POESIA DEL BLACK POWER #2

Barbara Gibson

VEGLIA DI PREGHIERA AL COMITATO SCOLASTICO PER DOMANDARE L’INTEGRAZIONE

I

Sulla nostra veglia di preghiera piovve

ma non sfu rimandata. Le Sorelle e i Padri

coprirorono le nere vesti con grandi quadrati di plastica

Giulia scosse i capelli bagnati tutta contenta

e Peggy scalpitò dentro i suoi stivali.

I ragazzini di San Bonifacio cantarono

battendo il piede e schioccando le dita.

Padre Neuberger lesse il 13° Corinzi

per la ripresa della TV, ma non era caritas

che io sentivo sotto la pioggia, bensì eros, eros.

II

Alla veglia di preghiera i preti insistevano

affinchè ci mettissimo in cerchio e pregassimo. La gente

chiedeva tante cose: soprattutto coraggio

ma non fecero circolo attorno a me

prima che i poliziotti ci facessero muovere.

Io avrei chiesto al Creatore Spirito

di aiutarci a non odiare noi stessi.

III

Non avendo ottenuto molto successo

la sua richiesta di preghiera

presso gli atei e presso gli ebrei

in quella veglia religiosa, il Padre

di San Bonifacio chiese a tutti

noi che stavamo in cerchio

di spiegargli perchè fossimo lì.

“Per bagnarmi una volta sotto la pioggia”

pensai tutta contenta. Peggy disse

“Per cantare”.

 

Naomi Bong Madgett

NOTTURNO

Vedi come la notte bruna si adagia sul mio viso

come profonde correnti della mia anima

scorrono forti imperturbabili

Ritmi di giungle non ricordate

pulsano nelle ombre non addomesticate del canto

e il mio grido è il segreto accento di uccelli di mezzanotte

Sopra le valli sabbiose del mio lamento

le mie mani di bronzo hanno costruito

piramidi di fresca gioia

Vedi con quanta tenerezza iddio

allarga sulla terra la sua coltre di tenebre.

Credi che non sono bella? Tu menti.

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