi pubblici: è allora necessario che esploda l’opposizione sociale, a cominciare da Milano.

COSTRUIAMO L’OPPOSIZIONE SOCIALE!
12 OTTOBRE 2024
CORTEO
Partenza h. 17.30 da piazza Belloveso (Niguarda)

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Antidoti

Antidoti

di Nicoletta Poidimani https://www.nicolettapoidimani.it/?p=2253

Una giornata surreale, quella odierna (7/10/2024 n.d.r.), con il mainstream marzialmente allineato coi sionisti, ben attento a censurare ogni voce palestinese che voglia spiegare la propria storia e le proprie ragioni. Ma che altro aspettarsi?

Mi viene in mente quell’Immagine coordinata per un impero, nella quale Mignemi dimostra con rigore la creazione-manipolazione del consenso attraverso il convergere di ogni parola e di ogni immagine nella propaganda della guerra imperialista italiana contro l’Etiopia, quasi 90 anni or sono.

Ogni veleno richiede un antidoto. Quello che propongo per oggi a chi non vuole farsi trascinare nella venefica palude sionista è la lettura di un breve quanto significativo racconto di Ghassan Kanafani – grande scrittore e profugo palestinese ammazzato a 36 anni dal Mossad. Si tratta di Ritorno a Haifa, sicuramente già noto a chi ha a cuore la Palestina e la sua storia di oppressione e di resistenza, ma fortemente consigliato a tutti/e coloro che, dopo un anno di genocidio, ancora si trincerano dietro i ‘Sì, ma….’.

Se poi la volontà di decolonizzarsi dal suprematista e guerrafondaio pensiero unico fosse davvero determinata, consiglio vivamente – come secondo antidoto – anche la lettura della documentata ricerca di Amin Maalouf Le crociate viste dagli arabi, testo quanto mai attuale e ‘didattico’…

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 10 ottobre 2024

Zardins Magnetics di giovedì 10 ottobre 2024

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

Gli argomenti:

-A un anno dall’inizio del genocidio del popolo palestinese a Gaza, l’assedio sionista continua ma la resistenza non cede

Ascolta la diretta:
FM 90.0 MHz
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Tecnologie e genocidio dei palestinesi

L’8 è il 9 ottobre a Roma è in corso il Cybertech Europe alla Nuvola di Fuksas all’Eur

E’ stata indetta ieri una manifestazione per contestare le relazioni tra industrie tecnologiche, guerra e Israele. Un corteo è partito alle 16.00 dalla stazione metro Laurentina per raggiungere la Nuvola all’Eur.

L’evento, vede Leonardo Spa come principale sponsor, sarà una vetrina per l’industria delle armi, del controllo e dello spionaggio, volto a rafforzare i legami tra aziende e organizzazioni del settore e la normalizzazione di queste tecnologie utilizzate per la repressione.
A CYBERTECH Europa 2024 intervengono, tra gli altri, ben tre rappresentanti di imprese israeliane: Netanel Amar (direttore operativo di Cynet Security), Yossi Vardi (presidente di Cybertech Conferences), Gil Shwed (direttore generale di Check Point Software Technologies), insieme a loro ci saranno Roberto Cingolani e Lorenzo Mariani (direttori generali di Leonardo), Mario Beccia (vicedirettore tecnologie informatiche NATO, Belgio).
Leonardo, azienda leader mondiale di armamenti, ricopre un ruolo di primo piano in CYBERTECH ed ha rapporti consolidati con l’industria delle armi israeliana; nel solo 2022 si è fusa con l’israeliana Rada Electronic, produttrice di radar utilizzati nel sistema “Iron Fist” sui corazzati da combattimento ora dispiegati a Gaza – oltre ad aver venduta elicotteri da combattimento alle forze armate di Tel Aviv.

immagini della manifestazione di ieri da zaum.sapienza- scuole in lotta

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Prossima udienza per Tiziano il 14 novembre!

Riceviamo e rimbalziamo!

Tiziano, uno dei 4 fermati nella giornata di sabato, è attualmente agli arresti domiciliari con tutte le restrizioni. Accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. La prossima udienza sarà il 14 novembre.
In tante e tanti stamattina a Piazzale Clodio abbiamo aspettato l’esito, nonostante tutto si respirava un’aria buona.
La solidarietà scalda i cuori e spezza le catene dell’isolamento che ci vorrebbero imporre.
Nessun3 da sol3! Palestina libera!

 

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Piccola rassegna stampa sulla manifestazione del 5 ottobre!

Aggiornamento 2

Comunicato collettivi studenteschi e universitari  Zaum Sapienza da Instagram

SULLA GIORNATA DEL 5 OTTOBRE:
Nella giornata di ieri, sfidando il divieto imposto dalla questura di Roma ed i molteplici tentativi da parte delle forze dell’ordine di impedire all3 compagn3, mobilitatesi in tutta Italia, di raggiungere il presidio di Piramide, più di 10.000 persone hanno partecipato al corteo nazionale contro il genocidio del popolo palestinese.
Come studentesse e studenti delle scuole e delle università di Roma abbiamo costruito, all’interno della piazza, uno spezzone sociale – partecipato anche dalle intifade studentesche delle altre città, le realtá di quartiere ed i centri sociali.

Riteniamo fittizia l’uscita mediatica delle ultime ventiquattro ore, rifiutiamo l’ennesima narrazione che tende a scindere manifestanti buoni e manifestanti cattivi, siamo stanch3 di vedere attribuite le responsabilità di dinamiche di piazza all3 infiltrat3. Ad un anno dall’inizio della nuova fase del genocidio sionista in Palestina, insieme alla recente espansione del conflitto anche in Libano, gli avvenimenti di sabato 5 ottobre sono espressione della rabbia dell3 giovani, esaust3 di chiudere gli occhi di fronte a chi ha veramente le mani sporche di sangue: dalle industrie belliche ai governi occidentali, tra cui quello italiano – che, oltre all’attivo sostegno di Israele, tenta di reprimere violentemente ogni forma di dissenso con un disegno di legge liberticida, il ddl 1660.

In qualità di studentesse e studenti che, nell’ultimo anno, hanno partecipato attivamente alle intifade studentesche e alle mobilitazioni cittadine del sabato, abbiamo ritenuto che fosse necessario partire in corteo, anche in risposta all’eccessiva militarizzazione e criminalizzazione del presidio.
Ieri, in piazza, non c’era nessun infiltratә, solo giovani pieni di rabbia.

Oltre allo smisurato dispiegamento di dispositivi di polizia e alle ripetute cariche, sono stati emessi 40 fogli di via e alcuni pullman provenienti da varie città sono stati bloccati; esprimiamo massima solidarietà nei confronti dell3 compagn3 fermat3 – e tuttora in stato di fermo.

Aggiornamento 1

Azione antifascista Trieste Salario da Instagram

In circa 10000 siamo scesɜ in piazza, all’ombra della Piramide Cestia, il 5/10, sfidando il divieto imposto direttamente dal ministro Piantedosi di attraversare le strade della nostra città al fianco della resistenza palestinese e libanese.
Nonostante l’improvvisa autorizzazione del presidio statico (ovviamente taciuta dalla narrazione filogovernativa dei mass media, per non far sfigurare il governo e la sua gestione del dissenso) moltissimɜ compagnɜ sono statɜ identificatɜ nei pressi della piazza o addirittura in autostrada verso Roma ed è stato impedito loro l’accesso in città tramite fogli di via e fermi. Le nuove generazioni di militanti mai prima d’ora forse avevano assistito ad un dispiegamento di forze di polizia simile in città, ciò nonostante il corteo si è mostrato compatto e determinato: ha resistito alle cariche, agli idranti e ai lanci di gas lacrimogeni, che non hanno interessato solo lo spezzone di testa, ma anche le migliaia di manifestanti che non hanno avuto alcun contatto con gli sbirri in antisommossa.
La nostra più totale solidarietà va al compagno Tiziano, al momento agli arresti domiciliari, al compagno Luca, vittima di una vile aggressione squadrista dei sionisti mentre tornava a casa dal corteo, e a tuttɜ
lɜ compagnɜ fermatɜ e denunciatɜ, CHI LOTTA NON SARÀ MAI SOLƏ!
Ripudiamo fermamente la narrazione dellɜ “infiltratɜ”, portata avanti da ogni parte della politica istituzionale, volta solo a criminalizzare ancor di più ogni forma di dissenso, creando la fantomatica divisione tra manifestanti “buoni” e “cattivi”.
GLI UNICI INFILTRATI SONO GLI SBIRRI NELLE PIAZZE, NEI LUOGHI DEL SAPERE E NEI POSTI DI LAVORO.

PALESTINA LIBERA FINO ALLA VITTORIA.
Azione Antifascista Trieste Salario

Oltre all’articolo molto ben fatto de ilrovescio.info che abbiamo appena postato, pubblichiamo una piccola rassegna stampa in divenire sulla manifestazione di ieri perchè riteniamo importante contrastare una narrazione distorta e tendenziosa che circola e che mira a dividere come al solito buoni e cattivi e a fare il gioco del nemico. Noi in piazza c’eravamo ed abbiamo visto una partecipazione altissima e variegata, una necessità non solo politica ma anche fisica e psicologica di ribellarsi al divieto, di dichiarare che non intendevamo e non intenderemo obbedire ma autodeterminarci scardinando la gabbia in cui ci avevano rinchius*, una gabbia che paradossalmente ribadiva in maniera esplicita la vita che vogliono costruire per noi.

Comunicato di UDAP e Giovani Palestina d’Italia: https://www.facebook.com/UDAP.Italia/?locale=it_IT

OLTRE LA REPRESSIONE:
PIÙ DI 15MILA IN PIAZZA PER LA PALESTINA
Comunicato sulla piazza
nazionale del 5 ottobre a Roma
Qualcuno aveva detto che l’Italia non era pronta a manifestare a un anno dal 7 ottobre. Invece, più di 15mila persone, da Roma e da tutta Italia, hanno paralizzato la capitale per la Palestina.
Mentre il 5 ottobre in tutto l’Occidente il movimento in solidarietà al popolo palestinese scendeva in piazza, l’Italia è stato l’unico paese a non permettere che ciò accadesse. Centinaia di manifestazioni si sono tenute a sostegno e in favore della libertà per i popoli colpiti dalla morsa violenta del sionismo. Da Londra, New York, Toronto, Parigi, Barcellona, Madrid, Berlino, Amsterdam, Bruxelles e tante altre.
L’Italia infatti è stato l’unico paese in Europa a vietare la manifestazione ad un anno dall’inizio del genocidio. Le istituzioni italiane hanno provato con ogni mezzo a impedire la riuscita di questa piazza. Fin dal divieto alla manifestazione è stato chiaro quale fosse l’intento del Governo, del quale la Questura di Roma si è fatta portavoce. L’intenzione era quella di spegnere una mobilitazione che si sta dimostrando capace di poter disturbare gli interessi delle classi dirigenti, pienamente allineate e complici del sionismo.
Nell’ultimo anno, infatti, ciò che, come realtà palestinesi, abbiamo portato avanti, insieme al movimento di solidarietà, non è mai stata solo una vaga richiesta di “stop al genocidio”.
Le nostre rivendicazioni puntano alla radice della questione: il problema non è riducibile a Netanyahu, è il sistema di occupazione coloniale ad essere sotto accusa, e per fermare questo sistema bisogna inceppare la macchina bellica, dalla progettazione delle armi alla loro commercializzazione.
È per questo che sabato siamo scesi in piazza per la Palestina e per il Libano, ma anche contro il DDL 1660, vile strumento repressivo che mira a criminalizzare il dissenso e la lotta, ben oltre la causa palestinese. Precisamente perchè questo orizzonte di lotta è stato accolto e alimentato da migliaia di compagnə in tutta Italia le istituzioni lo vogliono spezzare, con ogni tipo mezzo: il più grande rischio per il Governo è scontrarsi con un fronte unito, che mira a obiettivi chiari.
La questura di Roma ha provato con tutte le sue forze a imporre il divieto. Un dispiegamento di forze di polizia senza precedenti ha bloccato ai caselli autostradali, alle stazioni dei treni e dei pullman, migliaia di persone che arrivavano da fuori Roma. Decine di compagnə hanno ricevuto fogli di via, altrə sono statə trattenutə in stato di fermo fino a sera. La giornata è stata segnata da perquisizioni arbitrarie e minacce. Nonostante ciò, e nonostante il clima di terrore creato ad arte dai media, fin dal mattino era chiaro che la repressione preventiva non ci avrebbe contenutə. Eravamo troppə, troppo determinatə ad essere in quella piazza e l’avremmo raggiunta a costo di bloccare Roma. Sappiamo bene che comunque, senza questo “Stato d’assedio”, saremmo stati ancora di più.
Secondo alcuni la “concessione” di Piramide è stata un’apertura “democratica”. A questi rispondiamo che il presidio non ci è stato concesso per bontà, ma l’abbiamo ottenuto con una prova di forza e di fermezza. Migliaia di persone decise e compatte hanno conquistato una piazza che però è rimasta blindata da ogni lato per ore. Le forze dell’ordine erano già schierate, dotate dei cosiddetti ‘mezzi speciali’, pronte a reprimere con ogni mezzo la manifestazione.
Di fronte a questo scenario, tra chi si è trovato chiuso in una gabbia c’è chi ha reagito di conseguenza. Rifiutiamo categoricamente la lettura di chi imputa la violenza a “infiltrati”: la violenza è quella che rinchiude più quindicimila persone in uno spazio confinato, che applica arresti preventivi e che, infine, usa idranti e lacrimogeni sulla folla. Rigettiamo categoricamente ogni tentativo di dividere il movimento di solidarietà, così come il movimento palestinese, tra “buoni” e “cattivi”. La violenza è quella del sistema coloniale che tiene sotto scacco il mondo arabo, che ha ucciso più di 50.000 persone nell’ultimo anno.
Una violenza che distrugge, che annienta.
Il Governo Meloni, il suo alleato sionista e una stampa italiana sempre più appiattita sulla propaganda di guerra, sono gli unici colpevoli. Chiunque tenti di sviare il problema, e di distoglierci dalla realtà e dai nostri obiettivi, fa un servizio ai nostri nemici e mina l’unità del movimento, che solo mettendo insieme diverse idee e diverse pratiche potrà dare una risposta efficace contro la guerra e, soprattutto, contro la repressione che si approssima con il nuovo disegno di legge.
Allo stolto che indica il dito noi rispondiamo guardando la luna: il sistema di occupazione coloniale contro il quale ci stiamo battendo qui in Italia da ben prima del 7 ottobre 2023. La notte tra il 4 e il 5 ottobre è stata una notte infernale per il Libano e la Palestina: intensi bombardamenti hanno colpito Beirut, Baalbek e il sud del Libano, provocando morti, feriti e un alto numero di sfollati, il tutto avvenendo nel silenzio dei media e con la complicità dei nostri governi. Attualmente, in Libano si registrano circa 1,4 milioni di sfollati. Nel frattempo, il 3 ottobre, il campo profughi di Tulkarem in Palestina è stato oggetto di bombardamenti.
A Gaza invece inizia l’ennesima invasione via terra dal nord della Striscia, con ordini di evacuazione e bombardamenti sul campo profughi di Jabalia. Stiamo assistendo di nuovo alle immagini di persone in fuga senza una meta.
La giornata di sabato è stata una vittoria dalla quale dobbiamo imparare. Il Governo voleva creare un precedente di repressione politica, e noi abbiamo creato il nostro precedente di unità politica contro la guerra imperialista e contro il Governo: continueremo a lottare contro – e nonostante – ogni forma di repressione, fino alla cessazione della complicità italiana nel genocidio e fino alla liberazione dal sionismo.
Dalla parte della Resistenza, sempre.
Giovani Palestinesi d’Italia – GPI
Unione Democratica Arabo Palestinese – UDAP
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Comunicato di Infoaut e di seguito anche quello di un gruppo di studenti torinesi;  https://www.infoaut.org/conflitti-globali/roma-in-diecimila-rompono-gli-argini-per-la-palestina

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Comunicato di Potere al popolo https://poterealpopolo.org/ieri-noi-ceravamo-ecco-quello-che-abbiamo-visto/

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