Campagna per il NO al referendum di ottobre!

17)Votiamo NO per dire NO alla dittatura delle multinazionali!

votare NO

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Jolie Mome- Ils n’empecheront jamais le printemps d’arriver…

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Ci rivedremo presto!

Festival dell’Alta Felicità, ci rivedremo presto!

festivalSi è concluso da poche ore il Festival Alta Felicità e tra uno “smontaggio” e l’altro si tirano le prime somme di questa incredibile esperienza.

I volti delle migliaia di persone che hanno attraversato la valle basterebbero a rendere l’idea di come Venaus sia diventata, per pochi giorni, il centro di un mondo “diverso”, dove il piacere di stare insieme e condividere il proprio tempo sono state le protagoniste assolute.

Tanto impegno da parte dei No Tav impegnati in turni lunghissimi a grigliare, cucinare, garantire la sicurezza per tutti e tutte, i bar, i trasporti, le questioni tecniche e logistiche, la regia, la gestione del palco, le gite ed escursioni, i reading, i dibattiti, i laboratori ecc.

Ognuno di noi ha messo a disposizione le proprie capacità e il proprio entusiasmo, sapendo che per tutti gli altri era esattamente lo stesso.

Volevamo mostrare qual è lo spirito che vive all’interno della lotta No Tav e dai rimandi che ci arrivano da tantissime persone di tutta Italia crediamo proprio di esserci riusciti.

Noi siamo questo e la dura lotta che portiamo avanti, contro la miitarizzazione del territorio, le continue intimidazioni da parte della questura e della procura cittadine e la devastazione della valle, sono anche il prodotto della forza che questa comunità ha saputo costruire in tanti anni. L’altra è la convinzione di essere nel giusto, per questo non ci siamo mai inginocchiati di fronte al potere e mai lo faremo.

Abbiamo raccontato anche di molte altre lotte che dai monti del Kurdistan, passando da Taranto, dalla Terra dei Fuochi e dai Paesi Baschi, arrivano fino alla nostra valle perchè l’obiettivo è sempre lo stesso, la lotta è una sola.

Questa tre giorni ci restituisce un grande entusiasmo e la consapevolezza rinnovata che possiamo fare tutto, se siamo uniti.

Da domani ripartiamo da questo, con la ferma consapevolezza che solo continuando la nostra lotta potremo liberare i nostri compagni in carcere e tutti gli altri sottoposti ancora a misure cautelari.

Ripartiremo dalla difesa del nostro territorio e dall’attacco di quel cantiere, emblema di un sistema che per quanto ci riguarda non ha più motivo di esistere.

In questi giorni molti hanno rosicato, tentato di disturbare e appannare la semplice meraviglia di questa esperienza: non possono niente contro di noi e pensiamo che, in fondo, lo sappiano bene.

Ringraziamo tutti coloro che sono venuti in Valsusa e che ci hanno permesso di vivere questi giorni all’insegna dall’Alta Felicità.

Portate la nostra lotta nelle vostre città e consideratevi i benvenuti ogni volta vogliate tornare.

Ci vedremo presto, sui sentieri di queste montagne e in tutte le piazze in cui la parola “lotta” è sinonimo di libertà.

Avanti No Tav!

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Campagna per il NO al referendum di ottobre!

16)Votiamo NO per dire NO alla società della delazione!

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26 luglio 1953

26 luglio 1953, assalto alla Caserma Moncada a Santiago de Cuba!

26 luglio 1

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Orquesta Feminina Anacaona de Cuba

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El cuarto de Tula- Las Perlas del Son

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Vivere liber* dalla necessità di fabbricare armi

PRESIDIO– Vivere liberi dalla necessità di fabbricare armi.

https://nobordersard.wordpress.com/2016/07/21/presidio-viveri-liberi-dalla-necessita-di-fabbricare-armi-presidio/

STOP RWM

La fabbrica di armi di Domusnovas-Iglesias, di proprietà della RWM s.p.a, settore della Rheinmetal Defense, ha un ruolo centrale nella produzione e vendita di armamenti e ordigni a paesi coinvolti in conflitti bellici in tutto il mondo.

rwm_29 luglio_1

– 40 milioni di euro il giro d’affari dell’export di armi e munizioni, bombe comprese, dalla Sardegna verso il resto del mondo nel 2015 (10 milioni in più rispetto al 2014)

4,6 milioni di euro in spedizioni di armi e munizioni partite dal sud Sardegna e dirette all’Arabia Saudita nel solo mese di marzo 2016 (dati Istat).

– Dal 26 marzo 2015 l’Arabia Saudita e i suoi alleati conducono una feroce guerra di aggressione contro lo Yemen e utilizzano questi ordigni per bombardarne le città mietendo strage tra la popolazione.

– Oltre 6mila morti, di cui circa la metà tra i civili, oltre 20mila feriti e 685mila rifugiati dall’inizio del conflitto in Yemen (dati UNHCR).

CHI ASSISTE PASSIVAMENTE ALL’OFFESA DELLA NATURA UMANA NE È RESPONSABILE QUANTO IL DIRETTO ESECUTORE

VENERDÌ 29 LUGLIO 2016 – ORE 5,30

SIT IN 

NEL PIAZZALE DI FRONTE ALLA FABBRICA RWM A DOMUSNOVAS

SALUTIAMO L’ALBA

FERMIAMO LE BOMBE!

Campagna Stop Bombe RWM

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1936-2016 Sempre dalla parte della Repubblica, sempre dalla parte del POUM!

A ottant’anni dal colpo di Stato fascista in Spagna, sempre dalla parte della Repubblica, sempre dalla parte del POUM!

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Ni Ama Ni Esclava

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Si ricomincia al Festival Alta Felicità!

Dopo la prima giornata, oggi sab 23/07 si ricomincia al Festival Alta Felicità!

fest11Si è conclusa in tarda nottata la prima giornata del Festival Alta Felicità a Venaus.

Una giornata impegnativa ma emozionante per tutti gli attivisti del movimento che da mesi stanno organizzando questo evento e che in questi giorni stanno accogliendo migliaia di persone da tutta Italia.

Cucine, bar e banchetti con centinaia di persone a lavoro per garantire a tutti il più confortevole soggiorno e mostrare l’accoglienza di questa valle, targata No Tav.

Quella di ieri, come dicevamo, è stata una giornata ricca di emozioni e tante iniziative tra muscia, performance e dibattiti, ma anche laboratori di falegnameria, presentazioni di libri, reading, visite guidate alla scoperta dei sentieri naturalistici della valle.

Nella mattinata di sabato (cioè oggi), visite guidate al “mostro”, per mostrare ai tanti venuti da fuori il cantiere della devastazione a Chiomonte.

Anche a questo giro la polizia non ha potuto fare altro che mostrare la sua vera vocazione, intimidendo e bloccando con la celere in assetto antissomossa i tanti campeggianti in esplorazione che si porteranno così a casa un souvenir: il ricordo di questa valle, che mai avrebbero creduto così militarizzata.

Quella di ieri è stata anche una giornata di grande musica, con artisti che hanno iniziato ad esibirsi nel tardo pomeriggio a titolo gratuito fino a notte fonda.

Il Festival si è aperto dedicando il pensiero più importante a Luca e Giuliano e a tutti gli altri No Tav sottoposti a misure cautelari.

Durante il concerto molti artisti hanno altresì più volte ribadito la solidarietà alla lotta e richiesto la libertà dei tanti No Tav che continuano a lottare per questa terra.

Ha preso la parola anche la mamma di Renato Biagetti, giovane ucciso 10 anni fa per mano fascista, insieme a lei sul palco le Mamme di Roma Città Aperta.

Oggi si è già in movimento, alle 17 iniziaranno i tanti concerti con Clementino, Eugenio Finardi, Vinicio Capossela, 99 Posse, Kaos eDj Kraim, Egreen e Dj P-kut, Lucci e dJ Ceffo, Antonio Pascuzzo, Med Free Orkestra, Mao, Vito Miccolis, Lallo e Robbo, Egin, Vallento Posse, Mirafiori Kids, Bal oc Notav, Brigata Lambrusco, Alessio LEga e i Malfattori ecc…

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Campagna per il NO al referendum di ottobre!

15)Votiamo No per dire No all’abolizione di fatto del diritto di sciopero!

votare NO

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Morena Son-Changui

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Morena Son-Candela

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“In ginocchio da te”

“In ginocchio da te”: l’amore incondizionato della Mogherini per i sauditi si compie nel silenzio assoluto

In ginocchio da te: l'amore incondizionato della Mogherini per i sauditi si compie nel silenzio assoluto

di Marinella Correggia

Mogherini: “I paesi del Golfo sono il quarto mercato di esportazione dell’Ue, per un flusso commerciale totale pari a 155,5 miliardi di dollari all’anno nel 2015”.

Notizia presa dal sito www.Lantidiplomatico.it

Se i giornalisti antiestablishment volessero fare qualcosa di davvero utile, dovrebbero recarsi in gruppo – le azioni solitarie non sono servite – alle conferenze stampa dei potenti e fare domande scomode o anche lanciare scarpe, metaforiche o vere, come fece il loro collega iracheno con rischi ben maggiori. Temi che non ti accreditino la volta successiva? Ne andranno altri. Non è forse il web pieno di giornalisti blogger analisti editorialisti?

Niente di tutto questo è successo il 18 luglio a Bruxelles in occasione dell’incontro ministeriale congiunto fra Consiglio d’Europa e Consiglio di Cooperazione del Golfo-Ccg che comprende Arabia saudita, Kuwait, Emirati arabi, Qatar, Bahrein, Oman. Un giornalista del filosaudita Al Quds Al Arabi e un cronista dell’agenzia stampa kuwaitiana Kuna hanno porto domande genuflesse alla conferenza stampa congiunta dell’alto rappresentante (in ginocchio) della politica estera Ue Mogherini Federica e del ministro saudita Adel al Jubeir.

La totale sudditanza dell’Ue rispetto agli impresentabili regimi del Golfo si spiega benissimo con l’eterna massima pecunia non olet (nemmeno quando è turpis). A un certo punto del suo intervento davanti all’addormentata stampa, Mogherini ha indicato il concetto chiave (si veda a partire dal minuto 2,40): “I paesi del Golfo sono il quarto mercato di esportazione dell’Ue, per un flusso commerciale totale pari a 155,5 miliardi di dollari all’anno nel 2015”. Un flusso crescente, +15% ogni anno. E, prosegue l’alta rappresentante, “continueremo ad approfondire le nostre relazioni rimuovendo gli ostacoli al commercio, e proteggendo e promuovendo gli investimenti”. L’Ue, che sanziona a morte la Siria, incoraggia invece in tutti i modi i rapporti con i tiranni sovrani del Golfo. E “abbiamo deciso di lavorare insieme per sostenere le strategie di diversificazione economica nel Golfo, come la Saudi Strategy 2030 della quale abbiamo discusso nel corso della mia visita a Jeddah”.

 “L’idea saudita di uscire dalla dipendenza del petrolio e costruire una base economica propria offre potenzialità straordinarie alle nostre imprese”: così la Saudi Strategy 2030 era stata descritta come un piatto ricco dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni di ritorno da Riad.

Questo spiega la corrispondenza di amorosi sensi anche in politica estera fra Ue e petro-re. Mogherini: “Continueremo a lavorare insieme per combattere contro Daesh e prevenire la diffusione del radicalismo” (sic); e in risposta a una domanda sullo Yemen da parte della Kuna (Kuwait): “C’è una completa convergenza fra noi e il Consiglio di cooperazione del Golfo (…); c’è solo una soluzione politica (…). Ringraziamo il Kuwait che generosamente e con sensibilità ospita i colloqui e ringraziamo l’Arabia saudita per l’approccio comune negli ultimi mesi; lavoriamo mano nella mano (…)”; anche sugli altri scenari di crisi, Libia,  Siria, Iraq, Libano “non scambiamo solo punti di vista ma condividiamo le linee politiche e sappiamo che quando Ue e Ccg condividono l’approccio, questo ha un impatto significativo sul campo”. L’impatto che tutti vediamo.

Il saudita Al Jubeir ha così risposto a una domanda sui negoziati in Siria: “Speriamo in un accordo fra Russia e Stati uniti ma non sappiamo se i risultati ci saranno perché molte volte sono stati annunciati. (…) la situazione sarà decisa sulla base di quello ce aviene sul campo. Assad rispetterà il cessate il fuoco? Accetterà che si consegnino aiuti umanitari? Accetterà una soluzione pacifica?”. La colpa, ovviamente, è sempre di Assad, e infatti : “Noi continuiamo a sostenere l’opposizione moderata e giuriamo che combattiamo e combatteremo Daesh in Siria e altrove”. Come si chiamano i gruppi dell’opposizione moderata che i sauditi sostengono? Jaish al Islam e Ahrar al Sham, compresi nell’Alto comitato per i negoziati  . Perfino il segretario Usa John Kerry di recente ha definito queste sigle come “sottogruppi di al Qaeda”.

Quanto allo Yemen, il ministro saudita ha detto: “Il Consiglio di cooperazione del Golfo è il principale donatore umanitario in Yemen, l’Arabia saudita lavora in questo attraverso il King Salman Centre Humanitarian Aid and Relief Centre”. Che è come dire: con un braccio ti incenerisco, con un mignolo ti bendo. Jack London ne Il Tallone di ferro avrebbe parlato di “cauteri su gambe di legno”. Continua il saudita: “Fra le parti yemenite c’è il consenso sul fatto che alla base di ogni accordo politico ci devono essere l’iniziativa del Ccg e la risoluzione del Consiglio di sicurezza 2216”. Tradotto in soldoni: la posizione dei paesi del Golfo che stanno bombardando lo Yemen; e una vergognosa risoluzione Onu (con l’astensione della sola Russia) che praticamente condanna solo gli avversari dei sauditi, gli sciiti patriottici Houti.

Intanto, come si può leggere qui la Germania ha ufficialmente sbugiardato l’Italia a proposito dell’esportazione di bombe dallo stabilimento sardo ai sauditi, in violazione della legge italiana 185/1990. Secondo il ministro della Difesa Pinotti, lo stabilimento non avrebbe bisogno di autorizzazioni italiane all’esport perché fa parte di un gruppo tedesco. Ma Altreconomia ha pubblicato un documento del governo tedesco che invece nega di aver mai autorizzato…

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