Riflessioni femministe sul Terzo settore e sui servizi sociali

I Nomi delle Cose, lo spazio di riflessione della Coordinamenta femminista e lesbica

i-nomi-delle-cose

“Riflessioni femministe sul Terzo Settore e sui servizi sociali: il privato sociale strumento di normalizzazione, controllo, repressione/ dame di san vincenzo rosse/militanza/ Impero del Bene”

Colloquio e scambio con due compagne di Udine dell'<Assemblea permanente contro il carcere e la repressione> che fanno parte della trasmissione Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane. (FM 90.0 MHz – streaming https://radioondefurlane.eu/ – podcast https://soundcloud.com/radiaz10n3)

 “In relazione al periodo particolare della così detta emergenza da covid-19 che stiamo attraversando ma anche e soprattutto per mettere insieme delle riflessioni che, come coordinamenta, andiamo facendo da molto tempo, vorremmo parlare di quello che comunemente viene chiamato Terzo Settore o del privato sociale e parallelamente della connotazione dei servizi sociali pubblici nel contesto storico attuale.

La spinta ad affrontare direttamente l’argomento ci è venuta dall’ascolto di alcune puntate della trasmissione Zardins Magnetics su Radio Onde Furlane e, per questo, abbiamo chiesto a due compagne di Udine dell'<Assemblea permanente contro il carcere e la repressione> che fanno parte appunto della trasmissione, di raccontarci le loro lotte e la loro esperienza.

Il Terzo Settore, o del privato sociale o no profit, si sviluppa soprattutto negli anni ’90 quando viene messo in discussione lo stato sociale. La collocazione temporale è molto importante perché connota politicamente l’espansione di questo ambito, espansione che si accompagna alla perdita progressiva della lettura di classe delle condizioni sociali, alla colpevolizzazione e alla demonizzazione della povertà, alla trasformazione, infatti, del disagio in colpa e all’introduzione, parallelamente, del concetto di società civile, di corretta capacità di convivenza, di cittadinanza, di cittadinanza attiva che prendono il posto dei concetti di classe sociale, di lotta di classe, di rapporto di forza tra le classi. A tutto questo si aggiunge la propaganda al volontariato, di chiara matrice cattolica in quanto lavoro di dedizione non pagato, che diventa un pilastro della trasformazione neoliberista del mondo del lavoro insieme alla patriarcalizzazione della società : gratuità, dedizione all’azienda, partecipazione affettiva ed emotiva alle sorti del capitale.

Non è un caso infatti che alla nascita ed alla crescita del Terzo Settore si accompagni una modifica sostanziale dei servizi sociali pubblici che si sono man mano trasformati da servizio di tutela a strumento di controllo e repressione attraverso l’assunzione di modalità poliziesche che ci ricordano molto quelle dell’Inghilterra Vittoriana…BUON ASCOLTO!

clicca qui

Materiali di chiarimento e approfondimento

-«Convergenze parallele»: il perimetro (ristretto) del dibattito italiano sul Terzo settore,  di Sandro Busso e Enrico Gargiulo  Convergenze_parallele_il_perimetro_rist

-<Autovalorizzazione, etica della devozione, profilazione> di Margherita Croce https://coordinamenta.noblogs.org/post/2019/10/20/autovalorizzazione-etica-della-devozione-profilazione/

Questa voce è stata pubblicata in Capitalismo/ Neoliberismo, I Nomi Delle Cose, Lavoro, Podcast e contrassegnata con , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.