11 settembre 1973/ per non dimenticare e per il presente

11 settembre 1973/per non dimenticare

11 settembre/Cile/Per non dimenticare

Ogni anno, l’11 settembre, ricorre l’anniversario del colpo di Stato in Cile.

Tre riflessioni mi vengono subito in mente.

La prima riguarda il silenzio che lo circonda, accompagnato dalla rimozione nell’immaginario collettivo.

La seconda fa riferimento al fatto che il colpo di Stato è stato eseguito materialmente dai militari cileni, ma organizzato e su commissione degli Stati Uniti.

Tacendo su questo aspetto importante, si accredita  la vulgata corrente secondo cui il fascismo è altro rispetto alla società capitalista, mentre ne è una variante, scelta quando il sistema ritiene più opportuno utilizzarla e, dimenticando che la regia è sempre la stessa, siamo criticamente disarmate quando colpi di Stato e guerre umanitarie avvengono ai nostri giorni.

La terza riflessione che, per certi versi, ci interessa più da vicino, riguarda il fatto che si vuole far passare il colpo di Stato in Cile come il frutto di ambienti reazionari e oscurantisti.

Non è così.

La dittatura militare in Cile è stata il debutto del neoliberismo.

Tutte le elaborazioni del neoliberismo, che fino ad allora erano solo teoria, sono state applicate al Cile (…)

da “Il sociale è il privato” ed. Bordeaux 2012, pag.93

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14 settembre 2021/appello al boicottaggio del green pass a partire dal mondo della scuola

<La forza esibita dal sistema è solo specchio della nostra rassegnazione.>

Appello alla mobilitazione in tutte le città per il 14 settembre – uscito da un’Assemblea di solidarietà docenti e personale scolastico contro il green pass del Trentino ilrovescio.info

E’ TEMPO DI FARSI SENTIRE

Appello al boicottaggio del “green pass” a partire dal mondo della scuola

L’introduzione dell’obbligatorietà della c.d. “certificazione verde” (lasciapassare sanitario) rappresenta un salto qualitativo senza precedenti in quella che – ormai è evidente – costituisce una strategia di governo basata sulla logica emergenziale le cui origini risalgono a ben prima dell’emergere dell’epidemia-evento Covid-19.

L’utilizzo stesso del termine stesso “green pass” (in luogo di espressioni più opportune e circoscritte come “covid-pass”) rinvia a scenari di applicazione futuri in una società tecnologica che del possesso di certificazioni digitali farà la base di nuove forme di controllo e discriminazione sociale.

Occorre cogliere appieno questa tendenza di fondo poiché da certi passaggi non si torna indietro.

La tendenza dello Stato italiano è quella di imporre crescenti “giri di vite” mantenendo i parametri della democrazia, e puntando di conseguenza sul controllo e la vessazione degli individui “non allineati”.

Si tratta di una strategia di logoramento, efficace proprio perché lenta, capillare, pervasiva. Ma che mostra anche i suoi limiti. Col teatrino della paura e del terrore si possono raggiungere risultati importanti ma alla lunga non si ha più lo stesso effetto. Le mobilitazioni crescenti dell’ultimo periodo sono lì a dimostrarlo.

L’imposizione dell’obbligo vaccinale ai sanitari prima e, poi, della certificazione digitale ai docenti riflette il modo di procedere empirico dell’attuale sistema politico. Si “butta l’esca” e poi si raccolgono i frutti e i dati. In questo senso il sistema politico ostenta in questo momento forza per nascondere una debolezza – e forse – una fragilità di fondo.

Certo, il ricatto lavorativo è una spada di Damocle che difficilmente non si abbatterà su chi non vorrebbe allinearsi a questa chiamata. Ma proprio per questo ora si rende necessario un salto qualitativo nella mobilitazione. Occorre superare il piano individuale dell’integrità di scelta e della testimonianza (che resta di fondamentale importanza) e sviluppare strategie comuni per contestare e inceppare sul nascere questa imposizione. In una parola: organizzarsi.

Che fare, quindi?

Da un lato queste strategie comuni possono assumere la forma di pedagogie alternative (scuole parentali, “homeschooling”) ma è necessario anche sviluppare gesti di disobbedienza attiva individuale insieme a strategie comuni che diano linfa (e solidarietà!) a questi gesti e al tempo stesso creino lo spazio per poter esprimere collettivamente un dissenso più ampio, anche da parte di chi dovrà cedere al ricatto lavorativo.

La storia e la letteratura – anche quella che circola ancora oggi nelle scuole – sono colmi di figure e movimenti di protesta (quasi sempre, all’inizio, minoranze) che con i loro “no” autentici e ostinati hanno dato un contributo fondamentale nella difesa o riconquista di libertà sociali.

Oggi, come docenti, studenti e personale scolastico “non allineato” dovremmo rispondere a un altro tipo di chiamata ossia ritrovare dentro di noi ed esprimere collettivamente uno slancio.

Uno slancio che non abbia a che fare con le solite dinamiche di potere istituzionali e guardi verso un orizzonte radicalmente diverso da quello abitato (e significato!) dai vari Figliuolo, Mattarella, green pass, vaccini sperimentali e tamponi.

Uno slancio che non si limiti a provvisori “stratagemmi” ma che risolutamente osteggi il mondo che ci stanno confortevolmente imponendo.

Uno slancio che si esprima anche come gioia collettiva nel manifestare una parte importante della propria vita e del proprio essere, che è quella politica e morale.

Un primo passo concreto: perturbiamo l’inizio d’anno scolastico con gesti di disobbedienza attiva.

In ogni città Martedì 14 settembre, secondo giorno di scuola, come docenti, studenti e personale rifiutiamoci di entrare negli edifici scolastici (non accettiamo per un giorno la logica del “green-pass”) e ritroviamoci alle ore 10 davanti a un istituto superiore della città per manifestare il nostro dissenso con cartelloni e in modo rumoroso.

La forza esibita dal sistema è solo specchio della nostra rassegnazione.

Rete e Cassa di Solidarietà docenti e personale scolastico contro il green pass – Trentino

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 9 settembre 2021

Zardins Magnetics di giovedì 9 settembre 2021

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

FM 90.0 MHz https://radioondefurlane.eu/
https://www.facebook.com/radiazioneinfo/
https://zardinsmagneticsradio.noblogs.org/

Gli argomenti:

* Cantare con chi se ne è andata, resistere con chi è rimasta.
Una testimonianza personale e politica.
* Potrei ma non voglio!
Contributo di un disertore di questo mondo.
* La morte di Ziad.
Riportiamo l’attenzione sul carcere di Udine.

Pensieri, musica e parole:
Assemblea permanente contro il carcere e la repressione

Per contatti:
liberetutti@autistiche.org

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Attenzione, attenzione/ Vogliono dividere il fronte

E’ dell’ultima ora la notizia che domani dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri la norma per estendere l’obbligo del lasciapassare sanitario solo alle ditte di pulizia che operano nelle scuole e al personale delle mense scolastiche. La decisione sull’ estensione  più generalizzata del Green Pass ai lavoratori/trici del settore pubblico e privato è per questa settimana sospesa. Così dicono gli organi di informazione mainstream.

Non crediate che questo costituisca ripensamento o riflessione, significa solamente che vogliono affrontare la questione per categorie di lavoratori e lavoratrici, come hanno fatto per la sanità e per gli insegnanti, dividendo il fronte di opposizione, facendo tirare un momentaneo respiro di sollievo a certi ambiti che pensano in maniera illusoria che non saranno coinvolti. E’ la strategia del carciofo con cui il neoliberismo ha impostato anche le politiche neocoloniali, un paese per volta senza allarmare gli altri, ma l’obiettivo è piegare tutti all’obbedienza e alla resa senza condizioni.

Non abbassiamo la guardia, difendiamo le categorie sotto attacco perché i/le prossimi/e saremo noi.

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La storia del vaccino è un antipasto.

Un interessante articolo di Macerie su Macerie di qualche settimana fa

La storia del vaccino è un antipasto.

https://radioblackout.org/…/macerie-su-macerie-26…/

Che la pandemia di Covid-19 avrebbe segnato inesorabilmente gli sguardi della società su di sé era ben facilmente prevedibile, il come stia accadendo è ancora difficile da decifrare.

Quello a cui si è assistito nelle ultime settimane è stata una celere escalation di misure, decreti, direttive, annunci e sproloqui urbi et orbi sul sostegno all’obbligo vaccinale e alla sua certificazione; una convergenza su un discorso netto e senza sfumature, di cui è difficile trovare dei precedenti, che va dal premier in carica, il boia europero della crisi economica post 2008, fino agli ultimi militanti dell’estrema sinistra del Bel Paese, tutti votati senza soluzione di continuità a costruire l’immagine di una divisione antropologica tra la solidarietà civile di coloro che hanno scelto di vaccinarsi e tutti gli altri, velocemente ammassati nel cassetto capiente dei “negazionisti”, complottisti, egoisti sociali o naturopati dell’ultima ora.

Una certa balzaneria accompagna ogni argomentazione tesa a portare avanti questa polarizzazione inesistente, non solo nei fatti e nelle intenzioni, ma proprio impossibilitata dalle condizioni storiche e sociali in cui versa questa parte del mondo negli ultimi decenni. In prima battuta è ridicolo investigare le intenzioni che dettano una parte di popolazione la cui bandiera del bene comune è indistinguibile nei fatti dalle esigenze di consumo estivo benedette da un lasciapassare di Stato; secondariamente, come si scriveva sopra, è impossibile che una società basata interamente nelle sue strutture portanti sull’interesse individuale, arrivato all’apogeo con la devastazione apportata dal capitalismo digitalizzato e dall’isolamento che porta seco, possa sviluppare come una pentecoste uno spirito di coesione ed altruismo. Un tempo sarebbe stata questa una constatazione facile non solo per ogni marxista attento al rapporto tra strutture e sovrastrutture, ma anche per ogni anarchico conscio del fatto che non c’è nessuna consapevolezza collettiva reale senza un atto di rottura compartecipato. Continua a leggere

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RICORDINFESTA/19 settembre 2021

Nonostante siamo contrarie alle case e agli spazi delle donne <gentilmente concessi> dallo Stato, condividiamo questa iniziativa di Daniela Pellegrini per l’affetto e la stima nei confronti suoi e della sua storia personale e politica che è una parte importante del femminismo italiano.

Casa Delle Donne di Milano-via Marsala 8/10

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La verità può turbare ma resta sempre verità

Lecco:<La verità può turbare ma resta sempre verità>

Nella notte tra l’uno e il due settembre siamo stati fermati in via Cavour e accusati di aver affisso dei manifesti senza il permesso. Alla questura la semplice sanzione amministrativa non bastava ed è per questo che ha voluto rincarare la dose denunciandoci per “pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico” (Art. 656 del codice penale).

Essere accusati di diffondere notizie false proprio da chi difende un sistema che da sempre mente, manipola e terrorizza la popolazione al fine di legittimare le più abiette pratiche politiche e repressive è quantomeno paradossale. Ma cosa dicevano di falso questi manifesti?

da www.terreinmoto.org

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Kill the Bill/due giorni di discussione a Trento

KILL THE BILL Due giorni di discussioni contro la società della miseria tecnologica/ 4 e 5 settembre 2021

il rovescio,info

<Ogni giorno che passa, tutto il baraccone dell’Emergenza Covid si rivela sempre più per quello che è: una manovra mostruosa e un atto di guerra all’umanità intera. Tra vaccinazioni biotecnologiche, tracciamento elettronico e militarizzazione montante, quella che ci viene apparecchiata è una vita da schiavi tecnicamente equipaggiata. Mentre in Italia e in sempre più Paesi del mondo montano le proteste, abbiamo deciso di organizzare due giornate di incontri e discussioni, in cui si parlerà dei cosiddetti vaccini, del “mondo a distanza” 5G, del “modello Amazon” nella ristrutturazione del lavoro, della riorganizzazione della scuola e dell’educazione secondo le nuove esigenze ipertecnologiche del capitale. Per affinare le idee e prendere la mira contro il mondo-macchina degli uomini-macchina, ma anche per riscoprire, difendere, contrapporgli una dimensione di incontro e socialità orgogliosamente umana.> Collettivo salute e libertà

Programma Continua a leggere

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/giovedì 2 settembre 2021

Zardins Magnetics di giovedì 2 settembre 2021

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

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Gli argomenti:

*Il dibattito in ambito statunitense a un anno dalle rivolte per George
Floyd

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Assemblea permanente contro il carcere e la repressione

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Riconquistare il terreno della vita.

Questo il volantino che abbiamo distribuito questa mattina al presidio contro il lasciapassare sanitario e le misure repressive e ricattatorie davanti al Ministero della Pubblica Istruzione.

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No green pass 1 settembre/Roma Stazione Tiburtina ore 14,30

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30 agosto 2021/ scuola: presidio di protesta contro il green pass

Lunedì 30 agosto, dalle ore 11,00 alle ore 14,00 presidio di protesta nelle adiacenze del Ministero della Pubblica Istruzione a Roma

orizzontescuola.it

Comunicato Il Coordinamento Nazionale docenti ed ata contro il “green-pass”, costituitosi spontaneamente per iniziativa di personale docente e scolastico vaccinato e non vaccinato comunica di aver indetto, per Lunedì 30 agosto, dalle ore 11,00 alle ore 14,00, un presidio di protesta nelle adiacenze del Ministero della Pubblica Istruzione contro l’obbligo di acquisizione ed esibizione del cosiddetto “green-pass” per accedere agli istituti scolastici, cioè al proprio posto di lavoro, introdotto dal Decreto Legge 111 del 6 agosto 2021 (art. 1 comma 6).

Nella stessa giornata, in diverse città della Sicilia e del Nord si svolgeranno manifestazioni davanti alle prefetture, con l’obiettivo di scongiurare la conversione in legge del decreto che condiziona il diritto allo studio e al lavoro al possesso del “green-pass”, nonché di ottenere la revoca delle vessatorie disposizioni a carico dei lavoratori della Scuola, indirettamente costretti a vaccinarsi o a sottoporsi a tamponi invasivi e punitivi per ottenere il “lasciapassare verde”, con una frequenza (ogni 48 ore) intollerabile e non suffragata da alcuna evidenza clinica o statistica.

La Scuola, che ha ripetutamente e inutilmente chiesto, dall’inizio della pandemia, investimenti sull’edilizia, assunzione dei precari e scorporo delle classi-pollaio, intende denunciare la strumentalità dell’accanimento contro l’esigua percentuale di
personale scolastico che ha legittimamente scelto di non vaccinarsi, ovvero impossibilitato a farlo, e il clima d’odio, discriminazione, delazione e divisione che il governo sta pericolosamente fomentando, perfino nel cuore delle singole famiglie, eludendo i propri doveri di intervento e violando anche i regolamenti e le risoluzioni  dell’UE.

I promotori chiederanno che una delegazione del Coordinamento sia ricevuta dai funzionari ministeriali. Il corpo docente e studentesco delle Università, oggetto dello stesso provvedimento illegittimo, è invitato ad aderire all’iniziativa.

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Cineforum contro il Green Pass/ stasera terzo appuntamento!!!

Trento: Cinerforum contro il green pass n°3 il 26.08

<Contro il Green Pass e il virus del controllo. Torniamo ad incontrarci e a confrontarci liberamente nella strade e nelle piazze. Decidiamo noi come stare insieme e come tutelarci.>

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Ascoltate questa sera Zardins Magnetics/ giovedì 26 agosto 2021

Zardins Magnetics di giovedì 26 agosto 2021

Questa sera ascolta Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane, dalle ore 20 alle 21 e 30 circa.

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Gli argomenti:

* Presentazione della manifestazione contro il green pass e l’obbligo vaccinale di martedì 31 agosto a Trieste

* Letture da Sul filo del tempo di Marge Piercy. La dura storia di Connie Ramos, donna chicana, proletaria, emarginata, etichettata come malata di mente e rinchiusa in manicomio, che decide di restituire i colpi. Seconda parte.

*Da Rebibbia il contributo di una compagna sull’AS2  femminile

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Sulla scuola contro il green pass/Una confortevole imposizione

Volantino distribuito a Rovereto durante un’iniziativa contro il lasciapassare che si è svolta presso la locale Biblioteca Civica, organizzata da una rete di solidarietà tra docenti.

ilrovescio.info

Una confortevole imposizione

Ci sono momenti in cui i “no” devono essere “no” autentici.

La storia e la letteratura sono colme di personaggi che, con i loro ostinati “preferirei di no”, ci hanno appassionato e aiutato a conoscerci e formarci. Pensiamo, ad esempio, a Bartleby lo scrivano o a Cosimo, il Barone rampante di Calvino.

Pensiamo anche alla storia dei dodici professori che nel 1931 dissero no a Mussolini, rifiutandosi di firmare e giurare fedeltà al fascismo. I dodici professori (12 su 1250) persero la cattedra e subirono un forte isolamento ma, per il loro coraggio e per la fedeltà nei confronti di sé stessi, continuano a essere ancora stelle polari a cui guardare.

Esempi a cui guardare o polverosi simulacri, meri nomi sui libri che a noi, oggi, non possono più ispirare alcunché? Meglio, a cui non permettiamo che ispirino più alcunché?

Non crediamo che accettare il green pass equivalga a giurare fedeltà al fascismo.

Pensiamo, però, che il green pass sia non soltanto un’inaccettabile misura di controllo e di ricatto ma una chiamata dello Stato: una chiamata in cui lo Stato chiede di sottoscrivere la gestione e la narrazione fatta e data dell’epidemia. Una chiamata a cui nessuno può sottrarsi, pena l’esclusione dal lavoro (se fai parte del personale scolastico e sanitario) e dalla frequentazione di biblioteche, musei, teatri, concerti, piscine, bar e ristoranti.

Occorre cogliere le tendenze di fondo e battersi contro di esse poiché da certi salti qualitativi non si torna indietro.

Secondo un meccanismo di dissimulazione a partire dal 1° settembre ai docenti verrà concesso di non avere il green pass – la parvenza democratica – ma non sarà permesso loro di mettere piede a scuola.

Ne L’uomo è antiquato il filosofo Günther Anders nota che «spietato non è solo ciò che si rifiuta alle nostre richieste ma anche ciò che si presenta in modo così innocuo e confortevole da non farci nemmeno venire in mente di dire no, di opporre resistenza».

Ciò che stona nella mobilitazione in atto dei docenti contro questa nuova forma di discriminazione è il tipo di affermazioni che vengono fatte in rapporto alle proposte che vengono elaborate e messe in atto. Vengono usate parole come “coercizione”, “integralismo”, “regime”, “dittatura” alle quali si contrappone – quale massima risposta possibile – una raccolta firme, una lettera a una qualche istituzione, un ricorso.

Cosa può far credere che queste proposte possano essere sufficienti anche solo a scalfire la spietatezza del processo in corso?

E, soprattutto: possibile che dentro di noi non alberghi il desiderio di uno slancio?

Uno slancio che non abbia a che fare con le solite dinamiche di potere istituzionali o “pseudoistituzionali”, uno slancio che guardi verso un orizzonte radicalmente diverso da quello abitato (e significato!) dai vari Figliolo, Fugatti, green pass, vaccini sperimentali e tamponi?

Uno slancio che non si limiti a provvisori “stratagemmi” ma che risolutamente osteggi il mondo che ci stanno confortevolmente imponendo?

La memoria e i nostri immaginari sono costellati da atti di rotture dell’ordine costituito, di resistenza e ribellione. Lasciamo – prima che ogni nostro slancio venga tamponato e normato – che quelle indocilità e renitenze ci ispirino ancora e portino a perturbare l’inizio dell’anno scolastico.

Se si vuole dare un senso e una consistenza al “dibattito” di oggi occorre pensare collettivamente a delle pratiche che interrompano almeno sul nascere il normale funzionamento di questa nuova forma di apartheid sociale.

I primi giorni di scuola, docenti e studenti vaccinati e non vaccinati, rifiutiamoci di entrare e creiamo fastidio. Perché non c’è reale dibattito senza libertà. E quando la libertà viene calpestata occorre battersi per riaffermarla.

Docenti renitenti al “green pass”

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