Le donne che non difende nessuno
Merano–Lunedì pomeriggio è stato trovato un neonato senza vita in un cespuglio tra i frutteti di Lana e Cermes. Oggi sarebbe stata individuata – e fermata – e accusata di omicidio aggravato e occultamento di cadavere una donna polacca impegnata nella raccolta delle mele. Ora è piantonata in ospedale a Merano. Questa la notizia
Abbiamo evidenziato la nazionalità, che non avrebbe nessuna importanza, della donna ed il suo lavoro perché è chiaro che descrivono una precisa situazione sociale.
I giudizi saranno pesanti, morali, penali, giuridici, sociali, tutti di condanna e non renderanno conto dei mesi e delle settimane di solitudine, di paura, del barcamenarsi come possibile, sola. Non renderanno conto della violenza vissuta, una di quelle legate alla dominazione economica, sociale, maschile, statale né del fatto che è la donna che si fa carico del problema per mancanza di altri mezzi di aiuto che, è evidente, non hanno funzionato, che non sono stati utilizzati perché,nella nostra civilissima società, non esistono o, meglio, esistono solo sulla carta e non nella vita vissuta.. Se ancora oggi delle donne ricorrono all’infanticidio significa che nessun altra soluzione a monte ha potuto essere messa in atto per evitare l’arrivo di un bambino che loro non possono e/o non vogliono avere. Il mondo che le ha isolate, poi le giudica e le condanna e continua a chiamarle madri, quello che loro non volevano essere.