San Basilio 8 settembre 1974/la memoria strumento di lotta/per Fabrizio e per noi
“Occupare una casa è un atto politico, occupare uno spazio è un atto politico. La creazione e l’agibilità degli spazi politici è respiro, è aria per il movimento femminista. La loro difesa è un momento importante di consapevolezza e di crescita del movimento tutto e spazza via le teorie inconsistenti e false della convivenza civile e della legalità. Due principi che peraltro vengono sempre indirizzati alle oppresse/i e alle emarginate/i per far loro accettare condizioni di vita improponibili e ruoli mentre, chi li propaganda, mercanteggia con le istituzioni promozione sociale personale o del gruppo di appartenenza.
Occupare case, spazi abitativi, sociali è un diritto e chi, a vario titolo lo nega, indipendentemente dal ruolo che assolve e dai distinguo che fa, accetta e non trova vergognoso che ci siano persone che non hanno un tetto sotto cui vivere o che debbano pagare affitti improponibili o che debbano regalare la loro vita per far fronte ai più elementari bisogni[…] Il femminismo oggi è anche rompere la legalità in cui ci vogliono imbrigliare.”