Joint Stars 2019/Primavera di Fuoco

PRIMAVERA DI FUOCO, A MAGGIO 2 000 MILITARI INVADERANNO LA SARDEGNA

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Il Ministero della Difesa pubblica con orgoglio le anticipazioni sull’esercitazione Joint Stars 2019 e la Sardegna ovviamente sarà il centro delle operazioni. A maggio si svolgerà la prima parte della Joint Stars 2019, quella che viene definita LIVEX, ossia le esercitazioni sul campo.

INFORMAZIONI FRAMMENTARIE

Da qualche anno a questa parte, come non ci stanchiamo di ripetere, non c’è più alcuna informazione organica su tempi e modi di svolgimento delle esercitazioni militari in Sardegna. Colpa di una politica regionale completamente asservita agli interessi del Ministero della Difesa e della Nato. Per quanto riguarda la Joint Stars 2019, le prime informazioni utili risalgono al 5 febbraio, quando in un suo comunicato la Difesa informa che la prima parte dell’esericitazione, quella LIVE, si svolgerà sul campo in Sardegna. In un altro documento scopriamo l’entità delle forze coinvolte e i numeri sono impressionanti: più di 2 000 uomini, non solo dell’esercito italiano. Ci saranno infatti anche alcuni marines americani e personale dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e dell’ENAV, l’ente che gestisce il traffico aereo civile in Italia.

DOVE E QUANDO

Cosa accadrà di preciso, in che giorni e in quali poligoni purtroppo non è dato saperlo in maniera ufficiale. I sardi infatti non sanno cosa accade in quelle migliaia di ettari che sono state sottratte alla loro vita quotidiana. Ciò che è certo è che la Joint Stars 2019 verrà svolta durante tutto il mese di maggio, per il luogo c’è solo l’imbarazzo della scelta: tutti i poligoni sardi sono attivi e pronti ad ospitare l’invasione militare per tutto il mese.

#aforas

 
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E’in uscita la nuova autoproduzione della Coordinamenta!

E’ in uscita la nostra nuova autoproduzione!!!!!!

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1 maggio/Gilets jaunes

  Tout le monde déteste la police!

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1 maggio/Corrispondenza dal Venezuela

Venezuela, corrispondenza da Caracas: “Tutti a Miraflores, a difendere la rivoluzione”

Geraldina Colotti, Caracas  https://www.facebook.com/geraldina.colotti
30 aprile 2019

Al Secondo Foro internazionale sulla Gran Mision Vivienda Venezuela (GMVV) – il gigantesco piano di case popolari che ha già consegnato oltre 2.600.000 alloggi ammobiliati – gli ospiti si scambiano le informazioni. All’alba, la destra ha provato a mettere in pratica quel che veniva annunciando da giorni: un tentativo di golpe che mira a provocare un’invasione armata del proprio paese. La sfida della borghesia al Primo Maggio, festa dei lavoratori e delle lavoratrici, che si preparano a marciare in difesa del presidente Maduro, ex sindacalista del metro che li rappresenta anche simbolicamente.

Leopoldo Lopez, il dirigente del partito Voluntad Popular che si trovava agli arresti domiciliari, si è fatto fotografare insieme al suo collega di partito, l’autoproclamato Juan Guaidó. Quella che in Italia verrebbe qualificata come una qualunque violazione alle norme di sicurezza di un detenuto, è stata “sparata” sulle reti sociali come un’incursione armata da parte delle truppe golpiste per “liberare” Lopez dal suo domicilio. E il blocco dell’autostrada Francisco Fayardo, presso un distributore di benzina nel quartiere di Altamira è stato descritto come occupazione armata della base militare della Carlota, dove i militari disertori starebbero proteggendo Lopez. Continua a leggere

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Buon 1 Maggio a tutt*!!!!

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Free Derry? Sugli scontri del 18 aprile a Creggan

Il 18 aprile 2019 il quartiere di Creggan, a Derry, città di confine tra le due Irlande, è stato teatro di aperti scontri tra abitanti e polizia britannica, durante i quali è morta una giornalista colpita per errore da un colpo di arma da fuoco.

Una compagna – di passaggio a Belfast proprio in quei giorni – ci aiuta a ricostruire questi ultimi accadimenti e a collocarli in un quadro storico utile alla comprensione dei riot prossimi e venturi.

Free Derry? Sugli scontri del 18 aprile a Creggan (prima parte)

https://radiocane.info/free-derry/

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A proposito delle recenti elezioni in Spagna!

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30 aprile 1975/Liberazione di Saigon!

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Il TAV non c’entra con il 1° Maggio?

Il TAV non c’entra con il 1° Maggio?

http://www.notav.info/post/il-tav-non-centra-con-il-1-maggio/

La CGIL «Il primo maggio è la festa del lavoro e non va assolutamente strumentalizzata»

La CGIL «Siamo certi che la polizia e i carabinieri garantiranno a tutti di manifestare serenamente»

Il PD Torinese: «Si profila un corteo in cui l’attenzione sarà monopolizzata da un tema divisivo come la Tav, relegando sullo sfondo i temi più generali del lavoro e della politica».

Il PD «Il Primo maggio deve essere quello per cui è nato: una manifestazione nazionale, pubblica, aperta a tutti, indipendentemente da quello che si pensa sul Tav, per rappresentare la centralità del lavoro nella nostra democrazia, un principio della Costituzione spesso trascurato»

Queste sono le reazioni “a sinistra” all’annuncio della partecipazione del Movimento No Tav alla manifestazione del 1 maggio. Lesa maestà da un lato e paura isterica dall’altro.

Entrambi ci fanno sapere di come il primo maggio sia la festa del lavoro e che la manifestazione cittadina possa parlare un solo linguaggio: quello ingessato dalle organizzazioni sindacali.

Scopriamo ancora che, seppur da mesi, sindacati e partiti non perdono occasione per presentare la Torino Lione come la soluzione di tutti i mali economici del Piemonte e dell’Italia intera, al primo maggio non se ne possa parlare, non si possa mettere in discussione un tema “divisivo”. Ma come? A Torino non erano tutti per il TAV? Quindi tutti i mesi scorsi, le prese di posizione nette a favore di un’opera inutile, e le manifestazioni di sostegno bipartisan cos’erano? E perché non se ne può parlare il primo maggio e si delega a polizia e carabinieri il tema? Continua a leggere

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1 Maggio NoTav a Torino!

Non siamo più dispost* ad accettare l’odioso ricatto tra lavoro e salute!

1 Maggio No Tav a Torino!

Dopo la grande manifestazione dell’8 dicembre il movimento No Tav  invita tutti e tutte a partecipare alla manifestazione del 1 Maggio a Torino per portare, ancora una volta in piazza, una visione diversa e maggioritaria della città e dell’intero Paese.

Una visione del presente, e soprattutto del futuro, distante dalle parole d’ordine che abbiamo sentito in questi mesi da parte di Madamine, industriali e partiti che hanno inquinato il dibattito pubblico figurando una seconda linea tra Torino Lione come la panacea di tutti i mali.

Ricette vecchie per l’economia, insostenibili economicamente e ambientalmente, falsate e già conosciute, che sono diventate un ritornello stonato che oggi si trasforma in mera campagna elettorale da parte di volti noti che hanno già fatto abbastanza danni.

Il modello TAV è precisamente il modello di sviluppo che ci ha portato alla catastrofe attuale: disoccupazione di massa in particolare per i giovani, lavoro temporaneo e precario, enorme consumo di suolo, concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, tagli ai servizi e mancanza di manutenzione delle infrastrutture essenziali.

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1 maggio all’Orto Ins-Orto!

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Stop mail bombing

Riceviamo e facciamo girare

*STOP MAIL BOMBING:* è appena arrivata la notizia dagli ultimi colloqui a l’Aquila che le compagne preferiscono la sospensione dell’iniziativa di invio mail: la posta sta arrivando e loro stanno “bene” (compatibilmente con la situazione). Fate girare quindi di sospendere l’invio!

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5 pillole di riflessione

Da Hurriya.noblogs.org 5 pillole di riflessione estremamente interessanti

Modena – Pillola 1: Cosa vuol dire lottare contro i CPR oggi

 

Modena – Pillola 2: I RINNOVATI EQUILIBRI POLITICI. Come porsi di fronte al binarismo fra razzismo sovranista e liberaldemocratico

 

Modena – Pillola 3: ALCUNI RESPONSABILI. Uno sguardo agli interessi internazionali

 

Modena – Pillola 4: QUALE ANTIRAZZISMO. Per un superamento del razzismo umanitarista

 

Modena – Pillola 5: PERCHÈ MODENA. Specificità della situazione locale

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25 aprile 2019 a Modena!

BASTA LAGER DI STATO.

25 APRILE CONTRO IL RAZZISMO E CONTRO I FASCISTI

Se lo Stato avanza la libertà recede.
Lo Stato avanza chiudendo i porti, respingendo alla frontiera chi emigra e finanziando i lager libici, aumentando la ricattabilità degli sfruttati (stranieri o italiani che siano), inasprendo la repressione verso marginali e ribelli, rafforzando i poteri di polizia, allargando e diffondendo sul territorio galere e zone detentive d’eccezione. Lo Stato costruisce consenso intorno a un clima di rancore e paura, garantendo lauti profitti a chi finanzia e gestisce le strutture di controllo.
I CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio), campi detentivi per emigranti, sono l’espressione più brutale di questo avanzamento: migliaia di persone considerate irregolari saranno internate nei lager di Stato in attesa della deportazione nei presunti luoghi d’origine. L’Europa li ha chiesti, il PD li ha creati e la Lega li riempirà: non c’è governo che si salvi.
Il CPR così come le deportazioni rimangono gli strumenti centrali di deterrenza per le persone emigranti. Il CPR è l’ultimo anello di un sistema di controllo, sfruttamento e messa a valore degli individui che passa attraverso il costante ricatto dei documenti, le forme di disciplinamento del sistema d’accoglienza e le forme di lavoro gratuito, propagandato dietro false promesse.
A Modena l’ex CIE diverrà il CPR per l’Emilia-Romagna, una struttura già nota per la durezza dei trattamenti riservata agli internati, da questi ultimi definita “peggio della galera” e da essi stessi chiusa a suon di rivolte nel 2013.
È necessario contrastare questa ennesima espressione del razzismo di Stato e ricordare a chi governa che ancora una volta simili strutture troveranno opposizione. Se le nostre condizioni sono miserabili e le nostre libertà sempre più limitate è perché c’è chi, sotto di noi, subisce sfruttamento e privazione della libertà in modo ancora peggiore.

Ci opponiamo ai CPR perché:

SONO ESPRESSIONE DELLA SVOLTA AUTORITARIA

attuata dagli ultimi governi e tesa a colpire chi sta ai margini, chi non si adegua o chi si ribella, avvisaglie di un vero e proprio Stato di polizia.

RENDONO CHIUNQUE PIÙ RICATTABILE

La minaccia dell’espulsione porta ad accettare anche le peggiori condizioni pur di mantenere il lavoro necessario per il rilascio dei documenti, producendo un generale peggioramento delle condizioni lavorative e di vita di tutti.

DIFFONDONO XENOFOBIA E RAZZISMO

Se chi emigra è trattato da nemico, la solidarietà fra sfruttati va in pezzi a tutto vantaggio di chi ci sfrutta e su ciò l’attuale governo continuerà a guadagnare consensi.

E se paura e rancore dilagano il neofascismo prolifera.

A Modena esso gode di luoghi sicuri, come “Terra dei Padri”, dove i fascisti in camicia nera, l’altra faccia del razzismo di Stato, si preparano a venir fuori appena padroni e governanti lasceranno le briglie. Scendere in strada contro lo Stato di polizia significa scendere in strada anche contro i suoi fiancheggiatori.

Scendiamo in strada il 25 aprile contro tutto ciò.

Solidali con chi è prigioniero perché ha lottato e si è ribellato contro tutto ciò.

OPPORSI AI LAGER DI STATO!

OPPORSI AL RAZZISMO E ALLO STATO DI POLIZIA!

OPPORSI AI FASCISTI!

CONTINUARE A LOTTARE!

Evento FB

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W la Resistenza!

W la Resistenza!

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