5 giugno/In ricordo di Margherita Cagol

Margherita Cagol, Mara, militante delle Brigate Rosse, nasce a Sardagna di Trento, l’8 aprile 1945. Viene uccisa dai carabinieri il 5 giugno 1975 ad Arzello d’Acqui in Piemonte.

La vogliamo ricordare con un frammento di una lettera scritta da Milano alla madre il 28 novembre del 1969.                                                                                                                                 <Carissima mamma, visto che per oggi il viaggio a Trento è andato in fumo voglio scriverti alcune cose per starti  in qualche modo vicina. Potrei dirti molte cose nella mia nuova vita qui a Milano, ma nessuna è più importante della maturazione della mia coscienza. Di questo voglio scriverti e di questo se vuoi parleremo a Trento al mio prossimo viaggio. Milano è per me una grande esperienza. Questa grande città che in un primo momento mi è parsa luminosa, piena di attrattive, mi appare sempre di più come un mostro feroce che divora tutto ciò che di naturale, di umano e di essenziale c’è nella vita. Milano è la barbarie, è la vera faccia della società in cui viviamo. Questa è una constatazione che ogni giorno faccio, ma per questo non mi dispiace viverci, anzi questo fa maturare in me tutta una serie di convinzioni che già a Trento stavo assumendo e di cui solo ora so misurare l’importanza. Questa società che violenta ogni minuto tutti noi, togliendoci ogni cosa  che possa in qualche modo emanciparci o farci sentire veramente quello che siamo (ci toglie la possibilità di coltivare la famiglia, di coltivare noi stessi, le nostre esigenze, i nostri bisogni, ci reprime a livello psicologico, fisiologico, etico, ci manipola nei bisogni, nell’informazione ecc.ecc.) ha estremo bisogno di essere trasformata da un profondo processo rivoluzionario[…] Tuttavia esistono moltissime condizioni oggi per trasformare questa società e sarebbe criminale(verso l’umanità) non sfruttarle. Tutto ciò che è possibile fare per combattere questo sistema è dovere farlo perchè questo io credo sia il senso profondo della nostra vita. Non sono cose troppo grosse, sai mamma. Sono piuttosto cose serie e difficili che tuttavia vale la pena di fare[…]> 

Progetto Memoria, Vol.II, Sguardi ritrovati, Sensibili alle Foglie, Roma 1995, p.70 

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