Kill the Bill/due giorni di discussione a Trento

KILL THE BILL Due giorni di discussioni contro la società della miseria tecnologica/ 4 e 5 settembre 2021

il rovescio,info

<Ogni giorno che passa, tutto il baraccone dell’Emergenza Covid si rivela sempre più per quello che è: una manovra mostruosa e un atto di guerra all’umanità intera. Tra vaccinazioni biotecnologiche, tracciamento elettronico e militarizzazione montante, quella che ci viene apparecchiata è una vita da schiavi tecnicamente equipaggiata. Mentre in Italia e in sempre più Paesi del mondo montano le proteste, abbiamo deciso di organizzare due giornate di incontri e discussioni, in cui si parlerà dei cosiddetti vaccini, del “mondo a distanza” 5G, del “modello Amazon” nella ristrutturazione del lavoro, della riorganizzazione della scuola e dell’educazione secondo le nuove esigenze ipertecnologiche del capitale. Per affinare le idee e prendere la mira contro il mondo-macchina degli uomini-macchina, ma anche per riscoprire, difendere, contrapporgli una dimensione di incontro e socialità orgogliosamente umana.> Collettivo salute e libertà

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 2 settembre 2021

Zardins Magnetics di giovedì 2 settembre 2021

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

FM 90.0 MHz https://radioondefurlane.eu/
https://www.facebook.com/radiazioneinfo/
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

Gli argomenti:

*Il dibattito in ambito statunitense a un anno dalle rivolte per George
Floyd

Pensieri, musica e parole:
Assemblea permanente contro il carcere e la repressione

Per contatti:
liberetutti@autistiche.org

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Riconquistare il terreno della vita.

Questo il volantino che abbiamo distribuito questa mattina al presidio contro il lasciapassare sanitario e le misure repressive e ricattatorie davanti al Ministero della Pubblica Istruzione.

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No green pass 1 settembre/Roma Stazione Tiburtina ore 14,30

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30 agosto 2021/ scuola: presidio di protesta contro il green pass

Lunedì 30 agosto, dalle ore 11,00 alle ore 14,00 presidio di protesta nelle adiacenze del Ministero della Pubblica Istruzione a Roma

orizzontescuola.it

Comunicato Il Coordinamento Nazionale docenti ed ata contro il “green-pass”, costituitosi spontaneamente per iniziativa di personale docente e scolastico vaccinato e non vaccinato comunica di aver indetto, per Lunedì 30 agosto, dalle ore 11,00 alle ore 14,00, un presidio di protesta nelle adiacenze del Ministero della Pubblica Istruzione contro l’obbligo di acquisizione ed esibizione del cosiddetto “green-pass” per accedere agli istituti scolastici, cioè al proprio posto di lavoro, introdotto dal Decreto Legge 111 del 6 agosto 2021 (art. 1 comma 6).

Nella stessa giornata, in diverse città della Sicilia e del Nord si svolgeranno manifestazioni davanti alle prefetture, con l’obiettivo di scongiurare la conversione in legge del decreto che condiziona il diritto allo studio e al lavoro al possesso del “green-pass”, nonché di ottenere la revoca delle vessatorie disposizioni a carico dei lavoratori della Scuola, indirettamente costretti a vaccinarsi o a sottoporsi a tamponi invasivi e punitivi per ottenere il “lasciapassare verde”, con una frequenza (ogni 48 ore) intollerabile e non suffragata da alcuna evidenza clinica o statistica.

La Scuola, che ha ripetutamente e inutilmente chiesto, dall’inizio della pandemia, investimenti sull’edilizia, assunzione dei precari e scorporo delle classi-pollaio, intende denunciare la strumentalità dell’accanimento contro l’esigua percentuale di
personale scolastico che ha legittimamente scelto di non vaccinarsi, ovvero impossibilitato a farlo, e il clima d’odio, discriminazione, delazione e divisione che il governo sta pericolosamente fomentando, perfino nel cuore delle singole famiglie, eludendo i propri doveri di intervento e violando anche i regolamenti e le risoluzioni  dell’UE.

I promotori chiederanno che una delegazione del Coordinamento sia ricevuta dai funzionari ministeriali. Il corpo docente e studentesco delle Università, oggetto dello stesso provvedimento illegittimo, è invitato ad aderire all’iniziativa.

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Cineforum contro il Green Pass/ stasera terzo appuntamento!!!

Trento: Cinerforum contro il green pass n°3 il 26.08

<Contro il Green Pass e il virus del controllo. Torniamo ad incontrarci e a confrontarci liberamente nella strade e nelle piazze. Decidiamo noi come stare insieme e come tutelarci.>

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 26 agosto 2021

Zardins Magnetics di giovedì 26 agosto 2021

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

FM 90.0 MHz https://radioondefurlane.eu/
https://www.facebook.com/radiazioneinfo/
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

Gli argomenti:

* Presentazione della manifestazione contro il green pass e l’obbligo vaccinale di martedì 31 agosto a Trieste

* Letture da Sul filo del tempo di Marge Piercy. La dura storia di Connie Ramos, donna chicana, proletaria, emarginata, etichettata come malata di mente e rinchiusa in manicomio, che decide di restituire i colpi. Seconda parte.

*Da Rebibbia il contributo di una compagna sull’AS2  femminile

Pensieri, musica e parole:
Assemblea permanente contro il carcere e la repressione

Per contatti:
liberetutti@autistiche.org

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Sulla scuola contro il green pass/Una confortevole imposizione

Volantino distribuito a Rovereto durante un’iniziativa contro il lasciapassare che si è svolta presso la locale Biblioteca Civica, organizzata da una rete di solidarietà tra docenti.

ilrovescio.info

Una confortevole imposizione

Ci sono momenti in cui i “no” devono essere “no” autentici.

La storia e la letteratura sono colme di personaggi che, con i loro ostinati “preferirei di no”, ci hanno appassionato e aiutato a conoscerci e formarci. Pensiamo, ad esempio, a Bartleby lo scrivano o a Cosimo, il Barone rampante di Calvino.

Pensiamo anche alla storia dei dodici professori che nel 1931 dissero no a Mussolini, rifiutandosi di firmare e giurare fedeltà al fascismo. I dodici professori (12 su 1250) persero la cattedra e subirono un forte isolamento ma, per il loro coraggio e per la fedeltà nei confronti di sé stessi, continuano a essere ancora stelle polari a cui guardare.

Esempi a cui guardare o polverosi simulacri, meri nomi sui libri che a noi, oggi, non possono più ispirare alcunché? Meglio, a cui non permettiamo che ispirino più alcunché?

Non crediamo che accettare il green pass equivalga a giurare fedeltà al fascismo.

Pensiamo, però, che il green pass sia non soltanto un’inaccettabile misura di controllo e di ricatto ma una chiamata dello Stato: una chiamata in cui lo Stato chiede di sottoscrivere la gestione e la narrazione fatta e data dell’epidemia. Una chiamata a cui nessuno può sottrarsi, pena l’esclusione dal lavoro (se fai parte del personale scolastico e sanitario) e dalla frequentazione di biblioteche, musei, teatri, concerti, piscine, bar e ristoranti.

Occorre cogliere le tendenze di fondo e battersi contro di esse poiché da certi salti qualitativi non si torna indietro.

Secondo un meccanismo di dissimulazione a partire dal 1° settembre ai docenti verrà concesso di non avere il green pass – la parvenza democratica – ma non sarà permesso loro di mettere piede a scuola.

Ne L’uomo è antiquato il filosofo Günther Anders nota che «spietato non è solo ciò che si rifiuta alle nostre richieste ma anche ciò che si presenta in modo così innocuo e confortevole da non farci nemmeno venire in mente di dire no, di opporre resistenza».

Ciò che stona nella mobilitazione in atto dei docenti contro questa nuova forma di discriminazione è il tipo di affermazioni che vengono fatte in rapporto alle proposte che vengono elaborate e messe in atto. Vengono usate parole come “coercizione”, “integralismo”, “regime”, “dittatura” alle quali si contrappone – quale massima risposta possibile – una raccolta firme, una lettera a una qualche istituzione, un ricorso.

Cosa può far credere che queste proposte possano essere sufficienti anche solo a scalfire la spietatezza del processo in corso?

E, soprattutto: possibile che dentro di noi non alberghi il desiderio di uno slancio?

Uno slancio che non abbia a che fare con le solite dinamiche di potere istituzionali o “pseudoistituzionali”, uno slancio che guardi verso un orizzonte radicalmente diverso da quello abitato (e significato!) dai vari Figliolo, Fugatti, green pass, vaccini sperimentali e tamponi?

Uno slancio che non si limiti a provvisori “stratagemmi” ma che risolutamente osteggi il mondo che ci stanno confortevolmente imponendo?

La memoria e i nostri immaginari sono costellati da atti di rotture dell’ordine costituito, di resistenza e ribellione. Lasciamo – prima che ogni nostro slancio venga tamponato e normato – che quelle indocilità e renitenze ci ispirino ancora e portino a perturbare l’inizio dell’anno scolastico.

Se si vuole dare un senso e una consistenza al “dibattito” di oggi occorre pensare collettivamente a delle pratiche che interrompano almeno sul nascere il normale funzionamento di questa nuova forma di apartheid sociale.

I primi giorni di scuola, docenti e studenti vaccinati e non vaccinati, rifiutiamoci di entrare e creiamo fastidio. Perché non c’è reale dibattito senza libertà. E quando la libertà viene calpestata occorre battersi per riaffermarla.

Docenti renitenti al “green pass”

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Di blocchi, invasioni collettive e canzoni

https://ilrovescio.info/2021/08/22/di-blocchi-invasioni-collettive-e-canzoni/

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Appunti (e spunti di riflessione) sulla maledizione pandemica

Una compagna di Napoli ci ha mandato questi appunti di un compagno estremamente interessanti e utili perché il problema che abbiamo di fronte è capire, costruirci nuovi strumenti di lotta e agire.

Appunti (e spunti di riflessione) sulla maledizione pandemica

Fin dal primo manifestarsi della pandemia una maledizione sembra aver colpito la gran parte della sinistra antagonista e di quella rivoluzionaria. Gli effetti più evidenti e grotteschi si vedono da quando sono iniziate le mobilitazioni di piazza contro il green pass e l’obbligo vaccinale, da cui il grosso di queste tendenze non solo si è tenuto rigorosamente a distanza, ma si è unito al coro governativo contro gli irresponsabili individualisti, negazionisti, no vax, fascisti, ecc.

Francamente non mi stupisco. Credo che queste reazioni fanno parte di una dinamica inevitabile che segue una situazione di sempre più profonda crisi del capitale, all’interno della quale le precedenti posture di classe proletaria e delle soggettività politiche che vi si sono sviluppate intorno sono destinate a subire un completo spiazzamento. L’epoca di cui si stanno definitivamente chiudendo anche gli strascichi è quella dello scontro tra proletariato e borghesia e quella che ora si manifesta con vigore (pur essendo da tempo iniziata) è quella tra capitalismo e comunismo. Chiunque affronta la nuova epoca con l’armamentario della precedente è destinato a soccombere o, peggio, assoggettarsi al capitale, così come vi si era già assoggettato il proletariato organizzatosi in classe sotto la spinta dell’epoca precedente. Tuttavia, sarebbe molto utile se riuscissimo a comprenderne i passaggi. Magari solo per aggiungere un nuovo capitolo al “bilancio” avviato da Paolo, senza poter pretendere di completarlo, né tanto meno di trarvi le lezioni decisive per il futuro.

Di primo acchito la questione sembra rimandare alla fiducia nella scienza. Chi ce l’ha si vaccina ed accetta il green pass. Chi non ce l’ha rifiuta vaccino e lasciapassare. Ma non è così. La scienza non è affatto univoca. Per ogni virologo che sostiene che il covid sia la nuova peste ne esiste almeno un altro che sostiene che sia poco più di una influenza. Per ogni esperto che ritiene il virus di origine naturale (attizzando i sinistri che vi scorgono l’opportunità di dimostrare alle masse la distruttività del capitale) ne esiste almeno un altro che dimostra che sia di origine artificiale. Per ogni esperto che sostiene il vaccino come unico rimedio ne esiste almeno un altro che sostiene la curabilità della malattia, meno facile solo nei casi di anziani con plurime comorbilità. Per ogni esperto che esalta il vaccino ne esiste almeno un altro che ne dimostra l’inutilità e la pericolosità. Il fatto è che i primi sono stati selezionati dai governi (…). Dunque, quando si da credito a una certa narrazione sul covid e sui vaccini (con il green pass strettamente correlato a entrambi), non si sta dando credito alla scienza, ma a personaggi che i governi (pilotati da Big Pharma e Oms) hanno nominato come detentori di essa.

La domanda da porsi è, di conseguenza: come mai tanti rivoluzionari riversano fiducia nei governi, negli stati, negli scienziati a libro-paga delle multinazionali del farmaco e di Big Tech?

Non credo di poter dare una risposta con i crismi della certezza. Possiamo provare a ragionarci su. Continua a leggere

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All’aria aperta/questa sera a Rovereto

ALL’ARIA APERTA

Mentre avanza la società del controllo e della miseria tecnicamente equipaggiata, continuiamo e insistiamo a riprendere i nostri spazi di vita e di libertà, rivendicando una dimensione di incontro orgogliosamente umana. Collettivo salute e libertà

ilrovescio.info

 

Venerdì 20 agosto 2021

dalle 18.30 cibo, beveraggi e musica

Aperitivo di autofinanziamento per la realizzazione di “Kill the bill – 2 giornate di discussioni contro la società della miseria tecnologica” (che si terrà il 4 e 5 settembre presso il Terreno No Tav di Mattarello-Acquaviva)

dalle 20.30 PROIEZIONI

* Gli infermieri parlano: contro la sperimentazione chiamata “vaccino” Continua a leggere

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No green Pass/ no alla discriminazione! no alla coercizione!

Un altro volantino inviatoci da compagn* di Napoli scritto dal Comitato napoletano contro la gestione autoritaria della pandemia

No alla discriminazione
No alla coercizione!

Da due anni siamo in stato di emergenza, ma i governi non hanno affrontato nessuno dei disservizi e dei problemi evidenziati dalla pandemia e costati al nostro paese 130.000 morti.
Le dinamiche del contagio hanno rivelato il fallimento drammatico del modello privatistico, della gestione aziendalistica della sanità (in 20 anni chiusi circa 400 ospedali, dimezzati i posti letto, 46 mila operatori sanitari in meno tra il 2009 e il 2017) e dei servizi connessi a diritti fondamentali (Scuola, Trasporti. ..).
Nonostante ciò, si è deciso di fare anche dell’emergenza Covid un’occasione per fare profitti!
Per legittimare queste scelte rovinose, mentre nelle fabbriche si continuava a produrre in spregio alla salute dei lavoratori, i governi hanno compresso le libertà fondamentali, criminalizzato e represso le proteste con il pugno forte, rivelando il volto autoritario di un potere che fa solo gli interessi dei padroni.
L’ultima misura che ci vorrebbero imporre è il Green-pass, una “licenza di circolazione” che condiziona l’esercizio dei diritti di cittadinanza all’adesione a una campagna vaccinale condotta in modo ambiguo e ricattatorio, minacciando licenziamenti e ghettizzazione
Il Green-pass è una MISURA LIBERTICIDA di indiretta costrizione alla vaccinazione
È il RICATTO di uno STATO a caccia di capri espiatori su cui scaricare la rabbia sociale!
Il Green-pass genera esclusione, viola la privacy e discrimina sulla base dello status sanitario Non solo! Il Green-pass comporta un giro di vite nei luoghi di lavoro, autorizzando a sospendere i dipendenti che abbiano scelto legittimamente di non vaccinarsi. Un doppio avallo allo sblocco dei licenziamenti voluto dai padroni.
Per farci digerire la torsione autoritaria, politici, esperti e scienziati allineati al potere costituito, insieme a mass-media asserviti, hanno diffuso notizie false o parziali:
È FALSO che non esistano cure per il Covid, per cui il vaccino sarebbe “l’unica soluzione” praticabile:
Cure domiciliari sono state infatti applicate con successo da migliaia di medici, che hanno seguito i pazienti fin dall’inizio, somministrando farmaci in uso e chiedendo, finora senza esito, che il Governo approvi i loro protocolli
È FALSO che i vaccini diano immunità e dunque evitino di contagiarsi e contagiare:
I vaccinati sono suscettibili di contrarre il Covid e di contagiare, esattamente quanto un non vaccinato. Il non vaccinato non è e non può essere trattato come UN UNTORE!
È FALSO che i vaccini non abbiano effetti collaterali anche gravi, a breve o lunga scadenza:
Sono già migliaia (secondo stime ai ribasso) i morti riconducibili ai vaccini ufficialmente registrati in tutti i paesi, e centinaia di migliaia gli effetti gravi e meno gravi. In Italia, l’Aifa (6° rapporto sulla sorveglianza) ammette che al 26 Giugno sono morte 423 persone; ammet­te anche che c’è un rischio miocardite per gli adolescenti.
È FALSO che il Green-pass consenta l’accesso a tutti i servizi e luoghi pubblici
In molte strutture e istituzioni (sanitarie e non), proprio perché il vaccinato può essere con­tagiato, è comunque richiesto il tampone negativo
È VERO invece che:
• Il vaccinando deve dichiarare di sollevare case farmaceutiche e somministratori da ogni responsa­bilità; le persone sono dunque trattate da “cavie” di vaccini autorizzati in emergenza ed ancora in fase di sperimentazione (si concluderà nel 2023) ma non approvati

• i media hanno silenziato, umiliato, delegittimato e screditato i medici e gli scienziati che hanno espresso dubbi e critiche sulle vaccinazioni di massa, e in particolare sulle vaccinazioni agli adolescenti e ai bambini

IL GREEN-PASS È SOLO L’ULTIMA VESSAZIONE DI GOVERNI CHE SMANTELLANO DIRITTI E STATO SOCIALE:
RESTIAMO in PIAZZA per STRAPPARE SALUTE, ISTRUZIONE, TRASPORTI, LAVORO e AMBIENTE AL CAPITALE!

Comitato napoletano contro la gestione autoritaria della pandemia

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 19 agosto 2021

Zardins Magnetics di giovedì 19 agosto 2021

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

FM 90.0 MHz https://radioondefurlane.eu/
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https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

Gli argomenti:

* Un aggiornamento sulla situazione dei compagni prigionieri.
* Un intervento sull’apartheid vaccinale nei luoghi di lavoro.
* Letture da “Sul filo del tempo” di Marge Piercy. La dura storia di Connie
Ramos, donna chicana, proletaria, emarginata, etichettata come malata di
mente e rinchiusa in manicomio, che decide di restituire i colpi. Prima
parte.

Pensieri, musica e parole:
Assemblea permanente contro il carcere e la repressione

Per contatti:
liberetutti@autistiche.org

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Donne e Afghanistan

Donne e Afghanistan: Ipocrisia, strumentalizzazione, cattiva coscienza.

Questa è una foto di ragazze a Kabul negli anni ’70.  La <rivoluzione di Saur> dell’aprile del 1978 di impronta marxista leninista,  promossa da elementi comunisti dell’esercito che avevano rovesciato qualche anno prima la monarchia  e da militanti comunisti, era stata una rivoluzione che aveva posto le basi di un cambiamento economico-sociale molto importante per il paese: programmazione economica, riforma agraria e distribuzione della terra ai contadini, Stato laico, voto alle donne e loro equiparazione a tutti i livelli, abolizione dei matrimoni combinati, libera scelta, abolizione della dote e proibizione della vendita delle bambine…ma uno Stato comunista in quell’area non andava affatto bene all’imperialismo americano che cominciò a foraggiare, addestrare, equipaggiare, finanziare gli integralisti islamici ad ogni livello. Il capo del governo democratico Taraki fu assassinato e l’Unione sovietica venne in aiuto di un paese alleato. Le truppe sovietiche combatterono in Afghanistan contro gli integralisti islamici per nove anni nel tentativo di supportare un governo democratico, ma USA, Gran Bretagna, Pakistan ed Arabia Saudita diedero ai “Mujaheddin” ogni aiuto possibile anche dal punto di vista mediatico e di narrazione occidentale raccontando di una <invasione sovietica dell’Afghanistan> e questo bisogna sempre ricordarlo  a tutti/e quelli/e che parlano ancora di <invasione> da parte dell’ URSS. Quando i Russi si ritirarono, il governo durò ancora tre anni e poi il paese cadde nelle mani dei Talebani. L’ultimo presidente  Mohammad Najibullah che non volle lasciare la terra afghana fu catturato dai Talebani nell’ufficio dell’ONU di Kabul, seviziato, torturato e ucciso e il suo cadavere esposto al pubblico ludibrio. Dal 1992 al 2001 lo <Stato islamico dell’Afghanistan> governò il paese, annichilendo la popolazione in una condizione di nuova feudalità, di terrore e di integralismo religioso.

Dopo l’attentato alle Torri gemelle gli USA decisero di invadere l’Afghanistan e di abbattere il regime islamico, come sempre arrogandosi il diritto di decidere delle sorti degli altri paesi  a loro piacimento e, tra le altre cose, cavalcando anche la situazione di oppressione, coercizione e semi schiavitù delle donne. Senza vergogna alcuna! Abbiamo memoria di campagne qui in occidente come <Una rosa per Kabul> fatte dal femminismo mainstream che gridano vendetta.

Ora gli americani stanno scappando dall’Afghanistan con la coda tra le gambe e con loro gli occidentali tutti, sia quelli che erano materialmente e militarmente sul posto, italiani compresi, sia quelli che hanno dato fiato, supporto e sostegno a questa ennesima e sporca operazione imperialista. Gli integralisti islamici hanno ripreso il potere. E tutti si stracciano le vesti per la sorte delle donne afghane. Ma tutti questi signori e signore hanno un nome e un cognome, da Bush a Blair, dai piani alti alle patriarche, ai pennivendoli/e, da quelli di ieri a quelli di oggi.  Ricordiamoci però che questa capacità di manipolazione, questa strumentalizzazione, questo cambiare le carte in tavola, questo usare principi e diritti e poi farne strame è il modo di procedere del potere anche a casa nostra. L’imperialismo non si muove a compartimenti stagni. Ricordiamocelo quando parliamo di quello che sta facendo il potere qui da noi.

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LIBERTA’ SENZA CONDIZIONE!

Riceviamo da una compagna di Napoli il volantino che segue importante e condivisibile.

NO AL GREEN-PASS PER LA CIRCOLAZIONE
LIBERTA’ SENZA CONDIZIONE

<Se il semplice fatto di vivere è un diritto concesso, il prodotto di un ricatto, allora la vita stessa diventa una prigione e la lotta per la libertà diventa lotta per la vita.>

Un gruppo di cittadine e cittadini napoletani contro il Green-pass

Fin dall’inizio della pandemia, abbiamo assistito ad un’alleanza, per certi versi inedita, fra potere politico e scienza medica. Certamente, in una situazione di emergenza pandemica, il parere medico diventa fondamentale; tuttavia, in questa particolare congiuntura, abbiamo visto la terapia medica diventare addirittura un nuovo modello di governance politica.
È stato un cambiamento di non poco conto, che ha portato con sé innumerevoli conseguenze. La prima e più rilevante riguarda il dibattito pubblico e democratico che, di fronte alla priorità assoluta assegnata alla “salute pubblica”, è stato brutalmente sospeso.
Abbiamo visto la scienza farsi dogma, per bocca di certi suoi rappresentanti spalleggiati da politici ed opinionisti, negare ogni dialettica e tradursi in un nuovo, paradossale “ipse dixit”, diventando un feticcio, un mistico totem cui affidare a occhi chiusi la salvezza, rinunciando ad adoperare proprio quelle risorse critiche e analitiche che ne dovrebbero costituire l’essenza e il metodo peculiare. Opinioni divergenti sulle strategie più utili ad affrontare la pandemia, espresse da medici e ricercatori parimenti autorevoli, sono state brutalmente censurate o schernite.
Da due anni, cioè da quando la pandemia è scoppiata, siamo vittime di una riduzione coatta e mortificante del nostro orizzonte esistenziale alla sola dimensione biologica: ormai ci percepiamo, siamo descritti e ci trattiamo, perfino, esclusivamente come potenziali incubatori del virus della Covid-19.
Il virus ha giustificato, da parte dei governi che si sono susseguiti, il ricorso continuativo allo “stato di emergenza”, una misura che, implicando la sospensione di tutti i diritti fondamentali, o denota uno stato di guerra o diventa il contrassegno più eloquente della transizione ad una dittatura.
Per i cittadini e per le loro relazioni private, fortemente influenzate dalla narrazione dominante dei media, focalizzata esclusivamente e in modo martellante sul dato sanitario e sull’andamento del contagio, il virus è diventato il parametro assiologico supremo su cui modellare ogni giudizio e ogni opzione.
Da due anni siamo indotti a concentrarci esclusivamente sui livelli di garanzia, relativamente al contagio, che possiamo reciprocamente esibire o attestare ad ogni contatto, con tutto ciò che questo comporta in termini di ossessioni profilattiche, di censure autoinflitte, di inibizione dell’emotività, di accanimento delatorio, di rinuncia antropologicamente e culturalmente inammissibile a pratiche fondative della civiltà, come l’accompagnamento alla morte e il compianto funebre, e di abdicazione irrazionale ad ogni disamina critica di fronte all’onnipervasivo ed unico “rimedio”, il vaccino, presentato come la panacea “normalizzante”.
Abbiamo sopportato, in questo clima, divieti contraddittori, vessatori e ipocriti; abbiamo subito restrizioni severe della libertà di movimento, la prima e più naturale libertà di tutti i viventi; abbiamo dovuto osservare il cosiddetto “coprifuoco”, un termine che evoca non a caso e in modo del tutto specioso uno stato di guerra, adoperato per predisporre la popolazione ad accettare la dismissione quasi totale delle libertà di circolazione e manifestazione del dissenso, in ragione di una condizione di emergenza sanitaria. Continua a leggere

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