Contro il lasciapassare e per una cultura clandestina

Torino: Tre giorni al Prinz Eugen contro il lasciapassare e per una cultura clandestina

[…]Il TEATRO, essendo esperienza collettiva, non può che essere laboratorio permanente, che mette perennemente in discussione il suo rapporto, la sua relazione con l’altro, quindi ecco cosa ci spinge a convocare un primo incontro per ragionare sul :
“Teatro e cultura in tempi di Lasciapassare/Greenpass”[…] Che possono fare i teatranti? Possono accettare di fare spettacoli in luoghi e situazioni dove possono entrare solo le persone che mostrano un “lasciapassare”, il famigerato “green Pass”? Si può accettare di appendere sulle porte dei teatri questa frase? “Ricordiamo che per accedere ai luoghi della cultura è necessario esibire il Green Pass, in osservanza della normativa vigente in materia di contrasto al Covid-19”.
E’ tempo di un arte Clandestina, un teatro Clandestino. E’ tempo di creare luoghi di CULTURA CLANDESTINA . Luoghi, situazioni dove non entrino impunemente né gli artisti, né gli spettatori o meglio i testimoni.[…]

Riceviamo e diffondiamo:

https://ilrovescio.info/

SETTEMBRE 2021.
ANNO 1 DELLA PANDEMIA.

DIFESA A OLTRANZA del giardino (a rischio cantiere!!).

VENERDI’ 24 Ore 21.00 proiezione :” la donna elettrica”. Film in giardino

SABATO 25. Ore 20.30. Lunga notte di teatro e letture in giardino- a difesa di questa area inselvatichita, perché rimanga tale. Verde, non domata, casa per centinaia di uccelli, insetti, cani e gatti.

DOMENICA 26. Ore 17.00 Assemblea su TEATRO E CULTURA IN TEMPI DI LASCIAPASSARE.
Come costruire reti di cultura necessaria e clandestina.

“Non siamo più spettatori, osservatori, giudici di questi avvenimenti. Ora noi stessi siamo gli interpellati, i colpiti.”
Dietrich Bonhoeffer

Chi lo avrebbe mai detto di aprire una lettera con la citazione di un teologo protestante? Bonhoeffer non è solo un teologo, un pensatore, ma un intellettuale che capì che non fosse più sufficiente lamentarsi e difendersi contro il regime nazista, infatti si impegnò attivamente per cercare di attentare alla vita di Hitler.
Chiaro che i tempi son ben diversi e che non ci sia nessuno da far fuori, ma che la situazione sia drammatica è sotto gli occhi di tutti.
Che possono fare i teatranti? Possono accettare di fare spettacoli in luoghi e situazioni dove possono entrare solo le persone che mostrano un “lasciapassare”, il famigerato “green Pass”? Si può accettare di appendere sulle porte dei teatri questa frase? “Ricordiamo che per accedere ai luoghi della cultura è necessario esibire il Green Pass, in osservanza della normativa vigente in materia di contrasto al Covid-19”.
E’ tempo di un arte Clandestina, un teatro Clandestino. E’ tempo di creare luoghi di CULTURA CLANDESTINA . Luoghi, situazioni dove non entrino impunemente né gli artisti, né gli spettatori o meglio i testimoni.
Vi starete chiedendo e allora? Non ne abbiamo ancora abbastanza di “seghe mentali”?
Queste poche righe non vogliono essere “seghe mentali” e tanto meno l’ennesima lamentela per poi continuare a far finta di nulla e tornare a coltivare il proprio orticello Queste poche righe sono la convocazione per un primo incontro per aprire un dibattito su che fare, contro la situazione drammatica nell’epoca del “lasciapassare/greenpass”.
Un dibattito, ragionamenti, discussioni prive di ansia. Una situazione che possa portare alla creazione di un luogo dove l’ARTE si materializzi per necessità e non per estetismo.
Un luogo dove creare un’Arca “personale” dove possono salirci gli “artisti” che sentono l’incombere di una catastrofe. Catastrofe che è sotto gli occhi di molti, ma sottovalutata dalla maggioranza.
L’Arca non è una metafora, ma è una azione concreta, è giunto il momento (forse siamo in ritardo, ma è ancora possibile) di creare un Teatro Clandestino, Necessario, un teatro dove far vivere “un altro sguardo per dare senso a ciò che barbaramente muore ogni giorno omologandosi”.
Il TEATRO, essendo esperienza collettiva, non può che essere laboratorio permanente, che mette perennemente in discussione il suo rapporto, la sua relazione con l’altro, quindi ecco cosa ci spinge a convocare un primo incontro per ragionare sul :
“Teatro e cultura in tempi di Lasciapassare/Greenpass”
26 settembre 2021 ore 17

Prinz Eugen
Corso Principe Eugenio 26
Torino
tel. 338 3480422
346 6737160
vermiinermi@anche.no

Questa voce è stata pubblicata in Autorganizzazione e contrassegnata con , , , , , , . Contrassegna il permalink.