Riceviamo questa bella lettera da una compagna friulana
Dealpinizzazione antimilitarista
Ciao a tutte.
Si è proprio il caso di organizzarsi per il maggio del prossimo anno a Udine. Tra compagne stiamo già ragionando.
Il dramma della situazione friulana relativamente agli alpini è che c’è una esaltazione/sottomissione della figura di questi baldi militari che tirano fuori i bambini dalle macerie del terremoto, che portano i panini con il prosciutto quando c’è l’alluvione e avanti così. Ma qua al confine c’era anche un battaglione di alpini, il battaglione Tagliamento, che faceva i rastrellamenti contro partigiane e partigiani e contro la popolazione solidale. Purtroppo ci sono cippi fascisti sui sentieri di confine che lo esaltano. In Friuli ci sono più sedi ANA che chiese (che è un tutto dire!). Questa è la situazione socio-culturale di un territorio totalmente militarizzato a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, una specie di colonia che lo Stato ha utilizzato in funzione anti-slava ad esempio. Per non parlare della base di Aviano.
Poi ci sono state anche lotte antimilitariste importanti, compresa l’occupazione del monte Bivera, usato come poligono di tiro dai militari, da parte di bande di compagne e compagni negli anni ’70.
In occasione dell’ultima calata dei militari pennuti a Udine, mi pare che fosse il 1996, il sindaco aveva pensato bene di mettere una delle tendopoli alpine nel piazzale antistante quello che allora era il centro sociale autogestito. Abbiamo fatto una contestazione rischiando letteralmente il linciaggio. Insieme ai neri, ospiti del centro di prima accoglienza che trovava sede in una delle due palazzine del CSA, abbiamo dovuto barricarci dentro. Poi il giorno dopo sui giornali parlavano degli ingrati anarchici che offendevano i patrioti del bene!
Questo per dire il clima in cui ci si muove.
Urge dealpinizzazione antimilitarista!