Questa mattina una ragazza è stata stuprata nel parco di Villa Gordiani, qui a Roma, sulla Prenestina. A lei tutta la nostra solidarietà e vicinanza: ogni volta che la violenza maschile si esprime in questo modo e in mille altri è come se lo facessero sulla pelle di tutte noi.
Ma siamo sempre convinte che l’unica risposta sia, da una parte, l’autodifesa militante femminista, in tutti i sensi, come capacità di reazione immediata, come metabolizzazione dell’accaduto, come organizzazione e risposta e, dall’altra, che sia necessaria una situazione sociale non basata sulla miseria, sulla violenza e sulla predazione nei rapporti interpersonali e sociali. Tutto il contrario dei processi continuamente innescati e messi in atto dallo Stato neoliberista che crea e alimenta disuguaglianza sociale, desideri inappagati di rivincita, lotta fra poveri, violenza nei confronti di chi è ritenuto più debole e diverso, che teorizza la legge del più forte e ne dà continuamente l’esempio.
Il potere userà per l’ennesima volta quello che è successo per varare altre leggi securitarie, incrementare le telecamere, militarizzare il territorio, instillare insicurezza nella cittadinanza, infantilizzare ancora di più le donne spingendole alla delega.
Dobbiamo continuare a permettere tutto questo?