Violeta Parra

violeta parraAl centro dell’ingiustizia

Cile confina al nord con il Perù
e con il Capo Horn confina al sud.
S’innalza verso oriente la cordigliera
e a occidente risplende la costiera,
la costiera.

Al centro stanno le valli coi lor splendori
dove crescono in fretta i lavoratori.
Ogni famiglia conta molti bambini
nella miseria vivono in case comuni,
in case comuni.

Chiaro che alcuni vivono ben sistemati,
ma a scapito del sangue degli sgozzati.
Davanti allo stemma più arrogante
l’agricoltura pone le sue domande,
le sue domande.

Ci vendon le patate nazioni varie
mentre sono del Cile originarie;
davanti alla bandiera dei tre colori
pongon molti problemi i minatori,
i minatori.

Produce il minatore
del buon denaro
ma per il portafoglio
dello straniero,
esuberante industria dove lavorano
per pochissimi soldi molte signore,
molte signore,
e son costrette a farlo, perché al marito
non gli basta la paga del mese andato.
Per non sentir la spina del dolore
nella notte stellata levo un clamore,
levo un clamore.

Bella sembra la patria
signor turista
però non le han mostrato
le callampitas.
Mentre spendon milioni
in un momento,
di fame muore la gente,
che è un portento,
che è un portento.
Molto denaro in parchi
municipali
e la miseria è grande
negli ospedali.

Proprio nell’Alameda de
las Delicias
il Cile confina col centro
dell’ingiustizia.

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