Catene di carta/Note sulla sorveglianza speciale

E’uscito l’opuscolo 

<Catene di carta.Note sulla sorveglianza speciale.>

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A mo’ di premessa

Questo opuscolo è stato scritto nei primi mesi del 2020, quando cominciava a diffondersi il Covid-19 e l’Italia iniziava velocemente a sprofondare nello Stato d’Emergenza. Va da sé che, da allora, le cose siano cambiate molto in fretta e che certe affermazioni contenute in queste pagine appaiano già un po’ datate. Ecco perché questa premessa, necessaria e in un certo senso doverosa[…]

[…]Rilette adesso, quelle righe rischiano di trasmettere un’immagine imprecisa del presente, e di fare involontariamente un favore alla controparte. Se il senso complessivo di questa analisi resta per noi valido, è anche evidente come negli ultimi mesi la repressione di Stato abbia fatto un ulteriore passo in avanti. Quando si arrestano compagne e compagni come “terroristi” all’interno di inchieste per 270bis che ruotano attorno al reato e al concetto di “istigazione a delinquere”, ovvero a quanto i compagni scrivono sui loro volantini; e quando un anarchico (Paska) viene arrestato come “istigatore” per essere stato picchiato in carcere, non pronunciare l’espressione delitto politico appare (da parte dello Stato) una foglia di fico sempre più esile. Preferiamo apparire “vittimisti” che essere insinceri, o intellettualmente poco onesti: lo Stato arresta i compagni sempre di più per le loro idee e i loro propositi. Va da sé che il suo timore è che queste idee possano tradursi in azione. Ma d’altronde, non è sempre andata così, nella storia? Dagli eretici medievali alla carboneria, dai giacobini ai marxisti, dai mazziniani agli anarchici, non è mai esistita una repressione “platonica” di idee “platoniche”, cioè di idee che non avessero effetti sulla realtà (e non fossero in un modo o nell’altro “assunte” da chi le proclamava). A fare la differenza è soprattutto la profondità con cui lo Stato infierisce contro parole e gesti. Quando essere arrestati o trovarsi ristretti per aver attaccato dei manifesti, o per aver svolto un presidio, o per essere stati presenti a una manifestazione, comincia a diventare la normalità, il salto di qualità è flagrante.[…] 

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