Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 25 marzo 2021

Zardins Magnetics di giovedì 25 marzo 2021

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

FM 90.0 MHz https://radioondefurlane.eu/
https://www.facebook.com/radiazioneinfo/
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

Gli argomenti:
– Riflessioni femministe sull’epidemia del nostro tempo: assoggettamento
volontario – un contributo di Nicoletta Poidimani ed Elisabetta Teghil
– Appello delle madri di 45 militanti sotto processo per l’operazione
repressiva Lince
– Ricordo di Sante Notarnicola

Per contatti
Assemblea permanente contro il carcere e la repressione
liberetutti@autistiche.org

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24 marzo 1999/ Noi non dimentichiamo/

Noi non dimentichiamo/ ci dobbiamo ricordare sempre che cos’è il neoliberismo, la società in cui siamo infilate.

Il 24 marzo 1999 è una data da non dimenticare. E’ la data in cui  l ‘Alleanza Atlantica, guidata dagli Stati Uniti, Bill Clinton presidente e Madeleine Albright Segretario di Stato, senza alcun mandato delle Nazioni Unite, avviava la campagna militare “Allied Force”, che, avrebbe determinato in breve tempo il completo collasso della Repubblica Federale della Jugoslavia. La lunga strada verso Damasco è cominciata da Belgrado. Questo è stato possibile perché in Europa erano al governo i socialdemocratici, comunque si chiamassero, in Germania era Cancelliere Gerhard Schroder dell’SPD, in Francia  primo ministro Lionel Jospin del Partito Socialista ,in Inghilterra  primo ministro Tony Blair del Partito Laburista e in Italia primo ministro D’Alema,  vicepresidente del consiglio dei ministri Sergio Mattarella, ministro per la solidarietà sociale Livia Turco, ministro per le politiche comunitarie Enrico Letta, con il PdCI che faceva parte dell’esecutivo con il ministro di grazie e giustizia Oliviero Diliberto,  e segretario generale della Nato era un alto dirigente del PSOE, Javier Solana.

Il neoliberismo, per potersi realizzare, ha potuto utilizzare e ha potuto contare sulla socialdemocrazia che, diventata destra moderna, ha trasformato i partiti locali in agenzie territoriali delle multinazionali e i suoi dirigenti in funzionari delle stesse.

Ed abbiamo assistito al ritorno della guerra in Europa, sia pure in forma di aggressione  unidirezionale.

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Le madamine colpiscono ancora

Ieri 22 marzo sono state messe in atto a Torino 13 misure di custodia cautelare contro i/le NoTav nell’ambito di un’indagine sul Primo Maggio 2019.

da notav.info

Si sa, procura e questura torinesi non smettono mai di stupire. A quasi due anni dai fatti questa mattina la polizia ha eseguito tredici misure cautelari nei confronti di attivisti No Tav e giovani impegnati nelle lotte sociali in città nell’ambito di un’indagine sul Primo Maggio del 2019.

Fu un Primo Maggio particolare quello del 2019, il TAV era un tema centrale del dibattito politico di quei mesi. Nell’autunno precedente erano venute allo scoperto le “madamine”, operazione a freddo del sistema Si Tav per rappresentare un’inesistente base sociale favorevole all’opera. Il bluff era stato svelato e ridicolizzato con la grande manifestazione dell’8 dicembre a Torino che aveva visto decine di migliaia di persone riempire le strade della città per gridare forte il proprio NO. Continua a leggere

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Sull’opposizione mediaticamente modificata

Da ilrovescio.info un articolo di qualche giorno fa ma sempre utilissimo

Sui vaccini biotecnologici e sull’opposizione mediaticamente modificata

«L’attività dei biologi che, fino all’invenzione del DNA, trascurava la dialettica della natura a vantaggio della conoscenza frammentaria di quest’ultima, lasciava il mondo più o meno com’era. Per contro, dal momento in cui intraprende la modificazione di un solo organismo nei suoi laboratori, la biotecnologia comincia in realtà un esperimento su scala planetaria, cioè una cosa ben diversa da un esperimento».

«Il fondo della questione è che questi tecnici salariati che posano da scienziati per denunciare l’oscurantismo dei loro oppositori non sono più niente di simile, neanche nel senso restrittivo e specialistico del termine: in quanto discendenti degenerati degli scienziati dell’epoca borghese, sono essi stessi esempi della degradazione delle specie di cui sono gli artefici. Il precetto cristallizzato nella loro tecnica non è scientifico ma – logicamente, perché è una guerra quella che conducono – militare: si va avanti e poi si vedrà».

«La continuità che esiste tra l’agricoltura industriale e il suo perfezionamento biotecnologico è anche quella che porta naturalmente dalla medicina meccanicistica all’ingegneria genetica applicata all’essere umano. È dunque stupido voler distinguere, come fanno molti oppositori della disseminazione di organismi geneticamente modificati, eventuali applicazioni terapeutiche delle biotecnologie, che ci si guarderebbe dal disapprovare per non urtare l’opinione generale o perché si è convinti che esse rappresentino un progresso auspicabile».

Così scriveva, nel lontano 1999, l’Encyclopédie des Nuisances nelle sue Osservazioni sull’agricoltura geneticamente modificata e sulla degradazione delle specie. Nello stesso testo, tradotto e diffuso all’epoca nel quadro di una lotta internazionale contro tutte le forme di ingegneria genetica (non solo in agricoltura, quindi, ma anche in ambito terapeutico e riproduttivo), si possono leggere altre affermazioni di una sconcertante attualità:

«La società organizzata su scala mondiale vive ormai in un clima di stato d’emergenza che certamente riflette il suo stato reale ma che è anche l’atmosfera di catastrofe in cui essa ci deve far vivere per imporci le sue novità tecniche». Continua a leggere

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L’Alternativa nella Storia/Rivoluzione! Registrazione della giornata

https://www.facebook.com/watch/live/?v=878070682971477&ref=watch_permalink

 

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Rivoluzione/Incontro del 21 marzo 2021

RIVOLUZIONE/ INCONTRO DI DOMENICA 21 MARZO ORE 11.00

Questo il link per ascoltarlo https://fb.me/e/Lr4lJGa0

<Nel linguaggio mediatico viene ormai celebrato come “rivoluzione” pressoché qualunque fatto politico, dal riformismo più modesto fino a moti di vera e propria conservazione. Il grande rimosso è invece il senso di rivoluzione che ha gettato le basi per i grandi cambiamenti della modernità, ma che assume per la sensibilità odiernale tinte scure di un evento sanguinario, irrazionale e arbitrario. Occorre dunque tornare a ragionare sul significato e gli effetti delle grandi rivoluzioni del passato, cercando di riconoscerne modalità, successi e fallimenti, per porre infine la questione se il concetto di rivoluzione sia davvero così inattuale e inopportuno per la politica del presente.>

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Postvittimismo e assertività femminista

<Postvittimismo e assertività femminista>

di Nicoletta Poidimani  in Nascere e mettere al mondo. Sguardi sociali e filosofico politici (Atti della Summer School), Università del Salento 2020

Postvittimismo e assertività femminista

   Di seguito uno stralcio:                    […]Assertività femminista
L’assertività presuppone un atteggiamento né passivo, né manipolatorio, né autoritario.
Considerata da una prospettiva femminista, l’assertività assume una connotazione pratica e politica – intendendo con “politico” l’abitare la pólis, il vivere nella pólis – andando al di là del senso meramente psicologico che le viene generalmente attribuito.
Assertività femminista significa, in primo luogo, esprimere i propri pensieri, desideri,
bisogni in modo chiaro ed efficace, evitando le giustificazioni. Il processo di indebolimento che abbiamo visto sopra spesso ci induce, come donne, a dover giustificare il perché di ogni nostro pensiero, desiderio o bisogno. Quando un uomo dice di no, non giustifica quel “no”; le donne, invece, si sentono spesso in dovere o in condizione di giustificarlo, motivarlo e stramotivarlo.
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L’alternativa nella storia/dall’11 al 28 marzo

L’alternativa nella storia/ Incontri dall’11 al 28 marzo

https://www.facebook.com/events/281854146896698

 

 

 

 

Fine della storia?/Digitalizzazione e coscienza storica/ Stato e Impero/Liberalismo/ Il baricentro della storia mondiale: Est o Ovest?/ Divulgazione storica/ Genealogia del capitalismo/ Processi di Globalizzazione e soggettività storica. Fra modernità e post-modernità/ Pensare l’economia. Pensare la storia/ Progresso, cicli e decadenza/ Diritti. Genesi e crepuscolo/ Rivoluzione/Stato profondo e Burocrazia/ Futuro e cambiamento/ Socialismo/ Futuro storico/ Verità e Storia/ Memoria Storica/ Lavoro/ L’alternativa nella Storia.

“Siamo forse alla fine della Storia?” Gli eventi degli ultimi decenni sembrano suggerirci altro. Allo stesso tempo però, si avverte una certa, diffusa difficoltà a comprendere ciò che sta accadendo. Gli inni alla presunta fine delle ideologie, la rinuncia a qualsiasi caratterizzazione dei processi in corso (tutti etichettati con la dicitura sbrigativamente negativa di “post-”), la credenza comune che il momento presente duri da sempre e per sempre sia destinato a durare, costituiscono infatti altrettante manifestazioni di un ingessamento culturale reso possibile dalla rimozione della coscienza storica. Per ridare vitalità intellettuale e politica alla nostra società e diventare protagonisti di quei processi che oggi subiamo, occorre quindi risalire alle radici di questa regressione, individuando i pregiudizi ideologici che sbarrano la via del progresso. Riflettere sulla storia e pensare storicamente l’attualità si rivelano dunque gli strumenti più efficaci per prendere distanza dai limiti culturali del nostro tempo. La meta da raggiungere è la libertà di poter scegliere un futuro alternativo all’esistente.”

 Rivoluzione
 Domenica 21 marzo 2021 alle ore 11.00.
Elisabetta Teghil, Aldo Giannuli, Marco Revelli e Marcello Flores

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Opuscolo/FERMIAMO LA GUERRA

Opuscolo Antimilitaristi Campani

 

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Contro la guerra e il militarismo/sabato 27 marzo

https://www.facebook.com/retecontroguerramilitarismo.na

Fermiamo la guerra
Assemblea regionale
sabato 27 marzo 2021, alle ore 17:00

Il nuovo governo di Mario Draghi, sostenuto da larga parte delle forze politiche presenti in Parlamento, sin dall’insediamento non ha lasciato adito a dubbi sul proprio schieramento e sulle politiche che vuole mettere in campo tanto sul piano interno che su quello internazionale.

Sul piano interno, nonostante gli allarmanti numeri sulla povertà e sull’aumento delle  diseguaglianze sociali come conseguenza di una gestione dell’epidemia che ha approfondito la crisi economica già in atto, il Presidente Draghi, sin dal discorso di insediamento, ha ribadito come priorità del suo governo il sostenere le imprese e compiere le riforme (cioè altri giri di vite innanzitutto sui diritti dei lavoratori) necessarie alla crescita e al rafforzamento della competitività del sistema Italia nel mondo.

Sul piano internazionale, con entusiastiche dichiarazioni europeiste e filo-atlantiste, il Presidente ha confermato tutti gli impegni al fianco degli alleati. La recente candidatura ufficiale per il ruolo di guida dell’Italia nella missione NATO in Iraq – che comporterà un aumento delle “nostre” truppe, già oggi il secondo contingente dopo quello USA -, conferma che l’Italia, proponendosi come alleato privilegiato di USA e NATO, punta a difendere meglio il ruolo e gli interessi specifici del capitale nazionale su scala planetaria.

Per il raggiungimento di questi obiettivi il governo Draghi è ancora più determinato del precedente a dare un’altra sterzata in direzione di una maggiore centralizzazione delle decisioni per frenare i tanti interessi contrapposti e, innanzitutto, per prevenire e stroncare un’eventuale rivolta dei settori impoveriti dai lockdown e dalle misure anti-Covid.

Le nomine:

  • di un militare, il Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo,  come nuovo Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19
  • dell’ex capo della polizia Franco Gabrielli a sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con deleghe ai Servizi segreti e alla sicurezza nazionale, con il ruolo di super commissario nella gestione dell’emergenza Covid
  • a Ministro della ‘Transizione Ecologica’ di Roberto Cingolani, Responsabile tecnologia e innovazione della “Leonardo Aerospace”, principale azienda di stato del complesso militare-industriale, nota per la produzione di armamenti e per discussi accordi commerciali con Paesi come Turchia, Emirati Arabi, Arabia Saudita ed Egitto,

evidenziano un ulteriore passo avanti nella blindatura securitaria/repressiva e del militarismo, che pervade ormai tutti gli aspetti della vita sociale.

La gestione della pandemia, descritta sin dall’inizio come uno scontro bellico, e l’utilizzo dei militari nelle corsie degli ospedali, per fare tamponi, distribuire e somministrare i vaccini, è stata usata, infatti, per valorizzare il ruolo “insostituibile e risolutivo” delle Forze Armate il cui unico scopo sarebbe servire i cittadini e la patria tanto nei confini nazionali che fuori di essi.

Questa legittimazione sta andando di pari passo con l’aumento delle risorse destinate al rafforzamento e all’ammodernamento delle Forze Armate e con il crescente impegno in favore del sistema militare-industriale. Continua a leggere

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Prenons Racine/ occupons! occupons! occupons!

OCCUPONS! OCCUPONS! OCCUPONS!

infoaut.org

Dal quattro marzo dopo l’entrata in occupazione del teatro Odeon di Parigi si sono moltiplicate le iniziative e le mobilitazioni dei lavoratori e delle lavoratrici della cultura in tutto il paese. Gli occupanti del teatro hanno lanciato un’agorà giornaliera con l’intenzione di incontrare le altre lotte sociali ed inserirsi nelle dinamiche dei Gilet Jaunes.

In Francia, come in Italia, teatri e luoghi della cultura sono chiusi nuovamente da ottobre, ma la protesta non riguarda solo le chiusure e fin dall’inizio si è posta l’obbiettivo di parlare in generale a chi vive condizioni di lavoro precarie per via della pandemia e delle politiche governative. Una delle prime rivendicazioni riguarda la richiesta di ritiro della proposta di legge sulla disoccupazione. La riforma voluta da Macron peggiorerebbe gravemente le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici intermittenti (circa tre milioni in Francia) che si troverebbero a partire da luglio con un sussidio di disoccupazione molto più basso sia in entrata che per i mesi successivi.

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Sabato 13 marzo / qualche ipotesi su covid 19 e sul mondo in cui vivremo

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Coordinamenta transfemminista di Udine/sabato 13 marzo

La Coordinamenta Transfemminista di Udine promuove una manifestazione di strada

SABATO 13 MARZO alle ore 16.00 in Piazza della Libertà, angolo Via Cavour a Udine

Diffondi, coinvolgi, partecipa!

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Ascoltate stasera Zardins Magnetics/ giovedì 11 marzo 2021

Zardins Magnetics di giovedì 11 marzo 2021

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

FM 90.0 MHz https://radioondefurlane.eu/
https://www.facebook.com/radiazioneinfo/
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

Gli argomenti:
– intorno all’8 marzo: compagne per l’autodeterminazione; lettera di A.; il
presidio transfemminista a Udine sabato 13 marzo
– un contributo sul processo a Milano contro gli antisionisti
– lettera dei  detenuti sulla rivolta al carcere di Varese dello scorso
gennaio
– lettera di dieci prigionieri politici greci in solidarietà a Dimitris
Koufondinas

Per contatti
Assemblea permanente contro il carcere e la repressione
liberetutti@autistiche.org

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Campagna a sostegno del Centro di Documentazione Palestinese

Campagna a sostegno del Centro di Documentazione Palestinese

<Una notizia che abbiamo esitato a dare e che mai avremmo voluto comunicare a chi ci ha sostenuto, ci sostiene e vorrà farlo in questo difficile momento: la chiusura della sede del Centro Documentazione Palestinese a causa di un allagamento.

Molti di voi sanno quanto sforzo ha comportato la nostra volontà di mantenere questo punto di riferimento fisico nonostante l’impossibilità di tenere iniziative e attività in presenza. Purtroppo la chiusura ci è stata imposta da un evento improvviso e a dir poco inaspettato.

Allertati lo scorso due marzo riguardo ad un importante guasto idraulico occorso nel condominio di Via Attilio Hortis, al nostro arrivo presso la sede del Centro lo sconforto è stato immenso.

Durante il resto della settimana alcuni di noi sono stati totalmente impegnati, non solo fisicamente, nel salvare il salvabile e spostarlo in una nuova e sicura sistemazione.

Siamo ancora all’opera nello stilare un inventario dei materiali irrimediabilmente danneggiati, di quelli su cui è possibile operare un restauro e di quelli scampati all’acqua ed al crollo delle controsoffittature.

Vogliamo continuare a contare, oltre che su noi stessi, anche sul sostegno di chi ha creduto e dato fiducia a questo progetto finora, contando di riaprire l’archivio e una sede fisica e aperta al pubblico in tempi più favorevoli.

È possibile inviare un contributo sia tramite bonifico bancario che tramite la pagina crowdfunding dedicata.>

Per contributi tramite bonifico:
Intestatario: Centro Documentazione Palestinese
IBAN: IT03G0200805218000105940002

Pagina Crowdfunding:
https://sostieni.link/28096

Grazie per la vostra attenzione,
Centro Documentazione Palestinese

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