C’è chi dice no! Assemblea Nazionale per il NO al Referendum!

C’È CHI DICE NO #CèChiDiceNo #CacciamoRenzi
votare NO

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C’è qualcosa che non va in questo cielo.

Presto si voterà sulla riforma costituzionale targata Renzi.

Che una classe politica che ha passato gli ultimi trent’anni a dimostrare la propria assoluta continuità con la mafia e gli affaristi proponga di accentrare ancora di più il potere nelle mani dell’esecutivo è semplicemente grottesco.
Ma il Partito Democratico, dopo anni in cui ha ridotto i diritti sociali e impoverito milioni di persone, ha ancora tante “riforme” da proporci, tante grandi opere da costruire, tanti diritti da abolire e va di fretta. Velocizzando i processi legislativi e accentrando i poteri, la riforma costituzionale firmata dal ministro Boschi si propone di mettere olio negli ingranaggi che ci impoveriscono, di farci ingranare la quinta per accelerare verso per il baratro in cui ci stanno facendo precipitare.
Un baratro fatto di milioni di voucher che stanno precarizzando la nostra vita; di un tasso di diseguaglianza indecoroso; di intere generazioni che per la prima volta nella storia vivranno peggio di chi le ha precedute; di spese universitarie insostenibili che rendono lo studiare un privilegio di pochi; di un welfare non più in grado di arginare la povertà dilagante; di una disoccupazione in crescita in un contesto in cui i diritti del lavoro sono in disfacimento e dove i lavoratori sono sempre più soli nella loro lotta per la sopravvivenza; di territori inquinati in cui migliaia di persone quotidianamente si ammalano e muoiono di tumore; di un sistema sanitario allo sfascio; di milioni e milioni di famiglie sul ciglio di una strada senza alcuna possibilità di riscattare la propria condizione.
Matteo Renzi ha detto che con questa riforma c’è in ballo la credibilità dell’Italia. Ma la credibilità verso chi? Non certo verso i cittadini che amministra, che la fiducia verso di lui l’hanno ormai irrimediabilmente persa in questi 30 mesi di governo.
L’unica credibilità che gli interessa è quella verso i mercati e le istituzioni europee! E per loro saremo credibili solo quando saremo fiaccati, docili e sottomessi, pronti a scannarci per un lavoro, a prendercela con chi è più debole di noi e lasciarli in pace.
Matteo Renzi ha detto che se perde il referendum ci sarà instabilità. Ma instabilità per chi? Le nostre vite sono già instabili. Sono fatte di contratti a termine, di disoccupazione, di paura di perdere il posto al primo soffio, di traslochi per sfuggire agli affitti troppo cari, di emigrazione per trovare fortuna altrove. È la loro stabilità che vogliono preservare!
La stabilità dei nostri governanti, di chi era già ricco e in questa crisi ha continuato ad arricchirsi.
Nonostante si sta assista ogni giorno ai continui slittamenti della data del voto del referendum e ai tentennamenti del premier sulle sue promesse dimissioni in caso di sconfitta, Matteo Renzi non perde occasione di affermare che fuori dal PD non c’è niente di meglio che lui e il suo partito della nazione. Noi crediamo che non sia vero.
Che in questo paese ci siano tante energie da spendere per cambiare davvero le cose, per tirare fuori la testa dalla melma e cominciare a fare i nostri interessi comuni, quelli della stragrande maggioranza della popolazione è stanca dei loro balletti e vuole vivere una vita dignitosa, vuole che si lavori meno ma che si lavori tutti, ha bisogno di una casa e un salario decenti, si è rotta di continuare a pagare tasse stratosferiche per ingrassare dei corrotti. A volte si tratta di persone che già sono protagoniste delle tante forme di dissenso che costellano il nostro Paese contro chi ci governa e contro quelle oligarchie politico-­imprenditoriali che devastano e saccheggiano i nostri territori, da Sud a Nord. Spesso queste energie sono inespresse, frustrate, ancorate alla realtà virtuale e talvolta si riversano contro chi sta peggio di noi. È necessario costruire le condizioni per coagulare queste energie e trasformarle in quella forza d’urto che produce cambiamento reale.
In tanti e tante stanno vedendo questo referendum come un’occasione per dare un bel calcio nel sedere a Renzi e al PD. E questo è un bene. Pensiamo però che limitarci a glissare la nostra scheda nelle urne nel giorno X sia importante, ma che non basti.
Goldman Sachs ha già presentato un rapporto in cui esclude, in caso di una vittoria del NO, che si vada a nuove elezioni confidando il fatto che ci sarà una nuova maggioranza, magari guidata dalla stesso Renzi che non avrà mantenuto fede all’impegno di dimettersi!
Se a loro basta un Sì a noi non basta un NO.
Pensiamo sia il momento di smetterla di sperare che le soluzioni cadranno dal cielo e di finirla di credere che possiamo continuare a delegare ad altri di realizzare per conto nostro quel cambiamento di cui ci sarebbe tanto bisogno.

La campagna contro il referendum può essere una prima occasione per incontrarci e far sentire la nostra voce. Quest’autunno non restiamo a guardare.

C’è chi lavora troppo per uno stipendio schifoso,
c’è chi ha la scuola che crolla,
c’è chi non riesce più a pagare l’affitto,
c’è chi vorrebbe avere un figlio ma perderebbe il lavoro,
c’è chi non ne può più di farsi rodere il fegato tutte le sere davanti al TG,
c’è chi sono anni che aspetta la casa popolare,
c’è chi è costretto a lasciare l’Italia,
c’è chi non può entrare in Italia,
c’è chi ci ha creduto e ora non ci crede più,
c’è chi non ce la fa con la sua pensione,
c’è chi non arriverà mai alla pensione,

C’è chi dice NO.

Incontriamoci Sabato 1 Ottobre per un’Assemblea all’Università La Sapienza di Roma

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Fuori il PD dalle nostre vite!

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Sabato 17 settembre al CIE di Ponte Galeria!

 

17 settembre

Roma – Comunicato per il presidio al CIE di Ponte Galeria del 17/9

Finché dei lager non restino che macerie

Nuovi muri e centri di detenzione, polizie e volontari alle frontiere, nuovi accordi tra gli stati per deportare forzatamente  migranti,  retate  nelle  strade  a  caccia  di  persone “irregolari”  e  militarizzazione  dei  territori  ridisegnano  il  volto  dell’Europa. Un’Europa che  continua  a  trincerarsi  dietro  i  suoi  confini  escludendo  gli indesiderabili  mentre,  allo  stesso  tempo,  si  nasconde  dietro  la  facciata  ipocrita  dell’accoglienza. Un’integrazione che  sfrutta  i/le migranti che, sotto il   ricatto del  permesso di soggiorno, vengono utilizzat* come forza lavoro sottopagata o “volontaria”.

Tra gli strumenti utilizzati dagli stati per controllare e reprimere ci sono i CIE, centri di detenzione per migranti senza documenti  in attesa dell’espulsione. Dei 13 centri costruiti in Italia, a seguito delle rivolte dei migranti reclusi, che li hanno distrutti e resi inagibili, ne sono rimasti funzionanti solo 4: Torino, Roma-Ponte Galeria, Brindisi-Restinco, Pian del Lago-Caltanissetta. Continua a leggere

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Spostamento data campeggio antimilitarista in Sardegna

https://nobordersard.wordpress.com/2016/05/30/2-campeggio-antimilitarista-5-9-ottobre-sud-sardegna/#more-2655

[Aggiornamento] Per motivi logistici abbiamo deciso di far slittare di un giorno le date del campeggio, che sarà quindi dal 6 al 10 ottobre.

campeggio noborderesard

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Sincerità Italiana

Sincerità Italiana

 

– La vostra nuova formazione politica ha già scelto il nome? – Chiede la conduttrice.
– SI.
– Quale?
L’ospite sorride.
– Gliel’ho appena detto. SI, Sincerità Italiana. Noi siamo infatti convinti che la sincerità sia il valore principale in politica e nell’amministrazione della cosa pubblica. Ci rivolgiamo agli elettori che comprensibilmente hanno perso fiducia nella democrazia rappresentativa – si gira verso la telecamera – I partiti tradizionali vi hanno mentito. I movimenti populisti vi hanno mentito. Entrambi vi hanno promesso onestà e competenza, ed entrambi vi hanno deluso. Noi non lo faremo.
– Perché manterrete la promessa?
– No. Perché noi con sincerità diremo subito agli elettori che siamo un’associazione a delinquere.
– Cosa?…
– Una banda di criminali entrati in politica solo per arricchirsi. Un’accolita di delinquenti, truffatori, farabutti, puttane e puttanieri collusi con tutte le specie di criminalità organizzata italiane ed estere, dalla ‘Ndrangheta alla Yakuza, nonché con le logge coperte e i servizi deviati di tutto il mondo. Noi non ci limiteremo ad appaltare le Olimpiadi alla Mafia. Noi organizzeremo le Olimpiadi della Mafia.
– E lo dite così?…
– Certo. La sincerità assoluta è il nostro valore fondante. Gli italiani da noi avranno esattamente ciò che si aspettano. Le case crolleranno, i treni si scontreranno, le strade si allagheranno di liquami che trascineranno in giro i cumuli di spazzatura, disorientando topi e inviati del Tg. La sanità, l’istruzione, l’economia continueranno ad andare a puttane, mentre il lavoro sarà sempre più precario e pericoloso. L’Italia firmerà tutti gli accordi commerciali più truffaldini, inondando il mercato di merda tossica immangiabile, e continuerà a partecipare a tutte le guerre coloniali disponibili. Noi ci spartiremo gli appalti miliardari che ne deriveranno, ostentando ricchezza e potere nel modo più becero e arrogante possibile, facendo arrestare o ammazzare chiunque cercherà di romperci i coglioni. Riscriveremo la Costituzione su un rotolo di carta igienica, e poi la butteremo nel cesso.
Si volta verso il pubblico in sala.
– Ma tutto questo lo faremo alla luce del sole, senza più mentirvi, senza più cercare di farvi credere che stiamo lavorando per il bene del paese o qualche altra cazzata del genere. Noi saremo. Sempre. Completamente. Sinceri. – Scandisce.
Il pubblico in sala applaude entusiasta.

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Campagna per il NO al referendum di ottobre!

25)Votiamo NO per dire NO alle Patriarche!

votare NO

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11 settembre 1599/11 settembre 2016

11 settembre 1599/11 settembre 2016

In ricordo di Beatrice Cenci e di tutte le donne che si ribellano!

Beatrice Cenci

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11 settembre 1973/11 settembre 2016

11 settembre 1973/11 settembre 2016

Per non dimenticare il colpo di Stato in Cile

Per non dimenticarsi mai la destabilizzazione che gli USA esercitano in America Latina  e per capire , quindi, in questo momento l’attacco a cui sono sottoposti Brasile, Venezuela, Argentina, Bolivia. Ecuador…..

DilmaBrazil

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Per la libertà di Nekane!

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Chi volesse partecipare può scrivere un messaggio privato a scintilla@canaglie.net

EVENTO FB: https://www.facebook.com/events/1845934795625795/

 

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Io sto con chi resiste

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Oggi a Bologna/Un caro saluto a Luki Massa

Dalle compagne di Amazora

Ieri ( 6 settembre n.d.r.) Luki ci ha lasciate. Pioniera della promozione e della diffusione dell’arte e della cultura lesbica, militante della nostra visibilità e delle interconnessioni tra realtà lesbiche di tutto il mondo.

L’abbiamo conosciuta tanti anni fa, quando organizzò, con Visibilia e Casa delle Donne, il primo stage di WenDo. Ricordiamo con affetto gli allenamenti sperimentati insieme a lei dal primo gruppo autogestito…

La salutiamo e ringraziamo con rispetto e amore per tutto quello che ci ha dato. E abbracciamo e ringraziamo Isabel, nostra compagna di lotte contro la violenza maschile, Marta e Elisa, e tutta la comunità di amiche compagne e amanti che si è presa cura di lei.

Venerdì saremo al Centro delle donne in via del Piombo 5, a Bologna dalle 11 alle 14,  a salutarla tutte insieme

 Amazora

 

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C’est dans la rue qu’ca passe

Tu peux voter, pétitionner
Débattre à la télé
ou gamberger sans te bouger

C’est dans la rue qu’ça se passe,
C’est dans la rue qu’ça se passe

C’est dans la rue qu’ça se passe
Quand il s’passe quelque chose
Un bulletin dans une boîte
Ça change pas grand chose

C’est dans la rue qu’ça se passe
Quand il s’passe quelque chose
C’est dans la rue qu’ça se passe
Quand revient le printemps
C’est dans la rue qu’ça se passe
Quand on lâche nos écrans
C’est dans la rue qu’ça se passe
Quand il s’passe quelque chose
C’est dans la rue qu’ça se passe
Quand on s’est rencontré
C’est dans la rue qu’ça se passe
La peur s’en est allée Continua a leggere

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Campagna per il NO al referendum di ottobre!

24)Votiamo NO per dire NO alla Triplice Sindacale!

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Vivere in un corpo malato-Riflessioni sull’abilismo

Vivere in un corpo malato-Riflessioni sull’abilismo

da animaliena.wordpress.com

corpo malato

Da tempo –  all’incirca da quando, qualche mese fa, abbiamo tradotto la Teoria della Donna Malata su Les Bitches –  ho cominciato a desiderare di fare coming out della mia condizione di malata cronica. Eppure ho continuato a procrastinare questo scomodo appuntamento con me stessa, distogliendo l’attenzione e proiettandola su altri argomenti, meno intimi e perciò meno delicati da trattare. Persino adesso, mentre scrivo, le parole – solitamente amiche e alleate – si fanno sfuggenti e capricciose, e il cursore lampeggia per un tempo fastidiosamente lungo, mentre cerco di dare una forma compiuta ai miei pensieri.

Molti di coloro che sperimentano la malattia, non come accidente – inevitabile eppure passeggero – ma come compagna di vita, riconoscono un prima e un dopo: il ricordo di un passato nel quale si era “normali”, organismi apparentemente totipotenti, e un presente fatto di compromessi e limitazioni, preoccupazione e dolore. E vergogna.

Il mondo nel quale viviamo elargisce i propri privilegi non solo a chi è maschio, bianco, eterosessuale, benestante, di cultura accademica, eccetera eccetera. L’Uomo paradigmatico, il tipo ideale è intrinsecamente normoabile. Il corpo rappresenta la “macchina meravigliosa” che gli permette di esprimere tutta la potenza del suo essere, il mezzo attraverso il quale si erige sul mondo e ne succhia la forza vitale. Continua a leggere

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Campagna per il NO al referendum di ottobre!

23)Votiamo NO per dire NO al PD!

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