2020?

Vi proponiamo la rilettura di alcuni stralci di uno scritto del novembre 2019, appena prima che si scatenasse la così detta pandemia e la ristrutturazione sociale in atto, perché è necessario assolutamente riprendere l’iniziativa politica.

[…] Il neoliberismo in questi anni ha lavorato con pervicacia, sistematicità, coerenza e chiarezza ideologica su fini, obiettivi e strumenti. L’iper borghesia ha vinto. Le borghesie nazionali sono alla frutta, oscillano tra sacche di resistenza e asservimento al vincitore consce di aver perso definitivamente il loro ruolo.[…] Ma il neoliberismo è anche molto esplicito, ci ha detto tutto e ci dice tutto e soltanto chi non ha voluto sentire e non vuol sentire, può far finta di non capire quello che sta succedendo.[…] Quindi il capitalismo, poste le basi di questa grande trasformazione del sociale in senso completamente disumano, si è attrezzato e organizzato per contrastare le reazioni di una massa che non ha più niente da perdere e che si muove su un territorio dove le armi e i sistemi di controllo tradizionali potrebbero risultare poco efficaci. […] Sempre più il fronte esterno e il fronte interno vengono affrontati e gestiti nello stesso modo, le aree e i territori occidentali vengono trattati come colonie interne.  Collaborazionismo e delazione, il vicino che spia il vicino. L’intento del capitale è di costituire un tessuto di connivenze in un territorio che sente come estraneo e pericoloso e così dovrebbe essere.

E così si deve manipolare il sociale per poterlo controllare.

Il 2020 sarà un anno di snodo. Non lo diciamo noi, lo ha detto esplicitamente il rapporto Nato, manuale organizzativo dell’iper borghesia che non è stata dal 2003 ad oggi con le mani in mano ma ha compiuto dei passi, uno dopo l’altro, che ci hanno condotto fino a qui:

-monitorare ogni angolo dei territori cittadini con migliaia di telecamere in modo che ogni gesto possa venire filmato, riprodotto, rivisto e analizzato all’infinito ,controllare,  e archiviare tutte le telefonate per usarle poi quando verrà ritenuto opportuno, le intercettazioni ambientali sono modalità corrente, lo studio dei nostri movimenti e comportamenti altrettanto. Ma quanta sinistra di classe si è fatta carico di oscurare le telecamere, di inorridire di fronte alle intercettazioni e all’uso che ne viene fatto?

-dividere la città in ghetti da cui si esce e si entra con difficoltà, a orari stabiliti, a piedi, allontanare il più possibile i cittadini dai luoghi del potere. Ma quanta sinistra di classe si è fatta carico di opporsi alle ZTL, ai parcheggi a pagamento, ai divieti di bere, circolare, sostare?

-riempire le città di camionette con relativi soldati (e soldate) armati fino ai denti in mezzo alla gente che passeggia e fa shopping perché si deve abituare alla presenza dei militari che la controllano continuamente, anzi deve essere attiva e partecipe, magari fare le foto ai militari con i bambini in braccio. Ma quanta sinistra di classe si è assunta il compito di fare della propaganda contro i militari nelle strade? Di volantinare tra la gente e di chiedere come si possa tollerare di passeggiare tra i mitra?

-digitalizzare i documenti, carte di identità, patenti, cartellini lavorativi…in modo che siano verificabili in ogni dove e predisposti per incasellare dati di ogni tipo per cui sfuggire ai controlli sarà sempre più difficile. Impronte digitali, scannerizzazione dei volti, monitoraggio della folla, agli stadi, alle manifestazioni, controllo dei dati biometrici anche al lavoro…ma quanta sinistra di classe ha fatto propaganda contro il rilascio delle impronte digitali per i documenti? O contro i cartellini sul posto di lavoro? O contro il prelievo coatto del DNA?

-imposte pesantissime, gabelle asfissianti, sanzioni amministrative, multe, persecuzione tributaria che condizionano pesantemente la vita di tutti e di tutte che fagocitano i cervelli continuamente stressati da preoccupazioni, pagamenti e debiti…Ma quanta sinistra di classe ha capito che le tassazioni, le gabelle e le imposte sono uno strumento del potere e non hanno niente a che fare con lo stato sociale? O la sinistra di classe ha perso totalmente la cognizione di quello che è lo Stato?

Ci siamo chiesti e chieste perché la stessa idea di sinistra sia sparita dall’immaginario collettivo?

La sinistra antagonista, a parte alcune e alcuni che hanno pagato e stanno pagando un prezzo molto alto e che continuano a lottare, non si è assolutamente resa conto di quali siano i nodi principali da affrontare per tentare di scardinare questa situazione. […] Il problema non è prendere lucciole per lanterne perché questo può succedere, tutte e tutti possiamo sbagliare, ma l’autocritica va fatta, va rivisitato tutto quello che è successo in questi anni perché altrimenti è lecito pensare che non si sia trattato di errori.

Sarebbe il caso che affrontassimo tutto questo a brutto muso perché il dramma vero e proprio deve ancora cominciare.

Qui potete leggere tutto l’articolo https://coordinamenta.noblogs.org/post/2019/11/06/la-parentesi-di-elisabetta-del-6-11-2019/

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