Report Incontro Boicottiamo la guerra-30 giugno 2021

Report incontro “Boicottiamo la guerra” – 30 giugno

Il 30 giugno si è tenuto l’incontro “Boicottiamo la guerra” organizzato dagli Antimilitaristi Campani. Oltre alle realtà che compongono la rete campana (Comitato BDS Campania, Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio – Campania, Napoli Città di Pace, Rete campana contro la guerra e il militarismo) erano presenti i rappresentanti dei lavoratori portuali del CALP di Genova e del CLP di Napoli, il comitato sardo “Madri contro la repressione”, Cagliari social forum, Stop RWM, No Muos Catania, No Muos Palermo, No Muos Ragusa, Rete Antirazzista Catania, Coordinamenta Femminista e Lesbica, antimilitaristi di Ghedi e Livorno, attivisti singoli o appartenenti a realtà politiche.

L’incontro voleva essere un primo momento di confronto sulla necessità di rilanciare l’opposizione alla guerra e al militarismo a partire dal sostegno concreto alle azioni dei portuali contro la movimentazione e il transito di armi nei porti italiani e alle mobilitazioni dei comitati contro tutte le basi militari.

Tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza del rifiuto da parte dei lavoratori dei porti di Genova, Livorno, Ravenna e Napoli a caricare armi dirette nelle zone di guerra, del loro schieramento netto dalla parte degli immigrati e dei popoli oppressi e, soprattutto, dell’impegno che questi lavoratori stanno mettendo in direzione di un coordinamento internazionale tra i porti al fine di rendere ancora più incisivi e coordinati blocchi e scioperi futuri.

La stessa nascita dell’osservatorio Weapons Watch rappresenta uno strumento fondamentale per il monitoraggio del movimento delle armi attraverso i porti europei e per la messa in rete delle informazioni finalizzate a stimolare l’azione degli antimilitaristi e di sempre più lavoratori, sia quelli che fabbricano che quelli che movimentano le armi, e anche a salvaguardare la loro sicurezza. Il neo-coordinamento ha già cominciato a darsi scadenze unitarie. Il compagno del CALP di Genova ha ricordato che per il 16 luglio è stata chiamata una “Giornata contro le armi nei porti” che vedrà un primo confronto internazionale tra le realtà portuali. Egli ha fortemente sottolineato la necessità della solidarietà e della partecipazione attiva alle loro lotte per rafforzarle, ma anche per rispondere alla repressione già abbattutasi sui portuali liguri. Cinque di loro, infatti, sono indagati dalla procura per associazione a delinquere finalizzata a reati che vanno dalla resistenza, all’accensione di fumogeni e bengala (“dispositivi modificati in modo da renderli micidiali”), al lancio di oggetti pericolosi e, perfino, all’attentato alla sicurezza pubblica dei trasporti. La solidarietà e la partecipazione sono tanto più necessarie, dicevano i lavoratori del CLP di Napoli, quando questo tipo di lotta è solo agli inizi e si inserisce in un complesso contesto di vertenze aziendali, come nel caso del porto napoletano.

Proprio sulla lotta unitaria contro la repressione hanno insistito le attiviste del comitato “Madri contro la repressione”. L’Operazione Lince, inchiesta avviata nel 2014 dalla procura di Cagliari nei confronti dei movimenti in lotta contro l’occupazione militare della Sardegna, contro le basi e le esercitazioni militari, ha portato a processo 45 antimilitaristi con accuse che vanno dall’imbrattamento fino, per alcuni di loro, all’associazione con finalità di terrorismo. La prossima udienza si terrà il 14 settembre. Questa potrebbe essere una prima occasione per un’iniziativa unitaria.

Una proposta è stata ripresa dagli altri interventi. Tutti, infatti, hanno convenuto sul fatto che l’unica concreta arma contro la repressione è la solidarietà attiva insieme alla ricostituzione di un forte movimento contro il militarismo e, più in generale, contro le politiche del governo. Questo vuol dire superare le attuali debolezze. Oggi, come testimoniato da molte realtà, troppo spesso sui territori si fa fatica a mobilitare. E’ necessario ridare slancio alla lotta e superare la frammentazione anche alla luce di quanto alcuni evidenziavano: 1) una preoccupante corsa agli armamenti sul piano mondiale, che non si è fermata nemmeno durante la pandemia; 2) l’acuirsi dello scontro tra grandi potenze; 3) nuovi fronti di guerra che si aggiungono a quelli di Siria, Libia, Yemen, Iraq, ecc.; 4) una gestione militarizzata della pandemia che ha reso ancora più invasiva la presenza ed ha legittimato il ruolo delle forze armate anche in settori civili; 5) il crescente interventismo militare dell’Italia, come confermato dal rinnovo delle missioni all’estero già in atto e dal varo di altre due nuove missioni.

Durante la discussione sono stati toccati molti altri temi: l’ampliamento della fabbrica di bombe RWM Italia di Domusnovas (Sardegna); il transito di navi e sommergibili a propulsione nucleare nei nostri porti e la mancata diffusione dei piani sicurezza previsti in caso di incidenti; l’ampliamento del personale e dell’azione di Frontex – dispositivo chiave delle politiche contro gli immigrati e per la militarizzazione delle frontiere europee – contro cui è partita la campagna Abolish Frontex https://abolishfrontex.org/; il prezzo più alto pagato al militarismo e alla guerra dalle donne (a partire dallo stupro usato come arma); la necessità di portare la tematica del militarismo in tutti i contesti di lotta (ambiente, femminismo, migranti, lavoro); il ruolo di Israele nell’escalation militare e come modello per la sicurezza e la militarizzazione interna della stessa Italia e la necessità di avviare le campagne per l’abolizione dei trattati di cooperazione militare Italia-Israele e per il boicottaggio e il disinvestimento.

Temi su cui bisognerà tornare e per agire insieme. Tutti, infatti, hanno espresso la volontà di dare un seguito a questo primo confronto. In questa direzione ci si è impegnati a:

  • Consolidare i contatti e la trasmissione di informazioni con una mailing list

  • Accogliere, diffondere e sostenere le iniziative già messe in campo dalle singole realtà. In particolare:

  1. 16 luglio, “Giornata contro le armi nei porti” lanciata dal coordinamento porti

  2. 7 agosto, giornata di mobilitazione a Niscemi

  3. 14 settembre, iniziativa contro la repressione coordinata su tutti i territori

  4. 17-24 luglio “Caravana Canarias 2021”

https://www.facebook.com/carovanemigranti/photos/a.474367326040269/2325420620934921

  • Organizzare un secondo incontro in data da definire per proseguire il confronto e decidere nuove iniziative

Partecipanti all’incontro “Boicottiamo la guerra” – 30 giugno

01/07/21

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