Saluti e baci-Rote Zora

Saluti e baci/ Rote Zora

La sperimentazione di massa che il sistema di potere sta attuando con la così detta “emergenza covid” sia per quanto riguarda il controllo sociale sia per quanto riguarda la manipolazione genetica è un progetto che il capitalismo porta avanti da diverso tempo. Ora, nella fase neoliberista, è riuscito a mettere in atto anche nel mondo occidentale quello che aveva operato e opera ancora nei territori colonizzati e lo ha potuto ottenere attraverso il meccanismo dell’asservimento volontario. Vi riportiamo alcuni stralci illuminanti  riguardanti comunicati e azioni che le Rote Zora avevano già scritto e messo in atto negli anni ’70 e ’80.

<Sull’ingegneria genetica>

«[…] Nel campo della ricerca sulla manipolazione genetica Schering è entrata in gioco accanto a Höchst, Bayer e BASF. L’idea di questi signori è di riportare sotto il loro controllo (fecondazione in vitro) l’ultimo bastione delle donne, la riproduzione di esseri umani, per affermare così il loro modello di essere umano, la razza bianca maschile dominante. […] Quel che nelle metropoli è appena agli inizi, nel Terzo Mondo da sempre è realtà quotidiana. L’enorme aumento del fatturato di Schering si basa sulle donne. Dietro a ciò si nasconde il fatto che dagli anni ’20 le donne del Terzo Mondo subiscono abusi per testare gli anticoncezionali e, contemporaneamente, mentre nel Terzo Mondo esiste un progetto internazionale per la sterilizzazione forzata delle donne, nelle metropoli la scelta di partorire viene ricompensata con denaro. Nel 1979 a Porto Rico risultava sterilizzato il 34% delle donne, e nel solo anno 1979 ciò è toccato a ben duecentomila donne. In Brasile nel 1971 sono state sterilizzate un milione di donne.

Schering e le altre società farmaceutiche proseguono la tradizione iniziata dai nazisti con gli esperimenti sulle donne chiuse nei campi di concentramento-sterminio. La differenza è soltanto che oggi sono organizzati su scala mondiale».

comunicato sull’attacco incendiario alla società Schering, Berlino, 7 marzo 1982

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Loro, i signori del programma genetico, si sono già presentati. Dicono che l’ambiente deve ritornare ad essere pulito, le malattie incurabili diventare curabili, la fame nel Terzo Mondo eliminata, che la razza bianca deve essere un pacchetto concentrato di preziosi cromosomi sociali. Così possono accedere al dominio completo sugli esseri umani e sulla natura e ad indicibili profitti.

Ci sono però degli esseri umani, innanzitutto delle donne, che di questo bel mondo nuovo non ne vogliono sapere nulla. Sanno che l’ambiente viene devastato dall’industria e dalla brama di profitto e che non saranno i batteri mangia-petrolio a salvarlo. Sanno di ammalarsi a causa dell’industria, della medicina e delle loro condizioni di vita e che non sarà nessun prodotto farmaceutico ad aiutarle. Sanno che la fame nel Terzo Mondo è il risultato del colossale sfruttamento da parte dei paesi imperialisti, che i nuovi prodotti manipolati geneticamente rendono questi paesi ancora più poveri e la loro fame ancora più grande. Le donne non vogliono farsi aspirare le ovaie, finire negli esprimenti dei padroni o dare senso alla vita senza contenuto della fecondazione in vitro. Sanno che il dominio sui geni non porta alla soluzione di tutti i problemi, è la sua eliminazione che conduce alla liberazione.

Il loro sapere va contro gli interessi economici dei potenti.

Per questo il 13 aprile 1985 abbiamo reso visita con dell’esplosivo al parco tecnologico di Heidelberg.[…] Questo è il nostro contributo al congresso “Donne contro la tecnologia della genetica e della riproduzione” che si terrà a Bonn. È la nostra espressione del rifiuto radicale delle donne nei confronti di questa tecnologia.[…] Saluti e baci – Rote Zora.

Comunicato sull’attacco esplosivo al Parco Tecnologico, 13 aprile 1985, Heidelberg

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[…] «STOP ALLA BIOTECNOLOGIA E ALLA TECNOLOGIA GENETICA! Entrambe sono tecnologie chiave nell’attuale processo di ristrutturazione imperialista. Il loro impiego nella produzione di generi alimentari (politiche della fame), nella ricerca bellica, in funzione di nuovi mezzi e procedimenti produttivi e del controllo sociale, serve solo a rafforzare il profitto e il dominio. Ai dominanti non interessa migliorare le condizioni di vita, ma sottomettere tutte le sfere della vita umana agli interessi del produttivismo, del controllo, dell’assolutezza del potere e dell’onnipotenza della tecnica. Lo stesso disastro di Chernobyl viene utilizzato dalla biotecnologia al fine di renderlo accettabile e redditizio alla pianificazione di una normalità catastrofica. Così si alimenta il bisogno quantitativo e qualitativo di questo sistema attraverso l’eliminazione genetica degli esseri umani, il peggioramento delle miserabili condizioni di lavoro e l’avvelenamento dell’ambiente.[…] La vicinanza alla politica di selezione-eliminazione nazista non è una forzatura: a Münster è personificata nella figura del dirigente nazista, igienista delle razze, von Verschuer, direttore dell’Istituto dal 1951. Da questa posizione ha realizzato un’ampia indagine su due milioni di persone, sui caratteri ereditari patologici, base per un lavoro iniziale sull’eutanasia nell’infanzia (1958) per la quale sono stati-e selezionati-e 16.000 bambini-e. I successori di Verschurer non hanno smesso di seguire la tradizione e l’ideologia fascista è stata ulteriormente sviluppata grazie al fantasma scientificamente consolidalo del “minacciato peggioramento del patrimonio genetico” (Tünte) [Direttore del consultorio di genetica umana di Münster] e alla “eugenetica della politica della salute”. Il baricentro della ricerca di base dell’istituto è rappresentato dal presupposto di creare un’ampia politica della selezione genetica, ne è un esempio la ricerca sulle malattie genetiche.[…] Si tratta di un’ulteriore forma di espropriazione del corpo della donna stessa: la riproduzione umana deve definitivamente compiersi sotto l’intervento e il controllo del tecnico medico, così che le donne producano per l’uomo/ lo Stato/ il capitale bambini-e sani-e e capaci.[…] Noi lottiamo contro questa tecnologia, non come viene spesso detto per le sue conseguenze incalcolabili e imprevedibili, ma perché rinforza la normalità. Questa tecnologia, con un calcolo accurato, pianifica l’annientamento, l’oppressione e la sottomissione delle persone in modo tutt’altro che imprevedibile. Non ci minaccia una catastrofe, bensì ciò che accade nel quotidiano! Lotta alla condizione di normalità imperialista-patriarcale!

Primo comunicato di rivendicazione della distruzione con il fuoco dell’archivio dell’Istituto di Genetica Umana di Münster, 5 agosto 1986

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«L’ingegneria genetica è in se stessa una tecnologia di dominio. Ogni suo aspetto porta in sé dominazione e oppressione ed è per questo che essenzialmente viene sviluppata. Pensiamo che l’ingegneria genetica debba essere combattuta nel suo insieme.

Espressione del nostro rifiuto radicale è l’attacco con l’esplosivo del 17.10 [1986] contro il Centro d’Ingegneria Genetica di Berlino.

 

[…] VIVA LA LOTTA INTERNAZIONALE RIVOLUZIONARIA DELLE DONNE!

Il movimento delle donne, attraverso azioni e informazioni, ha chiarito che la biotecnologia è un puro strumento di dominio. La biotecnologia è:

– un attacco sessista aggravato sulle donne (politica demografica)

– un attacco razzista per lo sfruttamento economico imperialista

– un bio-sterminio organizzato degli esseri umani, degli animali e delle piante per il profitto (rivoluzione verde)

– grandi profitti per il capitale soprattutto in ambito farmaceutico e dell’industria alimentare.

È logico che le multinazionali chimiche e del petrolio (Höchst, BASF, BAYER, Schering, Sandoz, Ciba Geigy) si impegnino nella ricerca e nello sviluppo dell’ingegneria biogenetica, perché queste tecnologie, insieme alla microelettronica, sono i progetti del futuro più redditizi per il capitale internazionale.[…] L’instaurazione di norme di sicurezza statali o di una commissione di inchiesta sull’ingegneria genetica hanno solamente lo scopo di legittimare queste tecnologie e creare consenso nella società. […] Un’espressione del cinismo e del disprezzo del lavoro dei ricercatori verso l’umanità e la natura, è esplicitata nell’esempio più recente proveniente dall’Argentina, dove un virus geneticamente modificato negli USA è stato sperimentato sui bovini; in questo esperimento sono state volutamente incluse delle persone. Contro il “futuro” che gli imperialisti perseguono con questa tecnologia, le donne organizzano una resistenza radicali su tutti i piani:

– informazione pubblica, critica della ricerca di base condotta dagli istituti e dalle persone che prendono parte al lavoro funzionale alla biotecnologia;

– sabotaggio e impedimento di queste tecnologie, che si completano e arricchiscono reciprocamente, come parte necessaria e preziosa della nostra politica.[…]

Per questo il 27 febbraio 1988 abbiamo messo una bomba prima dell’imminente inaugurazione del Bio-Centro! [di Brauschweig]

 

[…] Le istituzioni statali e internazionali (dall’OMS al Population Council) impongono nei tre continenti programmi pilotati di controllo delle nascite e sterilizzazioni coatte. Inoltre vengono iniettati ormoni e mezzi immunologici, la cosiddetta “vaccinazione” anti-gravidanza. Nel lungo termine questa vaccinazione fa perdere alle donne la possibilità di poter scegliere di avere figli-e e ha conseguenze nocive sulla salute».

da Rote Zora, Militanza come danza sul ghiaccio. Fra piroette, giravolte, cadute, doppi salti e il tentativo di mettere i piedi per terra, 1993

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Tutti i brani sono tratti da Rote Zora, Guerriglia urbana femminista (Repubblica Federale Tedesca, 1975-1995), Autoproduzione Femminista, s. l., 2018

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