E’ andato tutto bene…ai signori della guerra!

E’ andato tutto bene…ai signori della guerra!

Nicoletta Poidimani

Nel periodo natailzio, si sa, è d’uso giocare a tombola e come potevano sottrarsi a questa italica tradizione i ‘nostri’ governanti? E allora… vai coi numeri pescati a caso e scientemente affibbiati a questo e a quella, rivedendo le quarantene in base all’ormai consolidato sistema premi/punizioni! Più sei stato/a obbediente, più sei libero/a di contagiare. WOW!

O forse c’è ancora qualche anima ingenua che continua a credere alla favoletta dell’immunità vaccinale malgrado i dati sulla contagiosità dei bi-tri-quadri-vaccinati? D’altra parte questi stessi dati scompaiono nel fetido magma della datolatria ormai dominante, con buona pace perfino del dubbio metodico cartesiano.

Frugando nella mia memoria politica alla ricerca di qualcosa di equivalente all’attuale non volontà dei polloi di vedere l’ovvio, di esempi ne ho trovati a iosa (e chiunque, d’altra parte, se dotato/a di senno ne troverebbe). Ma più di tutti mi è parso calzante quello risalente all’epoca del movimento contro la guerra, quando era praticamente impossibile cercare di ragionare con i polloi di allora – succubi del discorso guerrafondaio dominante – sulla pericolosità della corsa ad armarsi e riarmarsi con strumenti e tecnologie sempre più sofisticati. In quella corsa sfrenata i polloi vedevano sicurezza: «Più ci armiamo fino ai denti, più faremo paura al nemico e, quindi, saranno le armi a garantirci la pace», ripetevano come un mantra.

Non mi soffermo sugli esiti catastrofici di questo s/ragionamento: sono lì da vedere. Ciò che mi interessa rammentare è la presa che tale s/ragionamento ebbe su tante – troppe – menti. Nei decenni successivi la ricerca bellica si è sempre più affinata, anche grazie ai fiumi di denaro che vi vengono investiti, e la menzogna – tanto in voga all’epoca – del confine tra uso civile e uso militare della ricerca non è mai stata del tutto smascherata.

Le nanotecnologie, tanto ammirate, ne sono un esempio lampante. Ma non è di questo che voglio, ora, scrivere, né di transumanesimo. Voglio invece lasciare la parola a chi, muovendosi sull’effimero quanto mistificato confine civile/militare, in una intervista di alcuni giorni fa ha detto chiaramente come stanno le cose e quale orizzonte si vada profilando. E lo faccio perché spero che almeno quelli/e che quarant’anni fa volevano fare – o dicevano di voler fare – “guerra alla guerra” anziché considerare nemico chi non si è vaccinato/a ritrovino una briciola di senno e si oppongano a chi tiene militarmente in pugno le nostre vite col pretesto della ‘sicurezza’ mentre continua allegramente a devastare micorcosmo e macrocosmo.

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