Liberiamoci della Bestia/Il nuovo libro di Daniela Pellegrini

Liberiamoci della Bestia/Il nuovo libro di Daniela Pellegrini

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liberiamoci della bestia

di Luisa Vicinelli

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L’ho riletto nella versione cartacea, finalmente disponibile per tutte, a richiesta e in qualche libreria. Liberiamoci della bestia di Daniela Pellegrini è un libro nello stesso tempo sferzante e avvolgente. Personalmente ha squarciato gli ultimi veli che ancora mi permettevano di guardare alla nostra cultura con un seppur labile sguardo giustificatorio. Poco importa se i suoi fautori sono stati affascinati dalla ferocia della belva oppure se nel susseguirsi demenziale di interessi economici e carenze affettive che è la storia sia nato questo patriarcato ( e se non è del cazzo, che patriarcato è?) o ancora se l’invidia generativa e la paura della vita che poi muore abbiano innescato una reazione demenziale come quella di uccidere gli altri a più non posso per sentirsi più sicuri: parafrasando una canzone il fatto è “che ci costringono a vivere una vita da sceme”, con i loro modelli, le loro leggi, le loro stragi. Daniela mi ha dato la sensazione fisica di essere immersa in un delirio, di essere circondata da un’accozzaglia di pazzi che comandano e non sanno cosa sia la responsabilità, che parlano e distruggono qualsiasi discorso, che amano e uccidono, che chiamano a raccolta eserciti e che costruiscono recinti invalicabili intorno a categorie di persone. Non credo e non ho voglia di vedere se gli uomini maschi possono cambiare: nel rispetto di ogni differenza (plurale e non contrappositiva come dice il libro) facciano quello che vogliono o che possono. Ma la chiamata alle donne, ai loro saperi, il ripartire dalla materia del mondo fra noi mi entusiasma. Un SI deciso al separatismo, alle pratiche e al confronto fra noi, agli incontri sul web, ma soprattutto in presenza. Non sono ancora sicura che il luogo terzo di cui parla Daniela, dove il due contrappositivo viene sostituito dai molti, dai diversi, da tutti e da ciascuno sia già (o mai lo sarà?) possibile con l’omicida/riproduttore seriale che è modello, occulto o meno, per ogni uomo. Non credo però che sia importante, per ora: per parlarne e sperimentare bastano le innumerevoli differenze che ci contraddistinguono e che non aspettano altro che la consapevolezza di sé per manifestarsi.

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