I Nomi delle Cose, lo spazio di riflessione della Coordinamenta femminista e lesbica
<La scuola e la guerra>
Stiamo assistendo ad una costante, crescente militarizzazione della società in generale e della scuola in particolare. E’ un fenomeno che ha caratterizzato da subito le scelte del capitalismo neoliberista e che negli ultimi anni ha avuto un’impennata impressionante che sarebbe un errore imputare specificatamente ai governi di destra dato che abbraccia le scelte di tutto l’arco partitico in questi anni. La crescente militarizzazione della scuola in tutti i suoi gradi, dalla materna all’università, è così preoccupante che si è costituito un <Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università> https://osservatorionomilscuola.com/che si è assunto il compito di monitorare e denunciare quello che sta succedendo. Già da tempo corpi militari, dall’esercito alla marina, all’aviazione, alla Nato e alle varie polizie entrano nelle scuole per “insegnare” agli/alle studenti il contrasto al bullismo e alla violenza di genere o per far apprezzare quanto è bello diventare soldato/a…..
In previsione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre), la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, allo scopo di diffondere una nuova cultura di genere che possa scardinare ogni paura e rappresentare per le innumerevoli vittime di violenza il giusto stimolo a chiedere aiuto e a denunciare, ha pianificato la campagna di sensibilizzazione “Questo non è amore”.
La Questura di Siracusa ha organizzato degli incontri in alcune scuole della provincia. Nella mattinata odierna, la Dirigente della Divisione di Polizia Anticrimine, Maria Antonietta Malandrino, accompagnata da personale dell’Ufficio per la Comunicazione della Questura, ha incontrato gli studenti del Liceo Scientifico “Corbino” ed i ragazzi dell’Istituto Comprensivo “Archimede”.
Gli incontri, presentati dalle rispettive presidi, Lilly Fronte e Giusy Aprile, hanno avuto l’attenzione degli alunni, particolarmente sensibili alla violenza di genere e al crimine del femminicidio. Sono stati letti alcuni verbali, opportunamente modificati, che riportavano le fasi salienti di indagini relative a violenze familiari.
Al successivo dibattito, guidato dal funzionario della Polizia di Stato, i ragazzi hanno formulato numerose e domande e presentato alcune loro considerazioni sul tema, frutto di una riflessione guidata dai loro docenti. SiracusaOggi.it
Cosa potranno mai raccontare a bambini e bambine, a ragazze e ragazzi soggettività imperniate sulla gerarchia, sull’autoritarismo, sull’obbedienza, la delazione, la prevaricazione, che praticano la legge del più forte usando lo schermo di una divisa per esercitare rapporti costantemente squilibrati e violenti con i cittadini e le cittadine e con le popolazioni?? Cosa potranno raccontare i militari che usano la guerra come sistema di risoluzione delle controversie? Ricordiamoci sempre che la militarizzazione è cultura dello stupro. Buon ascolto!
Studenti della Scuola Media in visita alla sede NATO di Lago Patria – Giugliano (NA) Mentre a Londra si celebrano i 70 anni della N.A.T.O., studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado, rappresentanti della “Don Salvatore Vitale” Giugliano (Napoli) e della “M. Beneventano” di Ottaviano (Napoli), hanno visitato la base di Lago Patria – Giugliano in Campania.
MATERIALI INFORMATIVI
-https://www.sinistrainrete.info/societa/26039-serena-tusini-la-militarizzazione-delle-scuole-la-cultura-della-difesa-e-la-forma-della-guerra.html
-“Comitato per lo sviluppo e la valorizzazione della cultura della difesa”.
1 Istituito il 6 marzo 2023 con il compito di promuovere la cultura della difesa: “La diffusione di una cultura della Difesa è strumento essenziale di implementazione del Programma del Ministro della difesa non solo per valorizzare al massimo l’operatività dello strumento militare nazionale ma, altresì, per diffondere sia a livello istituzionale sia nella collettività, i valori che connotano l’agire e l’essere del personale della Difesa”. Presieduto dal Ministro della Difesa, è composto da: Geminello Alvi (economista), Giulio Anselmi (Presidente dell’agenzia di stampa “ANSA”), Pietrangelo Buttafuoco (scrittore), Anna Coliva (storica dell’arte), Pier Domenico Garrone (Consigliere del Ministro), Michèle Roberta Lavagna (Professore ordinario del Politecnico di Milano, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali), Giancarlo Leone (Presidente Associazione Produttori Audiovisivi), Angelo Panebianco (editorialista), Vittorio Emanuele Parsi (Professore ordinario dell’Università cattolica del Sacro Cuore e Direttore dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni internazionali della medesima Università), Angelo Maria Petroni (Segretario generale Aspen Institute), Gianni Riotta (editorialista), Fabio Tamburini (Direttore de “Il Sole 24 ore”), Antonio Zoccoli (Professore ordinario dell’Università di Bologna, Presidente dell’Associazione Big Data), Filippo Maria Grasso (Direttore Relazioni Istituzionali di Leonardo).
-Articolo 887, comma 2, del codice di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010
-Lettera inviata da Cub e No Camp Darby all’ateneo di Pisa sul rapporto tra università e industrie delle armi
Gli scriventi, a seguito di notizie apparse a mezzo stampa e oggetto di dibattito in città, chiedono all’Ateneo di Pisa informazioni, ai sensi art.5, comma 2, D.Lgs.33/2013 , sui rapporti intercorsi tra l’Università di Pisa e aziende impegnate nella produzione e commercio di armi.
Nello specifico si chiede:
* Quali siano i rapporti tra Ateneo e Ministero della difesa e a che titolo, se studenti e ricercatori universitari hanno collaborato, in che termini con quali numeri, costi e a che fine, se all’interno di progetti di ricerca autonomi o commissionati da terzi, se questi progetti rientrano all’interno di percorsi finalizzati invece alla produzione di sistemi di arma, alla loro commercializzazione?
* Chiediamo se esistono protocolli tra Ministeri e Ateneo Pisano collegati allo studio, commercializzazione e produzione di sistemi di arma?
* Per quanto concerne invece il rapporto tra Ateneo e imprese private si chiede se i progetti prevedono borse di studio, finanziamenti privati all’ateneo, contratti di natura individuale, contratti di ricerca e apprendistato presso aziende impegnate nel settore bellico, se docenti e ricercatori hanno chiesto debita autorizzazione per prestazioni di tale genere?
* Si chiede all’Ateneo se è al corrente dell’eventuale assunzione di ex studenti e ricercatori di varia natura presso aziende private a seguito di percorsi di studio e di ricerca precedentemente intrattenuti (in ambito scientifico ma anche umanistico), se docenti dell’università di Pisa intrattengono rapporti di collaborazione, a vario titolo, con le imprese belliche e, omessi i dati sensibili, ricevere informazioni in tale senso?
* Abbiamo letto di stages riservati a studenti del Sant’Anna in accordo con la Marina Mercantile e chiediamo delucidazioni a partire dal fatto che questi studenti, o studentesse, potrebbero appartenere all’Ateneo di Pisa.
* Chiediamo infine l’ammontare dei finanziamenti eventuali di aziende private del settore bellico all’ateneo pisano, l’attivarsi di progetti di ricerca e di collaborazioni a vario titolo. Continua a leggere→