9 settembre 2023 a Trento/ Contro la città-prigione intelligente!

Dall’ Assemblea popolare di Busto Arsizio per la manifestazione del 9 settembre a Trento

DA BUSTO ARSIZIO A TRENTO/ In estrema sintesi la situazione

  1. Negli ultimi tre anni abbiamo sperimentato, subendola, un’evoluzione dell’intero apparato statale e capitalista. Sfruttando la cosiddetta pandemia sono state introdotte misure emergenziali (lockdown, fase 1, fase 2, zone gialle, arancioni, rosse, mascherina si, mascherina no, mascherina forse, il vaccino funziona, poi “funzionicchia”) che hanno trovato il loro apice con l’introduzione del green pass, strumento con il quale il potere è riuscito ad imporre un dominio distopico sulla popolazione, con la connivenza volente o nolente della stragrande maggioranza delle persone stesse.

Oltre ad aver fomentato una “guerra tra poveri”, il green pass e la campagna militar-vaccinale anticipano le successive misure che vedono sempre più legati i diritti con la condotta dei cittadini.

  1. Nel corso di una decina di anni tutti i vari governi succedutisi hanno tagliato circa 40 miliardi di euro alla sanità, contribuendo al degrado e al collasso delle strutture ospedaliere e dei servizi, all’esponenziale aumento di privatizzazioni fino alla telemedicina e a sistemi iper tecnologici che aumentano la distanza e l’apatia tra medico e paziente, abolendo, in prospettiva, le visite in presenza. La lotta per la difesa della sanità pubblica si presenta quindi come necessaria, integrando una critica alla medicina occidentale in quanto tale.
  2. Sempre sull’onda dell’emergenza senza fine è sorta in particolare negli ultimi decenni la questione del cambiamento climatico indotto dall’uomo, con l’introduzione da parte degli esperti (sic!) del termine antropocene. La comunità scientifica avverte, o forse sarebbe meglio dire minaccia, che bisogna cessare di utilizzare i combustibili fossili o le conseguenze saranno disastrose per la vita sulla terra. I tecnocrati, creando ad arte questa retorica falsamente ambientalista, preparano una serie di misure emergenziali in vista di un aggravarsi della situazione. La lotta ecologista deve partire dalla critica al capitalismo verde e deve battersi contro tutto ciò che danneggia gli ecosistemi e gli esseri viventi che li abitano.
  3. Lo Stato sopravvive alle sue crisi sistematiche grazie al massiccio investimento nell’industria bellica, e di conseguenza scatena o fomenta periodicamente dei conflitti in maniera tale che l’economia non collassi. Per rendere maggiormente accettabile alla popolazione questa tendenza, i governi stanno mettendo in atto delle iniziative volte alla militarizzazione della società, e in particolare delle scuole e degli eventi culturali, il tutto edulcorato in maniera astuta.

Dalla fase “pandemica” fin da subito è stato utilizzato dai media un linguaggio militaresco volto a coinvolgere direttamente le persone nella “guerra” al covid.

  1. Buona parte dei nuovi movimenti giovanili, e particolarmente quelli “ambientalisti” e “arcobaleno”, sposano i propositi se non l’ideologia post modernista in toto. Invece che approfondire determinate questioni e sviluppare una critica radicale adottano acriticamente la narrazione della “comunità scientifica”, che è pienamente dipendente dai grandi interessi economici e finanziari. Sebbene la base di tali movimenti sia sicuramente piena di persone in buona fede, non si può dire altrettanto dei vertici ai quali sottostanno. Questi ultimi sono parte attiva e collusa col sistema che dicono di voler trasformare, progettando e concretizzando apertamente una corsa verso il transumanesimo, per il bene del pianeta ovviamente.

Non riponiamo alcuna aspettativa nei confronti di questi falsi critici (Fridays for Future, Extinction Ribellion…) a prescindere dalle loro modalità di intervento: da dove nascono e quali obiettivi si pongono la dicono lunga più di ogni altra cosa.

  1. Le città si trasformano ovviamente in funzione dei bisogni delle élites e dei loro lacchè. L’architrave sulla quale poggia il capitalismo della sorveglianza è la tecnologia 5g.

Questa permette il flusso di enormi quantità di dati che nel capitalismo 4.0  sono la nuova merce per eccellenza, sulla quale creare nuovi mercati, nuovi profitti e vincolarci sempre di più ad un’esistenza alienata col contributo di identità digitale, credito sociale, e quant’altro.

La trasformazione delle città in “città-prigione intelligente” è proprio il motivo che ci ha portati qui a Trento. Contestiamo apertamente i progetti in corso, delucidiamo le coscienze assopite che pensano che non vi sia nulla di male nel progresso infinito. Opponiamoci con cuore e cervello, urgenza e prospettiva alla definizione del mondo-macchina.

Contatti

Mail:   assemblea.popolare@libero.it

Canale Telegram: t.me/assembleapopolarebusto Facebook: facebook.com/asspopbusto

Questa voce è stata pubblicata in Autorganizzazione, Capitalismo/ Neoliberismo, Movimenti e contrassegnata con , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.