“Terreno fertile”
Elisabetta Teghil
Tertulliano scriveva che la superiorità dei cristiani rispetto ai pagani era dimostrata dal fatto che i primi non ricorrevano alle lettere e alle denunce anonime.
Dopo la seconda guerra mondiale, in Francia, si aprì un dibattito che coinvolse tutta la società civile, scossa dalla scoperta che tante/i, troppe/i, francesi erano ricorsi a lettere e denunce anonime nei confronti degli ebrei.
Per inciso, analogo dibattito sarebbe stato utile anche in Italia ma, per ipocrisia, perchè di questo si tratta, altrettanto non fu fatto.
Sono, pertanto, sbigottita che la Guardia di Finanza ci dica che le denunce , naturalmente anonime, nei confronti degli evasori fiscali siano triplicate rispetto all’anno scorso e che questo dato venga riportato in maniera enfatica ed elogiativa dai media.
Che non si portino avanti, per favore, le ipocrite distinzioni, che in maniera ricorrente vengono fatte,fra “ieri” e “oggi”, per giustificare sempre il presente!
Possiamo addurre tutte le motivazioni che vogliamo, ma sempre di delazione stiamo parlando.
E’ una cultura che ha trovato il terreno fertile su cui prosperare nell’ambito del promosso valore della meritocrazia.
Quest’ultima sdogana il “peggio” dell’essere umano, rompe ogni rapporto di solidarietà con il/la collega, il/la compagno/a di studi……. induce a sposare la causa del datore di lavoro e del professore e sviluppa quanto di peggiore c’è nella persona, fino alla delazione.
Nella società, come nella vita privata, non ci sono compartimenti stagni.
La meritocrazia è l’equivalente dell’ossequio alle Istituzioni, del rispetto delle leggi a prescindere,di una presunta naturalità della storia, accompagnata dal deferente rispetto per chi sta ai vertici della piramide e per chi ce l’ha fatta.
Rimuovere questi valori mortiferi che hanno destrutturato i rapporti affettivi, amicali, solidaristici, oscurando l’orizzonte della liberazione e sostituendolo con la promozione personale, è una necessità