Giovedì 11 e sabato 13 a Udine!

APPUNTAMENTI A UDINE /solidarietà, vicinanza e supporto!

GIOVEDì 11 NOVEMBRE h 8.30, IN VIA S.VALENTINO, DAVANTI ALL’INGRESSO DEGLI AMBULATORI DEL DISTRETTO SANITARIO;

SABATO 13 NOVEMBRE h 8.30, IN PIAZZA LIBERTÀ ANGOLO VIA CAVOUR, PRESSO L’ACCESSO ALLA SALA AJACE

Giovedì 11 novembre, dalle 8.30, saremo ancora una volta fuori dal Distretto sanitario di Udine per informare utenti, pazienti e passanti che in quella struttura i funzionari e le autorità promuovono i trattamenti e gli abusi che, nel carcere di questa città, negli ultimi anni hanno portato sofferenza, abbandono, disperazione… e, ultimamente, alla morte del detenuto Ziad Kritz, di soli 22 anni, avvenuta per azioni e scelte deliberate – che lo stesso garante Corleone ha definito pubblicamente «discutibili».

Saremo in strada, fuori dal Distretto sanitario, perché quella mattina due nostr* compagn*avranno l’udienza al processo intentato dallo Stato con l’accusa di istigazione a delinquere e diffamazione nei confronti di funzionari pubblici: ovvero i responsabili della gestione sanitaria (scellerata) del carcere di Udine. In altre parole, pare che la Digos e la procura di Udine vogliano farci pesare penalmente ogni nostra parola che, superando la sterile libertà di indignarsi, rivendichi la libertà di lottare. E così, tanto per fare degli esempi dei nostri capi di accusa, affermare che è giusto colpire con l’azione diretta chi (veramente) istiga al razzismo e alla guerra tra poveri, come la Lega, diventa istigazione a delinquere. Dire che la malasanità in carcere è tortura e dunque denunciare come torturatori i medici che se ne fregano dei/delle detenut*, diventa diffamazione.

La farsa giudiziaria nasconde impercettibilmente una violenza sottile ma precisa. Contrariamente a quanto ritengono alcuni, indossare un’uniforme o utilizzare un distintivo non sono atteggiamenti professionali, come se si trattasse di un indumento o un utensile di lavoro. Attraverso essi viene perseguito l’obbiettivo di esprimere la legittimità di una funzione. Quale? Individuare gesti di ostilità, resistenza, refrattarietà al patriarcato e al capitale, inserirli nella logica del diritto penale per screditarli, sminuirli, trasformarli in banali comportamenti personali diretti contro altre persone (i funzionari), per oscurare le reali condizioni sociali e per consolidare i rapporti di dominazione.

Sabato 13 novembre, dalle h 8.30, contesteremo garanti, direttori di carcere, funzionari dell’amministrazione penitenziaria, magistrati, preti, scienziati sociali, esponenti del terzo settore,… in convegno presso la sala Ajace di Palazzo D’Aronco, sede municipale cittadina. Saremo là, perché non diamo nessun credito alla capacità delle istituzioni di assumersi la responsabilità collettiva dei problemi causati da privilegi e differenze strutturali di questa società, problemi per i quali i reietti sono rinchiusi dietro le sbarre, così da fare sparire tali problemi dallo sguardo di chi invece, in virtù delle decisioni del sistema giudiziario, può vivere fuori dalle mura. Queste iniziative possono concorrere a produrre solo nuove figure di operatori penitenziari, del tutto ideologiche, mettendo al riparo i dipendenti pubblici dalle loro concrete responsabilità.

GLI APPUNTAMENTI A UDINE SONO DUNQUE:

GIOVEDì 11 NOVEMBRE h 8.30, IN VIA S.VALENTINO, DAVANTI ALL’INGRESSO DEGLI AMBULATORI DEL DISTRETTO SANITARIO

SABATO 13 NOVEMBRE h 8.30, IN PIAZZA LIBERTÀ ANGOLO VIA CAVOUR, PRESSO L’ACCESSO ALLA SALA AJACE

Assemblea permanente contro il carcere e la repressione FVG

Mail: liberetutti@autistiche.org

Recapito postale: c.p. 129 – 34121 TRIESTE

Ogni giovedì dalle 20 alle 21.30 in diretta sulle frequenze di Radio Onde Furlane con Zardins Magnetics – podcast riascoltabili su: zardinsmagneticsradio.noblogs.org
Questa voce è stata pubblicata in Carcere, Repressione e contrassegnata con , , , , , , . Contrassegna il permalink.