Campagna per il NO al referendum di ottobre!

14)Votiamo NO per dire NO alla detenzione amministrativa e ai CIE!

votare NO

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L’ultima pallottola per Carlo Giuliani

L’ultima pallottola per Carlo Giuliani,

luglio 20th, 2016 by dumbles

noisiamoqui381 l’ha sparata Francesca Archibugi. Scrivendo questo: Carlo Giuliani oggi ha 38 anni. Lavoro, figli, giornate belle e brutte come tutti. Ride del ragazzino con l’estintore. Non è più estremista. E poi ancora questo: Sarebbe diventato il padre amoroso e comprensivo di se stesso, del giovane che era stato, se glielo avessero permesso.
I demoni, Dostojevskj

Le carogne e gli avvoltoi aspettano spesso la tua morte, soprattutto se sei ribelle, per costruirti intorno una storia addomesticata a loro uso e consumo.

Cara signora, inventi storie e stronzate buoniste per i suoi film, non scomodi Dostojevskj che non è il caso; se qui c’è un demone, è quello dei mistificatori, delle mistificatrici, ed è tutto suo.

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22-24 luglio 2016 Venaus. Festival Alta Felicità

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La Valle di Susa, un territorio da scoprire diverso da come è sempre stato disegnato nella storia. Valle di passaggio, di mercificazione, di turismo del capitale, di violenze. Da 25 anni un’intera comunità ha deciso di provare a cambiare questa immagine distorta costruendo, anche attraverso la lotta contro l’alta velocità,  nuove modalità di relazione, nuovi modi di stare al mondo.

Ed è in quest’ottica che è stato pensato e costruito il Festival Alta Felicità che prenderà vita questo venerdì 22 luglio. Una vera “grande opera”, che parte dal basso, di cui le parole d’ordine sono accessibilità, condivisione, convivialità e collettività.  Un’opera che si oppone a quella grande truffa che da anni tentano di imporre in Val di Susa.  Come movimento di lotta contro il Tav, negli anni abbiamo utilizzato mezzi e modi diversi per contrapporci contro questo progetto inutile e dannoso, dalle grandi manifestazioni nei paesi e in città ai presidi nei luoghi di cantiere, dalle barricate sui sentieri alle “barricate di carta”. In ogni situazione al centro delle nostre mobilitazioni ci sono le persone e l’importanza del territorio che vivono, nessuno spazio per i profitti e gli interessi di pochi, e anche nell’occasione del festival sarà così.

Questa tre giorni vuole essere ancora una volta la dimostrazione che si possono vivere le relazioni, il tempo e il territorio in modo differente da quello che ci hanno sempre imposto.

Oltre ai concerti, completamente gratuiti, ci saranno anche reading con scrittori locali e non, escursioni sui sentieri locali e tante altre attività alla portata di tutti e costruite per far conoscere il territorio valsusino a 360 gradi. In programma ci saranno anche visite guidate al “mostro” (il cantiere di Chiomonte) per far capire realmente, al di là dei racconti troppo spesso deviati dei media nazionali, che cosa vuol dire vivere in un luogo attraversato da un cantiere e da lavori di così grossa portata.

Solo due giorni ci distanziano dall’inizio di questa meravigliosa esperienza, al presidio di Venaus il tempo passa velocemente tra i vari lavori di preparazione e nel pomeriggio si è anche tenuta una conferenza stampa di lancio del Festival ( //www.facebook.com/festivalaltafelicita/videos/304383603242896/ ).

Non resta che riempire gli zaini, prendere tenda e scarponi e raggiungerci a Venaus a godersi per qualche giorno questa splendida terra!

Sul sito potrete trovare tutta la programmazione e le info necessarie : http://www.altafelicita.org/

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29-30 Luglio Holidays in Giambellino

29-30 Luglio Holidays in Giambellino

 giambellino

In Giambellino c’è chi vorrebbe speculare sul quartiere, cacciare gli abitanti storici, sgomberare centinaia di famiglie e giocare con la salute di tutti.
Ma c’è chi resiste, chi attraverso la solidarietà non permetterà che con la scusa della riqualificazione si calpestino le vite degli abitanti del Giambellino-Lorenteggio.
Prima dei profitti di alcuni vengono la dignità e la vita di tutti quanti.

Contro speculazione, sgomberi e gentrificazione:
CONTINUIAMO A COSTRUIRE INSIEME IL QUARTIERE CHE VOGLIAMO!

► PROGRAMMA ◄

VENERDI 29 LUGLIO
14:00 WRITING – tutto il giorno
15:00 GIOCHI PER BAMBINI
♦ giochi d’acqua! ♦
19:00 Block party: Hip hop night

SABATO 30 LUGLIO
11:00 Torneo di calcio popolare a 5 – per tutto il giorno
12:00 Qui mangiamo bene: cibi e sapori da tutto il mondo.
19:00 Reagge night
00:30 Reggaeton, cumbia night

Uniti possiamo tutto!

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20 luglio 2001-Genova

                                  “Chi siamo noi? Ora siamo il vento che non potete più fare ostaggio Aria libera dai mulini, dalle catene di montaggio Il vento che spazzerà via, cancellerà l’orma dei vostri passi Che schianterà muri e sbarre scatenandosi per Marassi” Dall’ultima galleria A.Lega

nina 18 20 luglio 2001/20 luglio 2016

dedicato a Haidi Giuliani

(…)L’esperienza passata condiziona quella futura, per questo è necessario conquistare una memoria autonoma e collettiva(…) la visione, la lettura, la speranza di un cambiamento totale di questo mondo non è mai venuta meno. L’ideologia neoliberista, forma compiuta ed attuale del divenire del capitale, non vuole la liberazione degli esseri umani, ma pretende, addirittura, la fine di ogni forma simbolica a vantaggio esclusivo del valore mercantile.

La violenza del neoliberismo si manifesta nella pretesa di vietare ogni forma di conflitto, di differenza e di declinare tutto nel suo interesse e di sacrificare tutto alla sua conservazione ed autoespansione.

Le singolarità e i corpi non ubbidiscono  a giudizi di valore a prescindere, possono rendersi complici della missione di sottomettere con ogni mezzo le molteplici culture, diversità e inclinazioni o rifiutarsi di piegarsi al pensiero unico e dominante senza neanche essere, a loro volta, un contropensiero unico, inventando il proprio gioco, le proprie regole del gioco, conservando un’irriducibile alterità e, in questo, realizzandosi”

<Memoria collettiva, Memoria femminista> maggio 2013

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Campeggio senza frontiere (ITA-FR-ENG) 5-10 Agosto 2016

 5-10 AGOSTO CAMPEGGIO SENZA FRONTIERE [ITA-FR-ENG]

campeggio senza frontiere

5 – 10 AGOSTO 2016

SENZA FRONTIERE: campeggio di lotta contro i confini a Ventimiglia e dintorni

Dopo lo sgombero del 30 settembre del campo autogestito nato durante l’estate ai Balzi Rossi, l’arrivo a Ventimiglia di persone in viaggio verso il confine francese non si è mai arrestato.

Nell’aprile 2016 il ministro Alfano arriva in visita a Ventimiglia, dichiarando la sua intenzione di “risolvere il problema e ripulire la città dai migranti”. Il dispositivo di

controllo e repressione messo in atto si manifesta con tutta la sua violenza: viene chiuso il centro gestito dalla Croce Rossa, i migranti vengono rastrellati sui treni e nelle strade, identificati con l’uso della forza e deportati in tutta Italia. Anche la repressione nei confronti dei solidali diviene sempre più aggressiva.

Negli ultimi mesi, nonostante la violenza e le difficoltà si siano moltiplicate, nasce l’esigenza di costruire momenti condivisi di lotta e riconquistare spazi di agibilità: la città è sempre più militarizzata e si registra un crescendo di dimostrazioni di intolleranza e razzismo.

Perciò sentiamo la necessità di costruire un importante momento di solidarietà attiva e lotta diffusa contro il sistema di apartheid e la chiusura delle frontiere: rompiamo insieme questi meccanismi di esclusione.

Appuntamento Venerdì 5 Agosto alle ore 9.00 a Tenda (Valle Roia) per iniziare con una mobilitazione contro il raddoppio del tunnel e la devastazione della valle: fermiamo i camion, aboliamo le frontiere.

Chi avesse bisogno di ospitalità per la sera del 4 agosto è benvenuto e può contattarci per avere ulteriori informazioni.

Si invitano tutti quelli che parteciperanno a provare ad essere il più possibile indipendenti, portando con se il necessario da campeggio.

Inoltre è molto gradito tutto l’aiuto che può arrivare nei giorni precedenti per accompagnarci nell’organizzazione e nella logistica.

La zona del campeggio verrà comunicata soltanto all’ultimo momento.

Per info e contatti:

mail: senzafrontiere at inventati.org

numero di telefono:

0033605789487

https://campeggiosenzafrontiere.noblogs.org/

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Resistenza agli espropri!

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Martedì 19 luglio giornata di resistenza agli espropri

http://notavterzovalico.info/2016/07/05/martedi-19-luglio-giornata-di-resistenza-agli-espropri/

Nessuno avrebbe scommesso che quattro anni dopo il primo tentativo di esproprio Cociv, consorzio costruttore del Terzo Valico, non fosse ancora riuscito a chiudere questa partita. In questi anni sono state decine le giornate di lotta organizzate dal movimento per impedire la presa in possesso dei terreni necessari alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ed è a partire da questo che sono stati accumulati due anni di ritardo sulla tabella di marcia dei lavori.

Martedì 19 luglio Cociv torna alla carica con l’intento di eseguire gli ultimi due espropri mancanti (sempre che non se inventino qualcun altro) e lo fa cercando di espropriare due luoghi altamente simbolici e strategici per il movimento.

Il primo è il terreno collettivo acquistato a Pozzolo Formigaro da 101 No Tav – Terzo Valico. Un piccolo appezzamento di 180 metri quadrati che sorge proprio sul tracciato della linea ferroviaria e che pertanto è indispensabile per proseguire i lavori. Un tentativo di esproprio in “Zona Cesarini” considerato che neppure una settimana dopo scade il decreto autorizzativo che non potrebbe più essere rinnovato visto che è anche scaduta la dichiarazione di pubblica utilità.

Il secondo è un grande bosco a Fraconalto di proprietà dell’Agriturismo La Sereta, un luogo amico del movimento a partire dalla militanza dei suoi proprietari fra le nostre fila e dal rifiuto a fornire vitto e alloggio agli operai del Cociv. Il bosco in questione che avrebbero voluto espropriare già a febbraio serve per ampliare il cantiere della galleria di servizio di Fraconalto con la costruzione di uno sfiatatoio e di una nuova strada.

Manco a dirlo i due espropri, che sono ad oltre 45 chilometri di distanza fra loro, sono stati fissati con lo stesso orario così da determinare la ripartizione delle forze del movimento che ha comunque deciso di provare a resistere con la stessa fierezza del 30 luglio ad entrambe le esecuzioni. Proprio per suddividere con cognizione le forze in campo si è deciso di dare indicazioni precise rispetto a dove convergere in quella giornata.

L’appuntamento per l’esproprio di Pozzolo è alle ore 7,00 sul lato sinistro della strada provinciale 211 della Lomellina in direzione Tortona. Qui convergeranno gli attivisti dei comitati piemontesi e tutti gli altri solidali in arrivo dalle altre città.

L’appuntamento per l’esproprio di Fraconalto è sempre alle ore 7,00 presso l’agriturismo La Sereta via San Rocco 47a località Sereta di Tegli. Qui convergeranno gli attivisti dei comitati liguri e i tanti amici dell’agriturismo La Sereta.

Dalle ore 18 di lunedì 18 luglio (il giorno prima) campeggio libero sia a Pozzolo che a Fraconalto.

Si fa appello ai tanti solidali che hanno sostenuto in questi anni la battaglia contro il Terzo Valico ad organizzarsi per scrivere insieme una nuova pagina di resistenza contro le grandi opere.

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Campagna per il NO al referendum di ottobre!

13)Votiamo NO per dire NO al controllo invasivo e poliziesco della società!

votare NO

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Venaus, dall’assemblea dei movimenti proposte per l’autunno

Venaus, dall’assemblea dei movimenti proposte per l’autunno

assUna ricca due giorni di discussione si è appena conclusa in Val di Susa su appello del movimento No Tav.

Da qui siamo partiti, perché qui c’è una lotta in grado di indicare una via praticabile da tutti nelle reciproche differenze.

Tanti territori in lotta, comitati, collettivi studenteschi e sindacati si sono incontrati, convergendo sull’analisi di come il referendum costituzionale sia un’opportunità per far accrescere il dissenso contro il governo Renzi.

Dalla discussione è quindi emersa chiara la volontà di non rinchiudersi nella sterile difesa di una costituzione ormai svuotata di ogni suo significato sostanziale, ma nel provare a “generalizzare” un’ostilità contro Renzi e il Partito della nazione, con le sue politiche di austerità, i suoi corollari clientelari-mafiosi e la sua supinità ai diktat della troika.

In questo senso un’importanza centrale è stata data al processo di contrapposizione che dobbiamo riuscire a costruire nell’autunno, per renderlo maggioritario non solo nelle urne, ma soprattuto nel protagonismo sociale di chi è ricattato dalla crisi e vede nella possibilità di vittoria del NO un’occasione di presa di parola.

Pensiamo a chi lotta per la casa, in difesa dei territori e contro le grandi opere, per i diritti primari, per il diritto di movimento oltre i confini imposti dall’Europa e dentro gli stati nazione e chi lotta, semplicemente, per un presente ed un futuro migliori.

Crediamo di doverci innestare su questo bisogno di opposizione che sta emergendo in maniera sempre più chiara, anche se spesso lontana dai nostri linguaggi e dai nostri attuali percorsi di lotta.

Prima del momento referendario chiediamo a tutti e tutte, insomma, di costruire un NO sociale al governo, da declinare secondo le specificità dei propri territori e ambiti d’intervento. A partire dai nostri territori dobbiamo essere capaci a rilanciare le tante lotte, le riappropriazioni e sostenere il protagonismo giovanile e la rabbia delle periferie.

Il proposito è quello di raccogliere quanto costruito in una grande manifestazione nazionale a Roma, da convocarsi la settimana precedente al referendum e capace di puntare non tanto su una ricomposizione politica della sinistra, ma piuttosto di mettere a disposizione i nostri percorsi ai moltissimi che, isolati e impauriti, rispondono col cinismo e con la delega alla miseria che ci viene imposta.

Manifestazione come momento dalle forme aperte ancora da decidere all’interno di una progettualità comune e che deve poter essere attraversato anche da chi non può o non vuole votare. Sarà altresì soltanto un passaggio in cui aprire degli spazi per poter dopo il referendum mandare a casa Renzi, costi quel che costi.

Un passaggio a cui non dobbiamo avvicinarci con preoccupazioni immotivate, ma che dev’essere sostanziato da un percorso reale nelle nostre città.

È necessario, pertanto, incontrarci a Roma nell’ultimo weekend di settembre presso l’Università La Sapienza, per verificare i processi che da qui metteremo in moto e organizzarci tutti insieme.

17 giugno, Venaus, Val Susa

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Ai sommi procuratori

Ai sommi procuratori

la legge è uguale per tuttiLeggiamo dalle pagine della Stampa (l’articolo è al fondo) la presa di parola, tutta politica, da parte dei 3 big della procura torinese: Francesco Saluzzo (Procuratore Generale), Armando Spataro (Procuratore della Repubblica) e Alberto Perduca (Procuratore Aggiunto). Una presa di posizione che ci aspettavamo (che anche l’ex procuratore Caselli ha fatto in più occasioni), alla luce dei numerosi e recenti passi falsi fatti dai loro uffici e dal fatto che stanno diventando di dominio pubblico una serie di fatti, non opinioni,  che chiaramente delineano una strategia repressiva persecutoria nei confronti del movimento No Tav.

Anche noi decidiamo di procedere secondo un principio di sobrietà, andando per ordine, per dimostrare che ciò che dicono è sì una difesa politica argomentata ma purtroppo fallace sotto molti punti di vista.

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Campeggia matriarcale

Campeggia Matriarcale 25-28 agosto 2016

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In ricordo di Petra Schelm

Petra Schelm

16 agosto 1959-15 luglio 1971

SchelmPetra

Questo è quanto

Jayne Cortez

E se non lottiamo
se non resistiamo
se non ci organizziamo ed uniamo e
prendiamo il potere di controllare le nostre stesse vite
allora indosseremo
l’aspetto esagerato della cattività
l’aspetto stilizzato della sottomissione
l’aspetto bizzarro del suicidio
l’aspetto disumanizzato della paura
e l’aspetto decomposto della repressione
nei secoli dei secoli e per sempre
E questo è quanto

Con calma

Denys

(..)Ero calmo e la mia calma mi ha fatto uno e più regali
un filo per cucirmi la bocca
un taglierino per scucirmi dalla testa
ciò che non potevo pronunciare.

Un giorno fui più calmo del solito
ma un sopruso causò problemi tecnici:
applicai la mia capacità di problem solving
e scoprii rabbioso e potente
con tutta la mia forza di femminuccia
che una stoccata di compasso
nel collo del proprio aguzzino
val bene un’estate di tunnel carpale
passata a voler morire.

Ero calmo e la mia calma ha tentato di uccidermi
ho chiamato il centro assistenza e non l’hanno voluta.
Ho deciso di tenermela.

Ora il filo tesse idee e ponti
e la lama recide
dalla punta della mia lingua
dalla punta della mia penna.
Sono ancora calmo:
con calma miro e colpisco
meglio.

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Secondo incontro del ciclo ALLA RADICE

Secondo incontro del ciclo ALLA RADICE : Cibo e Crudeltà/la delega della violenza e il valore della morte.

Abbiamo notato come sempre più spesso l’accezione “crudele” (dal latino crudus, crudo in senso figurato si, ma anche dall’origine “gastronomica”) venga
associato a modalità non reputate “etiche” all’interno della vastissima gamma delle possibilità di procacciarci un pasto.
La crudeltà, come concetto, sottende il piacere associato alla sofferenza inflitta. E’ certo che anche il verbo pascere, ovvero godere, da origine a pasto, momento di alto benessere per corpo e spirito. Ma forse l’errore è nella tesi per cui dare la morte per soddisfare questo piacere primario non sia frutto di sadismo bensì di più che naturali tensioni armoniche col mondo che ci circonda?
L’essere umano moderno, ben lontano da tale equilibrio, si trova a delegare, qui sì piacevolmente, la morte dell’ambiente animale e vegetale, al commercio alimentare.

A volte affidandosi a etichette inneggianti al bio e al cruelty free si perde di vista la devastazione ambientale attuata dalle aziende e multinazionali alimentari.
Se pensiamo che per ottenere 1 kg di farina c’è bisogno di 10 mq di terreno coltivato con conseguente devastazioone e trasformazione del territorio, possiamo almeno provare ad immaginare che cosa significhi entrare in un supermercato e raccogliere tutti i chili di farina che gentilmente qualcuno ha riposto su quegli scaffali. Questo è solo uno degli esempi per capire l’impatto che abbiamo sulla Terra. Certo è che delegando a qualcun altro il lavoro sporco non ci  sentiamo responsabili quanto lo è quest’ultimo. Perchè uccidere un maiale che magari abbiamo cresciuto con tanto amore ci sembra più violento che comprare un pacco di pasta al negozio dietro casa?
Che di carne o di ortaggi e cereali si parli non sembra forse lo stesso tipo di triste scenario? Riprenderci le nostre vite non dovrebbe significare per lo meno riappropiarci del piacere e della libertà di soddisfare i nostri bisogni? E se pure questo ci mettesse di fronte a problemi “etici” instillatici dalla società non sarebbe forse un modo per cercare di superare tali limiti?
Forse questo sistema capitalista ha proprio bisogno che noi non ci confrontiamo con la morte, animale o vegetale che sia, che non sviluppiamo capacità di affrontarla in ogni suo aspetto. E così usciamo dalla catena alimentare,per entrare a far spese in ben altro tipo di catene, perdendo, dimenticando, la possibilità individuale del soddisfacimento personale o credendo di poterlo sopperire coi servizi per le masse adeguatamente infiocchettati.

La sensibilità di ciascuno di noi è fondata su istinti soggettivi che possono avere le origini più disparate. Si può partire da categorie scientifiche, come sono le suddivisioni dei regni (animali, vegetali,funghi) che se da un lato sembrano ricalcare differenze evidenti come possono essere quelle tra un elefante e una margherita, nelle zone d’ombra mostrano tutti i propri limiti: pensiamo a un corallo e a una pianta carnivora. Teniamo sempre presente che queste suddivisioni sono state create dalla stessa forma mentis che ha creato tutte le aberrazioni che ben conosciamo e cerchiamo di criticare. Perchè quindi lasciare che siano il fondamento delle nostre analisi, senza cercare di metterle in discussione?

Qualcun altro sentirà particolare rispetto per un albero molto grande come una quercia secolare rispetto a un getto di rovo, o d’altro canto per una mucca piuttosto che per un moscerino, andando a stabilire dei criteri basati sulla grandezza.E potremmo fare esempi basati sulla piccolezza o su qualsiasi altro aspetto. Non è forse vero che un gesto, se giudicato violento, rimane tale verso qualunque di questi insiemi? Un discriminante valido potrebbe essere il movente per cui lo si compie;
e ancora, siamo sicuri che un atto se reputato violento debba essere eliminato dalle nostre possibilità?

Anche in questo secondo incontro vorremmo analizzare alla radice concetti sedimentati in noi, che troppo spesso diamo per scontati, utilizzandoli come base della nostra critica.
Provando a distruggere tutte le categorie coglieremmo in un lampo la caduta immediata di tutti i castelli di sabbia che ci costruiamo giornalmente e non resterebbe che il nulla. Non resterebbe che la volontà individuale di perseguire un proprio biSogno.

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Frida Kahlo

Frida Kahlo

6 luglio 1907-13 luglio 1954

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“Sono nata con una rivoluzione. Diciamolo. E’ in quel fuoco che sono nata, pronta all’impeto della rivolta fino al momento di vedere il giorno. Il giorno era cocente. Mi ha infiammata per il resto della mia vita. Da bambina crepitavo. Da adulta ero una fiamma.”

“Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per se stesso. Tutto è uno. L’angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono altro che un processo per esistere. La lotta rivoluzionaria in questo processo è una porta aperta all’intelligenza.”

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Campagna per il NO al referendum di ottobre!

12)Votiamo NO per dire NO alla macelleria sociale!

votare NO

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