INCONTRO NAZIONALE SEPARATO
“I RUOLI, LE DONNE, LA LOTTA ARMATA/ QUESTIONI DI GENERE NELLA
SINISTRA DI CLASSE”
SABATO 14 DICEMBRE A ROMA
La scelta di questo tema non è nata da un interesse occasionale, ma è
il frutto di una serie di passaggi attraverso i quali abbiamo indagato i
ruoli sessuati e la loro funzionalità in questo sistema sociale.
Il patriarcato trova nella struttura capitalista una sua connotazione
specifica e una sua precisa motivazione d’essere.
Partendo dalla nostra esperienza personale e politica e dall’analisi
della struttura sociale, ci siamo rese conto, già nella stesura
dell’opuscolo informativo sulla violenza maschile sulle donne, che i
ruoli sessuati sono fondanti nella manifestazione e messa in atto di
forme violente esplicite e non esplicite, di dominio e sopraffazione di
un genere sull’altro e anche nella perpetuazione del concetto stesso di
genere.
E tutto questo è stato tanto più vero quando nell’analizzare
l’interconnessione tra sociale e privato abbiamo riconosciuto che
l’impostazione gerarchica, autoritaria ,meritocratica, classista del
sociale, la ruolizzazione e la gerarchia tra gli esseri umani e tra
mondo occidentale e paesi del terzo mondo, ribadiscono e confermano i
ruoli sessuati nel privato in un rafforzarsi e definirsi vicendevole con
la costruzione di precisi paradigmi adatti allo scopo. Per questo
“Nasciamo nud@, tutto il resto è travestitismo” dell’iniziativa di
carnevale. Per questo “L’amore romantico uccide!” sul paradigma
dell’amore romantico per il 14 febbraio. Per questo l’8 marzo sulla
necessità di rigettare i codici linguistici del potere e di costruire
un nostro linguaggio e una nostra prassi.
Ma da qui anche la consapevolezza della necessità del recupero della
Storia e della Memoria della trasgressione femminista, di quei tentativi
di fuga e di sottrazione mai domati e mai sopiti che l’ideologia
dominante tenta di addomesticare con la mistificazione, la
falsificazione, la rimozione della nostra storia e della nostra memoria.
E proprio in occasione di uno di questi momenti di storia e di memoria
falsificata, addomestica, masticata e rigettata in forma di ricordo
oleografico ed innocuo che abbiamo sentito forte la necessità di questo
Incontro.
Quando, per il 25 aprile, abbiamo sentito dire “perché le donne che
hanno avuto durante la Resistenza ruoli di comando, non sono riuscite a
farsi valere una volta finita?” “perché le donne hanno dimenticato
quello che avevano ottenuto?” non ci siamo fatte irretire in una
retorica colpevolizzante, consapevoli che il sociale e la cultura sono
il risultato del modello socio-economico e non viceversa e che non
bastano gli atti di buona volontà a cambiare lo stato delle cose, ma ci
siamo chieste come si modificano i ruoli sessuati nelle situazioni
emergenziali e come questo può esserci utile nel nostro percorso di
liberazione.
Avremmo potuto indagare il tempo emergenziale della Resistenza, ma
abbiamo scelto un ambito emergenziale che ci è stato prossimo nel tempo
e nello spazio, le cui protagoniste hanno vissuto anni come i nostri o
molto vicini. Abbiamo scelto di non relegare ancora una volta
un’indagine che dovrebbe essere per noi strumento di presa di coscienza
e di consapevolezza a una dimensione storico-impersonale e di
confrontarci e discuterne insieme a compagne che hanno fatto la lotta
armata e/ o percorso quelle esperienze.
Ma l’Incontro non vuole essere sulla lotta armata, e nemmeno sulle donne
della lotta armata.
Vorremmo indagare in un’ottica femminista il tema della modificazione
e/o superamento e/o riproposizione dei ruoli sessuati all’interno di un
ambito come quello della lotta armata che costituisce un momento di
rottura rispetto a situazioni così dette di “normalità” in cui i ruoli
sessuati si esprimono.
Nelle situazioni di “eccezionalità” le donne assumono ruoli e
responsabilità a tutto campo.
Vorremmo affrontare il tema di come questi ruoli si scompongono e si
ricompongono e in particolare quelli sessuati in una situazione che ha
visto le donne protagoniste in una maniera forte, importante e
determinante.
E di come queste modificazioni sono state lette dalla società e
percepite dalle protagoniste stesse, anche in relazione alle
modificazioni e rotture con l’esistente portate avanti in quegli stessi
anni dal movimento femminista.
-In un contesto come quello della lotta armata e della clandestinità i
ruoli sessuati si modificano? e come?_
-Quali sono i meccanismi che, in queste situazioni, possono permettere
alle donne di svincolarsi dalle determinazioni di genere? _
-Che cosa succede nei rapporti politici e militanti e in quelli
interpersonali dato il loro labilissimo confine in clandestinità?_
-La militanza ha permesso alle donne una presa di coscienza di genere?
Questo ha permesso loro di rapportarsi in maniera diversa rispetto agli
stereotipi sessisti una volta ripiombate nella così detta normalità?_
-Nelle situazioni detentive, lo Stato nelle sue articolazioni
coercitive ha tentato di riproporre i ruoli sessuati?_
-In che modo i media hanno letto i ruoli delle donne nella lotta
armata?_
-Le donne che hanno attraversato queste esperienze che prospettiva
“altra” possono darci sullo scardinamento dei ruoli sessuati?_
-L’esperienza delle donne in armi ha inciso nell’immaginario femminile
e femminista durante e dopo gli anni della lotta armata? Come?_
Queste e tante altre domande sono venute fuori prepotentemente quando
come Coordinamenta abbiamo cominciato ad analizzare nell’Incontro
Separato del dicembre 2012 la nostra storia e la nostra memoria_
Nel nostro analizzare la violenza che la società patriarcale e
capitalista esercita su di noi abbiamo individuato nella definizione dei
ruoli ,nella gerarchizzazione e nel possesso alcuni aspetti fondanti di
questo modello sociale.
Abbiamo tentato di capire nel nostro percorso politico i meccanismi
attraverso cui i ruoli sessuati si perpetuano, di smascherare le
modalità con cui si presentano, di innescare vie di fuga, consapevoli
che questi stessi ruoli sono parte del più vasto meccanismo di
controllo e soggezione messo in atto da questo modello socio-economico e
che oppressione di genere e di classe si intrecciano inscindibilmente.
Come bilancio, in questo momento, del nostro lavoro possiamo dire che
abbiamo provato a dargli due connotati fondamentali, quello di lavoro
collettivo a cui hanno contribuito in vario modo tante femministe e
quello di lavoro cumulativo che ha raccolto temi ,problemi, lotte
maturate nella pratica femminista.
Perciò questo incontro vorrebbe essere, allo stesso tempo, momento di
sintesi e di ripartenza.
Contro ogni tentazione di delegare il compito del pensare alle deputate
accademiche intellettuali ci siamo impegnate perché l’appropriazione
della conoscenza, della riflessione, dell’ elaborazione si produca
ricomposta nella pratica, nella nostra vita di donne e di militanti, in
definitiva di femministe.
Vi aspettiamo il 14 dicembre 2013
nello SPAZIO SOCIALE OCCUPATO EX51, via Bacciarini 12- Roma-
SABATO MATTINA DALLE 10.00 ALLE 13.30
SABATO POMERIGGIO DALLE 15.00 IN POI
DALLE 13.30 ALLE 15.00 PRANZEREMO TUTTE INSIEME!
COORDINAMENTA FEMMINISTA E LESBICA
coordinamenta@autistiche.org/coordinamenta.noblogs.org